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Autore: Reysoul    16/09/2012    2 recensioni
Germania e Prussia non hanno mai avuto un buon rapporto, non sono mai stati complici. Germania, però, accorre alla sua richiesta di aiuto ma non ha la più pallida idea di quello che lo aspetta: dovrà fronteggiare il fratello per poter ottenere l'amore di Italia. Il triangolo amoroso è raccontato tramite il serio e bellicoso punto di vista di Ludwig. Il primo incontro tra i due riporta subito alla memoria di Ludwig il suo passato come Sacro Romano Impero, ribaltando la solita versione in cui è soltanto Italia a ricordarsene: Ludwig ricorda ogni cosa con bruciante vividezza e vergogna ed è sempre più desideroso di mostrare ad Italia quanto sia affidabile e quanto lo desideri. Italia di per sè, non prende una posizione netta e non si apre, è sempre solare ed allegro però c'è qualcosa in lui che non va...
Chi la spunterà? Prussia o Germania?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo Due -West ma che ti è preso? Ehi? Mi senti? The awesome me è per caso diventato invisibile?- Germania si riscosse alle parole del fratello e spostò la sua attenzione su di lui, senza fretta.

-Mh? Niente Gilbert... sono pensieroso ecco tutto.- teneva la testa appoggiata sul pugno chiuso.

-Ti ho visto molto in pensiero per Italia oggi, quando si è fatto male...- lo guardava senza malizia, sempre sorridendo e accarezzando Gilbird. L'uccellino chiudeva gli occhi quando gli passava le dita sulla testa, come se davvero apprezzasse le sue carezze.

-Sembra così indifeso, mi ha ricordato quando ero piccolo...- buttò lì, la prima scusa plausibile che gli venne in mente.

La verità è che non so nemmeno io perché ho corso così, avevo paura si fosse fatto male, volevo stesse bene.

Face palm.


La situazione mi farà diventare matto.

I due conversavano sul divano nella sala dedicata ai passatempi, quella che oggi chiameremmo soggiorno, era già venuta la sera e il camino era acceso per sfidare il gelo autunnale. Nella sala regnava un tepore languido e la luce gialla del fuoco colorava ogni cosa. Gil era semidisteso sul divano, una gamba penzoloni ed un braccio sulla fronte, il fratello invece era seduto composto su di una poltrona e guardava il fuoco.

- Ora penso comincerò a preparare la cena.- Lud si girò a guardarlo con un sopracciglio alzato, molto scettico.

- Perché non lo lasci fare ai tuoi cuochi? Hai un numero folle di servitori.-

-Questa sera voglio stupire Italia!- Gil fece un gesto teatrale, con gli occhi chiusi, come se dovesse presentare chissà quale grande spettacolo. Gilbird accompagnò il suo gesto svolazzandogli attorno e cinguettando.

-Ed io?-

-Tranquillo West, ci sarà tempo per le cenette solo io e lui, questa sera e per le prossime a venire sei invitato anche tu, naturalmente!- Rispose sorridente Prussia alzandosi dal sofà, quasi trotterellò in cucina seguito da Gilbird che si era posato sulla sua testa. Il pulcino sembrava guidarlo, con un aluccia stesa in avanti.

Spero il tempo delle cenette "solo io e lui" non arrivi mai...

Germania si crogiolò nel tepore del camino mentre pensava tra sè e sè, torcendosi le mani.

Devo parlare con lui? Dovrei chiedergli se si ricorda di me, se non mi ha dimenticato oppure se non sono stato niente... Dovrei stare in silenzio e farmi da parte? Vorrei ci fosse un manuale di istruzioni anche per questo, diavolo! In fondo è qui, in casa di mio fratello non nella mia, Gil ha chiesto il mio aiuto ed io... Basta! scosse la testa con decisione e batté le mani sulle cosce.

Ho deciso, devo andare almeno da lui. Deciderò come comportarmi quando sarò con Italia.

