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Autore: afewmistakesago    14/09/2012    13 recensioni
“ my thoughts are killing me and people don't even notice ”
“ Vogliamo solo baciarci e non c'è cura migliore per tutta questa sofferenza ”
[..] perchè Zayn Malik è adrenalina.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     Smiley__
 

- and i remember your eyes
were so bright
when i first i met you
so in love that night.- beautyful goodbye, maroon5



Un tuono, uno scroscio leggero e uno stridio rimbombano per qualche secondo dandomi il tempo di aprire gli occhi spaventata. Salto giù dal letto di corsa perché sento Tom piangere. Corro in cucina e lo trovo per terra immerso in una pozza di latte, contornata da innumerevoli pezzi di vetro. Il nonno era tranquillamente in salone.
Borbotto un "oddio tom" mentre lo prendo in braccio per farlo sedere sul tavolo lì dietro. Cerco di tranquillizzarlo, poi lo aiuto a farsi il bagnetto. Mentre lo asciugo urlo al nonno di non entrare assolutamente in cucina.
Sistemato Tom mi accovaccio sul pavimento e avidamente pulisco il latte e raccolgo i taglienti pezzi di vetro, ferendomi anche una mano.
Torno in camera per prepararmi. Mentre cerco d infilarmi i jeans stretti guardo distrattamente la sveglia: dieci e quarantacinque. Oh cazzo! Spalanco gli occhi così tanto che riesco a sentire le ciglia lunghe e dure, a causa del mascara applicato, sfiorarmi la pelle. Prendo di corsa un maglione a collo alto color panna ed esco in corridoio in reggiseno. Mi metto in bocca una fetta di pane, che vale come colazione, sistemo il mio maglione, sciarpa, guanti e cappotto. Presa lo borsa urlo qualcosa al nonno.
Esco e vengo travolta da una frenetica pioggia che mi gela. Non ho il tempo di tornare dentro a prendere l'ombrello, merda.
Comincio a correre. Dove stavo andando? A recuperare quella maledetta agenda.


Quando arrivo al luogo indicato, con mezz’ora quasi di ritardo sia chiaro, mi guardo intorno e noto solo una alta figura, coperta da un ombrello e che stringe l’agenda rossa.
Voglio richiamare la sua attenzione, urlo un –Ehi- che però non riceve risposta. Mi avvicino facendo risuonare i miei anfibi neri nella acqua che, ormai, scorreva come un fiume in piena sulle città di Londra.
Gli tocco una spalla un po’ violentemente, per far finire questo supplizio. Si gira un ragazzo con un’espressione irritata. Faccio per parlare quando la pioggia si intensifica, innumerevoli tuoni si susseguono, il ragazzo perde l’ombrello e un albero cade proprio accanto a me, sfiorandomi.
Urlo disperata indietreggiando. Lui mi cinge con forza il braccio, con la mano, per poi iniziare a correre. Sono spaventata, mi prende un colpo, un altro. Con voce sempre più roca gli grido
- Dove stiamo andando? Dove cazzo mi porti? Rispondi coglione!-  ma non sente o non vuole sentire.
Mi catapulta di dentro un lussuoso albergo. Mi lascia il braccio e affaticato si scompiglia i capelli, grondanti d’acqua. Lo osservo cautamente ancora un po’ scioccata, allora lui mi dice
- Vieni con me, ti do qualcosa di asciutto da indossare – Annuisco senza staccargli gli occhi di dosso.
Mi porta in camera, mi consegna una felpa e dei pantaloni di tuta maschili, per poi indicarmi il bagno.
- Ecco, fai con comodo- dice rivolgendo un sorriso gentile.
- Grazie- ribatto con voce flebile.
 
