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Autore: AmorePsiche97    14/09/2012    1 recensioni
Che emozione, la mia prima storia! Allora, le nazioni decidono di passare una settimana al mare in una delle splendide spiagge italiane, per rinfrescarsi e rilassarsi, ma non sanno ancora cosa li aspetta! XD E' una fanfiction comica, e a volte "leggermente" demenziale. Che dire, se vi ho incuriosito, leggete!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8: COSTUMI ROSA E CASTELLI DI SABBIA

Quella mattina sembrava di trovarsi in una favola: il sole sorgeva sereno (alle 10:30? NDTutti Uff, pignoli NDMe), allora il sole SPLENDEVA sereno, la rugiada evaporava dolcemente dai fiori (?), nell’aria si sentiva l’odore del mare portato dalla brezza e si udivano i canti degli uccellini:
cip-cip-cip
Tru-tru-tru
Fruuu-fruuu
SDENG!
Aspetta, sdeng?
-Così impari a dire che appena sveglia sembro una strega!- disse Ungheria, dando il buongiorno a Prussia con una dolce padellata mattutina.
Riprendendo il discorso, era proprio una bella mattinata, e quando tutti si reincontrarono al familiare ingresso, sembravano più felici e sereni del solito. Forse era dovuto al fatto che molti malintesi e incomprensioni erano stati chiariti, o forse erano appagati per aver fatto sess…ehm… allenamento. Comunque sia, si avviarono verso la spiaggia con calma e serenità, che bello, per una volta nessuno litigava, nessuno veniva molestato, nessuno veniva preso in giro…
-Hahahahahah!- iniziarono a ridere tutti, appena furono arrivati in spiaggia e si furono spogliati.
-Mein Gott, non ce la faccio, hahahahah!- fece Germania, si avete capito bene, proprio il serio e disciplinato Germania stava morendo dalle risate,insieme a tutti gli altri, dopo aver visto una certa persona.
-Sigh, lo sapevo che sarebbe successo- singhiozzò la persona in questione, cioè Lituania. Il motivo di tanta ilarità era il suo costume, che il povero Toris cercava in tutti i modi di coprire. In effetti sarebbe stato un costume normale, se non fosse che era rosa shocking con un cuore bianco stampato sul didietro, talmente effeminato e attillato che neanche Ungheria se lo sarebbe messo.
-Non dar tipo retta a loro, Liet, cioè, stai tipo totalmente benissimo col costume che ti ho regalato- disse Polonia, beccandosi un’occhiata omicida da parte di Toris.
-Ti odio-
-Avanti, mon amì, non è poi così ridicolo- disse Francia, ridacchiando –dai ragazzi, smettetela di ridere- continuò poi rivolto agli altri, che pian piano si calmarono, anche se ogni tanto qualcuno ridacchiava ancora.
Una volta che si furono ripresi, ognuno si mise a fare quello che più gli piaceva. Ungheria ancora una volta aveva deciso di prendere il sole, anche se era già diventata color cioccolato.
‘Sono confusa’ pensava ‘ieri Prussia ha detto che sono speciale, anche se ha negato io l’ho sentito bene. Forse mi stava prendendo in giro come al solito, eppure aveva un’aria così seria, possibile che sia innamorato di me? No no, è impossibile! L’avrà detto solo per consolarmi, in fondo non è così antipatico come sembra, anzi è stato molto gentile e devo ammettere che è anche piuttosto carino… ma no, cosa vado a pensare! Elizavetha riprenditi!’ mentre era persa in questi pensieri, Prussia aveva preso un secchiello e l’aveva riempito d’acqua, si era avvicinato piano ad Elizavetha e…SPLASH!
-Che ti salta in mente, idiota?!- urlò Elizavetha arrabbiata.
-Ksesese, visto che non vuoi entrare in acqua, ho portato io l’acqua da te!- gli rispose Gilbert, iniziando a scappare, visto che Ungheria si era alzata e lo stava inseguendo con aria omicida.
