‘Tesoro, renditi presentabile che stasera vengono i ragazzi. Dobbiamo parlare del nuovo tour e cose finanziarie’
Ero sdraiata sul letto a leggere un libro. Mi guardai da capo a piedi il mio bel pigiamone e sbuffai. Certe volte odiavo proprio essere la figlia del manager dei 30 Seconds To Mars. Diciamo che mi sarei solo cambiata di maglia e ne avrei messa una non macchiata di cioccolato e i pantaloni restarono quelli del pigiama. Che poi i Mars sono un gruppo che amo, mi rispecchiano molte canzoni. Poi il genere di musica è il preferito. Mi ricordo che quando papà mi annunciò che era stato ingaggiato dalla band non mi sembrava vero. Ero cresciuta in loro compagnia. Mi ricordo che da piccola Tomo mi teneva in braccio e mi faceva giocare con il suo plettro, per non parlare delle lezioni di batteria che mi dava Shannon a 7 anni, Jared invece mi regalò la sua chitarra e con quella iniziò a insegnarmi a suonarla. Molti erano invidiosi di me perché avevo come insegnante di chitarra Jared Leto ma io ormai la consideravo una cosa normale.
Andai in bagno a darmi una sistemata ai capelli. Quando aprii la porta sentii la voce dei Leto salutare mio papà. Restai sulla porta ad ascoltare la conversazione tra di loro.
‘Hei piccola vieni! Ci sono i ragazzi!’ Scesi le scale e andai a salutarli.
‘Dio quanto sei cresciuta Alex!’ esclamò Tomo abbracciandomi. Era davvro tanto tempo che non ci vedevamo io e lui.
‘Ti avevo detto di cambiarti!’ mi sgridò mio papà.
‘Che stress pà!’ dissi abbracciando Shannon che devo dire quella barba lunga gli donava…molto figo.
Tirai la barba a Jared. ‘Come mai cosi barboni voi due?’
Si guardano ma sinceramente non sapevano nemmeno loro il perché.
‘Oh fantastico, bhè mi eclisso’ Andai in cucina a prendere delle patatine e una lattina di birra. Il cibo adatto per vedermi un film.
 
Sentii parlare i  ragazzi e papà molti vivacemente del nuovo tour, si prospettava qualcosa di veramente grandioso. La porta si apri di scatto. Dallo spavento feci cadere tutte le patatine a terra.
 
‘Shannon, che ci fai qui?’
‘Nulla…volevo parlare un po’ con te…di sotto la questione si fa noiosa, poi sai com’è Jared…le sue manie di protagonismo…’
‘Già, è strano forte tuo fratello’
‘Molto! Dai...allora che mi racconti? Sei cresciuta davvero tanto’ si sedette di fianco a me sul letto.
‘Mhà…sabato io e la mia band abbiamo un live! Dai venite a sentirciii? Daiiii’ feci degli occhi dolci a cui non seppe resistere.  ‘Stasera doveva venire il mio batterista per definire che canzoni fare ma mi ha silurato. Dai e tu che mi racconti barbone?’ Scoppiammo a ridere.
‘Che questa vita mi sta un po’ stretta. Vorrei avere una vita più tranquilla, non continuare ad andare in giro a suonare anche se la musica è la mia vita e…’
‘E?’
‘Ti sto solo annoiando, meglio smetterla’ mi accarezzò la guancia.
 
Mi abbandonai tra le sue braccia come facevo da piccola. Iniziò ad accarezzarmi i capelli dolcemente. Iniziai ad avvertire una strana sensazione. Shannon non mi aveva mai accarezzato in quel modo, cosi lentamente dolce. Quasi in modo romantico. Alzai lo sguardo su di lui. Mi stava guardando, ma non con i soliti occhi da amico. Mi aveva guardata per tutto il tempo dell’abbraccio come un qualcosa di più. E io? Iniziai a farmi molte domande. Cosa sta succedendo? E se lui mi piacesse? E se papà lo venisse a sapere? Cosa direbbe? Sarebbe contento oppure farebbe di tutto per ostacolarci? Ma soprattutto, io non sono troppo giovane? E’ vero che molti dicono che l’amore non ha età ma una ragazza di 18 anni con un uomo di 42…bhè la storia cambia. Eccome se cambia.
 
Shannon si avvicinò al mio volto, appoggiò la sua fronte sulla mia. Chiusi istintivamente gli occhi ad aspettare quel bacio che doveva arrivare. Restammo così a occhi chiusi fronte contro fronte per qualche secondo. Quando poi vidi che il bacio non arrivava fui io a cercare le sue labbra. Le trovai. Calde e morbide.  Ricambiò al bacio. Ci assaporammo lentamente ma con decisione. Mi staccai velocemente da lui. Avevo fatto una cavolata enorme. Baciare il batterista della band di cui era manager mio papà.
 
‘Non…non dovevo. Scusa.’ Mi allontanai di un po’ da lui. Mi schiacciai contro il muro con le ginocchia piegate sotto al mento.  Dio che mi era preso? Baciare Shannon. Ok, ammetto che è stato un bellissimo bacio però… Non mi aspettavo sapesse baciare così bene. E le sue labbra… A pensare alle sue mi morsi le mie. Shannon si avvicinò a me. Mi sollevò il viso con la mano.
 
‘Hei, non preoccuparti Alex’
‘No! No Shannon io mi preoccupo! Non so più a cosa pensare… Tu sei grande per me, hai 42 anni e papà come pensi la prenderà? Oddio in cosa mi sono cacciata!’
‘Per tuo padre non preoccuparti ci penso io.’
‘Oh Shannon…ti disintegrerebbe. Non ti vedrei più se gli parlassi tu. Ti rendi conto che potresti essere mio padre?! Te ne rendi conto?’
‘Si ma…’
‘Ma cosa? Ho sbagliato punto. E ora è meglio che tu te ne vada.’
 
Lo guardai alzarsi e andare verso la porta. Appoggiò la mano sulla maniglia della porta. Corsi da lui. Lo abbracciai.
 
‘No, Shannon non andare. Ancora un po’, resta ancora un po’’
 
Si avvicinò con il viso al mio e mi baciò. Strinsi le braccia attorno al suo collo ancora più forte. Dovevo stare in punta di piedi per riuscire a baciarlo. Shannon mi prese per i fianchi e mi avvicinò a se. Mi appoggiò con la schiena alla porta e continuammo a baciarci. Quel batterista mi aveva fottuta, mi aveva fatto innamorare di lui. Sentii chiamare il suo nome dal salotto. Mi spaventai, non volevo che mio padre ci scoprisse. Lo spinsi via da me.
 
‘Ti stanno chiamando muovi il culo’
‘Ecco che inizia la dura vita nel nascondersi!’ esclamò aprendo la porta. Mi baciò e tornò in salotto.
 
 . . .
 
Aloha!
Ecco una one shot su Shannon (amore mio) :'3
Spero vi piaccia :3
Recensite pinguini.
Baci,
R.