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Autore: Sonnyx94    15/09/2012    4 recensioni
Sono passati sette anni da quando i Volturi hanno minacciato di distriggere la famiglia Cullen. Le giornate passano lente e "noiose", tra una battuta di caccia e la scuola. Renesmee ormai ha l'aspetto di una diciottenne e il suo rapporto con Jacob inizia a farsi più complicato. La ragazza non riesce a spiegarsi come mai abbia bisogno della presenza costante del suo "migliore amico" - questo perchè le hanno tenuto nascosto che, alla sua nascita, Jake ha avuto l'impronting con lei. Ma un nuovo pericolo interrompe l'eternità della famiglia: i Volturi sono tornati e vogliono Renesmee. Si giungerà ad un nuovo scontro?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Jacob

 

Idiota!
Come avevo potuto essere così idiota?
Mi ero illuso. Sapevo che quei vecchi succhiasangue italiani non ci avrebbero mai lasciato in pace, eppure non lo avevo realizzato del tutto. Avevo preso la faccenda troppo alla leggera, perché non si erano presentati subito, era passato troppo tempo e io ci ero cascato come uno scemo!
Ora sarebbero arrivati e dovevo rendermi conto di cosa questo avrebbe comportato per me.
Avrei dovuto combattere, portare i miei fratelli davanti alla morte ed abbandonarli lì, nel caso le cose si fossero messe male. Avrei dovuto organizzarmi per portare via Nessie che, di sicuro, non avrebbe accettato volentieri la nostra fuga. Dovevo riorganizzare una vita intera, la nostra vita: la mia e quella di Renesmee, perché non saremmo mai stati al sicuro.
Ringhiai rabbioso mentre uscivo a grandi passi dalla villa dei Cullen, presi a pugni un albero e nella corteccia ci lascai un bel buco, mentre decine di schegge penetravano nella mia pelle.
Dopo la grande rivelazione dell’arrivo imminente dei Volturi, Edward e Bella avevano impartito compiti ben precisi sia a me che a Nessie.
Avevo lasciato Renesmee nella sua stanza, a prepararsi per il giorno dopo. Bella le aveva detto di portarsi dietro una borsa con vari cambi di vestiti pesanti perché, ad alta quota e rifugiati in una tenda, non si poteva mai sapere. In realtà sapevo benissimo che quella borsa doveva contenere vestiti resistenti per un viaggio in groppa ad un lupo, fino al confine dello stato, e altri vestiti per il viaggio in aereo.
Renesmee mi aveva guardato supplichevole, quando Edward mi aveva chiesto di tornare a La Push per avvisare il mio branco, ma l’avevo rassicurata: promettendole di fare ritorno al più presto.
Raggiunsi La Push nel minor tempo possibile, ignorando tutti i cartelli stradali, i semafori e sorpassando di un bel po’ il limite di velocità. Mi sorpresi quando arrivai a casa senza avere provocato nemmeno un incidente. Saltai giù dalla macchina e mi diressi di corsa verso il bosco, dove mi liberai dei vestiti per poi trasformarmi in lupo. Quando i miei artigli raschiarono il terreno, sollevai la testa inarcando la schiena, lasciando che il mio ululato di allarme si liberasse dai miei polmoni, riempiendo il silenzio della foresta.
Il richiamo raggiunse l’intera riserva, squarciando l’aria, paralizzando tutti i suoi abitanti. Tutti tranne i membri del branco che abbandonarono all’istante le loro faccende e accorsero al richiamo dell’alfa.
Quando mi ritrovai di fronte il branco, composto da lupi con tonalità di mantello di ogni colore, dimensioni e forza differenti, trasmisi loro i miei ricordi e annunciai la cattiva notizia.
Tenetevi pronti. li avvisai in un ringhio sommesso, guardandoli uno alla volta Attaccheranno all’alba.
C’è qualche speranza?  Domandò Paul urgente.
Non so che dirvi, ammisi affranto Ma dubito che quei succhiasangue siano venuti semplicemente per una visita di cortesia.
I miei compagni non aggiunsero altro, se non Seth che, con un ululato, mi confermò la fedeltà del branco. Avrebbero combattuto con me, per i Cullen e per Renesmee. E io li avrei abbandonati.
