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Autore: Princess of the Rose    14/09/2012    4 recensioni
Raccolta su 2pTalia.
Miscellanea 2: "Republic of Canada," disse America aprendo la scatolina e rivelando un anello dorato con sopra una decorazione a forma di maglietta di hockey, "Se vuoi farti perdonare per avermi tradito con Russia, accetta di sposarmi!"
Il turbine: Backmasking, Jouska, Rubatosis, Énouement, Chrysalism [Tabella "Il dizionario delle emozioni" di Lande di fandom]
Incontri del 2p tipo: XX.XX.20XX: per qualche motivo, si è aperto un varco interdimensionale. Visto che non si è richiuso, le due dimensioni comunicanti decidono di intraprendere relazioni diplomatiche.
Le vacanze unite: La quasi-Federazione europea va in vacanza
Romano e i gatti che non voleva: titolo esplicativo... [Maritombola 14]
Natale 1991:Il Natale del 1991 è considerato un momento di svolta per la politica mondiale...
L'UPE va alla guerra: Poco prima dell'avvento della Costituzione e il passaggio da Unione a Federazione, l'UPE avanzò delle richieste per poter aumentare il proprio livello di autonomia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the Looking-Glass and what Hetalians found there'
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Eccomi di nuovo qui! Con una piccola introspezione sulla vita di tutti i giorni del nostro Impero Europeo con protagonisti Italia Veneziano e Germania! Non è questa la fic che avevo in mente riguardo l'impero, ma, intanto, posto questa piccola storia ispiratami da una foto che ho visto du Facebook. Spero vi possa paicere ^^.

Autore: Princess of the Rose
Titolo: Problemi di Convivenza
Genere: Commedia
Avvertimenti: Shounen-ai (molto a senso unico qui XD) 

Enjoy!
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<< Andate a vivere insieme a Bruxelles! >>  avevano detto. << Sarà divertente! >> avevano detto. 

I loro boss dicevano tante cose, dalle cazzate più varie a piccole perle di saggezza; ma, a volte, sembrava che non pensassero minimamente alle conseguenze delle loro decisioni: come potevano sperare che sette persone, con gusti e interessi totalmente differenti tra loro, potessero andare a convivere dentro una villa che, per quanto bella e con tutte le comodità che si potessero desiderare,  sarebbe diventata inevitabilmente il campo di battaglia per la difesa delle proprie abitudini?
Inutili erano state le proteste, il cercare di farli ragionare, la promessa che sarebbero stati gentili e coccolosi con tutti e che non avrebbe più attentato alla loro vita: i loro boss erano stati irremovibili, e, alla fine, Belgio, Germania, Francia, i due fratelli Italia Romano e Italia Veneziano, Lussemburgo e Paesi Bassi erano stati gentilmente accompagnati all’enorme villone situato nel centro della capitale belga che, da quel momento, sarebbe diventato casa loro – leggasi anche come “Su ordine del loro capi, erano stati legati e imbavagliati e trascinati davanti all’edificio, dove poi li avevano scaricati ancora imbacuccati come delle salcicce, lasciandoli in balia delle condizioni atmosferiche e dei bisogni di vari esseri viventi per tre giorni”.

Insomma, le premesse e l’inizio di quella convivenza non erano stati dei migliori. Tuttavia, dopo due anni di coabitazione, nessuna delle sette nazioni in question poteva davvero lamentarsi di quella vita, visto che, anche se numerosi tra alti e bassi, tra di loro si era instaurato un feeling ogni giorno più forte  come l’impero che stavano costruendo con fatica e sacrifici: nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul fatto che Veneziano avrebbe potuto convivere con Germania  senza che il fratello del primo tentasse di sparare al tedesco ogni volta che esso tentava di molestare l’italiano più piccolo, o che Francia avrebbe potuto stare vicino a Paesi Bassi senza iniziare ad insultarsi a vicenda, o che Belgio e Lussemburgo  non sarebbero stati costretti a fare da spartiacque tra cinque nazioni assetate di sangue. Eppure, era accaduto quello che Vaticano non aveva esitato e definire << Il miracolo più grande dalla nascita di Cristo! >>
La convivenza non era facile, ma nemmeno insopportabile: erano bastati accordi precisi, qualche piccolo favore dei boss alle nazioni che governavano, e tutto si risolveva sempre in meglio.

