Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Fred_Deeks_Ben    13/09/2012    5 recensioni
Due nuove arrivate,tre personaggi che conosciamo bene di cui uno un tantino inusuale,un grande segreto,un rapimento e due storie d'amore...come se la caveranno i nostri eroi?
Fanfiction scritta a quattro mani insieme a magika.
N.B.vorrei chiarire che i personaggi e la storia di cui tratto nella fan fiction in questione non appartengono a me ma a chi di diritto,come il programma Squadra Speciale Cobra 11 e io non li utilizzo a scopo di lucro.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                             SOLO ASPETTARE
 
Bella si svegliò. Era in una stanza buia e fredda, probabilmente un magazzino. Provò a muoversi. Niente.
Allora cercò di ricordare:

-Scusa, ma quelli chi sono?- chiese poi vedendo un furgoncino nero che si avvicinava.
Poi quella voce fredda, quasi disumana:
-Allora Isabella, come andiamo? – le domandò ridendo
-Non è possibile…non tu… -
 - Gilbert...brutto bastardo...- Sussurrò la ragazza mentre cercava invano di liberarsi dalle corde che gli legavano le mani.
Poi un'altra cosa le tornò alla mente, forse la più dolorosa di tutte:

- Ben…Ben!!! – iniziò ad urlare Bella in preda alla disperazione…lo avevano colpito...
La ragazza ricacciò in dentro le lacrime: non lo aveva visto rialzarsi, stava perdendo parecchio sangue e...era tutta colpa sua anche stavolta...se solo avesse parlato prima tutto questo non sarebbe successo...
Un giro di chiavi. Due. Dalla porta entrò un uomo, con ancora indosso la maschera del rapimento:
- Allora Di Angelo, si sta godendo il soggiorno?- disse sogghignando
- Taci Gilbert, dopo quello che hai fatto, non sei neanche degno di rivolgermi la parola – rispose piccata Isabella.
- Ah, noto con piacere che hai mantenuto lo stesso carattere di sempre, vero?- continuò l'uomo – Molto bene, però ho il sospetto che tu non sia esattamente nella condizione di...screditarmi...non credi?- continuò maligno.
- HO DETTO TACI, GILBERT!!- urlò Bella.
- Tranquilla, tranquilla, non agitarti...vedrai, presto non sentirai più la mia voce...non sentirai più niente – concluse prima di andarsene richiudendosi la porta alle spalle.
Isabella cercò di alzarsi in piedi: nonostante fosse ancora stordita dalla botta in testa, doveva trovare il modo di uscire di lì.
                                                                                                              
                                                   ***
Ben si risvegliò in ospedale, dopo l'operazione alla spalla. Inutile dire che sperava avesse fatto solo un tremendo incubo dove la sua rag...ionevole collega era stata rapita, ma a conferma che si sbagliava c'erano i due volti preoccupati di Andrea e Semir li accanto, seduti su due poltroncine verdi.
L'istinto del ragazzo  di urlare e di sfogare la sua rabbia venne represso da quest'ultimo che si limitò ad alzarsi a sedere sul suo lettino aiutato dal collega.
- Allora Ben...come ti senti? - domandò Semir
- Mai stato meglio – rispose sarcastico Ben – Mi sento come se mi fosse passato un camion sulla spalla – aggiunse poi dando una rapida occhiata alla fasciatura.
Nonostante la ferita facesse male, non era quello il suo primo pensiero al momento, non lo era quando si era svegliato e non lo sarebbe stato finché non avrebbe ritrovato Bella.
Ormai non contava più il fatto di riuscire a conquistarla, ormai per il ragazzo contava solo il fatto che stesse bene.
La domanda che però sorgeva spontanea ( e non solo a lui) era perché...perché avrebbero dovuto rapire Isabella?
- Sapeva...- disse Ben quasi sussurrando in modo che non lo sentisse nessuno.
Ne era praticamente certo, infondo se fosse stato per riscatto avrebbero potuto rapire una qualsiasi persona più ricca di lei,la figlia di un imprenditore,un miliardario... la ragazza doveva sapere qualcosa che non avrebbe mai dovuto sapere, ma allora perché non aveva detto niente? Certo non si aspettava che lo dicesse a lui, ma a Connie...non aveva detto niente neanche a lei evidentemente, altrimenti avrebbero già avuto un indizio in più...
Doveva andare via da quell'ospedale, non c'era tempo da perdere, erano già passate parecchie ore dal rapimento, e se l'avessero uccisa?
Ben si sentì male solo al pensiero...sarebbe riuscito a tirarla fuori da quella situazione, anche a costo di sentire le infinite ramanzine dei dottori che dicevano che aveva bisogno di riposo.
Sapeva che Semir non sarebbe mai stato d’accordo ma tentò ugualmente:
- Semir, devo uscire da questo ospedale, devo trovare Bella, non c'è tempo...-
Con sua grande sorpresa però, il collega rispose:
- Hai perfettamente ragione Ben, ma bisogna trovare un modo per andarsene senza essere notati – continuò, per poi voltarsi verso l'appendiabiti del bagno... - Ed io credo di averlo trovato – concluse con un sorrisetto soddisfatto.
 