Germania si alzò risoluto e a passo di marcia si diresse verso quelle che sapeva essere le camere degli ospiti, sapeva perfettamente dove fosse la sua camera, e per quella d'Italia l'avrebbe cercata. Mentre si avvicinava alla prima camera sentì una melodia che conosceva fin troppo bene, l'aveva sentita cantare ad  Italia una infinità di volte quando era piccolo, anche se cantata con la voce di adesso era tutta un'altra cosa. Senza accorgersene cantò anche lui la prima strofa. Si diresse verso la camera dalla quale proveniva la melodia e bussò piano.

-Italia? Sono Ludwig, posso entrare?- Non cacciarmi.

Invece che rispondere Italia si precipitò alla porta e la spalancò sorridendo ampiamente e in modo radioso, gli prese una mano squotendola piano tra le sue. Era molto rumoroso e un po' seccante. Germania si accigliò.

-Germania! Entra pure, stavo scegliendo i vestiti per la cena di questa sera, tuo fratello mi ha fatto capire che per lui è molto importante così... ma ti prego entra.- si scostò dalla porta per lasciarlo entrare e Ludwig molto  imbarazzato, sempre torcendosi le mani, entrò.

-Siedeti pure sul letto, basta che non schiacci i miei vestiti. Veee!-

-Ma Italia, se vuoi torno più tardi!- Italia era in piedi davanti a lui, gli arrivava a stento alle spalle, aveva addosso solo dei pantaloni aderenti, le mani sui fianchi lo guardava senza imbarazzo, diversamente da Ludwig che non poteva far altro che costringersi a guardare altrove per non fissarlo. Il fisico del ragazzo era asciutto e ben disegnato, non particolarmente muscoloso ma molto bello da vedere. Era armonico, ecco tutto, come un quadro.

è ovvio che lui non si senta in imbarazzo, non mi trova una minaccia... non dovrei sentirmi così! Diavolo mi fa sentire così strano! strizzò gli occhi.

-Figurati! Rimani pure! Veee, ve!- sorrise e un lieve rossore, quasi impercettibile, gli colorò le guance.

-Italia...-

-Ita-chan...- Germania fissò il suo sguardo negli occhioni color miele di Italia, sorpreso.

Oh no, se c'è una cosa di cui sono sicuro è che adesso non è il momento di parlarne, non costringermi a questo Italia. Non ora.

-Chiamami pure così se vuoi...- disse quello, sembrava tutto a posto e il tono di voce che aveva usato era normale, ma Germania sentiva che non era tutto come voleva essere. Italia lo aveva detto chiudendo gli occhi e muovendo una mano.

-Grazie Ita-chan.- Ludwig si sedette sul letto, rimanendo molto composto e rigido.

-Ma puoi farlo solo tu.- Gli sorrise, si girò per chiudere la porta e così facendo  mise in mostra la schiena ben modellata. Germania seguì con gli occhi la curva della spina dorsale. E si rese conto di trovarla estremamente attraente.

Chissà se avrebbe voluto aggiungere che è sempre stato così o solamente gli paio simpatico... Ha una botta proprio grossa sul braccio e Gilbert non gli ha medicato a dovere il graffio sul viso... spostò lo sguardo sul livido e poi sul volto di Italia, che nel frattempo si era voltato. Lo guardava interrogativo probabilmente domandandosi cosa volesse da lui, cosa fosse venuto a fare. Si massaggiava distrammante il braccio.

Germania si alzò in piedi, forse un po' troppo repentinamente perchè Italia istintivamente fece per ritrarsi, non ci fece caso e si spostò verso un armadio.

Se mi ricordo bene ci deve essere una cassettina del pronto soccorso in ogni camera, da quell'incidente con Danimarca anni fa. Gilbert ancora ne ride.

-Siediti, Ita-chan.- disse mentre apriva l'antina che conteneva la cassetta. Rovistò per poco e poi la tirò fuori.

-Eh perché? Veee!!- Italia era perplesso e anche un po' preoccupato, strillò il suo Vee,  ma si sedette buono buono. Ludwig si mise in piedi di fronte a lui, tirò fuori dalla cassettina un batuffolo di cotone e un disinfettante. Lo fece in modo molto meticoloso.

