Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Princess of the Rose    08/09/2012    6 recensioni
Raccolta su 2pTalia.
Miscellanea 2: "Republic of Canada," disse America aprendo la scatolina e rivelando un anello dorato con sopra una decorazione a forma di maglietta di hockey, "Se vuoi farti perdonare per avermi tradito con Russia, accetta di sposarmi!"
Il turbine: Backmasking, Jouska, Rubatosis, Énouement, Chrysalism [Tabella "Il dizionario delle emozioni" di Lande di fandom]
Incontri del 2p tipo: XX.XX.20XX: per qualche motivo, si è aperto un varco interdimensionale. Visto che non si è richiuso, le due dimensioni comunicanti decidono di intraprendere relazioni diplomatiche.
Le vacanze unite: La quasi-Federazione europea va in vacanza
Romano e i gatti che non voleva: titolo esplicativo... [Maritombola 14]
Natale 1991:Il Natale del 1991 è considerato un momento di svolta per la politica mondiale...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Through the Looking-Glass and what Hetalians found there'
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Dopo tanti ripensamenti è finalmente nata! Una raccolta sul 2p!World - con l'aggiunta di qualche 1p ogni tanto.
E questo è la prima fic! E con chi potevo cominciare se non con gli unici 2p!maschi ufficiali della serie? Ebbene,si, sono proprio loro: l'Asse!!!

Prima che cominciate a leggere, però, devo fare alcune precisazioni:
1)2pTalia, per me, è una dimensione parallela;
2) Alcuni fatti storici accaduti 'da noi', nel 2p!World non sono accaduti (vedi, ad esempio le note finali)
3)2pGermania: su tumblur e simili ci sono moltissi account di roleplay di questo personaggio. io ne conosco un paio, tra cui quello più famoso e conosciuto. Prima che mi diciate qulcosa... Il mio modo di concepire 2pGermania è molto diverso da quello di questi blog; secondo me, lui è yandere: è gentile con tutti, e continuerà ad esserlo almeno fino a quando state ad una ventina di metri da Italia. Poi rischiate che vi salti addosso.
Ma capirete mano a mano che scrivo, tanto questa non sarà l'ultima comparsata ^^
Inoltre, anche la mia maniera di concepire il 2p!GerIta è molto diversa da quella 'canonica'... Capirete leggendo ^^

Inoltre, si accettano richieste! vedrò che posso fare, ok? ^^

Autore: Princess of the Rose
Titolo: He's watching you!
Genere: Comico
Avvertimenti: Shounen-ai


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Era una normale giornata nella nostra Terra parallela preferita. Il sole spendeva imponente  nel cielo estivo, accompagnato da piccole e deliziose nuvolette bianche, mentre  un timido vento fresco alleviava un caldo soffocante, dando un po’ di sollievo alla povera gente intenta nelle sue abituali mansioni.
Anche per le nazioni europee la giornata era piuttosto tranquilla, all’insegna dell’ habitué: Inghilterra cucinava del tortine infarcite di crema con gocce di cioccolato e lassativi che avrebbe donato a Spagna il quale, il giorno prima, aveva ‘accidentalmente’ distrutto la sua amata collezioni di CD dei Beatles; Sealand, assieme a Seborga, aveva ben pensato di fare uno scherzetto a Francia, pacificamente addormentato sul divano di casa sua: i due birbantelli, dopo essersi introdotti senza permesso nell’abitazione, avevano riempito di panna le mani del francese, e con una piuma ne stavano solleticando il volto, aspettando che gli venisse da grattarsi e, così facendo, si spalmasse addosso la dolce sostanza; Lituania era andato a trovare Polonia per la quarantottesima volta in quella mattinata, chiedendogli di andare a fare shopping, e per la quarantottesima volta il polacco lo aveva rispedito a casa sua con un calcio ben assestato nel deretano;  Svizzera, pavidamente adorabile, assisteva la sua amata sorellina adottiva Liechtenstein mentre essa si esercitava a mirare ad un bersaglio mobile – leggasi, lui stesso -; Russia era diviso tra il godersi le attenzioni della amorevole sorellina Bielorussia o rimanere terrorizzato dallo sguardo assassino di Ucraina, che lo accusava di star circuendo la più piccola di casa per i propri porci comodi; nel Nord dell’Europa era in atto una gara di Twister, e sembrava che Islanda, complice il suo fisico esile, stesse vincendo alla grande, contro un sempre più arrabbiato Finlandia e uno spensierato Norvegia, che non faceva altro che complimentarsi col suo lillebror per la sua flessibilità – Danimarca e Svezia si erano arresi da tempo, il primo perché colpito da una crisi esistenziale su quanto il dolore fisico della sua schiena poteva essere comparato al suo dolore interiore, il secondo perché poteva godere di una vista migliore del fondo-schiena del suo finlandese preferito.
 