<< GERMANIA!!!! >>

Be’, quasi sempre: a volte, nemmeno la promessa di avere gratis tutta la nuova collezione del tuo stilista preferito, più pasta gratis per tre anni, poteva calmare la rabbia che scaturiva da certe cattive abitudini.

<< Ja, Lieber? >>

<< DOVE CAZZO SEI?! >>

<< In salotto, Lieber! >>

Italia Veneziano, armato di mestolo e scopa, si avviò a grandi passi verso la stanza principale del paino terra, dove trovò Germania intento ad una intensa sessione di poltronaggio davanti alla tv satellitare, con tanto di birra alla sua destra e popcorn alla sua sinistra. Veneziano ringhiò qualche bestemmia, per poi posizionarsi davanti al tedesco, il quale, vedendo la sua amata nazione che lo guardava con sguardo truce e che sembrava avere tutta l’intenzione di infilargli la scopa in posti dove non batteva il sole, non poté non sorridere, estasiato da tanta feroce bellezza.

<< Oh, Lieber, come sei bel- >>

<< Smettila con le cazzate! >> urlò Veneziano, evidentemente frustrato e arrabbiato come poche volte lo aveva visto. La nazione tedesca gli rivolse uno sguardo preoccupato.

<< E’ successo qualcosa di grave, Lieber? >>

<< Sbaglio, o ti avevo detto di fare una cosa stamattina? >>

Germania lo guardò perplesso per qualche secondo, per poi sussultare visibilmente quando ricordò quello a cui l’altro si stava riferendo.
<< Ah, si, il pulire la cucina. >>

<< Già! >> sbottò Veneziano, battendo il piede sul pavimento. << Ti avevo detto di pulire non solo la cucina, ma tutto il piano terra prima che io e Romano tornassimo dalla spesa! Ti avevo anche chiesto
di accendere il forno e mettere su le lasagne per pranzo! Quale di queste due cose hai fatto? >>

<< Ehm… > il tedesco si grattò debolmente la nuca, per poi ridacchiare nervosamente. << Nessuna. Be’, Lieber, teoricamente in cucina ci sono andato- >>

<< Dovevi pulirla la cucina, non andare a prender la birra e schifezze varie per poi inchiodarti sul divano! >>

<< E vabbè, mi sono dimenticato! >>

<< Ah, ti sei dimenticato! >> ripeté Veneziano, sorridendo in maniera inquietante, per poi impugnare la scopa con entrambe le mani, lasciando che il mestolo cadesse a terra. << Poverino, dovrò farti un promemoria, allora! >>

<< L-Lieber, c-che devi c-con quello? >>

<< Oh, non preoccuparti, amore! Adesso, per evitare che tu ti possa, in futuro, dimenticare di pulire casa, ti infilo questa bella scopa su per il c- >>

<< Ehiehiehi! Aspetta! Aspetta! V-va bene, scusa scusa! Es tut mi leid! Es tut mir Leid! Non lo faccio più! >> lo pregò il tedesco, nascondendosi dietro il divano. Veneziano inspirò profondamente, per poi abbassare la scopa.

<< Ogni volta sempre la stessa storia. >> disse, guardando la nazione germanica con esasperazione. << Tu non ti dimentichi di fare le cose! La verità è che sei  pigro, Germania! >>
Il tedesco sospirò, evitando di incontrare lo sguardo accusatorio dell’italiano.

<< Non sono pigro. >> pigolò debolmente, sussultando quando Italia gli rispose con veemenza.

<< Te fai sempre solo quello che ti pare! Per esempio, per rompermi le scatole ogni volta che qualcuno mi si avvicina, sei sempre pronto. Ma quando devi fare le mansioni di casa, trovi sempre qualche scusa! Ci siamo divisi i compiti, Germania, per poter convivere pacificamente! Ognuno deve fare il suo lavoro, e con ‘ognuno’ intendo anche te! >>

Veneziano aveva ragione, e Germania lo sapeva. Dopo il primo mese di convivenza, le sette nazioni europee erano giunte alla conclusione che, se non trovavano degli accordi, non avrebbero mai potuto vivere insieme senza che, ogni giorno, ci fosso un ferito; così, avevano deciso di spartirsi i compiti, a seconda delle capacità di ognuno di loro: salvo qualche eccezione ogni tanto, Belgio e Veneziano cucinavano, Romano e Paesi Bassi facevano la spesa, Lussemburgo si occupava delle finanze, e Francia e Germania erano gli addetti alle pulizie. L’unico difetto di questo piano eccellente era che affidare il compito di lavare i pavimenti e la casa in generale alle due nazioni più pigre d’Europa non era stata la migliore delle idee. Per ovviare al problema, si era deciso che ognuno avrebbe lavato la propria camera da letto, poi Francia si sarebbe occupato del primo piano e Germania del piano terra, e ogni week-end tutti si sarebbero occupato di aggiustare io giardino e lavare il terrazzo. A quel punto, la nazione teutonica non aveva più scuse per non fare la sua parte di lavoro. Peccato che non lo facesse comunque.