Cercai di scacciare quel pensiero, in modo da non  fare insospettire gli altri, così mi affrettai ad aggiungere: Andate a salutare chi amate, ce ne andremo stasera.
I lupi corsero via, obbedendo al mio ordine e io mi avviai dove avevo lasciato i vestiti. Ripresi la mia forma umana ma, una volta rivestito, sentii qualcuno dietro di me.
-Cosa succederà se non dovessimo farcela?- chiese Leah con sguardo accusatorio.
Evitai il suo sguardo, non volevo dirglielo. Non volevo che mi reputasse un codardo, non avrebbe capito o forse ero solo io che non riuscivo ancora ad accettare il fatto di dovere abbandonare tutte le persone che amavo di fronte a morte certa. Per poi scappare dove? Dove avrei mai potuto trovare un posto per proteggere Nessie da qualunque tipo di pericolo? Avremmo dovuto scappare per sempre, senza avere alcuna certezza di sopravvivenza.
-E’ un’eventualità che non ho ancora preso in considerazione- mentii sapendo che Leah non mi avrebbe mai creduto, ma tentai lo stesso.
Ovviamente lei non si diede per vinta, si parò di fronte a me e mi costrinse a guardarla negli occhi –Non è vero- ringhiò –tu sai esattamente cosa farai-
Rimasi in silenzio per vari minuti. Nei suoi occhi scuri trovai la ragazza stramba e musona che avevo sempre pensato fosse fino all’età di sedici anni, quella stessa donna che ora stava di fronte a me, che mi aveva aiutato in molte occasioni, a partire da quando c’era stata la scissione e Leah aveva deciso di stare dalla mia parte.
Sapevo cosa avrebbero dovuto fare i membri del mio branco se le cose non fossero andate bene.
Solo che era difficile dovere dare a loro quell’ordine.
-Se dovessimo perdere la battaglia- cominciai con il tono di voce di uno che ha appena preso un pugno nello stomaco –io scapperò con Renesmee-
Leah non disse nulla, il suo volto era una maschera imperscrutabile, così andai avanti senza sosta, perché altrimenti non avrei più saputo proseguire –La porterò via e non faremo mai più ritorno. La proteggerò dai Volturi, che continueranno ad inseguirci per il resto della nostra vita-
Leah cominciò a respirare in modo profondo e veloce, strinse forte i pugni fino a far diventare le nocche delle mani completamente bianche. Si allontanò da me e potei percepire lo sguardo di ribrezzo che trapelava dai suoi occhi, disprezzo nei miei confronti per la scelta che avevo fatto, per il destino che avevo scelto per me e per loro.
-Ci abbandoni, quindi...- mormorò lei fra i denti serrati.
-Sì- ammisi a testa china, vergognandomi di me stesso.
-Sei il nostro Alfa!- esclamò lei a gran voce –e ci lasci a morire mentre tu te ne scappi come un vigliacco con la tua bella-
-Scappo perché è l’unica cosa che si possa fare per salvare Renesmee e scappo perché sono l’unica persona che potrà mai tenerla al sicuro-
Abbandonare i mie compagni non era una cosa di cui andavo fiero, ma dovevo proteggere Renesmee e questo veniva prima di qualsiasi altra cosa.
-Tu sei nato per essere il nostro capo, è questo il tuo compito!-
-No, sono nato per proteggere Nessie!-
-E hai intenzione di abbandonare tutti noi?- era disgustata, lo si vedeva chiaramente. Ma non mi potevo certo aspettare altro, lei non aveva avuto l’imprinting, non poteva nemmeno immaginare cosa Renesmee significasse per me.
-Vi lascerò, non lo nego. Ma prima di andarmene, dovrete obbedire al mio ultimo ordine- le annunciai. La decisione l’avevo presa in quel momento, su due piedi. Era l’unico modo, l’unica cosa da fare. Perché non potevo chiedere al mio branco di sacrificarsi per me.
A differenza dei Cullen, che erano spacciati in ogni caso, il mio branco aveva ancora una possibilità per salvarsi e l’avrebbero sfruttata, volenti o nolenti.
