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Autore: Portuguese_D_Ace    15/09/2012    4 recensioni
Secondo voi, due vite possono completamente essere sconvolte? Ribaltate come se niente fosse, mentre la vita degli altri continua ad essere sempre la stessa, mentre il tempo scandisce minuti e secondi che non possono mai essere sprecati?
Lily e Luke, due normali sedicenni che vivono a San Diego, California, impareranno cosa vuol dire cercare e cercare senza sosta, senza trovare qualcosa, a volte.
Ma non tutte le ricerche sono inutili. E impareranno anche questo.
Se vi ho incuriosito, leggete questa storia.
Genere: Comico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Luke

Che bella dormita! Mi dispiace quasi alzarmi dal letto per andare a scuola. Almeno oggi non mi aspettano stupidi compiti lasciati da supplenti impiccioni. Mi sfrego gli occhi con le mani, per abituarli alla luce che filtra dalla serranda della finestra leggermente aperta. Deciso, balzo giù dal letto e mi reco in cucina, dove bevo un bicchiere di tè freddo alla pesca. Ormai sono quasi completamente sveglio. Aggiusto la collanina con la medaglietta; mentre dormo, il ciondolo si sposta e va sempre a finire dietro il collo. Non sono un tipo che è molto legato alle proprie cose, ma per questa medaglietta farei di tutto: è la cosa più preziosa che abbia. Mi reco nel salone e mi avvicino alla libreria. Ne prendo un album fotografico in cui vi sono delle foto di me da piccolo con i miei genitori adottivi. Ammetto che con loro ho passato davvero dei bei momenti, sono sempre i miei genitori. Perché negli anni le cose devono cambiare? Odio i cambiamenti, con tutto il mio cuore. Sospirando, apro l’album al centro e prendo alcune carte piegate che ho conservato lì per sicurezza. Le spiego e leggo, per la milionesima volta quello che c’è scritto.

Stato della California
CITTA’ E CIROSCRIZIONE DI SAN DIEGO

 

LUOGO DI NASCITA                             Stato della California

CERTIFICATO STANDARD DI NASCITA
Città e circoscrizione di   
            SAN DIEGO                          (No.  _____________________)
NOME INTERO DEL BAMBINO     Luke Evans
ELEMENTI PERSONALI E STATISTICI
SESSO DEL                                                                          DATA DI
BAMBINO                                                                                  
                  Maschio                                                            NASCITA          Novembre         28          1995
                                                                                                                        (mese)        (giorno)       (anno)

 
 
E poi, niente di niente. Non sono specificate le informazioni dei genitori, la loro firma,il timbro dell’ospedale e la stessa firma del dottore. Perché? Perché il certificato di nascita è stato strappato. Una casella accanto al sesso del bambino è stata completamente cancellata dell’inchiostro nero di una penna, sia davanti che dietro. Inoltre, non è nemmeno stato scritto il nome dell’ospedale dove sono nato e non è che San Diego sia così piccola. Poi se gli dicessi che sono stato adottato, non mi ristamperebbero mai e poi mai il certificato. Sono riuscito a prenderlo, una volta quando i miei genitori non erano in casa. Tenevano nascosto questo foglio in una scatola dove, a loro detta, c’erano solamente vecchie sciarpe di mia madre. Io, però, non sono stupido. Non lo sono mai stato. Come informazione rilevante ho solamente il mio vero cognome: Evans (che suona davvero benissimo col mio nome). Il fatto è che dovrei cercare tra tutti gli Evans dell’America e non solo, perché si sarebbero potuti trasferire in qualche altra città nel mondo. E’ una ricerca a dir poco impossibile, per questo non ho mai provato a cercare i miei veri genitori. E poi, anche se li trovassi, cosa gli direi? Ehi ciao, sono vostro figlio Luke, vi ricordate di me? Sarebbe assurdo. Mi chiedo anche perché qualche volta abbia delle visioni, oppure dei dejà- vu inspiegabili.
Ieri non è stata la prima volta che mi accadeva di vedere in visione quella ragazza dai capelli rossi. Una volta, l’ho visualizzata mentre allattava un neonato, un’altra volte mentre metteva un bambino nella culla sistemandogli per bene le coperte. Ripiego il foglio e lo sistemo nuovamente nell’album fotografico che, però, lascio svogliatamente sul tavolino. Ritorno nella mia stanza e prendo i vestiti da indossare quest’oggi. Una nuova giornata mi aspetta.
 

