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Autore: Charlie Cleaver    14/09/2012    8 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Heart'
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VIII

- New York ti ha cambiata, Alexandra? -








La notizia dell'arrivo di un bambino – o bambina, ancora non si sapeva – aveva quasi sconvolto Alexandra.

Aveva cercato di assimilare al meglio quella notizia, ma l'idea che James potesse diventare padre era così ridicola che non le sembrava ancora vero.

« … ma nemmeno io avevo intenzione di rimanere incinta qualche anno fa, però è successo. E, ogni giorno che passa, mi convinco sempre più che sia una cosa meravigliosa. Tu non credi? »

« Come? »

« Alex, mi stai ascoltando? »
L'espressione di Helen, lasciava chiaramente ad intendere come Alexandra non le stesse prestando attenzione, benché fossero sedute una di fronte all'altra, nel salottino della casa di suo fratello.

« Mh, scusa... »

Mormorò, prima di sospirare qualche attimo dopo. Era probabilmente l'unica scettica della famiglia. Persino sua madre, quando l'aveva scoperto, aveva urlato di gioia, promettendo di arrivare a Londra prima di Natale per vedere, sue testuali parole, "i nuovi genitori e dare una sonora strigliata ad Alexandra".
E tutto questo perché non era impegnata con nessuno. Quando avrebbe avuto quarantanni sua madre cos'avrebbe fatto?

Lasciò perdere quei suoi discorsi mentali, cercando di recuperare la concentrazione per rivolgersi poi ad Helen.
« Di un po'... sei più presa dalla tua festa che da altro, vero? »

Ovviamente Alexandra non avrebbe mai potuto dirle che in realtà stava pensando alle capacità inesistenti di James di fare il padre, così si ritrovò ad annuire con un leggero sorriso stampato sulle labbra.

Eppure, ora che ci rifletteva, si accorse del vero problema.

Tom Hiddleston e Peter Argent nello stesso luogo?

« Devo ammettere di sì. I soliti problemi... »

Tuttavia non sembrava aver convinto Helen, poiché lo sguardo della donna appariva tutt'altro che soddisfatto, data la sua risposta.

«... ci sarà abbastanza spazio? Ci sarà abbastanza cibo? Queste cose, insomma. »
Cercò di trovare delle scusanti per coprire il vero motivo delle sue preoccupazioni, anche se sembrava non esserne in grado.

Non aveva immediatamente calcolato che James, probabilmente, aveva raccontato tutta la vicenda Peter-Tom ad Helen e che quindi i suoi vaghi tentativi di sviare il discorso non avrebbero mai portato a nulla.

« Non dovevo invitarli entrambi, vero? »

Chiese, come se potesse ricevere una risposta ad una domanda tanto semplice quanto complessa.

« Allora perché hai dato la possibilità che James invitasse Tom? E' la tua festa, potevi dire di no. »

Suggerì Helen, alzandosi e spostando nel divanetto opposto, accanto ad Alexandra.

« Mi sono comportata male con lui, senza dargli una spiegazione sensata. Ed ero innervosita dalla sua presenza senza un vero e proprio motivo. »

Parlò tutto d'un fiato, senza mai scostare lo sguardo dalle mani che teneva congiunte sul grembo. Era una confessione a se stessa. L'ammissione di una colpa.

Il motivo esisteva ed era Peter, ma da quando l'aveva incontrato a New York le considerazioni negative che aveva sempre avute su di lui erano svanite nel nulla.
E allora che senso avrebbe dovuto odiare Tom?

« E' il minimo che possa fare. »

« Dio mio, Alex, stai parlando come se avessi commesso chissà quale reato! »
Esclamò con una risatina, prima di averle dato una leggera spintarella sulla spalla.
Stava esagerando nel parlare così?

« Sappi che è colpa del tuo adorato fidanzato. Mi istiga a fare azioni buone. E comunque questo pomeriggio gli dirò della festa, anche se James sicuramente gliene avrà già parlato.»

« Per telefono? »
Alexandra scosse la testa.

« No, ci incontriamo a un bar. »
Calò improvvisamente il silenzio.
Tom Hiddleston si vedeva con Alexandra Gascoyne ed era stata quest'ultima a scegliere di trovarsi?

Il mondo cominciava a ruotare nel verso opposto?

« Puoi anche esprimerti! Mio fratello me l'ha suggerito e a me non piace comunicare questo genere di cose per telefono e di conseguenza questo è il risultato»

Helen sorrise.
Forse il piano di James di far avvicinare i due non era poi così impossibile.



***


A metà strada si era già pentita di essere lì e la tentazione di fare marcia indietro, salire in macchina e tornare a casa era così forte che per trattenersi dovette pensare solo a cosa James le avrebbe detto se non si fosse incontrata con Tom.

Così, con un minimo di determinazione in corpo, entrò in un bar che avevano scelto come ritrovo e che entrambi avevano convenuto fosse il luogo ideale per parlare senza essere interrotti.