 
Esco dal bagno. Non faccio nemmeno in tempo a sperare di trovarlo vestito che mi si presenta davanti mentre cerca di allacciarsi, a testa china, la camicia asciutta.
- em – mi schiarisco la voce.
- si ecco ho fatto- alza lo sguardo.
Un momento di gelido silenzio ci trapassa facendomi rabbrividire.
- Se .. se mi dai l’agenda tolgo il disturbo-
- Scherzi? Fuori diluvia, tu sei senza ombrello e a piedi! -
- Ma io devo tornare a casa, sono persi senza di me! -
- Dolcezza io non ti lascio uscire – dice convinto.
dolcezza?” scherziamo?
- Payson- gli ringhio contro infastidita. Strappo l’agenda dalle sue mani e mi avvio verso la porta. Scatta verso di me, bloccandomi il braccio.
- Fa freddo e piove, ti porto io a casa dopo… dai- dice quasi supplichevole, realmente preoccupato.
Borbotto uno “okay” e mi risiedo sul letto.
Lo guardo. Alto e robusto, con un bel fisico scolpito. Avrà avuto la mia età. Occhi marroni vorticosamente magnetici, contornati da una corona di lunghe ciglia nere. Capelli molto scuri, neri, rialzati, con un ciuffo leggermente biondo. Labbra carnose e sorridenti.
Il perfetto ragazzo fottutamente sexy.

Poi ci sono io trucco nero colato sulle guance cadaveriche per il freddo, occhi verdi ancora più ricoperti di mascara e matita. Capelli lunghi e neri che gocciolano sulla maglietta che Zayn, si chiama così giusto?, mi ha fatto indossare; labbra rosee screpolate. Che aspetto orribile.
- Ti stanno bene i miei vestiti- ride lui
- Oh am grazie- chiedo un po’ interrogativa. Scoppia a ridere e mi rivolgere l'unica domanda che volevo sentire –Non è una buona giornata?- allude al taglio sulla mano, che sto massaggiando.
- Solamente peggiore delle altre- rispondo imbarazzata. Mi alzo il mento con la mano portando a pari livello i nostri occhi. – Cosa è successo di così tanto terribile? -
- Oh- sbuffo –la sveglia non è suonata ma ci ha pensato mio fratello a svegliarmi facendo cadere una bottiglia di vetro per terra. Per lo spavento si è messo a piangere ed è caduto nella piccola pozza di latte. Gli ho dovuto fare il bagnetto, poi ho ripulito la cucina, mi sono tagliata con il vetro. Esco di casa e inizia a piovere ma ero in ritardo e poi il resto lo sai- dico di un fiato. Ridendo Zayn commenta – Mi dispiace piccola-
- Payson- sbotto irritata –Il mio nome è Payson e sinceramente chi ti da tutta la confidenza di potermi chiamare come vuoi? Mi hai pure fatto correre sotto la pioggia verso chissà dove, neanche so chi sei!-
- Ti ho riportato la agenda, ti ho aspettata per mezz’ora sotto il diluvio, ti ho salvata da un albero che cadeva e ti ho portato da me per farti vestire. E neanche io so chi sei. Oh si sono proprio uno stronzo!- mi zittisce così il moro.
- Senti mi riporti a casa che ha smesso di piovere?- sono irritata, molto irritata. Annuisce, prende delle chiavi  e mi fa strada.
Subito fuori dall’hotel Zayn si dirige verso una moto, sale, accende il motore e mi fa cenno di salire.
Diamine preferisco andare a piedi! Sbuffo.
Salgo stando attenta a non sfiorarlo nemmeno ma, appena prende una curva, sono costretta ad avvinghiarmi alla sua schiena.
Lo sento ridere, lo stronzo.
 
 
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my space:
ciaao bellezze. che ne dite di questo ''incontro bagnato''?
scusate fa un po' schifo ed è pure corto D:
il prossimo verrà meglio promesso!
Grazie mille a tutti quelli che seguono la storia o che hanno recensito il primo capitolo. Mi lasciate un commentino anche a questo? :D
Ma.

  
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