Lily

L’ora di educazione fisica. Quanto la odio! Non facciamo altro che correre, correre, correre, correre e correre, correre, correre e bere e correre. Solo una parola: asfissiante. La nostra professoressa poi è una cretina. Ci impartisce un ordine e poi sta negli spalti a parlare al telefonino e a limarsi le unghie. E’ già da cinque minuti che stiamo correndo. Lei, invece, critica una certa “Ashley” che l’ha insultata pochi giorni fa perché non le aveva fatto gli auguri di compleanno (il mio udito sa essere sopraffine, quando vuole). Che discorsi insulsi…
Cassidy, una ragazza dolce come lo zucchero e gentile mi si avvicina.
<< Mamma mia, Lily, Non ce la faccio più a correre e sono solo passati cinque minuti! >>
<< A chi lo dici, Cassie! >> Si fa chiamare così dalle sue amiche, dice che Cassidy le sembra troppo formale. << Che ne dici se ci fermiamo? Tanto a quella non interessa niente di quello che
facciamo. >> Annuisce ansimante e ci fermiamo vicino agli scalini, lontane dalla professoressa pettegola. Mi sorride e i suoi occhi chiarissimi, quasi trasparenti si illuminano.
<< Cosa mi racconti, Lily? >>
Le sorrido anche io. << Ah, non saprei. Tu, invece? >>
<< Ieri ho finito di leggere un libro fantastico e…>> Si ferma a metà frase e io capisco anche il perché: il grande Luke, seguito da Josh e Miles (che lo accompagnano in tutto e per tutto) si stanno avvicinando ridendo e scherzando.
<< Ah, sono così carini. Soprattutto Luke. >> Li guarda, con sguardo perso e ricco di ammirazione. Cassie è una ragazza intelligente, che in queste cose si perde in un bicchiere d’acqua. Quei tre fanno “battere il cuore” a tutte le ragazze della scuola. Persino a Ellie piace Josh. Pft, ma dove devo vivere? L’unico che, più o meno, mi va a genio è Miles. Sembra più vero degli altri due.
<< Lily. >> Luke pronuncia il mio nome e mi guarda sorridendo malizioso. Io, per tutta risposta, giro gli occhi. Si volta a guardare Cassie. << Cassidy. Ops, o dovrei dire Cassie? >> In faccia ha stampato sempre quel sorrisetto, ma negli occhi ha qualcosa in più. Sa che piace a Cassidy.
<< Chiamami pure come vuoi. >> Gli risponde piano lei, con un tono che le sento usare di rado. Che scena nauseante…ora vado a casa di Ellie per vomitare insieme a lei. Almeno le faccio compagnia.
<< Ok, Cassie. >> Gradasso.
<< Bonjour, mademoiselles. >> Questo è Josh, che si sente attraente a parlare in francese. Buffone.
<< Ciao, ragazze! >> Ci sorride tutto contento Miles. Esemplare di ingenuo. Con esemplare di ingenuo, intendo un ragazzo che alla fin fine tanto ingenuo non è.
Cassie li saluta con un gesto della mano e intanto continua a fissare Luke. Sta praticamente sbavando! Che schifo.
<< Ciao a tutti. >> Li saluto svogliata io.
<< Che entusiasmo, Lily. >> Miles si siede sugli scalini accanto a me. << Stai saltellando dalla
 gioia. >>
<< E certo! Non vedi come sono contenta? >> Tutti che vogliono fare dell’ironia. Ah che scocciatura. << Invece tu sei tristissimo. Hai sempre quel muso lungo…e sorridi ogni tanto! >>
<< Per te, tutto quello che vuoi. >> Mormora lui. Con Miles eravamo amici alle medie. Ma non amici da un saluto e basta, amici da raccontarsi cose, da parlare, ridere e scherzare. Poi quando siamo entrati alle superiori, qualcosa si è spezzato. Crack. E da allora parliamo, occasionalmente e nient’altro. Puro rispetto reciproco. Ora, però, con questa frase sussurrata mi sento leggermente arrossire. Sono una stupida, una deficiente stupida. Che c’è da arrossire? Bah. Se ormai non mi capisco nemmeno io, non c’è più niente da fare. Mi alzo di fretta e furia.