-Abbandonate la battaglia prima di essere sconfitti, mettetevi in salvo e scappate. I vampiri non vogliono voi, saranno troppo occupati a cercare me e Renesmee per tenervi da conto. Abbandonate La Push per un po’ e poi fateci ritorno. Ricordate il vostro compito, proteggete gli abitanti della riserva e portate avanti il gene dei licantropi-
-Come potremo ricominciare senza un capo?- mi apostrofò lei, con fare rabbioso. Non riusciva più a trattenersi, se non si fosse calmata si sarebbe trasformata e poi mi avrebbe squarciato la gola.
-Ci sarà un nuovo Alfa a comandare-le piantai gli occhi addosso, allungai un passo verso di lei -E sarai tu-
All’improvviso la sua furia si placò e riuscii ad intravedere un bagliore di terrore nei suoi occhi, poi scomparve all’istante -No, questo compito è tuo-
-Non lo è più, ormai- le ricordai.
-Non prenderò il tuo posto, solo perché tu hai scelto Renesmee!- ululò piena di odio per me, saltò in avanti e alzò una mano verso il mio viso, con l’intento di rifilarmi un pugno diritto nell’occhio.
Afferrai prontamente il suo braccio -Farai quel che ti dico, invece- glielo strinsi forte, fino a farla accasciare sul terreno, ricordandole l’autorità che ancora avevo nei suoi confronti -perché sono ancora il tuo capo branco, finché non lo decido io-
La lasciai andare, osservandola ancora per qualche istante mentre rimaneva in ginocchio sulla neve ancora fresca. Mi voltai e mi diressi verso la macchina.
 Era un peso enorme, lo sapevo. Io per primo avevo rinunciato al ruolo di Alfa in passato, ma mi ero reso conto che non era nella mia natura essere comandato, per quanto odiassi avere così tanta influenza sul destino dei miei compagni. Ora passavo il mio compito a lei, perché dovevo dedicarmi ad uno più importante. Renesmee era la  mia vita, dovevo proteggere lei. Era quello il compito per cui ero nato, non quello di governare.
-Buona fortuna, Jake- un sussurro impercettibile, uscì dalle labbra di Leah come un debole respiro.
Quando mi voltai per cercarla era già sparita.
 
Tornai a casa Cullen.
Era più silenziosa del solito. I vari clan che ci erano venuti di nuovo in soccorso erano andati probabilmente a caccia per prepararsi al gran giorno.
Trascinai le gambe lungo i gradini dell’ingresso e spalancai la grande porta di legno, per ritrovarmi nell’entrata. Anche l’interno era avvolto da un melodioso e terrificante silenzio, non c’era nessuno. Diedi un’occhiata in salotto, ma anche lì niente.
Osservai il grande divano bianco sul quale avevo riscaldato Bella, le notti di molti anni fa, quando aspettava Renesmee. Davanti al maestoso ed elegante divano, il pianoforte nero brillava di splendore, come i ricordi degli spettacolini che a Nessie piaceva mettere in scena solo per me, mostrandomi quanto fosse brava a suonare.
Sospirai, amareggiato. Quella casa e quella famiglia che avevo tanto odiato, che avevo tanto desiderato vedere distrutta, era quella che mi aveva dato la ragazza che amavo più della mia stessa vita e per la quale avrei lasciato tutto quello che conoscevo a La Push. Mio padre, i miei amici, i miei compagni, la mia migliore amica...
All’improvviso il rumore della macchina per il caffè mi fece sobbalzare, mi voltai di scatto e mi diressi verso la cucina.
Nessie si stava versando una tazza di caffè, quando avvertì i miei passi si voltò e cercò di sorridermi, con scarsi risultati. Io cercai di fare lo stesso, ma non ci riuscii nemmeno io.
-Vuoi del caffè?- mi chiese allungano una tazza fumante sul bancone.
Mi levai la giacca e afferrai la bevanda calda, sapendo che anche se non l’avessi bevuta non sarei riuscito ugualmente a chiudere occhio quella notte. Presi posto sulla sedia di fronte a Nessie, mi misi a giocherellare con il bordo della tazza, con lo sguardo perso nel vuoto.
