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Autore: Saritac1987    31/03/2007    4 recensioni
Allora... cosa posso dire? E' una fic ambientata 8 anni dopo "Il principe mezzosangue"...
E se Ginny, diventata Medimaga si ritrovasse a curare Draco Malfoy? RECENSITE NUMEROSI!!!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Passò qualche giorno, nella calma più assoluta

Passò qualche giorno, nella calma più assoluta.

Narcissa stava meglio, forse con l’aiuto della presenza del figlio. Adesso, però, Draco aveva ancora più paura. Quando sarebbe partito, ora avrebbe lasciato a casa, oltre a Ginevra, anche sua madre.

Non riusciva a non pensarci. Se fosse morto, infatti, la persona che più ne avrebbe sofferto, che sarebbe rimasta sola, era proprio sua madre. Si erano sempre sostenuti a vicenda, e se Draco se ne fosse andato, Narcissa non avrebbe più avuto nessuno.

Accadde all’improvviso.

Il ragazzo era in cucina, insieme alla Granger e a Weasley. Fortunatamente, Ginevra era già al San Mungo.

Un gufo becchettò contro la finestra. Non era un gufo normale, anzi, la busta che portava aveva un nonsoché di ufficiale.

La Granger la aprì e la lesse in silenzio, guardando ogni tanto di sottecchi Draco e Ron. Poi chiuse gli occhi e sospirò. Passo un lungo minuto, quando li riaprì.

“Viene dal Ministero” disse, con voce grave. “Harry… dice che domani partiremo” concluse, piano.

Ma, mentre Weasley sembrava risoluto, Draco era combattuto.

Voleva aiutarli, seriamente; ma, allo stesso tempo, aveva paura per Ginevra e per sua madre.

Non sapeva se i due Auror se n’erano accorti. Velocemente si alzò e si diresse verso la camera che ormai considerava sua, dove cercò di ragionare.

Lo sapeva che sarebbe dovuto partire. Ma… aveva paura. Paura di dirlo a Ginevra, nonostante lei sapesse tutto… ma soprattutto, paura di dirlo a sua madre.

Non poteva non partire. Aveva dato la sua parola. E poi… ci sarebbe stata Ginevra, a prendersi cura di Narcissa. E Narcissa a prendersi cura di Ginevra. Forse era questo che lo tirò su di morale.

Poco dopo, era già al San Mungo, che percorreva il corridoio che lo portava alla stanza di sua madre. Non sapeva come dirglielo, ma doveva farlo.

Quando si ritrovò di fronte alla camera, tirò un sospiro. Rimase qualche secondo a pensare, poi entrò.

Narcissa sorrise, appena lo vide. Era felice di vedere suo figlio. In fondo, era l’unica persona che le era rimasta. Ma il suo sorriso si spense, non appena si rese conto, dallo sguardo del ragazzo, che era successo qualcosa di serio.

“Devo partire” le disse lui, senza neanche salutarla.

“Partire?” Narcissa non capiva. O, almeno, sperava di non aver capito.

“Sì… devo… aiutarli… per il Signore Oscuro” balbettò lui.

Narcissa non rispose. Rivolse il suo sguardo verso la finestra.

Non sapeva cosa dire. Sperava che con il Signore Oscuro fosse finito tutto, che Draco non dovesse più avere a che fare con lui.

Non riuscì a dire altro, se non uno “Stai attento” appena accennato.

Draco non si mosse. Sapeva che la donna stava male, perché negarlo? Avrebbe voluto avvicinarsi a lei, consolarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, che le voleva bene. Ma temeva che lo respingesse, piena di rabbia verso di lui.

Invece, Narcissa si alzò. Si diresse verso di lui, per guardarlo negli occhi.

Era cresciuto, il suo Draco.