<< Io ricomincio a correre. Ciao. >> Scappare dalle situazioni indesiderate non è una grande cosa, però, in certi casi è la migliore. Comincio a correre e mi allontano velocemente. Mi godo l’aria fresca sulla pelle e sento gli uccellini cinguettare. Dopo un po’, avverto dei passi dietro di me e so già di chi si tratta. Luke.
<< Le cuffie alla fine andavano bene? >> Appunto.
<< Si, funzionano perfettamente. Per ora. >> Ridacchia e scuote il capo. I capelli castano chiaro sono leggermente attaccati alla pelle a causa del sudore.
<< Vedrai che funzioneranno bene anche dopo. >>
<< Si spera. >> Restiamo in silenzio. Mi viene sempre complicato iniziare un discorso o semplicemente trovare un argomento di cui discutere con persone che non conosco bene.
<< Ti piace Miles? >>
<< Eeeehhh???!!! >> Gli urlo io, inevitabilmente sconvolta.
<< Prima sei arrossita, quindi mi chiedevo se ti piacesse Miles. >> Punto uno: a lui che interessa? Punto due: mi stava fissando? Punto tre: perché tutte a me?
<< Sono arrossita? Davvero? >> Cerco di fare l’indifferente.
<< Si, Lily. E poi sei scappata. >> Questo qui non si lascia sfuggire niente.
<< Non sono scappata. La professoressa già mi odia, se mi vedeva parlare con voi…>> Ho dimenticato di dire che quella pettegola mi odia con tutta sé stessa? Non mi può vedere, questo è certo.
<< Già, però mi adora quindi non ti avrebbe rimproverato. >> Si come no. Il signorino qui presente avrebbe riso al richiamo e dato ragione alla professoressa tanto per farmi un dispetto, come sempre. Sbuffo.
<< Insomma, ti sto davvero così antipatico?! >> Che cosa? Mi volto verso di lui, con un espressione incredula e apro la bocca per rispondere, quando nella mia mente appare un’altra immagine, proprio come ieri. Un uomo dai capelli biondi si trova in una stanza in penombra, con la luce che filtra da una grande finestra. E’ seduto vicino ad un tavolo in legno e sorseggia distrattamente un caffè mentre, con l’altra mano, dondola una culla canticchiando una melodia poco comprensibile. La culla non è come quella dell’altra visione. Non ha veli e altri fronzoli, solamente una giostrina colorata. L’uomo alza lo sguardo e sorride. I suoi occhi grigio scuro s’illuminano: nella stanza è entrata anche la donna dai capelli rossi che sta a sua volta sorridendo. In mano ha un bambino avvolto in una copertina giallo chiaro. E allora nella culla chi c’era? Chi il marito della ragazza stava dondolando? Chissà di che colore sono gli occhi della donna…se solo alzasse lo sguardo! Si avvicina al suo compagno, gli sussurra qualcosa e poi…la visione svanisce. La mia vista è offuscata, sento Luke tossire vicino a me, ma è come se fosse lontano un chilometro. Inizio a sudare freddo e mi sento sempre più spaesata. Tutto intorno a me inizia a girare terribilmente, sento improvvisamente freddo e dopo vedo tutto nero.




  

Lo stupido angolo dell'autrice  

Buongiorno a tutti! Anzi, buonasera, perchè in realtà, è sera. Ma tutto ciò non importa ;)
Oh, il mio primo stupidissimo angolino :') sono commossa.
Bene, spero davvero che la mia storia vi piaccia e anche
se so che è seguita solamente da due persone, sono ugualmente 
felice. Grazie mille, davvero. Ho provato una felicità immensa quando
ho visto il nome di Domi_Loves_Lou e Merida nella tabella delle
seguite. Grazie, graize, grazie, grazie.
Spero che contiuiate a seguire la mia storia e che
vi soddisfi sempre.
Vi ho lasciato sulle spine ih ih ih ih ih
ma non preoccupatevi, posterò presto. 
Ciaooooooooooo
   
 
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