Dovevamo organizzare ancora così tante cose. Dovevo trovare il modo di infilare nella borsa di Renesmee tutto il necessario per la nostra fuga e, magari, un cambio d’abiti. Dovevamo decidere come passare la notte, come affrontare i Volturi e...la testa mi scoppiava!
-Ti senti bene?- mi chiese Renesmee, notando il mio sguardo vacuo e perso nel nulla.
Posai gli occhi su di lei, era bellissima. Le sorrisi tristemente, lasciando andare un sospiro. Allungai una mano verso la sua e la strinsi, avrei voluto dire che sì, stavo bene, ma non ci riuscivo. Le avevo già mentito una volta e avevo rischiato di perderla, non le avrei mentito mai più.
-Vado da nonno Charlie con la mamma- mi comunicò lei, stringendo forte la mia mano –per salutarlo, sai...non si sa mai- aggiunse con la voce tremolante.
Feci per rispondere ma la voce di qualcun altro mi anticipò.
-Jacob, devo parlarti- Edward era apparso alle mie spalle e senza guardarmi in faccia era uscito dalla portafinestra che dava sul giardino. Lo osservai titubante, rimanendo immobile sulla mia sedia.
-Vai- mi esortò Rensmee, scuotendomi leggermente la mano prima di lasciarla –Andrà tutto bene-
Ne dubitavo, ma annuì cercando di essere il più convincente possibile. Appoggiai la mia mano sul collo di Nessie e le baciai la fronte –Passo a prenderti da Charlie, più tardi-
-Okay- mi salutò lei, alzandosi sulle punte per darmi un veloce bacio sulle labbra.
Raggiunsi Edward, che mi aspettava vicino al bosco, sotto un vecchio pino.
-Devi dirmi cos’hai intenzione di fare- incominciai frettolosamente. Avevo così tanti pensieri che mi giravano per la testa, tantissime cose da decidere e da pianificare. Talmente tante che iniziavo a temere che non ci fosse abbastanza tempo. –Ho bisogno di sapere come ci organizzeremo per la notte, come avete intenzione di procedere. Che diremo ai Volturi? Cosa devono fare i miei?-
-Ci accamperemo, stanotte- rispose secco Edward, non lasciandomi finire nemmeno di parlare –Nello stesso luogo in cui ci siamo accampati l’altra volta, devi dire ai tuoi di prepararsi. Ce ne andremo al calare del sole-
Scoccai una veloce occhiata al bosco, non riuscivo quasi a credere che quel giorno fosse davvero arrivato –E che facciamo con i Volturi?-
Edward non rispose subito. Si prese qualche minuto per pensare, come faceva sempre. Vidi la sua mascella contrarsi, mentre i denti digrignavano. Rimasi al mio posto, come una statua. Furono brevissimi minuti, ma infernali.
-Jacob ho bisogno che tu faccia qualcosa per me- si interruppe –per lei- si corresse, indicando con un cenno del capo la cucina.
-So cosa ha intenzione di fare Bella- mi annunciò –So che ti ha chiesto di portare via Renesmee-
Rimasi immobile, senza proferire parola e lo ascoltai attentamente.
-Nonostante l’idea che mia figlia si sia innamorata di te non mi entusiasmi, sono felice che abbia trovato qualcuno che la meriti e che farà tutto il possibile per renderla felice -
-Perché mi stai dicendo questo?-
-Perché ho bisogno di sapere che farai tutto quello che è in tuo potere per salvare la mia bambina-
Mossi un passo verso di lui, pestando i piedi -Lo sai cosa lei significhi per me- ringhiai.
-E so anche quanto ti costi abbandonare i tuoi compagni- mi ricordò lui, cercando di tenermi testa -Jacob, devo essere sicuro che, nel momento in cui io ti chiederò di abbandonaci, nel momento prima della morte di tutti noi, compresa Bella, la tua migliore amica e anche dei membri del tuo branco, tu non ti tirerai indietro. Devi darmi la tua parla, che scapperai con Rensemee e non farai mai ritorno qui, cosciente del fatto che non potrai mai sapere se noi siamo sopravvissuti allo scontro-
Edward mi stava mettendo la cruda e ingiusta realtà davanti agli occhi, senza giri di parole, senza frasi di morte accompagnate da altre smielate. La sola e pura realtà, che mi terrorizzava come mai in tutta la mia vita.