                                                  ***
Tic tic tic. Una tastiera. Tic tic tic. Un cuscino blu. Tic tic tic. Ancora quella dannata tastiera.
Connie spalancò gli occhi. Ma che cavolo di ore erano???
Si alzò di scatto dal divanetto ricordandosi di tutti gli avvenimenti della sera prima...Isabella rapita...il criminale morto...la scientifica...il divano...ah si ecco, il divano, che grande figura del cavolo, il fatto è che era talmente stressata che era crollata non appena aveva trovato qualcosa su cui sedersi.
Si concentrò ancora per riuscire a ricordare che altro era successo...le impronte, Hartmut aveva preso le impronte del criminale e avrebbe dovuto analizzarle. Tic tic tic. Ma chi era il grande genio che doveva usare il computer alle 4:00 di mattina???
Fece scorrere lo sguardo per la stanza finché non vide il tecnico della scientifica seminascosto dietro un portatile bianco. Si, era decisamente da lì che provenivano i ticchettii. Si avvicinò alla scrivania cercando di non perdere l'equilibrio, dato che si era appena svegliata e il suo cervello doveva ancora avviare.
- 'Giorno – l'unica cosa che riuscì a dire, seguita subito dopo da uno sbadiglio.
-'Giorno- fu la monotona risposta del ragazzo che probabilmente non si era neanche accorto con chi stesse parlando.
Connie notò che era ancora vestito da sera. Allora ricordò anche la festa e...Ben! Si ripromise di andare a trovarlo in ospedale non appena Hartmut la avesse aggiornata sulle ricerche.
- Allora...trovato niente?- chiese la ragazza ancora assonnata.
- No, niente...assolutamente niente! Non ho trovato alcun riscontro nel database…è assurdo, possibile che non avesse nessun precedente? Sto ripetendo il test, magari ho dimenticato qualcosa...- disse il ragazzo poco convinto, cliccando tasti su tasti. Sembrava che la tastiera dovesse impazzire da un momento all'altro.
- Mmmh...l'arma?- domandò di nuovo Connie, sperando di sapere qualcosa in più.
- Controllerò anche quella, non c'è nessuno in ufficio con me a quest'ora, purtroppo le ricerche rallentano così...ma farò del mio meglio- concluse Hartmut.
- Ehm...grazie...bhè, io vado, chiamami appena scopri qualcosa- salutò Connie uscendo dalla stanza, nella quale rientrò pochi secondi dopo perché aveva dimenticato le chiavi dello scooter sul divanetto.
- Scusa, le chiavi...bhè, ciao!- disse ancora per poi uscire per la seconda volta dalla scientifica.
Chiavi? Hartmut si girò verso il divanetto. Vuoto. Stava parlando con Connie? Aveva decisamente bisogno di un caffè...
                                                                                         
                                                  ***
 
- Gilbert carissimo, che piacere rivederti!-
- Cosa vuoi Kalstaff?- rispose infastidito Gilbert: non si ricordava nemmeno quando aveva deciso di lavorare per quell'idiota...ma ora era incasinato fino al collo e se avesse provato a dire qualcosa a qualcuno ci avrebbe rimesso la pelle.
- Niente, volevo solo dirti che hai fatto un buon lavoro...o almeno è quello che ho pensato fino a mezz'ora fa-
- E sentiamo, cos'è che ti ha spinto a farti cambiare idea?- chiese ancora Gilbert con sufficienza.
- Ma niente...ecco, mi è giunta voce della perdita di un buon collaboratore...Slawsky, giusto? Victor Slawsky...ecco,io voglio sperare che tu abbia fatto sparire il corpo prima che lo prendessero quelli dell'autostradale – finì Kalstaff perforandolo con lo sguardo, cercando di capire se quanto appena detto era stato compiuto o no. Evidentemente sembrò capire che il corpo era in mano ai poliziotti, quindi disse - Ascoltami bene, idiota!- prendendolo per il colletto della camicia – Se quelli ci scoprono prima che facciamo fuori la ragazza siamo fregati, chiaro?- e lo lasciò per poi continuare – Quindi, prima scopri dove quella sciocca nasconde il video, prima l'ammazzi e prima possiamo andare via da qui...sono stato abbastanza esauriente?- chiese infine.
- Ovviamente...ovviamente...- rispose sconfitto Gilbert. Non era e non sarebbe mai voluto essere un assassino, ma aveva bisogno di soldi.
 