Insomma, una normale e afosa giornata di ordinaria follia.
 
Anche per Italia Veneziano quella giornata risultava piuttosto noiosetta: il poverino, infatti, aveva esaurito tutte le cose da fare – tormentare Svizzera, andare a trovare Austria e Ungheria, piazzare dei fuochi d’artificio sotto il letto di Vaticano, insomma le solite cose-, e suo fratello, con la bella Belgio a fargli compagnia, sicuramente si stava godendo la giornata meglio di lui.
L’italiano sospirò mestamente, rigirandosi a pancia in su sul divano, cercando di rendere interessante  il libro che stava leggendo, uno scadente thriller riguardante un prete detective. Alla fine, però, ci rinunciò: buttò il libro dietro di sé,  e decise di farsi una meritata siesta pomeridiana dopo aver bevuto un po’ di sana aranciata. Si mise seduto e se ne versò un bicchiere dalla brocca posta su poggiapiedi, pensando che quel giorno non sarebbe accaduto nulla di divertente. Magari più tardi avrebbe potuto fare  una visitina a Bulgaria, tanto per divertirsi un po’.
<< Mein Lieber, come va?! >>
Italia sputò tutto il succo che aveva bevuto, prima di voltarsi verso la finestra, dove Germania che gli sorrideva allegramente, tenendo in mano un cestino da pic-nic.
<< Mein Lieber, che bello vederti! Sai, speravo proprio di trovarti in ca- >>
<< Che cazzo ci fai qui!? >> urlò l’italiano, estraendo dalla tasca il suo fido coltello e puntandolo verso il tedesco, che non perse il sorriso davanti a quell’adorabile – a suo dire - reazione.
<< Oh, be’, visto che è una così bella giornata e nessuno dei due aveva qualcosa da fare, ho pensato che saremmo potuti andare a fare un pic-nic. >> rispose soave l’altra nazione, salendo sulla finestra per poi saltare giù sul pavimento del salone.
<< Da quando tu ‘pensi’?! >>
<< Oh, mein Italien, io penso, sai? Penso soprattutto a te. >> disse Germania, sorridendo dolcemente. L’altro indietreggiò, inorridito
<< Smettila di sorridere, sei inquietante! >>
<< Come posso non sorridere quando vedo la persona più bella del mondo davanti a me? >>
Veneziano arrossì violentemente. << R-Razza di deficiente, smettila di dire idiozie! >> sbottò imbarazzato, per poi riporre il coltello nella tasca e dirigersi in cucina con il bicchiere sporco e la brocca col succo d’arancia.
<< Allora, ci vieni a far un pic-nic al parco con me? >> chiese speranzoso il tedesco, seguendo il suo amato come un fedele cagnolino.
<< No. >>
<< Possiamo andare nel tuo giardino. >>
<< Ne! >>
<< Vuoi andare nel mio? Però sarebbe un problema , perché lì c’è anche Preussen, e sai com’è fatto, poi inizia a rompere le scatole. Ma se te a va bene, va bene anche a me! >>
<< Non! >>
<< Non vuoi uscire? Allora mangiamo in cucina. Almeno è più semplice riscaldare la roba. >>
<<Nein! >>
Germania si rabbuiò un poco, provocando un lieve senso di colpa nell’italiano, il quale già stava pensando ad un modo per potersi scusare senza dirlo apertamente; ma pochi secondo dopo lo sguardo del tedesco tornò venerante. << Adoro quando parli il tedesco. >>
Italia urlò esasperato, per poi prendere la brocca e spaccarla in testa alla nazione teutonica la quale, nonostante il dolore nel punto colpito e il succo che gli bruciava gli occhi, non sembrò per nulla infastidito dal comportamento dell’italiano. << Sei così carino quando ti arrabbi, Italien. >>
<< Lasciami in pace, sottospecie di stalker! >> sbottò Veneziano, tornando nel salone. Germania sospirò mestamente, poggiando il cestino sul tavolo per poi inseguire il suo amato.
