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Autore: Asya_Malik    15/09/2012    2 recensioni
- Giselle muoviti! - sbraitò mia madre dal piano inferiore. Senza fretta pettinai i lunghi capelli neri e indossai le
converse nere.
- Giselle! - urlò di nuovo. Sospirai e presi la borsa e la valigia. Uscii di camera e lentamente scesi le scale giusto
per dar fastidio a mia mamma che mi aspettava.
- Cazzo Giselle muovi il culo - alzai le spalle e uscimmo di casa chiudendola, l'avremmo rivista tra tre mesi, quando
sarebbe riniziata la scuola. Mamma si voltò verso di me
- Copriti la pancia! E tirati su i pantaloni! - mi guardai un attimo, jeans larghi bassi e t-shirt che lasciava scoperta
metà pancia color bianca aderente
- Che c'è che non va? - chiesi alzando le spalle. Senza aspettare risposta aprii lo sportello della range rover nera
e salii buttandomi con un tonfo sul sedile, indossai le cuffiette e le collegai all'i-phone 4s nero.
***
- Fa male fumare - mi girai verso sinistra da dove proveniva la voce
- E tu sei? - chiesi scettica alzano un sopracciglio
- Harold Edward Styles, ma preferisco essere chiamato Harry - disse porgendomi una mano - E tu? - continuò, alzai se
ancora di più il sopracciglio se possibile e risposi
- Una ragazza che hai disturbato mentre fumava - risposi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Giselle muiviti! - sbraitò mia madre dal piano inferiore. Senza fretta pettinai i lunghi capelli neri e indossai le
converse nere.
- Giselle! - urlò di nuovo. Sospirai e presi la borsa e la valigia. Uscii di camera e lentamente scesi le scale giusto
per dar fastidio a mia mamma che mi aspettava.
- Cazzo Giselle muovi il culo - alzai le spalle e uscimmo di casa chiudendola, l'avremmo rivista tra tre mesi, quando
sarebbe riniziata la scuola. Mamma si voltò verso di me
- Copriti la pancia! E tirati su i pantaloni! - mi guardai un attimo, jeans larghi bassi e t-shirt che lasciava scoperta
metà pancia color bianca aderente
- Che c'è che non va? - chiesi alzando le spalle. Senza aspettare risposta aprii lo sportello della range rover nera
e salii buttandomi con un tonfo sul sedile, indossai le cuffiette e le collegai all'i-phone 4s nero. La macchina partii
portandomi in quel posto che tanto odiavo, ma che per colpa di mia madre dovevo frequentare tutti gli anni. Appoggiai
la testa al vetro del finestrino aspettando che quelle quattro interminabili ore di viaggio finissero. Chiusi gli occhi nel
tentativo di addormentarmi.
- Giselle? Giselle svegliati - aprii lentamente gli occhi e trovai mamma che mi scuoteva per le spalle
- Mmm? -
- Siamo arrivati - disse scendendo dalla macchina, mi stropicciai gli occhi e ancora assonnata scesi dalla macchina.
Davanti a me un giardino enorme, con un frutteto di peschi, uno di cigliege e uno di albicocche. La casa era vecchia
esterrnamente, ma dentro la avevamo fatta restaurare. Tra due alberi c'era un amaca fatta da me con della paglia
quando ero più piccola e ingenua. Il vialetto con i sassi arrivava fino davanti casa e un laghetto con acqua limpida
era vicino a casa. Sorrisi pensando a quanti bagni ci avevo fatto un tempo. Presi la valigia e la borsa e riposi l'iphone
al suo interno, presi i manici della valigia e iniziai a percorrere il vialetto. Arrivai davanti alla porta di cigliegio che era
socchiusa ì, con un calcio delicato l'aprii e salii le scale per entrare nella mia camera. Percorsi velocemente il lungo
corridoio e arrivai davanti a una porta bianca, l'aprii velocemente, le pareti celesti, il letto a baldacchino con le coperte
bianche, la scrivania, proprio come l'avevo lasciata nove mesi fa. Entrai e iniziai a sistemare le cose nell' armadio. Quando
due ore dopo ebbi finito estrassi dall' armadio un paio di jeans larghi e bassi, una maglietta che lasciava scoperto dall'
ombelico in giù blu larga, un paio di vans alte. Pettinai i lunghi capelli neri e misi nel mega borsone che mi trovavo come
borsa un pacchetto di sigarette, accendino, cellulare chiavi e soldi. Scesi in salotto dove vidi mia mamma che sistemava
le cose
- Vado a fare un giro - le annunciai, si girò verso me e mi squadrò
- Vestita così? - chiese indicandomi
- Si, vestita così - dissi uscendo di casa. Quando fui sicura che non mi potesse più vedere accesi una sigaretta, non sapeva
e non doveva sapere che fumavo, ormai era un anno che glielo nascondevo, chissò che crisi isterica avrebbe avuto. Mi
sedetti su una panchina mentre aspiravo un altro tiro. Feci uscire il fumo sottoforma di striscia che si disperse nell'aria
velocemente.
- Fa male fumare - mi girai verso sinistra da dove proveniva la voce
- E tu sei? - chiesi scettica alzano un sopracciglio
- Harold Edward Styles, ma preferisco essere chiamato Harry - disse porgendomi una mano - E tu? - continuò, alzai se
ancora di più il sopracciglio se possibile e risposi
- Una ragazza che hai disturbato mentre fumava - risposi stringendogli la mano, Harry rise e lo guardai
- Che minchia ridi? - chiesi riportando la sigaretta alla bocca, il ragazzo alzò le spalle e poi mi squadrò
- Bel look... - disse sedendosi accanto a me
- Be a me piace così, a te piace la tua maglietta bianca con scollo a V aderente e a me piace questo - dissi indicandomi.
Schiacciai il mozzicone di sigaretta ormai finito e lo buttai nel prato.
- Allora... tu sei... - continuò il ragazzo
- Giselle - risposi continuando a fissare il vuoto davanti a me
- Bel nome - rispose. Presi dalla borsa l'i-phone e controllai facebook, avevo molte, troppe richieste di amicizia, le accettai
e tornai a guardare il ragazzo
- Da dove vieni? - chiesi
- Londra, te? - disse sorridendo
- Londra - dissi alzando le spalle. Il cellulare iniziò a squillare
- Si? - dissi rispondendo
- Wee bella! Sono Sophie - rispose la voce dall' altra parte del telefono. Sophie.... Sophie... cercai di ricordare, DOVE
DIAVOLO AVEVO GIA SENTITO QUEL NOME??? AH SI! A SCUOLA...
- Ehy Sof come va? - risposi
- Benone, sono in America con i miei per vacanze e tu? -
- Merda! Ci potessi andare io in America! Sono in una prateria spertuda dell' Inghilterra a quattro ore da londra. - risposi
sbuffando
- Be... ci sentiamo devo andare - rispose
- Ciao - riposi l' i-phone nella borsa ( se così si poteva chiamare ) e mi alzai
- Be ci si vede in giro - dissi al ragazzo seduto sulla panchina.
- Ciao - disse lui. Mi incamminai verso casa mettendomi  la mani in tasca, incontrai nel mio cammino troppa gente vestita
normalmente, coppiette felici che si promettevano amore eterno, poi lui la tradirà e si lascieranno, va sempre così. Arrivai
davanti a casa ed entrai in casa dove mi sedetti a tavola.
- Cosa mangiamo? - chiesi
- Se hai famo cucina - disse mia madre etrando in sala da pranzo
- COSA? Devo cucinare? - domandai letteralmente sconvolta, mamma annuì convita
- Non ho fame - dissi salendo al piano superiore. Entrai in bagno e mi feci una doccia. Indossai un paio di pantaloni, una
t-shirt larga bianca e raccolsi i capelli in una coda. Entrai in camera e accesi il laptop della Apple ed entrai su Twitter
E sono iniziate le vacanze anche quest'anno in questo dannato paesino spertuto in Inghilterra, spero che 3 mesi
passino velocemente. Incontro scoinvolgente nel parco, gente che non conosco fa commenti poco adatti alle
situazioni....
Questo è ciò che scrissi prima di spegnerlo, mi misi sotto le coperte e presi sonno velocemente.

