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Autore: Nicolessa    13/09/2012    1 recensioni
[«Non riuscirai a moltiplicare la birra come fece Gesù con pani e pesci, sai? Le tue mansioni si fermano giusto qualche gradino più in giù.» gli disse Jo a sfottò, togliendogli dalle mani la sua bottiglia praticamente vuota ma che Dean continuava a rigirarsi sotto gli occhi come se per magia avesse potuto riempirla nuovamente con la sola forza della mente da un momento all'altro.]
I fratelli Winchester e Jo si rincontrano dopo l'ultima caccia che ha lasciato Dean con una gamba dolorante e i suoi sentimenti vacillanti.
Si ritroveranno quindi coinvolti nuovamente in un caso insieme alla biondina, anche se di mezzo questa volta ci sarà il legame di Sam con Occhi Gialli a complicare la questione.
In più, ad allietare le giornate di Dean, alla Roadhouse si presenterà un giovane cacciatore, Miles, particolarmente visto di buon occhio dalla cacciatrice testarda.
AVVISO: questa storia è collegata a "Dangerous Hunt", un'altra storia che troverete sul mio account.
Spero che vi divertiate a leggerla come mi sono divertita io, insieme a Moonlight93, a scriverla!
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Jo, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
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7 Capitolo 7 - L'Impala in mani sbagliate.



Arrivarono di fronte alla casa del "tizio dallo charme ineguagliabile" dopo quindici o venti minuti. 

Parcheggiarono a qualche metro dall'entrata e si chiusero le portiere alle spalle.
«Questo tizio si tratta bene.. per essere senza il becco di un quattrino.»
Sicuramente se Dean l'avesse sentita avrebbe iniziato a deriderla per via di quell'espressione così.. poco da Jo.
«Arriva.» annunciò il ragazzo muovendosi verso di lui in modo così poco sospettoso da costringere Jo ad affiancarlo.
«Calmati tigre, ti ricordo che non possiamo permetterci il lusso di farci scoprire sentenziò ragionevole. L'ultima cosa che voleva era essere controllata da un ragazzo metallaro nel bel mezzo di un caso paranormale.
Inizialmente tutto sembrava normale: salutava i vicini, accarezzava un cane accucciato di fronte alla sua porta.. nulla di malefico sembrava incombere sulla sua testa. 
«Tutto nella norma, no?» disse Jo vedendoci stranamente un lato positivo in Andrew.
Ed ecco che, come non detto, un uomo così cupo e incazzato come una bestia gli si avvicinò tentando di colpirlo con un destro da pugile professionista. 
«Certo, è tutto normalissimo!» scherzò Miles prima di avvicinarsi al gruppo con disinvoltura. 
«Ehi ehi, qualcosa non va?»
Jo avrebbe voluto tanto picchiarlo. 
Prima gli raccomandava di non farsi vedere per evitare ipotetici controlli mentali e lui cosa faceva?? Si presentava come"salvatore tra la rissa"?
Era proprio un incosciente. 
Ma anche lei era sulla sua stessa barca quindi non le rimase che affiancarlo e sfoderare uno dei suoi migliori sorrisi.

Dean gettò un'occhiata all'auto di Jo - con dentro la ragazza e Miles - prima di andare via.
Roteò gli occhi rassegnato e poi si mise alla guida dell'Impala. 