<< Andiamo Italien, facciamo qualcosa assieme! Siamo fidanzati ma non facciamo mai qualcosa da soli! >>
<< Da quand’è che il e te saremmo fidanzati? >> chiese infastidito l’italiano, buttandosi sul divano.
<< A dire il vero saremmo sposati, lieber. E da un bel po' di anni, da quando abbiamo fondato l’impero*. >> disse il tedesco, sedendosi vicino alla nazione latina, la quale mormorava qualcosa sul fatto che fosse ubriaco quando aveva firmato quel accordo. Germania gli sorrise, poggiando una mano sulla sua coscia e avvicinando il volto a quello dell’amato.
<< Non toccarmi e stammi lontano. >> sbottò Italia, spostandosi dal tedesco.
<< Non essere imbarazzato, amore. >>
<< Non sono imbarazzato! E non parlare in italiano, offendi le mie orecchie! >>
<< Voglio solo un bacio! >>
<< No! >>
<< Ma siamo sposati! >>
<< Solo per convenienza! 
>>
<< Ma tu mi ami! >>
<< Chi te l’ha detto?! >>
<< Tu. >>
Veneziano arrossì.
<< Be’, comunque sia, noi non siamo fidanzati per amore! >> precisò, allontanandosi di nuovo dal tedesco. << Noi siamo solo amici, chiaro Germania?! Amici. Freunden, o come si dica da te. >>
<< Ma siamo andati a letto insieme! >>
<< Siamo amici che ogni tanto vanno a letto assieme! >>
<< Solo ogni tanto? >> chiese il tedesco, guardando l’altro eloquentemente. Veneziano arrossì di nuovo.
<< Siamo amici che una volta a settimana- >>
<< Come minimo. >> aggiunse sornione il tedesco, sorridendogli maliziosamente.
<< … vanno a letto assieme. >> sibilò l’italiano, sussultando quando si accorse di aver raggiunto il bracciolo del divano, e di essere intrappolato tra il mobile e il corpo possente del tedesco, il quale gli sorrise dolcemente prima di avvicinare il volto al suo.
<< E perché non possiamo essere fidanzati di letto? >> chiese Germania, sfiorando delicatamente le labbra rosee dell’altro con le sue, alzandone la maglietta e sfiorando la morbida pelle del ventre. Veneziano sbuffò, evidentemente esasperato, ma aprì comunque la gambe affinché il tedesco potesse stare più comodo.
<< Sei un deficiente. >>
<< Il tuo deficiente. >>sussurrò il tedesco contro il suo collo, baciandolo piano e con devozione. Veneziano, suo malgrado, sorrise, affondando le mani nella chioma bionda dell’altro a carezzandogli la schiena, godendosi quelle piacevoli attenzioni.
<< Waku Waku! Waku Waku!** >>
I due si bloccarono si colpo, per poi voltarsi lentamente verso la finestra, dove trovarono Giappone che gli osservava da dietro il vetro addosso cui era appiccicato, il volto perfettamente inespressivo  se non fosse per il sangue che scendeva abbondante dal naso e il rossore sulle guance pallide.
Veneziano rimase immobile per qualche secondo, prima di urlare in maniera molto poco virile e lanciare la prima cosa che aveva tra le mani – Germania – contro quel perverso di un giapponese, per poi balzare in piedi e dirigersi verso camera sua, borbottando qualcosa sulla sua sfortuna - << Ma perché i miei migliori amici sono due stalker pervertiti!? Ma perché tutte a me?! >>
<< L-Lieber, aspettami! >>   esclamò Germania, staccandosi i frammenti di vetro dalla pelle e per poi saltare la finestra e raggiungere il suo ‘amico-fidanzato-sposo-non si sa bene cosa’ di letto.
<< Uff, stolti occidentali. >> mormorò Giappone, pulendosi il sangue dal viso e inseguendo i suoi due compagni, ignorando le occhiatacce della nazione tedesca, evidentemente infastidita per essere stata interrotta in un momento tanto intimo.