Inizialmente non lo vide, e istintivamente guardò lo schermo del cellulare per capire se fosse troppo in anticipo o, addirittura, troppo in ritardo.
Eppure, quando alzò lo sguardo dal telefono, notò un sorriso che avrebbe riconosciuto tra mille.
Tom Hiddleston era seduto in fondo al locale e con una mano alzata in segno di saluto. Non ci volle molto prima che si alzasse dalla sedia, per raggiungerla, ancora con quell'espressione stampata sul viso.
Una volta arrivati l'uno di fronte all'altro, nessuno dei due seppe cosa dire e Alexandra trovò la cosa piuttosto imbarazzante.

Fu in quel momento che le venne in mente come a New York si ritrovò a pensare a lui.
A lui e alle sue mani.
E tutto ciò in compagnia di Peter, perché?

Cercò di assumere un'espressione tranquilla, nascondendo l'idea che si era ripresentata, ovvero l'attore inglese e lo scrittore francese alla festa.

« Sei più biondo di quanto ricordassi. »

Esordì, ostentando un leggerlo sorriso.

Pessimo come inizio.

« E tu più mora. Devo ammettere che non mi aspettavo di vederti per un bel po'. »

Non era l'unico a pensarlo. Se fosse stato per lei, probabilmente non avrebbe più rivisto Tom Hiddleston, o almeno avrebbe evitato di farlo.
Specialmente visti gli ultimi avvenimenti con Peter e le mani dell'inglese.
Probabilmente l'aria americana non le aveva giovato e insieme allo stress accumulato per il suo film, il risultato era stato una forte confusione.

Si sedettero ad un tavolino, quasi come fossero buoni amici.
Ma avrebbero potuto esserlo?
Alexandra non si era mai posta quest'interrogativo, infatti l'idea di vedere Tom come suo confidente non rientrava nei suoi piani di vita e, se mai ci avesse pensato, probabilmente ci avrebbe riso sopra.

A rompere il ghiaccio, tuttavia, fu lei.

« Immagino che James ti abbia già accennato il... discorso della festa. »

Hiddleston annuì, con un sorriso appena delineato sulle labbra, ma la lasciò proseguire con il discorso, senza interromperla.

« Quindi, come ben saprai » enfatizzò molto quelle ultime parole « sei stato invitato a partecipare. »

« E sembra che la cosa ti faccia molto piacere! »

Commentò Tom con una sottile vena di ironia che Alexandra catturò all'istante.

Probabilmente a farla esitare così tanto era stato il dialogo avuto quella mattina con Helen, riguardo a Peter e, in modo molto più specifico, Tom.

L'idea che si incontrassero, che si conoscessero la mandava in confusione e avrebbe persino preferito cancellare la festa, piuttosto che vederli parlare.

Considerato anche che probabilmente alle loro conversazioni si sarebbe aggiunto James, riversando tutto l'odio che provava verso Argent, riuscendo, magari, influenzando l'attore inglese.

Bel casino.

« Se non mi facesse piacere, non avrei fatto tutta questa strada per venire a dirtelo di persona. Ma se non vuoi venire, sei libero di non farlo. »

Concluse con un sorrisetto piuttosto falso, annesso ad un ridicolo battito di ciglia.

« Ci sarò. »

Tom alzò una mano in segno di resa con gli occhi socchiusi e un sorriso appena accennato sulle labbra.

Accadde in un attimo: Alexandra si perse.

L'espressione dell'uomo che aveva di fronte era durata solo un attimo, ma per lei fu molto di più che un semplice istante.

Le stava succedendo la stessa cosa delle mani e non poteva permettersi di focalizzarsi ancora su di lui in quel modo.

Tuttavia, per quanto tentò di ammonirsi mentalmente, non vi riuscì.
Il suo sorriso era semplice e spontaneo. Come aveva fatto ad odiarlo per mesi e mesi?

Era migliore di quello di Peter, decisamente.

« Sei ancora sulla terra con noi mortali? »

Tom la riportò inconsapevolmente alla realtà. Probabilmente aveva notato il suo sguardo perso nel vuoto. E per un attimo ringraziò il fatto che non potesse leggere il pensiero, altrimenti avrebbe dovuto dare spiegazioni di cui non conosceva nemmeno la risposta.

« … scusa, dicevamo? »

Sospirò, prima di riprendere il discorso con serietà.

« E' questo venerdì, quindi hai esattamente tre giorni per riflettere se venire o no. Non obbligo nessuno, chiaro, ma sappi che avrò l'ira di James sulla coscienza, quindi regolati di conseguenza. »

Doveva fermarsi a "nessuno" e lasciare perdere il resto. E invece aveva insistito.
Ma perché era caduta in questo terribile casino dal quale, probabilmente, non sarebbe mai più uscita?
Qualcuno l'aveva avvisata che invitare Peter Argent non sarebbe stata una buona idea. Cat e suo fratello gliel'avevano detto.
Eppure avrebbero dovuto conoscere la testardaggine di Alexandra e insistere maggiormente.
… o forse l'avevano fatto ma lei non aveva prestato il minimo ascolto.