«Allora... dov'è questo tizio?» chiese Dean impaziente, non vedeva l'ora di tornare alla postazione e non ne capiva il motivo. 
«Era qui il posto.» rispose Sam e Dean frenò tutto ad un tratto, rischiando di far sbattere al fratello la testa contro il parabrezza. 
«Ma sei matto?» 
«Che c'è?» fece Dean stranito, come se non fosse successo niente. Sam scosse la testa e mise la schiena contro il sedile, andando poi a controllare l'orario sul suo orologio da polsino. 
«E' ancora presto.» mormorò tra sé. «Succederà a mezzogiorno, proprio qui.» e indicò la strada alla sinistra di Dean. 
Entrambi la osservarono come se lì si nascondesse qualcosa di oscuro e tenebroso, poi il fratello maggiore si voltò a guardare il minore. 
«Quindi è qui che avverrà l'incontro. Scusa, ma come fai a sapere che succederà a mezzogiorno?»
«L'orologio di Gallager segnava quell'ora.» 
Dean annuì come colpito e abbozzò un sorrisetto divertito. 
«Ricordi qualcos'altro della visione?»
«Credo di aver sentito Andrew chiamare quell'uomo 'dottore'. Forse è un dottore.» disse a voce bassa, parlando più con se stesso che con il fratello ma Dean pensò ce l'avesse con lui. 
«Ah, perfetto. Manca ancora un'ora tra l'incontro del dottore e il tizio metallaro. Cosa hai intenzione di fare?» domandò Dean intelligentemente. Non potevano sprecare un'ora ad aspettare, sarebbe stata meglio usarla per scoprire il nome dell'uomo di colore nella visione. E infatti i due fratelli pensavano alla stessa cosa. 
Dean schiacciò il piede sull'acceleratore e poi prese il telefono per comporre il numero di Jo. Avrebbe dovuto fargli uno schema completo su ciò che i suoi occhi furtivi stavano vedendo. Si portò il telefono all'orecchio e poi gettò uno sguardo a Sam. 
«Jo? Dean.» disse subito il ragazzo. «Dove'è?»
«Ce l'ho di fronte.» 
«Perfetto.» commentò. «Tra circa un'ora dovrebbe allontanarsi da casa sua. Non appena andrà via fammelo sapere. Ah e... non c'è bisogno che lo inseguiate. Andate subito al nostro luogo di incontro, vi raggiungeremo il più presto possibile. D'accordo?»

La chiamata di Dean non capitava affatto nel momento più opportuno. Già dicendogli che l'aveva di fronte, Jo rischiava chissà cosa. 

Di essere manipolata da uno psicopatico magari. 
Fortunatamente Andrew sembrava più occupato a discutere con Miles che a badare alle mosse di lei... o alle parole.
I due sembravano andare d'accordo, specialmente dopo che Miles l'aveva salvato da quel misterioso uomo sentitosi per un momento Mike Tyson.
Che fine aveva fatto il mangiatore di orecchi? Beh, sotto "l'attenta raccomandazione" di Andrew, abbandonò la scena chiedendo addirittura scusa.
Non ci voleva un genio per capire che i suoi poteri erano reali che si trovavano quindi nei guai.

Lo sguardo di Andrew ora era su Jo e lei era totalmente immobilizzata dalla paura di poter diventare una sua marionetta.
«Mi allontano un attimo.. sai com'è fatto mio cugino! Se non mi controlla ogni cinque minuti si sente male!» improvvisò sorridendo e allontanandosi di alcuni metri dai due.
Miles che parlottava con il nemico.. doveva davvero avere qualche rotella fuori posto.
«Abbiamo un problema. Miles ha iniziato a.. conversare con Andrew. Il nostro metallaro era stato aggredito da un uomo sulla quarantina e Miles lo ha aiutato. Da quanto mi è sembrato di capire vuole gettarsi a braccia aperte sulla tattica "tieni i nemici più vicini degli amici".» riassunse al telefono stando attenta al tono di voce utilizzato.

Mentre Dean si lamentava senza freni all'orecchio di Jo, Miles conversava con Andrew.
«Quindi ti voleva morto per una partita di poker andata male? Non è un grande sportivo!» scherzò il cacciatore.
«Ti ringrazio per l'aiuto ma.. come mai mi state seguendo?» domandò Andrew assottigliando gli occhi «La verità, grazie.» 

Ecco che era andato tutto a puttane. 
Una volta che Jo si stancò di ascoltare le lamentele di Dean al telefono, gettò uno sguardo ai due ragazzi.
Leggere il labiale dopotutto era un requisito obbligatorio per un cacciatore.

«Siamo dei cacciatori. Avevamo notizie su di te e sui tuoi poteri, per questo ti stavamo seguendo.»
«Quanti siete?»
«In tutto siamo quattro. Proprio ora Jo sta contattando altri due cacciatori.»


Furono proprio queste parole che fecero sbarrare gli occhi di Jo.
«Siamo un po' nella merda, Dean.» disse poco finemente iniziando poi a correre verso l'auto fortunatamente ancora aperta.
«Se ora si mette a gridarmi qualcosa, a comandarmi qualcosa sono morta quindi parlami! Non lo devo ascoltare!» ordinò a Dean chiudendosi nell'auto con le sicure e cercando quei due maledetti cavi da unire per avviare il motore.

