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Autore: nikolas    13/09/2012    9 recensioni
Gli specchi cadevano da ogni parte, terrorizzati, Stefano e Laura erano scappati a gambe levate e si erano accorti della mancanza di Miriam quando ormai era troppo tardi ed erano già usciti dal castello. Fu quel giorno che Miriam scomparve nel nulla, senza lasciare nessuna traccia, se non nei ricordi e nei sogni di chi l’aveva amata.
[Prima classificata al contest "Se l'amore non ti ha fatto commettere mai neanche la più piccola follia, vuol dire che non hai mai amato" preso gentilmente in gestione da MmeBovary sul forum di efp]
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MEMORIES ARE THE MIRROR OF THE PAST - I ricordi sono lo specchio del passato, FINALE (4^ parte)

Laura e Stefano avevano assistito impotenti all’assassinio di Miriam da parte del suo fidanzato, nonché loro amico, Carlos. I due erano inorriditi e terrorizzati al pensiero di fin dove, in un impeto di follia, un essere umano potesse essere in grado di arrivare.
Il corpo di Miriam giaceva al suolo, esanime. Non appena il suo assassino lo aveva sfiorato, questo era diventato luccicante, si era polverizzato e si era trasformato in una sorta di spirito, che in un primo momento si era diviso in due parti e che poi aveva attraversato le due specchiere situate sul fondo della stanza. Carlos, sorpreso e spaventato allo stesso tempo, era fuggito via, ripromettendosi che se mai gli fosse capitata l’occasione avrebbe distrutto quel castello in maniera definitiva.
Era stato proprio a questa punto della storia che Stefano e Laura erano stati investiti, per la terza volta, da una luce accecante e si erano ritrovati di nuovo nel loro presente. Guardandosi intorno i due avevano notato che entrambi gli specchi si erano distrutti. Laura, poi, si era accorta della mancanza dei loro zaini, dentro i quali si trovavano i loro cellulari e i loro effetti personali. Come se non bastasse, la donna, affacciandosi a una delle poche finestre del castello, aveva scoperto che questa, come tutte le altre, era stata sprangata. Laura aveva comunicato tutto a Stefano ed entrambi erano giunti alla medesima conclusione: dovevano uscire al più presto da quel palazzo e andare immediatamente a raccontare ciò che avevano scoperto alla polizia, sperando di non essere fraintesi passando per pazzi psicopatici.
I due cinquantenni si erano fiondati al piano terra, nella sala d’ingresso e avevano scoperto, orripilati, che il portone, loro unica via di fuga, era stato chiuso ermeticamente.
Erano in trappola.
Avevano provato a urlare aiuto, a prendere a calci il portone: tutto inutile, erano diventati i protagonisti del gioco perverso di qualcuno che non voleva altro che il loro male.
Ma chi mai avrebbe potuto essere questo qualcuno? La risposta era talmente ovvia da non sembrare vera: Carlos, colui che aveva ucciso la sua ragazza, l’uomo che Stefano e Laura reputavano loro grande amico e che li aveva traditi tutti, senza alcuno scrupolo. Ma perché tutto questo? Perché arrivare a tanto?
Lentamente, in loro era comparsa la consapevolezza di aver fatto la scelta sbagliata quando si erano trovati dinnanzi ai due specchi: forse avrebbero dovuto scegliere lo specchio di destra, lo specchio che li avrebbe riportati indietro nel tempo e che avrebbe fatto vivere loro l’amore che entrambi bramavano da moltissimi anni.
Ed ora eccoli di nuovo lì, in quel grande castello che con tutta probabilità sarebbe stato la loro tomba, solo loro due, solo Stefano e Laura e solo l’amore che non aveva mai smesso di pulsare nelle loro vene da trent’anni. Stefano aveva pensato che se sarebbe dovuto morire lì dentro, almeno sarebbe morto accanto alla persona che amava. Lo stesso identico pensiero lo aveva fatto Laura, i due si erano abbracciati in attesa che cambiasse qualcosa, vita o morte, libertà o prigionia, ormai non era più importante visto che loro due si erano ritrovati.