<< Lo so, lo so, Lieber. Più tardi pulisco, ok? Ora, posso vedere la partita? >>

Il sopracciglio di Veneziano ebbe un violento spasmo, e Germania intuì di non aver detto la cosa più intelligente in un momento come quello.

<< Ma allora quello che ho detto non ti è entrato in testa, razza di deficiente!? La partita la finisci di vedere un’altra volta! Va a lavare la cucina! Io non cucino in quel porcile, ci tengo alla mia salute, chiaro!? >>

<< Ma l’abbiamo lavata ieri. >>

<< La cucina e i bagno vanno lavati ogni giorno! Sono basi igieniche, maledizione! >>

Mentre Italia continuava a sbraitare sulla sua irresponsabilità e sui rischi di una cucina sporca, Germania cercava di vedere la partita di calcio sulla tv senza che l’altro se ne accorgesse. Anche se era piuttosto difficile concentrarsi  sul match quando aveva l’amabile figura di Veneziano davanti a sé: nonostante ogni poro di quest’ultimo urlasse una rabbia e frustrazione che avrebbe terrorizzato anche il più impavido degli eroi, il tedesco non poté non notare come i jeans gli fasciassero alla perfezione le gambe sode, o come la camicia lasciasse scoperta una piccola e invitante porzione di pelle sotto l’ombelico. E poi, quando era arrabbiato Veneziano diventava adorabile: le guance tonde di tingevano di una bella tonalità rosea, le labbra carnose mostravano dei denti bianchi come le perle, e gli occhi violetti diventavano più scuri e profondi.

Oh, ma che se ne faceva della partita quando aveva la nazione più sexy del mondo a pochi passi da sé!?

<< Rischiamo di prenderci qualcosa se non laviamo bene le cose, e io non voglio ritrovarmi con un verme nello stomaco, e- >>Veneziano si zittì di colpo, notando un certo cambiamento nello sguardo dell’altro che non gli piaceva affatto. << Germania? >>

<< Ja, Lieber? >>

<< Mi stai ascoltando? >>

<< Ja, Lieber. >> No, non lo stava ascoltando: era troppo concentrato sul quel collo bronzeo che non aspettava altro che essere ricoperto di baci per capire quello che diceva.

L’Italia del Nord si morse il labbro, inspirando a fondo per tentare di calmarsi.

<< Germania? >>

<< Ja, Lieber? >>

<< Che ore sono? >>

<< Ja, Lieber. >>
 

Qualche ora dopo…
 

<< Quindi, fammi capire: Italië ti ha fatto un occhio nero, spaccato una scopa sulla schiena e una bottiglia in testa perché…? >>

<< Niederlande, non me – Ahi! - lo ricordo. Quante volte te lo devo – Ouch! - dire? >>

<< Allemagne, il mio petit frére non attacca la gente senza motivo, per quanto abbia tendenze piuttosto… violente. >>

<< Credo centrassero – Ahi, sheisse! - le pulizie, o qualcosa di simile. >>

<< Pulizia di che? >>

<< Non lo so. >>

<< Ma te l’avrà detto. >>

<< Credo di si- ahi! >>

<< Come credi di si? >>

<< Ero più concentrato a vedere – verdammdt! - come gli stessero bene i jeans. Gli ho anche - Ahia! - fatto i complimenti, e lui per tutta risposta - Argh! -mi ha lanciato una bottiglia di birra in fronte! >>

<< … >>

<< … Allemagne. >>

<< Ja? >>

<< Non te la prendere ma… te lo sei meritato. >>

<< … Freinkreich, passami quella benda, va, che è meglio! >>


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Eccoci qui alla fine! Spero vi sia piaciuto!

Un piccolo sondaggio: la prssima storia la volete ancora comica, o qualcosa di più angst? Decidete voi!
Grazie a tutti i recensori e a tutti coloro che hanno messo la storia nelle seguite! Spero di non aver deluso nessuno!

Bye Bye!
   
 
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