-Sposta la testa leggermente indietro.-Italia lo guardò con gli occhi un po' lacrimosi, grandi di paura.

-Nooo Ludwig, non farmi male!-

-Stai tranquillo, questo disinfettante non brucia, lo prometto.-

-Non mi fido!- Italia scosse la testa e si imbronciò, incrociò le braccia.

-Facciamo così, tu ti fai medicare, se ti faccio male mi darai un pizzicotto, ok?- Italia distolse lo sguardo e fece di si con la testa, un po' dubbioso. Germania non sorrideva, ma solo perché quella era la sua faccia normale.

-Sei o non sei un uomo, Italia?-

Germania prese un batuffolo e lo bagnò col disinfettante e si avvicinò al viso di Italia. Il ragazzo strizzò gli occhi e Ludwig fece per lui una cosa impensabile, gli alzò il viso toccandogli il mento con le dita, delicatamente, il cuore che batteva forte nel petto e un desiderio inconfessabile.

Deglutì e deterse la fronte, piano piano. Italia strizzo gli occhi più forte, Germania sapeva che bruciava un po' ma era per il suo bene.

-Germania... sei un bugiardo!-

-Allora dammi un pizzicotto.- Italia appoggiò il viso contro il suo ventre e si rilassò.- Posso resistere, Ludwig.-

Quando ebbe finito Italia si scostò lentamente e aprì gli occhi, due piccole lacrime scesero lungo le sue guancie.

-Ita-chan! Non piangere...ti ho fatto così male?- Germania si accigliò. Muovendo le mani in modo molto imbarazzato, non sapeva cosa fare per aiutarlo, non sapeva se dargli una pacca su una spalla, se abbracciarlo...

-Ah! Scusa Germania, non mi hai fatto molto male...- sembrava non accorgersi nemmeno delle lacrime che erano scese per le sue guancie. Aveva gli occhi dorati spalancati e si era portato una mano davanti al viso.

E allora perché piangi? Ludwig si chinò verso il suo viso e appose un bacio per lacrima, su ogni guancia, lentamente. Veneziano sorrise. Arrossendo.

-Grazie.-

-è la seconda volta che mi ringrazi oggi.-

E... spero di dartene motivo ogni singolo giorno della mia vita.

-Lo so.- sorrise ancora.

Germania rimase a guardarlo impalato finché questi intervenne accigliato.

-Scusa Germania dovrei vestirmi per la cena.- Ludwig senza una parola, ammutolito si girò e scappò via, più da se stesso e dai suoi pensieri che non dalla situazione. Uscì dalla stanza e con passo marziale si chiuse nella propria, sbattendo la porta.


***

Italia, non puoi semplicemente ricomparire così nella mia vita, senza una parola! Repentinamente, fuori dagli schemi!

Dovevo essere io a tornare... dovevo essere io! Non tu a trovare me.

Una vecchia ferita si riapre, forse la più dolorosa nella mia vita e sono costretto a dividerti con qualcunaltro, e non è qualcuno che io possa mettere semplicemente da parte, si tratta di mio fratello!

Germania si chiuse la porta alle spalle appoggiò la testa contro di essa, lentamente scivolò verso il basso fino a sedersi, con la testa fra le mani, i capelli da ordinati che erano cominciarono a scivolare sulla sua fronte. Rimase così per qualche tempo e poi si alzò in piedi.

Il movimento fu fluido ed energico.

Si tolse la maglietta  per sentire l'aria gelata sulla pelle, rabbrividì ma sentì la mente schiarirsi.

Questa sera a cena penso me ne starò nella mia camera quieto quieto, voglio rimanere tranquillo, è mio fratello! Non andiamo sempre d'accordo però Italia è venuto qui da lui, non da me, io sono un qualcosa in più che per lui poteva essere presente o meno. Sono una coincidenza e probabilmente per lui non sono altro che una fonte di sofferenza.
 
Razionalmente sarebbe meglio se me ne andassi.

Devo essere franco con me stesso, devo essere fermo nei miei propositi, mi dovrò impegnare a fondo. Prussia si fida di me, di me! Mi impegnerò per...