A loro insaputa, fuori dall’antico maniero, a pochi passi dal portone di ingresso, c’era Carlos impegnato in una conversazione telefonica: “Pronto, impresa DemolizioniNonStop? Avrei bisogno del vostro intervento. Sono Carlos Angel Mendoza, neoproprietario della Rocca Especto. Sì, la ho rilevata dal paese qualche giorno fa, sa com’è… di questi tempi non ci sono soldi, è bastato fare una discreta offerta all’asta. Non voglio domande. Gradirei che interveniste subito. Certo, pagherò tutto fino all’ultimo centesimo. Voglio che radiate al suolo questa catapecchia, ho già tutti i permessi. Le ripeto, non voglio domande. Di questo posto non deve rimanere nemmeno un calcinaccio, ha capito? Nulla. Ecco, al posto di questo castello ci deve essere il nulla, sarebbe veramente perfetto. Grazie mille, la saluto!”
Erano passati pochi minuti dalla chiusura della telefonata che stavano già arrivando le prime ruspe della DemolizioniNonStop. Nel giro di mezz’ora i mezzi erano già al lavoro. Carlos aveva spiegato agli addetti ai lavori che il castello era tutto sbarrato, disabitato da anni, che non c’era modo alcuno di entrare e che quindi avrebbero potuto procedere con la demolizione senza troppi problemi dato che sarebbe stato inutile qualsiasi controllo.
All’interno della Rocca Especto, Laura e Stefano, ormai consapevoli di ciò che stava per accadere loro, se ne stavano a terra, abbracciati, in attesa che il loro destino si compisse.
I calcinacci cadevano, le mura crollavano, i soffitti collassavano al suolo e loro due erano nel bel mezzo dell’occhio del ciclone: non ci sarebbe stata nessuna possibilità di salvezza per loro questa volta.
Due ore, erano bastate due ore all’impresa per radere al suolo la rocca e come aveva chiesto Carlos, ora, dell’antico castello non vi era rimasta più una traccia.
Ce l’aveva fatta, Carlos aveva centrato tutti i suoi obiettivi, aveva ucciso Miriam  per paura che facendo quel tour in giro per il mondo non sarebbe più stata sua, era ricomparso, dopo il suo lungo soggiorno in Spagna, in quel bar-pasticceria dove sapeva che Stefano e Laura spesso si incontravano, li aveva spinti a rientrare nel castello ed era riuscito a distruggere sia le loro vite  sia la Rocca Especto. Ora non aveva più nessun pensiero, le uniche persone che avrebbero mai potuto creargli problemi riguardo all’improvvisa scomparsa di Miriam non c’erano più e finalmente lui, a cinquant’anni, poteva ricominciare a godersi la vita.
Tuttavia, nemmeno Carlos, il quale aveva raggiunto tutti i traguardi che si era prefissato, avrebbe potuto spiegare che cosa era successo in quel lontano giorno d’estate all’interno della Rocca Especto, il motivo per cui quegli specchi avevano cominciato a cadere, il perché due di essi erano sopravvissuti al crollo e contenevano parti dell’anima di Miriam. Né lui, né nessun altro sarebbe mai stato in grado di spiegarlo. E poi, perché spiegarlo, aveva pensato Carlos?  Avrebbe fatto più in fretta ad eliminare il tutto in un solo, abile colpo da maestro.
TUTTO. UNA VOLTA PER TUTTE.
FINE


---> Siamo arrivati al finale di questa storia, della mia prima storia! Spero vi sia piaciuta e vi abbia appassionato; ho deciso di lasciare un finale piuttosto aperto semmai avrò intenzione di scrivere una seconda serie e svelare i misteri della ROCCA ESPECTO ;) Intanto vi ringrazio perchè siete stati tantissimi a seguire la storia! GRAZIE E ALLA PROSSIMA!
  
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