« Se sei più propenso a venire, sappi che è alle nove e probabilmente finiremo abbastanza tardi. Però sta pur certo che non ci saranno spettacoli, come persone che strisciano sul pavimento, orge di gruppo e quant'altro. Questo succede solo in quelle feste organizzate dagli adolescenti e credo di aver passato quell'età da un pezzo. »
Non si rese conto che Tom aveva cominciato a ridacchiare da quando si era messa ad elencare quella serie di avvenimenti degradanti e divertenti allo stesso tempo – almeno per lui, a quanto pareva – proprio per il modo in cui aveva parlato.
Probabilmente la trovava molto idiota. Fattore che l'accomunava a James.

« Cosa c'è? »
Chiese stizzita, pretendendo che adesso parlasse, visto che non l'aveva fatto ancora.

Lui, prima di aprire bocca, scosse il capo con il solito sorriso.

« New York ti ha cambiata, Alexandra? »

Lo disse con tono allegro, di certo con nessuna intenzione di offendere e lei lo capì all'istante.
Anche perché Tom Hiddleston sembrava l'ultima persona sulla terra capace di essere scortese con qualcuno.

« Può darsi, può darsi... »
Non gli diede una vera e propria risposta non perché volesse tenerlo sulle spine, ma semplicemente perché non desiderava fargli credere che in realtà qualcosa era mutato in lei.
Ricordava perfettamente come si era ripromessa di non pensare a lui, prima di partire.

Eppure, proprio a New York il pensiero di dimenticare l'attore inglese la abbandonò con estrema difficoltà tant'è che, alla fin fine, non riuscì a nascondere nemmeno a se stessa quanto quella bizzarra situazione fosse piacevole.

Quel che accadde dopo fu piuttosto incredibile e, a tratti, inverosimile, almeno per la mente alquanto chiusa dell'attrice australiana: rimasero a parlare di tante cose.

Futili, interessanti, serie e sciocche.
Per Hiddleston fu un piacere, per Alexandra una novità.

Ma quanto sarebbe durato? E soprattutto, quel modo piacevole di dialogare avrebbe persistito anche alla festa, in presenza di Peter?

Oggettivamente erano troppe domande a cui Alexandra doveva dare una risposta e il tempo per rifletterci sembrava davvero minimo, con tutto quello che aveva da fare in tre giorni.

Improvvisamente, con quei pensieri in testa, si alzò di scatto, con un sorriso appena accennato.

« Mi sono ricordata che devo andare e cominciare ad aiutare James. »

In realtà quel gesto era solo l'ovvia conseguenza del suo stesso comportamento. Come poteva atteggiarsi in modo carino, educato e per nulla sarcastico quando fino a qualche mese fa gli aveva letteralmente urlato di odiarlo?

A sua volta, Tom imitò i suoi gesti, trovandosi a un solo passo da lei.

In quel momento Alexandra si sentì così piccola davanti a lui, ma in un istante cacciò quel pensiero, meditando, in verità, su quando lui fosse impressionatamene alto.

« A venerdì, allora.»
Lo salutò prima con un cenno della mano – sfiorando davvero la soglia del ridicolo – per poi avvicinarsi ulteriormente a lui. Si alzò in punta dei piedi e gli diede un bacio veloce sulla guancia.

come complicarsi maggiormente la vita.

« A venerdì! »
Concluse Hiddleston con un sorriso che la diceva assai lunga mentre Alexandra sparì, nascondendo due guance fin troppo arrossate.





Hiddle's corner:

Finalmente questo capitolo è arrivato.
Non riesco a nascondere di essere triste.
Da quando sono tornata dal mare, e si parla meno di un mesetto fa, non sono più entrata su efp.
Quando ho postato il capitolo, scopro che alcune persone si sono tolte dai preferiti, ricordati e seguiti.
Mi dispiace, perché è colpa mia. Mi piace scrivere, penso che questo qualcuno l'abbia capito, ma come impegni, come capacità di darmi un tempo... questo non so farlo proprio e ormai tutti l'hanno intuito.
Mi brucia aver perso dei lettori. Molto. E mi brucia ancora di più sapere che è stata colpa della mia pigrizia.
In più mi sono messa a rivedere
The Deep Blue Sea, e ne è un'uscita un'autrice depressa fino al midollo.


Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Come avrete notato, Alexandra si sta arrovellando per questa festa. E finalmente, dopo mesi e mesi che lo conosce, è arrivata a capire che Hiddleston non è poi così male.


In ogni caso, per chi non avesse visto dalla mia pagina facebook Hiddles, il volto che ho scelto per Alexander è Katie McGrath. Fateci un salto, quando potete, perché di tanto in tanto magari ci trovate un fotomontaggio di mia produzione.

Charlie

   
 
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