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Autore: Acqua Dolce    04/07/2003    0 recensioni
Gli anni passano le persone cambiano. Tre vite tre strade si incontrano per formarne una sola. Tom, Chantal e Muriel...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom si era appoggiato sugli avambracci cercando di non schiacciare l'esile corpo di Chantal sotto il suo peso. Poi stanco le appoggiò la testa sulla spalla.
"Non ti preccupare." gli sussurrò facendolo stendere su di lei.
Tom la baciò ancora, mentre lei gli passò le mani tra i capelli.
Si addormentarono verso le quattro, ma Becker si risvegliò dopo qualche ora. Si infilò i boxer scuri e silenziosamente 
Andò in cucina per farsi il caffè. Improvvisamente sentì un mugolio nella stanzetta dove dormiva la piccola Muriel.
"Papà..." mugugnò la bimba ancora semi addormentata.
"Ciao..." disse piano Tom prendendola in braccio e portandola in cucina per darle da mangiare.
Si era convinta fosse suo padre. Che buffo. Lui, Tom Becker, padre. Non ci aveva mai pensato. Non aveva mai pensato a farsi una famiglia visto il disastro che era stata la sua. Dopo che Muriel ebbe mangiato la rimise a dormire e tornò nella stanza dove era stato con Chantal. Si sedette a guardarla sulla sedia accanto al letto.
Possibile che quella giornalista ficcanaso, l'avesse fatto tornare il Tom di prima? Il Tom altruista e gentile che era stato da ragazzino?
La fissò ancora.
Abbracciava il cuscino, i capelli biondi erano spettinati sulla schiena nuda leggermente scoperta. BEcker le si avvicinò e le scostò una ciocca di capelli dal viso, senza svegliarla. Dormiva troppo bene per essere svegliata. 
Non se ne sarebbe andato via... non quella volta...

"Mhm... Ma che ore sono?" chiese la ragazza cercando di tirarsi su.
"Le nove e mezza." rispose Tom che era sdraiato accanto a lei.
"Ciao..." rispose coprendosi uno sbadiglio.
"Ciao." sorrise lui. 
Chantal si infilò gli slip e una maglia di cotone a maniche lunghe.
"C'è neve fuori?" chiese.
"un po'. Vuoi un caffè?" le chiese Tom alzandosi per portarglielo.
"Grazie." disse lei. Che gentile. Nessuno le aveva mai portato il caffè a letto in vita sua.
Tom tornò con una tazzina.
"Tu non lo prendi?"
"L'ho preso prima." disse lui tornando accanto a lei e dandole un bacio leggerissimo sulle labbra.
"Mamma..." una vocina piccola piccola, richiamò l'attenzione di tutti e due.
Chantal si alzò e andò da Muriel.
"Ciao bella." disse prendendola in braccio e portandola in camera sua.
"Guarda chi si è svegliato!" fece Tom mettendo su i cuscini e facendo sedere in mezzo a lui e a Chantal la bimba.
Rimasero a pigronare tutti e tre insieme nel letto.
"Lo sai da quanto tempo non sentivo mio padre?... sette mesi. Più di metà anno..."
"Fai bene ad andare da lui. Quando parti?"
"Domenica. Dopo la partita con la Corsica."
Rimasero in silenzio un attimo e poi Chantal riprese a parlare.
"Il vero motivo per cui io e Alain Ambrose abbiamo divorziato non riguarda solo il mio... caratteraccio."
Tom le mise un braccio intorno alle spalle.
"Non hai un caratteraccio." le disse lui "Sei solo...lunatica..." 
Chantal rise vedendo che cercava di farle un complimento "Ho un caratteraccio lo so. Sono una pessima moglie, una pessima cuoca..."
"Su questo posso darti ragione" scherzò Tom.
La ragazza sorrise di nuovo "Sono una pessima donna sotto ogni aspetto. So solo fare la giornalista...lo diceva anche Ambrose. Pensa che non l'ho mai chiamato per nome nemmeno quando eravamo sposati! Eravamo solo... materia grigia... un cervello che completava l'altro. Superficiali e carogne tutti e due. Abbiamo passato mesi a litigare, poi sono rimasta incinta..." si bloccò e sentì le lacrime agli occhi "...e... e allora abbiamo provato a raccogliere i cocci del nostro matrimonio, ma... quando ho perso il bambino e mi hanno detto che non avrei mai avuto la possibilità di avere figli, allora abbiamo deciso di divorziare. Sono un disastro su tutto come vedi, un'incapace anche in questo."
Tom si mise a sedere davanti a lei e le accarezzò le gambe nude.
"Tu non sei un'incapace. Tu non sei una pessima donna, ma una pessima cuoca e a questo c'è rimedio. Tu sei una donna perfetta. D'accordo non sai cucinare, va bene hai un caratteraccio... ma io non ho mai conosciuto qualcuno come te..."
Chantal lo guardò con le lacrime agli occhi.
"Vieni con me in Svizzera." Poi guardando anche Muriel si corresse subito "Venite con me."
Chantal si lasciò cadere sui cuscini.
"Chantal ti..."
"No, non dirlo neanche per scherzo."
"Non scherzo infatti, ti amo..."
Chantal scosse la testa "Non è vero... e lo sai... Non sei abbastanza pazzo per amarmi sul serio..." disse. Una lacrima le rigò una guancia.
Tom non poteva credere alle sue orecchie.
"Ma dopo quello che..."
Chantal si alzò e riportò nella sua cameretta Muriel che si era riaddormentata.
Poi ricomparve sulla porta "Sesso. Solo sesso. Come le altre volte. E' un'illusione Tom. Ed è destinata a finire..."
Tom si alzò e dopo essersi vestito Chantal lo accompagnò alla porta.
"Chantal" le disse risalendo qualche gradino.
La ragazza si sporse.
"Sei sicura di... di non volermi neanche un po' di bene?"
"Ciao Tom. In bocca al lupo per la partita."
La giornalista richiuse la porta e Tom restò un attimo immobile poi scese le scale e si chiuse alle spalle il portone.

  
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