Ora che Miles era diventato "lo zombie" di Andrew, la situazione era nettamente peggiorata.

«CHE COSA?!»

Dean frenò ancora una volta all'improvviso e, questa volta, Sam andò per finire spiaccicato contro il vetro del parabrezza; ci rimise un po' per rizzarsi sulla schiena a guardare - come sempre faceva - torvo Dean. 
«Non avrei dovuto lasciarvi da soli. Lo sapevo che quello era un idiota!» borbottò al telefono, dimenticando completamente che era in linea con Jo. 
«Dean che cosa sta succedendo?» chiese Sam preoccupato, guardando ora accigliato il fratello. 
«Jo vi avevo detto di spiarlo, non di prendervi un caffè insieme!» urlò con rimprovero. Sentiva i nervi ribollirli sotto la pelle. La cosa che ancora di più gli creava nervosismo erano le continue domande di Sam, giustamente curioso di sapere. 
«Dean, è lui! E' quell'uomo!» Sam indicò un uomo di colore che attraversava la strada e parlava al telefono. 
Il fratello maggiore lo seguì con lo sguardo e poi fece cenno di seguirlo al ragazzo accanto a lui.
Sam scese frettolosamente dall'auto e Dean disse a Jo: «D'accordo, nasconditi. Va' di fronte a quello strano bar con gli scoiattoli sto venendo a prenderti!» e riattaccò. 

Dean accelerò a tutto gas e si fece spazio tra il traffico, nemmeno lui seppe come aveva fatto. La rabbia gli arrivava fin sopra le ultime punte dei capelli e sentiva - nel più profondo del suo cuore - che odiava ancora di più quell'idiota di Miles.
Per quanto il suo nervosismo fosse palpabile aveva anche smesso di ascoltare i Deep Purple, davvero incredibile! 

«Oh andiamo! Ci passano due camion da lì!!» gridò contro un auto che si era fermata improvvisamente tra una macchiane l'altra. 
Dean sbuffò e suonò più volte il clacson.
Ora stava odiando il guidatore davanti a lui. Finalmente passò - dopo una manciata di lunghi ed interminabili secondi - e lui fece lo stesso e in modo veloce e superfluo.
Nonostante amasse la sua auto, non aveva tempo in quel momento di preoccuparsi per la sua incolumità.
Arrivato al luogo prestabilito non vi trovò Jo, ma soltanto Andrew Gallager davanti al bar dove Dean le aveva detto di andare. Aggrottò la fronte e proprio mentre stava per andare via, il ragazzo lo fermò con un gesto del braccio. Con un gran bel sorriso gli si avvicinò e si appoggiò con le braccia sul tettuccio dell'auto. 

«Oh mio Dio! Ma questa è un'Impala. E' del 67!» commentò guardando l'auto del cacciatore compiaciuto. 
«Già, già!» rispose Dean nervosamente. «E' proprio un vero gioiellino.»
«Me la fai provare?»
«Certamente!» disse Dean come se gli avesse appena chiesto di comunicargli gentilmente l'orario. Aprì lo sportello, scese dall'auto e gliela cedette ridacchiando.
Andrew salì a bordo e se la filò a bordo della sua amata Impala. Ora si sentiva davvero idiota proprio quanto Miles. 

«Porca puttana.» commentò tra sé.

A quel punto era più che ovvio il fatto che Jo non fosse riuscita nel suo vitale intento. Non era riuscita a non ascoltarlo, il suo cervello aveva afferrato -anche se di striscio- quel maledettissimo comando che le entrò nel cervello come una rapida freccia avvelenata.