                                                      ***
- Questo camice mi ingrassa?- chiese Andrea davanti allo specchio della stanza d'ospedale di Ben.
-No tesoro, non ti ingrassa, sei stupenda, però adesso muoviamoci...forza collega, gambe in spalla!- disse Semir, anche lui come gli altri tre con un camice da infermiere addosso.
- Ma bene, adesso fai anche lo spiritoso eh?- fece Ben con la faccia fintamente offesa.
- Forza dai, prima che ci vedano – disse Andrea era già fuori in corridoio.
Non incontrarono quasi nessuno, solo qualche inserviente vicino all'entrata che li salutò, niente di cui preoccuparsi.
Giunti al parcheggiò si tolsero i camici e cercarono la macchina di Semir, parcheggiata qualche metro più avanti.
Lungo il tragitto videro che l'ospedale non doveva essere affatto così vuoto come pensavano. C'erano davvero tante macchine, due furgoni parcheggiati uno affianco all'atro, una moto nera con una grossa "C" argentata...
- Connie, che ci fai qui?- urlò Ben per farsi sentire, dato che la moto non era molto vicina.
- Ben? Ma tu non dovresti essere dentro una camera d'ospedale a lamentarti per il dolore alla spalla?- chiese sconcertata.
- In teoria si, ma non credo di essere molto utile alle ricerche da li, ti pare?- fece ironico il ragazzo.
- Mi dispiace, ma non credo che sarai utile alle ricerche neanche così...Hartmut non ha trovato niente, dice che nell'archivio della scientifica non ci sono impronte compatibili con il cadavere...-
- Cosa ci faceva uno con la fedina penale pulita in un rapimento? Era lì per caso forse? Scusi, vuole venire a rapire un poliziotto? E' divertente sa? Poi finisce in galera, ma questo è un dettaglio ininfluente, non crede?- fece Ben arrabbiato.
- Così tu sei Connie?- chiese d'un tratto Andrea.
- Si, si sono io - disse la ragazza leggermente sorpresa dal cambio repentino di discorso – E lei deve essere la moglie di Semir, giusto? Suo marito parla molto spesso di lei- continuò accennando un piccolo sorriso.
- Spero che almeno ne parli bene!! Ahaha, Piacere, Andrea – si presentò la donna.
- Piacere mio…allora…dove avevate intenzione di andare? – chiese Connie
- Alla scientifica, ma visto che non ci sono nuove piste direi di rientrare al comando e…aspettare – concluse Ben con un pizzico di risentimento  nella voce. Non poteva fare niente per ora. Solo aspettare.
 

NOTE DELLE AUTRICI:
AUTRICE 1: Sciao racazzi!!!! Come andiamo??? Vi siamo mancate???
*silenzioditomba
AUTRICE 2: Ci manca solo il rogo spinto dal vento e possiamo dire di aver partecipato a un film western!!!
AUTRICE 1: No…per carità!!! Tutto ma non i film western!!! Comunque, anche stavolta, è arrivata l’ora…
AUTRICE 2: …della tua fine??? Ti prego…dimmi di si!!!
AUTRICE 1: Ahahah…molto spiritosa!!! Mi dispiace deluderti, ma no…è arrivata l’ora…dei ringraziamenti!!!
AUTRICE 2: Ah…peccato! Vabbè…tornando alle cose serie, vogliamo ringraziare, come l’altra volta, tutte le persone che mettono la storia tra le preferite, ricordate e seguite; inoltre un grazie speciale va a quelli che recensiscono: Sophie97, Chiara Luna, Ludo10 e Magika!!!
AUTRICE 1: Ma che fai??? Ti ringrazi da sola??? E poi scusa…bisogna dire grazie anche ai lettori silenziosi!!! Fatevi avanti e lasciate una recensione…oppure dovrete guardarvi costantemente le spalle!!!! Muahahaha!!!!
AUTRICE 2: Quando fa così ignoratela e andrà tutto bene…fidatevi…
Autrice 1: Ehm…ehm…bene, mi sono ripresa giusto in tempo per salutarvi e dirvi che (s)fortunatamente non aggiorneremo per un po’ di tempo perché siamo mucho(l’ho scritto bene???) impegnate!!! Il motivo…la tortura di tutti gli adolescenti: la scuola!!!
 
                                                                                                                      TANTI SALUTI DA MAGIKA E
                                                                              FRED_DEEKS_BEN
                                                                                                                                                
P.S.:TANTISSIMI AUGURONI AL NOSTRO NIALLER CHE OGGI  COMPIE DICIANNOVE ANNI!!!
  
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