Quella mattina mi svegliai verso le undici, il mio stomaco protestava per la mancanza di cibo, indossai un paio di pantaloni
larghi, bassi neri, una t-shirt sempre corta fin sopra l'ombelico bianca, le vans biache, sciolsi la coda e pettinai i capelli.
Scesi in cucina e aprii un bacco di biscotti mangiandone alcuni mentre ero seduta sulla penisola della cucina mentre guardavo
fuori dalla finestra
- Buongiorno - disse mia mamma entrando in cucina sbadigliando
- Giorno - risposi
- Oggi vado a farmi un giro in centro - annunciai scendendo dalla penisola, mamma annuì e io bagno a lavarmi i denti, incorniciai
gli occhi color cioccolato con della matita e scesi uscendo di casa. Indossai le cuffiete e le attaccai all'i-phone e partii Gli uomini
non cambiano
, è una canzone italiana, la ho tradotta in inglese e me ne sono subito innamorata. Iniziai a canticchiare in italiano
mentre camminavo per il parco.
- Hey - mi girai e trovai Harry
- Ciao - dissi sbuffando
- Wow,siamo di buon umore - rispose sarcastico prima di accennare un sorriso
- Ah ah, non lo diresti se avessi una madre rompi coglioni che fa commenti su come ti vesti - risposi sarcastica mentre ricomniciavo
a camminare con Harry al mio fianco.
- Sai questa notte ho pensato - disse lui
- Perchè? Pensi? - risposi prima di scoppiare a ridere
- AHAHAH comunque ho pensato che secondo me sei una bella ragazza ma ti trascuri... - disse lui guardandomi
- E ti danneggi - disse lui
- Faccio ciò che voglio - risposi camminando

SCIAO BELLE!
Ecco il 1 capitolo della mia nuova storia, qui la protagonista è molto yoyo (?)
Bene che dire, recensite <3<3
  
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