Poggio una mano contro il vecchio muro giallo. 
Chissą quante altre persone, prima di me, avranno sfiorato questo muro, guardandosi affascinati attorno. 
Chissą quante altre persone, dopo di me, si appoggeranno furtivi contro la parete dopo essere sfuggiti a una noiosa lezione di scienze. 
Volto lo sguardo pił volte, in cerca di qualsiasi minimo dettaglio, in cerca di qualcosa che neanche io so, che la mia mente č pronta a inventarsi. 
Passo gli occhi prima sulle sculture, poi sui lunghi corridoi, addentrandomici, tenendo due dita appoggiate contro il muro. 
La pioggia batte incessante contro i vetri, una goccia mi va a bagnare i capelli.
Alzo lo sguardo e sorrido, č davvero cosģ vecchia, quella scuola? 
Mi guardo l'indice e il pollice della destra, ormai sporchi di gesso, nulla in confronto a l'intero palmo, patrocchiato da pittura e penne. 
Le voci rimbombano ovunque; dalle classi, dai corridoi ancora pił lontani e dai piani superiori e inferiori. 
Chino il viso, sfregando tra loro le mani e faccio storcere il naso, leggermente infreddolita, facendo un passo indietro e sento una presenza dietro di me. 
Troppo tardi. 
Mi volto di scatto, agitando le mani e scusandomi alla rinfusa, notando solo in quel momento che mi stavo tanto agitando contro un manichino. 
Accarezzo la stoffa con cui era stato progettato il vestito, sorrido, sono ventagli, vero? Che fantasia ha, la gente di qui. 
Uno di quei posti magici, quelli in cui ci potresti andare anche con entusiasmo, a perderti tra i corridoi e le varie aule. 
Realizzo perņ che sono stata troppo a lungo a gironzolare di qua e lą, perciņ mi affretto subito verso l'aula centoquarantotto, il continuo di una lunga e noiosa lezione di scienze mi aspetta.
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SCHIFIUS IS DE UEI.
Non č nulla di che, perciņ si trova qui nella sezione nonsense, perché qui ci sono poche persone e verrą notata di meno ēwē. 
Blbl, perņ se recensite non č che mi fa tanto male, EH! 

Lemons.