Nel frattempo, America e Russia, non si sa perché, avevano iniziato una gara di costruzioni di castelli di sabbia, ma non i soliti che costruiscono tutti con paletta e secchiello, le loro erano delle vere e propie strutture enormi! Bè, conoscendo i due, non potevate mica aspettarvi qualcosa di normale, no?
-Hahahaha! L’eroe vincerà!- disse America, accanto al suo castello, alto come lui, comprendente un corpo centrale e 5 torri, con tutti i particolari di porte, finestre, ecc.
-No, vincerò io!- ribattè Russia sorridendo. Il suo castello era alto anche più di lui, aveva un muro di cinta, torri e un corpo centrale, un fossato e persino un ponte levatoio, chissà come ha fatto a costruirlo?
America allora aggiunse al suo castello anche una piccola città con tanto di abitanti.
Russia rispose aggiungendo una foresta con tanti alberi, carrozza  e un feudo all’interno delle mura.
America allora aggiunse una base spaziale con tanto di razzo e astronauti. So che è anacronistico, ma in fondo parliamo di America, no?
Russia per non essere da meno, costruì aereoporti e ferrovie, e aggiunse anche una ricostruzione in scala di una parte di Mosca.
I due continuarono così ancora per un po’, tanto che alla fine avevano costruito una vera e propria città con palazzi, aereoporti, ferrovie, linee dell’autobus, castelli storici, abitanti, basi spaziali, campi di girasoli accanto a foreste e così via, tutto fatto di sabbia, Dio solo sa come faceva a mantenersi tutto in piedi.
-Basta, non possiamo continuare così, anche perché è finita la sabbia- disse America –E’ ovvio che ho vinto io!- aggiunse poi.
-Neanche per scherzo, ho vinto io!- fece Russia.
-Io-
-No, io-
-Io!-
-Io!-
-Ho detto io!- insistè America.
-Ragazzi, sembrate due bambini-aru- fece Cina, che li guardava già da un po’.
-Cina ha ragione, facciamo che siete pari e finiamola- disse Inghilterra, accanto a Yao.
-Va bene, pace?- fece infine Alfred, stranamente arrendevole, porgendo la mano a Ivan.
-Pace- rispose, porgendogli la amno e stritolandogliela in una stretta amichevole.
-Ok, ora che ho vinto, andiamo a farci il bagno!- fece America.
-Come sarebbe hai vinto? Qui, se c’è qualcuno che ha vinto sono io!- ribattè Russia.
-No, io!-
-Io!-
-Io!-
-Sono senza speranza- dissero Inghilterra e Cina all’unisoro.
-Io-
-Io- verso l’infinito e oltre [cit.]
Intanto, Cuba e Mattiewh stavano facendo una passeggiata romantica lungo il bagnasciuga, erano l’, mano nella mano, troppo imbarazzati anche per guardarsi, però all’improvviso Cuba disse una frase romanticissima:
-Tu cosa ci fai qui, stupido America?-
-Sono Canada- rispose l’altro depresso.
-Scusa, è vero mi dispiace- disse Cuba, pensando a come farsi perdonare, poi gli venne un’idea: si avvicinò a Canada e gli diede un bacio dicendo:
-Mi perdoni, vero?-
-Certo!- fece Mattiewh felice, gettandogli le braccia al collo.
Bleah, che cosa smielata, meglio pessare agli altri, anche se non c’è molto da dire, visto che avevano deciso di esplorare la città costruita da Ivan e Alfred, ancora impegnati a litigare. A un certo punto Ivan perse la pazienza, afferrò il suo rubinetto e diede una botta in testa ad Alfred, che svenne.
-Sembra proprio che abbia vinto io- disse Russia sorridendo -non ti dispiace se ho colpito il tuo ragazzao, vero?- domandò poi rivolto ad Arthur.
-Ma certo che no, quando ci vuole ci vuole- rispose lui.
Per il resto della giornata non successe niente di speciale e come al solito, fattasi sera, fra padellate, insulti, baci e palpatine varie, le nazioni se ne tornarono al loro albergo, si lavarono, mangiarono e se ne andarono a letto.


*Angolino autrice*
Salve a tutti, so che la fine di questo capitolo fa schifo, ma non ho avuto tempo per svilupparlo per bene causa inizio scuola, e in più ho pure il blocco dello scrittore ç.ç quindi se lascerete una recensione insultatemi pure.
Ciaooo.
  
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