-Sono nato per proteggere e amare Renesmee. Non permetterò mai a nessuno di farle del male-
-Lascerai dunque, tuo padre, la tua famiglia, i tuoi amici a morire se sarà necessario?- continuò il vampiro.
Non parlai. Non riuscì subito ad ammettere che li avrei lasciati tutti a morire, nessuno me l’aveva mai chiesto.
-Jacob?- mi spronò ancora.
Un respiro profondo e ricacciai indietro le lacrime. Per Renesmee.
-Se permetterà a Nessie di salvarsi, lo farò-
-Non farai mai più ritorno qui-
-Lo so- dissi con suono gutturale.
-E vivrai scappando-
-La terrò al sicuro- stavolta ringhiai, non riuscivo a sopportare quando il mio amore per Renesmee veniva messo in discussione.
-Bene, allora farai anche un’ultima cosa per mia figlia- fece Edward, rizzando la schiena, guardandomi dall’alto in basso -Scappa, domani mattina, prima dell’alba. Fa credere a Renesmee e a tutti gli altri che resterai per lo scontro, ma quando Alice dirà che si stanno avvicinando i Volturi, tu prenderai mia figlia e la porterai via con te-
-Ma...- provai a ribattere. Questa era perfino peggio della richiesta di Bella. Non avrei combattuto, me ne sarei andato ancor prima dell’inizio della battaglia. Un vigliacco.
-Jacob, ti prego- mi supplicò Edward, intuendo i pensieri che iniziavano a nascere nella mia mente. Aveva bisogno che accettassi quelle condizioni o per sua figlia non ci sarebbe stato nulla da fare. -E’ l’unico modo perché voi possiate avere la possibilità di scappare. Se aspettate, i Volturi vi cattureranno, non sarai mai abbastanza veloce. Noi faremo da esca e li tratterremo, in modo da darvi il tempo di uscire dai confini dello stato.-
Non dissi niente. Respirai a fatica, mentre piccole nuvolette di vapore gelido si disperdevano nell’atmosfera.
-Ti supplico, non c’è altra soluzione per salvarla. Fallo per lei-
Edward aveva ragione. Bella aveva ragione. Erano tutti spacciati, tutti loro e io non sarei mai stato troppo veloce per seminare un intero esercito di vampiri con poteri sovrannaturali.
-Farai in modo che il mio branco ne esca illeso?- chiesi, non potevo fare molto, non avevo scelta, ma almeno potevo tentare di salvare i miei compagni.
-Dirò io loro quando dovranno lasciare la battaglia- mi giurò lui, annuendo ripetutamente.
Tirai un sospiro non di sollievo ma, allo stesso tempo, di resa. Mi arrendevo a quel destino crudele, quel destino che per poco non si era portato via la mia migliore amica, quel destino che aveva tentato di rubarmi la mia piccola Nessie e che ora si era ripresentato per avere il conto.
-Jacob? Lo farai?-
Alzai gli occhi verso Edward, il mio acerrimo nemico, l’essere immondo che avrei sempre voluto uccidere e il padre dalla ragazza che amavo.
-Si, lo farò-
Nella fine dei Cullen, la mia storia e quella di Renesmee avevano trovato un nuovo inizio.
Saremmo dovuti scappare, per sopravvivere. E per permettere a noi di vivere, c’era bisogno di un sacrificio. Con la vita sarebbe arrivata la morte, la morte di tutte le persone che amavamo.
La nostra storia sarebbe continuata, con il nostro viaggio.


Angolo Autrice: Ciao a tutti, scusate se mi sono fatta tanto attendere ma ho avuto un bel po' da fare in questo periodo...comunque ho visto che nell'ultimo capitolo npn ho ricenuto molte recensioni, spero che sarete un pochino di più a commentare in futuro :) Quindi commentate numerosi :)
baci,
Sonny

  
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