<< Mein süsse lieber, sei in camera tua? >>
<< Fottiti! >>
<< E’ in camera sua. >>
<< Non ho bisogno di un Kapitän offensichtlich,  Japan. >> sbottò irritato Germania, per poi entrare nella camera del suo amato senza nemmeno bussare – sperando che l’altro si stesse spogliando, va venne prontamente deluso quando lo vide seduto sul letto e con gli stessi vestiti di prima.
<< Non si chiede permesso? >> chiese Veneziano, senza staccare gli occhi dal computer che stava usando.
<< Siamo sposati, dobbiamo condividere tutto. >> rispose Germania con convinzione, cosa che fece venire i brividi alla nazione italica.
<< … Tu mi inquieti. >>
<< In senso buono? >>
<< Che c’è di benefico nell’inquietudine? >>
<< Japan, chiudi il becco. >>
Veneziano sospirò, per poi tornare a controllare la posta elettronica sul computer che teneva sul grembo. Ignorando i due pesi in più che si erano aggiunti sul letto, continuò a scorrere tra le centinaia di email che gli erano arrivato – così la prossima volta la controllava più spesso la posta elettronica.
Pubblicità. Pubblicità. Invito per il compleanno di America – cestinato . Pubblicità. Altra pubblicità. Bla bla bla.
<< Controlli i messaggi dell’amante? >> chiese scherzosamente Giappone, sbirciando lo schermo.
<< Eh, proprio. >> replicò ironicamente l’italiano, sbuffando infastidito quando anche Germania si intromise in quanto stava controllando. << Mai sentito parlare di privacy? >>
<< Sono tuo marito, mi senti in diritto di controllare che tu non mi stia mettendo le corna. >>
<< Ma perché questo discorso non lo fai anche a mio fratello o a Francia? Fino a prova contraria sei sposato anche con loro*. >>
<< Ma io considero te il mio unico sposo. >>
<< Sei una tortura! >>
Germania sorrise maliziosamente. << Quale tortura? Visti i tuoi gusti, potrei essere una tortura molto piace- >>
Veneziano, avendo pietà per se stesso e la sua sanità mentale, prese il suo fido coltello dalla tasca e lo conficcò nella coscia del tedesco, proprio a poca distanza dalle sue ‘wichtigen Regionen’.
Mentre la nazione teutonica, caduta sul pavimento, si contorceva nel dolore, Italia e Giappone continuavano a controllare la posta del primo, alla ricerca di qualcosa che non fosse pubblicità o notifiche dai social network .
<< Spazzatura. Spazzatura. Spazzatura. Dichiarazione d’amore da parte di Purosshia. Spazzatu- >>
<< WAS?! Io l’ammazzo quel deficiente di mio fratello! >> esclamò Germania, balzando in piedi.
<< Torna a contorcerti dal dolore! >> disse Veneziano, lanciando un secondo coltello – preso da sotto il cuscino – che andò a conficcarsi nella fronte del germanico, che tornò a terra con un forte mal di testa .
<< E’ divertente quando fa il geloso. >> commentò Giappone, sorridendo leggermente.
 << No, è solo un coglione. >> replicò Italia, continuando a scrollare la pagina della posta. << Oh, guarda, una mail da Paesi Bassi. >>
<< Ah, che dice il tuo secondo marito? >>
Veneziano grugnì qualcosa sulla stupidità del giapponese, per poi aprire l’email dell’olandese. << Mi ha inviato un gioco. >>
<< Un gioco? >>
<< Si. >>Perplesso, Italia lesse ad alta voce il messaggio allegato al file videoludico. << Lieve Marco, ti segnalo questo videogioco in seguito alle tue recenti manifestazioni di noia compulsiva. Se vuoi godertelo al meglio, usa lo schermo intero e le cuffie, gioca di sera e possibilmente con qualcuno, per aumentare il divertimento. Da solo credo moriresti. Con affetto, il tuo secondo marito, Nederland. >>
