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Autore: weasleywalrus93    15/09/2012    5 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What would you think if I sang out of tune,
Would you stand up and walk out on me?
Lend me your ears and I'll sing you a song
And I'll try not to sing out of key.


Liverpool, 10 Aprile 2012.

Avevo fatto pace con Jeremy, conoscevo meglio John, i miei genitori non litigavano più tanto, forse perchè nessuno dei due restava più di 2 minuti nella stessa stanza con l'altro. Poco mi importava. Era forse il periodo più felice della mia vita. Mi ritrovai più di una volta di sera, sdraiata a letto, a fissare il libro che John mi aveva momentaneamente rubato quel giorno. Dopo qualche sera di dubbio, decisi di prendere il libro e con mio grande stupore sentì che faceva odore di colonia maschile, sigaretta e brillantina. Sicuramente era solo la mia mente che lavorava troppo di fantasia. Un libro non poteva conservare tutti quegli odori. Sapevo solo che se volevo parlare con lui, il che stava diventando un bisogno impellente, quasi vitale come respirare, dovevo solo andare a rifugiarmi sotto gli LP e aspettare che varcasse la soglia. Jer aveva gli allenamenti con la squadra della scuola, quindi, senza nemmeno tornare a casa, mi fiondai direttamente nel negozietto di musica sulla strada del vecchio Cavern e con quello che potrebbe essere definito un moto di gioia, lo trovai seduto al muro, con le gambe incrociate e stava... STUDIANDO?

Would you believe in a love at first sight
Yes, I'm certain that it happens all the time
What do you see when you turn out the light
I can't tell you but I know it's mine


Liverpool, 10 Aprile 1958.

La mia vita sessuale aveva ripreso alla grande. E non solo con Cynthia. In quella sola settimana riuscì ad affermare alla Liverpool School of Arts tutta la mia potenza sessuale, scopandomi metà delle ragazze della scuola, praticamente quando mi capitavano a tiro. Un solo sguardo ed erano ai miei piedi. Però per quante ragazze mi facessi, non ero mai... soddisfatto. Non so se facevo sesso perchè ne avevo voglia, perchè quelle ragazze mi attirassero, o semplicemente per rabbia. No. Rabbia per niente. E di cosa dovevo essere arrabbiato poi? Una stronza acida come lei meglio perderla che trovarla. Non era male, solo che quando si ci metteva faceva ribollire il sangue nelle vene. Una sera, mentre ero sdraiato nella mia stanza a osservare il soffitto bianco sopra la mia testa, Mimì prese un disco e lo fece partire. Era Jailhouse Rock, di Elvis. Di colpo mi rivenne in mente quel momento in cui, seduti sotto i dischi, aveva cominciato a ridere. E per molto poco non ridevo anch'io. Alla fine scossi la testa. Mi stavo comportando come una mocciosa alla sua prima cotta. Continuai a picchiettare le dita sul petto seguendo il ritmo della canzone per distrarmi e mi concentrai solo sulla sua acidità e sulla sua strafottenza. Qualche giorno dopo, dopo scuola, andai subito da Brian. Mi scocciavo a sentire Mimì che blaterava cose senza capo ne coda e decisi di provare a... studiare restando in un negozio di musica. Cosa pressocchè impossibile in quanto c'erano strumenti e dischi dappertutto e ragazze che passavano in continuazione. Di colpo sentì un ghigno e me la ritrovai a pochi centimetri del viso.

Oh, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends
{With a little help from my friends}
 

Mi accocolai davanti a lui e mi scappò un risolino ironico. Lennon che studiava? Alzò lo sguardo e mi ritrovai un paio di occhi leggermente a mandorla che mi fissavano dietro due grosse lenti.

-Hai gli occhi da cinese-

-Come sarebbe a dire gli occhi da cinese?-

-Si. Ce li hai a mandorla-

-E tu al posto degli occhi hai due fari del porto. Non c'è niente nel futuro che possa ridimensionare gli occhi in proporzione alla faccia?-

La guardavo imperterrito, proprio come lei faceva con me. Le si dipinse un'espressione indecifrabile sul viso. Si morse le labbra e credetti stesse per scoppiare a piangere. Con una ragazza non si sa mai. Invece scoppiò a ridere.

-Stavolta mi sei proprio piaciuto Lennon-

Mi sedetti accanto a lui e incrociai le gambe, mentre posavo lo zaino a terra e levavo il giubbotto. Mi sporsi un po per guardare cosa stava leggendo. Forse una delle storie che più odiavo al mondo.

-Devi fare Giulietta e Romeo?-

-Si... perchè questo tono pieno di pena nei miei confronti come se fossi appena stato condannato a morte per fucilazione?-

-Perchè la storia è forse una delle più pallose, diabetiche, inutili e inutilmente incasinate che si possa immaginare-

La guardai esterrefatto. Una ragazza che odiava Giulietta e Romeo? Tutte le ragazze farebbero follie per un tizio che prima di farsele per bene gli declami metà dell'opera e poi forse gliela danno. Lo stupore si trasformò presto in una smorfia di ammirazione.

-E così tu cosa leggi di così eccelso, o scaricatrice di porto del mio cuor?-

Rimasi impietrita. Era per la domanda, per il tono in cui l'aveva detto, o per l'avermi posta, per citare le sue parole, nel suo cuor? Sentì il viso avvamparsi a quest'ultima idea, ma non ci feci tanto caso e cominciai a rosicchiare le unghia, tanto da sembrare Eddie dell'Era Glaciale.