-Germania! Ludwig?-  sentì il tono di voce squillante di Italia provenire dal corridoio.

-Ah?- non fece tempo ad elaborare.

Italia, in modo completamente impulsivo entrò nella camera di Ludwig, senza aspettare che gli venisse detto di entrare e lo sorprese in un atteggiamento che lo fece sentire in imbarazzo, non perché fosse sconveniente ma perché si sentì diverso, sentì un emozione che poche volte aveva provato. Forse mai.

Germania era in piedi, il suo fisico muscoloso scoperto, parzialmente girato verso Italia, il viso in alto e una mano a scompigliarsi i capelli, lo guardava in modo strano.

-Ita-chan...-

-Ah... io...!- Il suo viso si arrossò di botto, ma non poteva non guardare! Italia era un esteta, lo guardava come l'artista guarda il meraviglioso corpo della sua modella. Il corpo non era meraviglioso perché fosse perfetto, ma come corpo, come materia, come natura.

E a peggiorare la situazione c'era che il suo corpo era davvero di per sè perfetto.

-Volevo soli dirti che la cena è pronta!- Italia si sentì subito montare la rabbia, era arrabbiato perchè si sentiva diverso, perchè Germania lo faceva sentire così... e Prussia. Si girò velocemente verso la porta.

-Io penso non mangerò con voi, vi lascio da soli.- Italia lo guardò negli occhi da sopra una spalla.

-Ve! Germania, io voglio tu venga.- Italia parlò molto lentamente, sillabando bene ogni parola e forse per la prima volta parlò in modo molto serio. Germania si tolse la mano dai capelli e guardò fuori.

- Non devi costringermi a trascinarti...- quando si trattava di alcune persone, Italia non aveva paura, probabilemente lo avrebbe per davvero trascinato in tutti i modi.

- Mh...-  Italia contrasse il viso e  prese a camminare speditamente verso la porta con tutta l'intenzione di uscire richiudendola in modo brusco ma la mano di Germania raggiunse il suo braccio prima che potesse scappare ed arrendersi.

-Ita-chan, verrò.- Distolse lo sguardo da i suoi occhi color del miele, lasciò il suo braccio.

- Entschuldige, Ita-chan.- Italia sorrise e andò via camminando in modo sereno, camminando si fa per dire quando si parla di Italia.

Lentamente andò verso il suo armadio, quello che usava sempre quando veniva da suo fratello, nel quale c'erano da sempre i suoi vestiti, in alto in un cantuccio scorse il suo cappello di quando ancora si chiamava Sacro Romano Impero, lo toccò con la punta delle dita. Prese la sua maglia nera senza maniche e se la mise.

Io non devo essere elegante, questa sera, non devo scegliere i vestiti buoni per lui. Aggrottò le sopracciglia guardando la maglia semplice.

Sferrò un pugno rabbioso al muro, strinse la mano e poi la guardò.

Si risistemò i capelli e si diresse a passi svelti nella sala da pranzo.
 


***

Ecco qui! Secondo capitolo concluso! Povero Germania non sa più cosa pensare nemmeno di sè stesso XD

Innanzitutto ringrazio chi è stato così gentile da commentare :)

Nena92: ho scelto il suo punto di vista appunto perché è insolito e mi sono divertita a ribaltare i ruoli per una volta! Di solito è sempre il povero Ita-chan che si fa un sacco di problemi, questa volta facciamo soffrire un po' Germania, OH! Dehihiho :D spero di piaccia questo secondo capitolo :)

Blody_354: haha, penso la stessa identica cosa, per una volta dovrebbe vincere Gilbo! E non ti preoccupare, anche lui si prenderà qualche vittoria! Per la grammatica spero di continuare a non fare strafalcioni do'h!

DenIce: assie :)

PinkShit: ciao mia stalker XD sono davvero lieta che la mia fic sia tranquilla (?) haha, si di solito non uso uno stile di scrittura particolarmente ansiogeno :) anche io adoro la PruIta e non so scegliere tra le due coppie! Grazie per essere stata la prima a recensire ;)
  
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