<< Che gioco è? >> chiese Germania, risedendosi sul letto vicino a Veneziano.
<< Credo sia dell’orrore. >> disse l’italiano, iniziando il download del file. << Sono due settimane che Olanda continua a mandarmi queste cose. Accidenti, non dovevo dirgli che recentemente, con il benessere economico e tutto il resto, non avevo nulla da fare. >>
<< Perché parlavi con lui? >>
<< Fatti un po’ di cazzi tuoi, no eh? Oh, ha finito. >> Veneziano cliccò due volte sulla nuova icona apparsa sul desktop: lo schermo divenne nero per una manciata di secondi, poi comparve, in biacco, una scritta strana quanto inquietante col nome del gioco.*
<< Ma che è? >>
<< E’ un videogioco dell’orrore. >>
<< Arigatou, meihaku senchou. >> disse ironicamente Giappone, osservando con interesse la foresta che si stava materializzando al posto dello sfondo nero. Germania gli lanciò un’occhiataccia.
<< Ci ho già giocato con mio fratello qualche settimana fa. >>
<< Ah davvero? Com’è? >>
Germania ci impiegò qualche istante a rispondere, soprattutto al ricordo delle reazioni posto-giocata. Non aveva mai sentito suo fratello urlare, e certamente non era un’esperienza che voleva ripetere.
<< Ehm… Particolare. >>
<< Be’, se è come gli altri che mi ha mandato, non credo che sarà così spaventoso. >> disse Veneziano, pigiando i vari tasti per verificare i movimenti del personaggio che stava controllando.
<< Doitsu-kun, tu ci hai già giocato, no? >>
<< Ehm…  si, l’ho anche finito. >>
<< Non ti azzardare a dirmi la soluzione. >> lo avvertì Italia, mettendo in pausa il gioco e prendendo dal comodino tre paia di cuffie e un condivisore, per poi porgere due degli apparecchi acustici alle due nazioni. << Sembra carino, e me lo voglio godere. >>
Germania si mise le cuffie, non proprio entusiasta di dover rigiocare a quel gioco. E poi, conoscendo la situazione psicologica dell’italiano, forse non era esattamente la migliore delle idee quella di farlo giocare proprio a questo gioco. Giappone avrebbe semplicemente fatto spallucce e se ne sarebbe andato, ma Veneziano, con molta probabilità, quella notte non avrebbe dormito, preda degli incubi, e sarebbe andato da suo fratello alla ricerca di un po’ di conforto, gli avrebbe raccontato cosa era successo e poi Romano avrebbe tentato di ucciderlo per non aver impedito al suo fratellino di giocare.
Il tedesco sospirò, già intento a fermare il suo sposo dall’avere una delle sue crisi, scatenata dalle sue stesse mani tra l’altro, quando un pensiero lo colpì. Sì, probabilmente Veneziano sarebbe andato dal fratello quella notte per dormire; a meno che…
<< Germania, ti ho detto mille volte di non sorridere, sei inquietante. >>
<< Es tut mir lied, lieber. >>
<< A chi scrivi? >>
<< Oh, al mio boss, sai com’è. >> disse la nazione germanica senza smettere di sorridere, per poi mandare l’SMS a Belgio – << Goditi tutta la serata con Romano, pago tutto io, basta che per non lo fai tornare a casa stanotte. >>, e Belgio non gli avrebbe mai negato un favore del genere, soprattutto se implicava il poter stare con suo bel italiano meridionale – e tornare  a guardare lo schermo del computer.
<< Che gli hai scritto? >>
<< Che stasera non torno a casa. Preferisco stare con te, Lieber. >>
<< Ma anche no! Io- oh, ho trovato una pagina. >>
Germania sorrise sornione quando sentì un debole musica partire dalle cuffie.
 