-Carroll. Lewis Carroll. E poi cose che tu non puoi conoscere.-

-Scrivono così tanto nel futuro?-

-Beh diciamo che ormai nel futuro scrive chiunque, basta che abbia un nome conosciuto e una storia banale e commerciale, il cui fine è solo di vendere il più possibile. Per fortuna in mezzo a tante schifezze qualcosa di buono lo trovi sempre.-

Lo sguardo mi cadde sul ciondolo che portava. Sembrava uno strano occhio.

-Futuro?-

-Si. Sai, nel futuro siamo in molti ad avere questo simbolo e ad adorare chi l'ha creato. Ma non voglio svelarti nulla-

Sapevo che in realtà gli avrei potuto raccontare tutto, in quanto non se lo sarebbe mai goduto, ma non mi sembrava il caso di svelare troppo. Non avevo idea di come la potesse prendere.

-Su dammi quel libro che ti do una mano-

Prese il libro dalle mie mani, lo poggiò sulle gambe e cominciò a sfogliare e a leggere velocemente. Il tutto mentre continuava a divorare le unghia della mano sinistra. Di colpo mi concentrai sulla sua figura. Le gambe strette, la schiena piegata e il volto concentrato. Aveva un aspetto abbastanza naturale, e sembrava innocua così.

-Sai qualcosa sulla trama?-

-Veramente... ora che mi ci fai pensare... no-

Lo guardai con aria sconvolta. Stringeva non troppo le ginocchia fino al petto e si dondolava avanti e indietro. Doveva essere tipicamente suo essere completamente rilassato quando scopriva di non sapere nulla su un argomento.

-Ok per dirla in breve... E in modo che anche tu possa capirla...-

SI mise in ginocchio di fronte a me e agitava le mani in modo teatrale. Aveva ripreso quel suo tono saccente da so-tutto-io. Solo che stavolta era più... divertente.

-Sono tutto orecchie milady-

Accennò un inchino con la mano, facendomi sorridere.

-Allora... ci sono questi due che si conoscono per caso, sono di famiglie rivali, loro si innamorano... cioè, innamorano... l'amore non esiste quindi diciamo che volevano scoparsi a vicenda... le famiglie si mettono in mezzo e questi due si uccidono... Dovrebbe esserci tutto... Si c'è tutto-

-Secondo te quindi l'amore non esiste?-

Mi odiavo quando seguivo l'istinto e non ascoltavo il mio cervello prima di parlare. Ci guardammo per qualche secondo negli occhi. Aveva messo anche il sesso nella trama per, secondo lei, rendermela più facile, e io mi impuntavo su una sua considerazione. Fece spallucce.

-Beh vedi... non è che io abbia avuto dei grandi esempi d'amore... I miei sono stati assieme solo perchè sono arrivata io tra capo e collo e con me non sono stati proprio il massimo... Quindi io non credo esista...-

La mia mente galoppò veloce indietro negli anni, fino a quando non mi trovai piccola durante una mia festa di compleanno. Mentre giocavo con gli altri, la festa fu interrotta dalle urla dei miei genitori. Di colpo fui introdotta nel discorso senza che lo volessi e anche gli altri sentirono le considerazioni che avevano su di me le persone che mi avevano messo al mondo. Sentì gli angoli degli occhi pizzicare e abbassai lo sguardo. Mi morsi violentemente il labbro, nel tentativo di ricacciare le lacrime. Ci riuscì, ma sentì un sapore amaro riempirmi la bocca. Si era riaperta la ferita sul labbro.

-Scusa... non volevo...-

-No figurati... Non è mica colpa tua...-

Non sapevo cosa le passasse per la testa, ma capì perchè diventava così scontrosa e acida con chi incontrava. O perlomeno, cercai di capire. Ripensai a quando i miei genitori litigarono davanti a me e poi mi chiesero con chi volessi andare dei due. Inguenuamente scelsi mio padre, ma solo dopo mi accorsi che non avrei più rivisto mia madre. Così corsi fuori e la supplicai di non andarsene. Fu in quel momento che Mimì mi prese con se. Poi tutte le bugie raccontate da mia madre su mio padre e su come era andata veramente. E infine la sua morte.

-Beh pensa a quanto erano stupidi sti due...Se volevano solo scopare potevano benissimo andare con qualcun'altro per far felici le famiglie e poi in gran segreto lui la poteva aprire in due come un apriscatole-

Lo guardai incredula. Scoppiammo a ridere quasi nello stesso istante. Shakespeare di certo non aveva pensato a questo finale.

Vederla sorridere grazie a me alleviò quel peso che si era formato quando toccammo quell'argomento un po spiacevole, e che si era notevolmente ingrandito ripensando a Julia. Ci risedemmo con le spalle al muro, e stavolta mi si avvicinò molto più di prima. Se non fosse stato per i vari indumenti, le nostre braccia si sarebbero sfiorate.

Lo guardai ridere di gusto ancora per una buona mezz'ora. Non sapevo bene cosa fosse per me quel ragazzo, ma di sicuro in lui avevo trovato un amico. Un vero amico.


 

Spazio autrice
Rieccomi :D *in realtà sono Lennon! sta bestia non riesce manco a fare dei ringraziamenti decenti... allora ringrazio mia mamma e mio papà per avermi fatto così bello e impossibile...* LENNON! scusatelo. manie di protagonismo u.u allora intanto vorrei avvertirvi che non ho nulla contro Romeo&Giulietta ma non mi piace assolutamente e ho messo un bel po di mio nel testo ^^ fan della tragedia non prendetevela a male :) allora ringrazio Val_ e 365withthebeatles che puntualmente hanno recensito e Miss_Riddle Starkey (accoppiata strana ma terribilmente affascinante u.u) per aver inserito la storia tra le seguite :) al prossimo capitolo! ^^ *HEHEHEHE non vi libererete di me tanto facilmente!!* Lennon! A CUCCIA! scusatelo nuovamente ^^

  
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