«Scendi dall'auto immediatamente e lascia le armi al suo interno.» Questo era stato il comando che l'aveva fottuta su tutta la linea.
Non potendo fare altrimenti, Jo si spogliò di tutto ciò che poteva essere usato come arma (compreso l'amato coltello del padre) e scese dalla sua macchina con le pupille dilatate, simili a quando qualcuno faceva uso di stupefacenti. 
Neri quasi quanto un demone se non fosse stato per la sclera bianca.
«E adesso dimmi cosa ti sei detta con tuo.. cugino.» ironizzò il ragazzo aprendosi in un sorrisetto soddisfatto.
Ancora sotto l'effetto dei poteri di Andrew, Jo iniziò a mugugnare qualcosa, fermando la mente dal volerlo scuoiare vivo. 
«Brava bambina.» canticchiò vittorioso con una vocina da playboy fallito mentre cerava di entrare con la forza nelle grazie della cacciatrice.
«Me la pagherai, fosse l'ultima cosa che faccio.» promise la bionda a denti stretti. 
Sapeva che fosse una pessima mossa provocarlo ma infondo, cos'altro poteva fare?
«Sai, non dovremmo litigare, io e te.» introdusse alzando il mento di Jo con una mano che prontamente si ritrovò ad accarezzare l'aria per via del passo che la ragazza fece all'indietro. 
Se poteva incastrarla con la voce, chissà cos'altro poteva fare con il contatto fisico.
«Bene. Questo vuol dire che devo usare la forza.» la minacciò Andrew con la fronte aggrottata. 
«Non sai fare altro dopotutto. Tutte quelle ragazze con cui ti hanno visto in giro.. erano tutte delle povere disgraziate costrette a stare con te.»
«Sta' zi..»
«Saresti solo come un cane se non avessi i tuoi poteri.»

Forse si era spinta un po' troppo. O forse si era lasciata prendere dalla rabbia.. o dal panico. 
Era da sola con uno psicopatico che aveva il potere di privarla dell'unica cosa che la contraddistingueva dalla maggior parte delle ragazze "normali": la sua forte volontà e testardaggine. 
Su cosa avrebbe potuto puntare ora?
Miles era chissà dove a fare chissà cosa sotto il comando di Andrew, i fratelli Winchester erano almeno a dieci minuti da lì e di tempo ce n'era poco.
«Sei carina e stupida. Se non vuoi stare con me, non starai con nessun altro. Ora levati di torno, non voglio più vederti.» decise fermo con il suo tono autoritario che ormai aveva imparato ad usare grazie alla costante pratica. «Non ricorderai più niente né di me né dei tuoi amichetti... almeno così sarò sicuro che non mi darai più la caccia, signorinella impertinente.»
Le ultime parole e Jo si ritrovò nel ben mezzo del nulla senza una spiegazione della sua presenza in quel luogo e senza la presenza di Andrew, già lontano per raggiungere Dean al luogo stabilito.

Sam aveva seguito per tutto il tempo l'uomo della sua visione.
Lo stava ancora osservando e non era successo nulla di quello che lui aveva predetto; nessun incontro con Andrew e nessunissima strage nel negozio d'armi. Strano, molto strano. Questo fatto però parve come sollevarlo; forse Dean aveva risolto la situazione in qualche modo, magari scontrandosi con Gallager. O forse era andato tutto a rotoli e Dean non era arrivato abbastanza in tempo per salvare Jo e Miles.
Per un momento restò a fissare l'uomo che aveva appena ricevuto una chiamata al telefono, poi venne distratto dal rombare di un auto molto familiare. Sam si voltò: Andrew Gallager guidava tranquillamente un'Impala e parlava al telefono come se non fosse successo niente. Di Impala, per quanto ne sapeva lui, non ce n'erano molte e pur avendo girato per tutta l'America non ne aveva mai vista una identica a quella del fratello. Cosa cavolo ci faceva nell'auto di Dean? 