Ci sarà da divertirsi stasera….
 
Anche quella sera fu normale per le nazioni europee, mentre un vento leggero rendeva l’aria tiepida: Inghilterra era fermo in bagno da almeno cinque ore, perché Spagna, con un astuto inganno, era riuscito a rifilargli i pasticcini avvelenati; Francia si stava godendo un film in compagnia di Liechtenstein e Svizzera, mentre fuori dalla finestra Seborga e Sealand supplicavano pietà - << Non vogliamo morire in pasto ai coccodrilli, Francia. Aiuto!!!! Ci dispiace! Francia!!! >> - ; Russia aveva deciso di portare le sue sorelle a cena con Polonia e Lituania, nella speranza di poterle appioppare alle due nazioni dell’Est e poter passare da solo la serata in compagnia della sua amata vodka; i Nordici festeggiavano la vittoria di Islanda con un mega-party, con il festeggiato e suo fratello già ubriachi, Danimarca che affogava nel gin i dolori della sua misera esistenza, e Finlandia che cercava di sfuggire dalle attenzioni di un ubriaco e nudo Svezia.
Insomma, serate di ordinaria follia. Tranne che per Italia Veneziano.
 
<< G-Germania? >>
<< Ja, italien? >>
<< Ho sentito qualcuno al piano di sotto. >>
<< Non c’è nessuno Italien, ho controllato prima. Non ricordi che tu stesso hai chiuso tutte le finestre e tutte le porte? >>
<< Mi sento come se mi stessero osservando. >> si lamentò l’italiano, accoccolandosi contro la nazione teutonica in modo che nessuna parte del suo corpo fosse vicina al bordo del letto.
<< E’ solo suggestione, Italien. Il gioco di ha solo suggestionato. >>
<< F-Figurati s-se m-mi f-faccio s-suggestionare d-da u-uno s-stupido g-gioc- VE!!! >> esclamò Italia quando sentì il pavimento scricchiolare, buttandosi contro il petto del tedesco e stringendosi a lui con tutta la forza che aveva. Germania sorrise sornione, abbracciando l’esile corpo dell’italiano e baciandogli la testa.
<< Tranquillo Lieber. Nessuno ti farà del male finché ci sono io. >>
<< L’hai fatto apposta! >> esclamò Veneziano, lanciandogli un’occhiata sofferente mista a rabbia. << Sapevi che mi avrebbe fatto questo effetto! Perché non mi hai fermato?! >>
<< E io che ne potevo sapere? >>
<< Ci hai giocato, maledetto! >>
<< Non mi sembra. >>
<< L’hai detti tu, deficiente! >>
<< Davvero? Non ricordo. >>
<< Brutto stro- ve! Che cazzo è stato?! >> squittì la nazione mediterranea quando sentì un altro scricchiolio.
<< Non lo so. >> rispose il tedesco, anche se era ben consapevole che quei rumori erano provocati dal continuo muoversi dell’italiano su un letto non esattamente nuovo di zecca posto su un pavimento di legno. Ma perché dirglielo quando le sue adorabili reazioni gli facevano stare così vicini, con le mani di Veneziano che gli artigliavano la schiena in una maniera dolorosamente piacevole? E poi era così raro vederlo spaventato… Ed era così carino quando era spaventato…
Germania sorrise, stringendoselo ancora più addosso, assaporando il suo buon profumo di agrumi; passò una mano sotto la maglietta del pigiama dell’altro, carezzando ogni centimetro di pelle vellutata che poteva toccare, mentre passava le labbra sulle tempie e sulla fronte. Ah, come era bello il suo Italien, così morbido e profumato, come un'albicoccha ancora un poco acerba. Sehr köstilch-
<< Doitsu-kun, non sbavare sul cuscino, sei disgustoso.  >>
Le fantasie del tedesco andarono in frantumi quando sentì una voce tremante alle sue spalle. Infastidito, si voltò verso Giappone, che stringeva il cuscino al petto e osservava la coppia di nazioni davanti a lui con volto inespressivo, salvo per il forte tremore e l’inusuale pallore – era incredibile quanto spaventoso come la nazione nipponica riuscisse ad esprimere le emozioni avendo sempre la stessa vuota espressione sul volto.
<< E tu perché sei ancora in casa di Italien, Japan? >> chiese infastidito il tedesco, mentre vedeva sfumare la possibilità di passare da solo la serata con la sua nazione italica preferita.
Giappone non rispose alla domanda, mentre un lieve rossore imporporava le sue guance in un incredibile contrasto con la pelle chiara. In onore al suo orgoglio, non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, che quel videogioco a cui avevano giocato tutto il pomeriggio lo aveva terrorizzato a morte.
<< Vi faccio compagnia. >> rispose invece, adocchiando la tremante figura di Italia. << Itaria-kun sembra essere rimasto traumatizzato. >>
<< Vaffanculo Giappo- VEEEE!!! >>urlò Veneziano quando sentì l’ennesimo scricchiolio, rintanandosi contro il petto di Germania, il quale sorrise estasiato da quella reazione prima di sbuffare infastidito quando la nazione nipponica gli si buttò contro la schiena, soccombendo per qualche secondo al terrore.
Sospirò mestamente, carezzando la schiena di Italia e tentando al col tempo di buttare Giappone dal letto con dei calci ben assestati.
 
