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Autore: RedRuby    13/09/2012    1 recensioni
Una storiella su Nina e Anna:
Nina passa una "normale" giornata, che però
viene scombussolata in quelache modo dall'arrivo
della "cara" sorellina Anna.
Se volete leggete e recensite, però non siete cettivi :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Williams, Nina Williams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nina stava ancora sfuggendo alla legge. Correva per le strade e ogni tanto, per riposarsi, si sascondeva dietro un muro di un palazzo o di una casetta. Proprio in questo istante siera fermata dietro un'ennesimo muro. Insipirava ed espirava per riprendere fiato.
"Eccolo! E' lei" Sente da lontano. In cerca di una fuga vede un tombino e velocemente rimuove il coperchio. Addocchia una scaletta e ci scende per poi ricoprire dinuovo il tombino col tappo di metallo. Arrivò fino alla fine sella scaletta. Il suo body viola sbrilluccicava in quel posto così lercio.
"Un odore..." Nina si copre il naso "Che puzza!" Aggiunge continuando a camminare sotto la città.
Armata di torcia Nina cerca un'altra scaletta da dove può fuggire da questo schifo. Qualche minuto di ricerca e una scaletta si fa luce illuminata dalla torcia stessa.
Finalmente esce dalle fogne. Ritrovatasi per caso proprio davanti al suo albergo ci entra incurante della sua puzza.
"Ma la senti? Che schifo!" Bisbiglia la gente che inala il suo fetore. Nina mantiene la calma ovviamente. Sale le scale bianche e arriva davanti alla sua porta. Inserisce la chiave ed entra senza troppi problemi.
Scoglie il codino viola che tiene insieme quei capelli dorati e tira giù la lapo sul suo busto. Toglie i grossi stivali bianchi e appoggia i piedi sul parquet lucido ma abbastanza inpolverato.
Arriva al bagno e toglie finalmente quel puzzolente body viola e lo getta direttamente nel cassonetto. Sarebbe stato inutile lavarlo, il fetore sarebbe stato duraturo. Non si sarebbe tolto facilmente.
Apre l'acqua nella sua vasca da bagno e si immerge nella calda acqua insaponata.

Una volta sciutta, Nina apre le porte dell'armadio e prende il primo capo che le era saltato a tiro: un giacchetto rosso sopra una maglia senza maniche. Un pantalone lungo sempre bianco e dei tacchi argentati con diamanti per decorazione. L'ennesimo codino, ora, bianco e un filo di rossetto color bronzo/oro.

Passeggia per la città senza una precisa meta. Ovvero un'obbiettivo lo aveva, ma non voleva andare da sua sorella e vedere quel suo viso stupido ma così simile al suo. Aveva solo voglia di continuare a camminare. La strada l'avrebbe portata dove lei sarebbe stata felice di andare.

In un piccolo parco, Nina, seduta su una panchina in pietra continua a fissare quella piccola famigliola che le stava vicino. Una bella donna, la mamma, stava facendo giocare il figlio biondino su una comune altalena. Mentre il papà, un bell'umo anche lui, spingeva delicatamente la bambina di appena 4 anni per lo scivolo. Sembravano felici. Rimane a pensare e a ripensare di come sarebbe potuta essere la sua vita con Steve e Anna. Sarebbero stati una famiglia felice?
Questa era una domanda che Nina si faceva spesso. Stanca, decise di andare a casa.

"Nina!" Una voce tanto fmiliare le aveva appena trapanato il cervello. DI scatto, Nina si volta verso l'emittente: una ella donna fra i 20 in su. Capelli castani. Occhi azzurri. Un fisico sexy risaltato dal quipao lungo di colore rosso. Guanti e tacchi del medesimo colore ed anche delle calza nere.
"Anna... Non credevo di trovarti qui" DIce Nina sorpresa e acida avvicinandosi alla sorella minore di appena 2 anni di meno.
"Cosa ci fai per le strade? Di giorno" Dica Anna gesticolando
"Sai, credevo fossi una stupida gatta morta che vaga notte per notte, di casa in casa ad assassinare chi non le va a genio" Continua Anna sferrando un sorrisetto antipatico
"Ma quanto sei spiritosa" Nina finge di ridere
"Anche io credevo fossi una lurida puttana che 'vaga notte per notte, di casa in casa' a cercare ragazzi da portarsi a letto!" Contrabbatte Nina divertita, mimando con le mani le virgolette durante la frase.

"Sul serio Nina. Stavo venendo da te. Non voglio mentire" Aggiunse Anna facendo capochino per non incontrare gli occhi congelanti della sorella autoritaria
"Da me? Cosa vuolevi farmi questa volta?" Dice Nina incrociando le braccia
"Ti prego Nina. Andiamo a casa. Devo dirti una cosa importante" Terminò Anna facendo gli occhioni dolci. Nina abboccò e portò la sorella all'hotel.

"Mi stai dicendo che sei incinta?" Nina, stupita, si fa cadere sul divanetto nero
"Lo so! Non me lo aspettavo nemmeno io. Ma il medico ha detto così, per dirlo lui, significa che è vero. Insomma, è un medico" Rispose Anna tirando una ciocca dietro l'orecchio in modo femminile.
"Insomma. Aspetti un bambino... Aspetti un bambino" Nina passeggiava per la stanza cercando di connettere quello che era davvero successo
"Cosa vuoi? Anche tu hai avuto un bambino" Si giustificò Anna
"Ma io dormivo! Ed io non lo avrei mai fatto un figlio. Ero incosciente. Solo per quello Anna!" La rimproverò
"Cosa devo fare Nina? Aiutami" Implorò Anna avvicinandosi a lei e portando le mani sulle sue spalle. Un gesto che non faceva spesso, tranne per lanciarla sottoforma di mossa
"Almeno sai di chi è?" Continuò Nina alleviando il tono di voce
"Certo, il padre è Lars Alexandersson" Rispose Anna togliendo le amni dalle spalle di Nina e sedendosi su una sedia
"Lo sa?" Continuò Nina premurosa
"Certo"
"Bene, un punto a nostro favore, almeno quello. Anna, se tu lo vuoi e anche lui di che ti preoccupi?" Continuò a chiedere Nina
"Hai ragione sorellona, ma io non voglio stare con Lars. E'stata una solo notte!"
"E allora? Vai a letto con colui che credi che possa fungere da padre, e poi gli confessi che sei incinta e lui crederà che sia suo. Perchè non ci arrivi col cervello?"
"Non so chi possa essere un buon padre. E poi ingrasserò, perderò la mia forma, non sarò più attraente"
"Ma vedi me? Io sono in forma per aver avuto un bambino"
"Ma tu sei vecchia!"
"Va bene Anna. Stai con Lars. Vedi se è un buon padre, un buon marito. Devi solo fare piccoli passi. Va bene, Lars è molto giovane, ma anche molto adulto per la sua giovane età"
"Grazie mille Nina. Mi sei stata davvero d'aiuto. Ti voglio bene"
Anna aveva detto 'ti voglio bene' lo aveva proprio detto. Forse era giunta l'ora di formare una famiglia. Di riappacificarsi con Steve e Anna. Magari Nina avrebbe dovuto trovare un marito e avere un figlio. Anche se non era nello stile di Nina, poteva riuscirci. Insime ad Anna e a Steve ce l'avrebbe fatta. Sicuramente. "Ti voglio bene" termina seria Nina
  
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