Allarmato affondò la mano nella tasca dei pantaloni, tirò fuori il telefono e chiamò il cosiddetto reale proprietario. 
«Sam!» 
E il ragazzo avvertì subito del nervosismo nel tono della sua voce. 
«Dean, che diavolo sta succedendo? Ho appena visto quel tizio a bordo dell'Impala!»
«Lo so! Me l'ha rubata!» urlò dall'altro capo del telefono. «Cioè... non proprio rubata. Mi ha chiesto se poteva fare un giro.»
«E tu glie l'hai data?» fece Sam retorico e sbalordito, non pensava potesse arrivare a questo. 
«Non ho potuto fare altrimenti!» si giustificò Dean. «Ha fatto come Obi Wan Kenobi! Controllava la mia mente!!» 
«Dov'è Jo?» domandò l'altro subito dopo. 
«Non lo so. Dovevamo incontrarci, ma al suo posto è venuto quel tipo!» 
«Ahm, d'accordo. Allora...» ma non fece nemmeno in tempo a finire la frase che vide l'uomo della sua visione gettarsi sotto un tir in corsa. Sam sgranò gli occhi e subito si avvicinò alla scena, correndo. «Oh mio Dio!» 
«Che cosa è successo?» Dean alzò ancora di più la voce. «Sam che cosa è successo?!» 
«E' morto.» rispose dopo un attimo di pausa. Sam si passò una mano sulla faccia e sospirò assumendo un'espressione del tutto colpevole. 
Pochi minuti più tardi Dean riuscì a raggiungere il fratello a piedi - fu molto bravo a tenere le imprecazione per sé sulla strada - e finalmente si trovarono di nuovo faccia a faccia. 
«Avrei dovuto...» Sam sospirò e scosse la testa. «Pensavo fosse finita.» mormorò colpevolizzandosi come se fosse stato lui a spingerlo sotto il tir. 
«Sam! Non potevi saperlo.» 
Dean era seduto accanto a lui e gli dava una pacca sulla spalla ogni tanto, come per tirarlo su. 
«Hai chiamato Jo?» Sam cambiò discorso. 
«No, ma di sicuro sarà con l'idiota.» 
«E se le avesse fatto del male?»
«Nah! Non credo.» rispose Dean. 
«Hai visto cos'ha fatto al dottore!» 
«Non sappiamo se è stato lui!» ribatté il fratello maggiore con decisione.
«E' stato lui, Dean! Non si sono incontrati, ma quando ho visto Gallager con la tua auto parlava al telefono!» 
«E allora?» 
«Anche il dottore parlava al telefono!» osservò.
Sam era sempre stato molto attento nei dettagli. Dean lo guardò e poi scosse la testa.

«Perché no?»
«Perché non penso sia un assassino, Sammy.» 
Improvvisamente, mentre Dean si guardava attorno, notò la sua Impala parcheggiata a pochi metri di distanza.
Subito si rizzò in piedi e corse verso la sua amata auto. La accarezzò dolcemente come se fosse un'umana e la ispezionò per bene con lo sguardo. 

«Oh, piccola. Giuro che non ti lascerò mai più da sola.» disse gettando un'occhiata al suo interno; le chiavi erano inserite nel quadrante. «Questo è un colpo di fortuna!» fece aprendo la portiera.
«E' proprio un buon samaritano.» commentò Sam ironicamente. 
Entrambi entrarono in auto e si accomodarono sui sedili; Sam ragionava su tutto quello che era successo, Dean invece guardava il volante dell'auto e sorrideva, felice di aver ritrovato la sua "piccola". D'un tratto però accanto al finestrino del minore dei Winchester apparve Andrew. 
«Perché mi state seguendo? E dite la verità.»
«Siamo esattori delle tasse e...» Sam fu interrotto da Dean. 
«Siamo cacciatori di demoni, demoni e spettri. Catturarli non è affatto facile. Mio fratello pensa che tu sia un assassino e che in qualche modo anche tu sia collegato ad Occhi gialli.»
Sam sbalordito lo guardò ad occhi sgranati. «Dean!»
«Controlla la mia mente.» si giustificò Dean, poi continuò. «Io spero tanto che si sbagli, ma temo abbia ragione.» 
«Statemi lontano!» ordinò ad entrambi per poi dare le spalle all'auto ed allontanarsi. 
«Ok!» fece Dean stampandosi le mani sulla faccia, mentre si pentiva di aver rivelato tutto ciò che pensava. 
Sam gli gettò un'occhiata, poi scese dall'auto e seguì Gallager. 
«Non mi hai sentito? HO DETTO DI STARMI LONTANO!»
«Con me non funziona, Andrew!» Sam si fermò davanti al ragazzo, lo guardò negli occhi con disprezzo e odio.


------------------------------------------------------- Spazio dell'autrice-----------------------------------------------

Sta facendo più danno 'sto Andrew di non so chi xD
E' stato un colpo per Dean perdere l'Impala. Non so come abbia fatto il suo cuore a sopravvivere.
Già troppe volte gli è stata sottratta la sua auto in un giorno solo, molto male! xD
Ok, la smetto di commentare e lascio la parola a voi :D
Aloha! <3
  
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