Sarebbe stata una lunga notte di ordinaria follia.
 
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*Mio headcanon: l’Unione Europea, nel 2p!World, non esiste. Al suo posto c’è un impero Europeo. Come, da noi, Francia, Italia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio un bel giorno di sogno svegliati e hanno detto “Mah, ma perché non facciamo un’unione economica di vari stati?”, così nel 2p!World i suddetti stati un bel giorno si sono svegliati e hanno detto “Mah, ma perché non ci uniamo e andiamo a conquistare gli altri stati?”. Potrei fare un fic su questa cosa, che dite? La volete? XD
 
**E’ un’onomatopea giapponese che indica una forte eccitazione – non per forza intesa in senso sessuale XD.
 
 
Traduzioni:
 
Sloveno:
Ne = No
 
Francese:
Non = No
 
Tedesco:
Nein= No
 Mein süsse lieber = Mio dolce amore
Kapitän offensichtlich = Capitan Ovvio
Sehr kostlich = Letteralmente, sarebbe 'Così delizioso', con 'delizioso' inteso come sinonimo di 'adorabile'.

Giapponese:
 Arigatou, meihaku senchou = Grazie, Capitan Ovvio

Norvegese:
lillebror = fratellino

 

Fate doppio click qui sotto se volete sapere il nome del gioco:
*** Il gioco a cui hanno giocato è Slenderman. Se non amate gli horror… Per il vostro bene, NON GIOCATECI ç_ç
 
 
 
 
 (Non so se l’avete notato, ma Veneziano dice ‘no’ in tutte le lingue dei paesi con cui confina XD Chi l’ha notato? >>
 
   
 
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