Se n’era resa conto nel momento in cui l’aveva visto dopo otto anni. E se n’era resa conto anche in quel momento, mentre il figlio cercava di guardarla con la stessa espressione che aveva sempre usato quando era solo un adolescente. Indifferenza a ciò che gli succedeva. Di solito funzionava, ma Narcissa l’aveva sempre scoperto. Era sua madre, in fondo.

Gli accarezzò la guancia, poi lui parlò.

“Non so neanche come dirlo a Ginevra…”

Narcissa sorrise, come per incoraggiarlo.

Non avevano mai parlato così tanto, prima c’era Lucius a casa, e lui non voleva che parlassero di cose, a suo parere, futili.

“E poi… forse mi manderanno ad Azkaban, dopo… devono ancora processarmi, e…”

La madre mise una mano sopra la bocca del ragazzo. Non voleva sentirlo parlare di ciò che sarebbe successo. In fondo, non era neanche sicuro che ci sarebbe stato, quel dannato processo.

“Vai da lei… e dille tutto… capirà” gli disse. Era convinta che sarebbe stato così. Ginevra non era stupida. Sapeva cosa sarebbe successo. Perciò, perché avere paura?

Draco annuì. Sì, forse Narcissa aveva ragione.

Salutò la madre, dandole un tenero bacio sulla guancia, prima di ritornare a casa, dove aspettò Ginevra, solo, in silenzio, pensando alle parole giuste da dirle.

Quando arrivò a casa, Ginevra non vide altro che facce da funerale. Sembrava fosse successo qualcosa. Magari a Draco… magari gli avevano annunciato il giorno del processo…

Non salutò nemmeno i suoi parenti. Era ansiosa. Voleva sapere cosa diamine stava succedendo. Perciò corse di sopra, da lui, dal suo Draco…

Il ragazzo era alla finestra. Guardava il cielo, quel cielo sereno, trapunto di stelle. Dopo la nevicata, era tornato il sereno, come al solito.

“Draco…”

Lui si girò. Aveva anche lui un’aria da funerale.

Aprì la bocca per parlare, per poi richiuderla. Non sapeva come dirglielo. Lei lo fissava. Voleva, anzi, doveva sapere cosa stava succedendo.

“Tra qualche giorno partiremo” disse velocemente.

Ginevra rimase zitta, come se stesse cercando di capire cosa diavolo le aveva detto Draco.

“Partire?”

Lui non rispose. Segno che sì, doveva partire. Per andare a cercare di farla finita con quella maledetta guerra. O, forse, per andare ad ammazzarsi.

Lui la abbracciò, in silenzio.

Nessuno sapeva cosa dire. Entrambi sapevano che l’altro era disperato, ma non sapevano come consolarlo.

Rimasero abbracciati. Per minuti, forse ore. Nessuno sapeva quanto tempo era passato. Sapevano solamente che, per il momento, andava bene così.

Non sapevano cosa sarebbe successo il giorno dopo. E nemmeno quello dopo ancora.

Ma cercarono di vivere al meglio quel momento, forse uno degli ultimi che avrebbero passato insieme.

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Ed ecco (finalmente, direi) un nuovo capitolo!

Chiedo venia per la brevità…

Allora, vorrei ringraziare:

ginny88: XD tu sei fuori (ancora) e io pubblico XP dai scherzo… fammi sapere se ti piace questo capitolo! XD

Thaiassa: sono contenta che continui a piacerti!

Memole: chiedo perdono per averci messo tanto, ma era tornata l’ennesima crisi dello scrittore -_- spero ti piaccia anche questo capitolo!

MiaBlack: ok, ok… ora mi vorrai ammazzare per averci messo tanto… ma non è colpa mia se non avevo idee! XD spero che ti sia piaciuto!

DracoGinny4ever: felice che la mia storia ti piaccia!

PUBBLICITA’: sto scrivendo una semioriginale sul mondo di Harry Potter, si intitola “Scelte di vita”, se volete leggerla la trovate a questa pagina.

Ok, ora vi saluto…

Al prossimo capitolo!

Un bacio

_olly_

   
 
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