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Autore: junika    16/09/2012    1 recensioni
Due personaggi accumunati dalla stesso elemento, un'avventura straodinaria dove gilde di potenti maghi e la Famiglia Vongola introceranno il proprio destino.... (cross-over KHR x Fairy tail)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Takeshi Yamamoto
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La notte era ormai calata sulla città di Magnolia e le prime stelle iniziavano a illuminare il cielo notturno. Yamamoto e Juvia, sfiniti dopo l'estenuante lotta contro Mammon, guardavano questo cielo distrattamente, seduti sulle gradinate dell'imponente Cattedrale di Caldia.

Juvia: "Takeshi-sama" -iniziò timidamente lei- "perché quella persona ti ha chiamato "Guardiano della Pioggia?"

Yamamoto: "É il mio ruolo all'interno della Famiglia Vongola: lavare via il sangue che è stato sparso in battaglia, come la pioggia che calma qualsiasi dolore.... ma.....stavolta....non sono stato all'altezza del mio compito "- commentò lui con un lieve accenno di rabbia crescente in ogni parola.

Juvia: "Juvia pensa che a Takeshi-sama la salvezza di questi “Vongola” stia molto a cuore"

Yamamoto: "Sono i miei migliori amici, non potrebbe essere altrimenti"

Juvia rimase spiazzata da quelle parole in grado di scavare nell'animo umano con così tanta forza. Quasi senza che se ne rendesse conto, nella mente della giovane maga riaffiorarono pensieri che credeva ormai sopiti da tempo.

In cuor suo lo aveva sempre pensato, ma le era sempre mancata l'occasione per esprimere ciò che sentiva veramente. Nella gilda da cui proveniva si sentiva in trappola, incapace di vivere come avrebbe voluto. Un sorriso amaro accompagnò tutti i suoi ricordi: nessuno la costrinse con la forza o sotto minaccia, lei si unì a “Phantom Lord” di sua spontanea volontà.

Yamamoto: “E la tua “Famiglia Vongola”.....com'è?”

Juvia: “Juvia non comprende....”- disse lei confusa, ancora immersa nelle sue malinconiche riflessioni

Yamamoto: “Il gruppo a cui appartieni, intendevo questo”

La maga strinse i pugni con forza nell'udire quelle parole: il clima che regnava all'interno della gilda era tutto tranne che allegro. In quel luogo serpeggiava un costante sentimento di supremazia che implicava un' accesa e brutale rivalità fra ogni singolo componente, senza contare che proprio il Master, colui che dovrebbe prodigarsi alla pacifica convivenza tra i membri, fomentava un simile clima di tensione.

Juvia: “Juvia preferisce non parlarne....mi perdoni, Takeshi-sama”- concluse lei abbassando lo sguardo

Yamamoto guardò la ragazza: aveva intuito che qualcosa la stava facendo soffrire terribilmente ma, al momento, non si sentiva all'altezza di poter consolare qualcuno.

In quel momento Juvia capì come dovesse apparire agli occhi dello spadaccino e cercò con tutte le sue forze di mascherare la tristezza latente in lei con un sorriso, ma chiunque si sarebbe accorto che era inequivocabilmente falso.

Yamamoto: “Io non sono di qui, o meglio io non sono del vostro mondo”- iniziò all'improvviso lui

Juvia: “Che intende dire, Takeshi-sama?”- domandò la ragazza stupida da tale affermazione

Yamamoto: “Dove vivo io, la magia non rappresenta un aspetto così comune della vita della gente....quindi non so dirti come abbia fatto....al mio risveglio mi sono trovato qui”

Juvia: “Juvia crede che Takeshi-sama possiede qualche potere magico ed in qualche modo sia riuscito a giungere qui, ma si tratta solo un'ipotesi”

Yamamoto: “Il motivo della mia presenza deriva da uno scontro con un mago che si presentò alla Decima Generazione dei Vongola con il nome di Gerard.... lui ha rapito Reborn, un altro Arcobaleno che condivide la stessa maledizione di Viper e....” - il ragazzo fece una piccola pausa -“...e sempre lui è il responsabile della scomparsa di Tsuna, un mio caro amico nonché capo capo della Decima Generazione della Famiglia Vongola”

Il Guardiano della Pioggia continuò a fissare un punto qualunque nel vuoto: non aveva la forza di reggere lo sguardo della ragazza. Il solo parlare di quei fatti gli faceva ancora male, un dolore che non accennava minimamente a placarsi.

Yamamoto: “Se solo sapessi come trovare quel tizio dai capelli blu, riuscirei a salvare entrambi”

Ci fu qualche minuti di silenzio poi, all'improvviso, la giovane maga della Pioggia si alzò di scatto, ricomponendosi come poteva, ma l'eccitazione per l'idea che le era appena balenata in mente non l'aiutava nell'impresa: che fosse arrivata la soluzione a tutti i problemi di Takeshi Yamamoto?

Juvia: “Juvia risolverà il problema di Takeshi-sama”-disse lei mentre tentava di far alzare anche Yamamoto dalle gradinate tirandolo per un braccio - “Juvia ha la soluzione!”

Yamamoto: “Veramente?”

juvia: “Iromiman”

Yamamoto: “Eh?”

juvia: “Iromiman, la città del sapere magico!”

Yamamoto: “Ma...”

Juvia: “Questa città è famosa essenzialmente per due motivi: là si possono reperire magie davvero molto rare ma, cosa più importante, quel luogo è la capitale mondiale del commercio di informazioni di ogni genere. Si tratta di un vero e proprio business, anche se i prezzi di una merce tanto particolare non si possono dire che siano convenienti”

Yamamoto: “Quindi, tu pensi che in questa città potremo scoprire come salvare i miei amici e sconfiggere Gerard?”

Juvia: “Juvia ne è più che sicura ma lo sapremo davvero solo se ci andiamo...non ho ragione Takeshi-sama?”

Il ragazzo sorrise, forse c'era ancora modo di mettere a posto le cose e far tornare tutto alla normalità. Così, nel cuore della notte, il Guardiano della Pioggia e la giovane maga si apprestarono a incamminarsi in direzione di Iromiman con rinnovata speranza.

Ma da quel momento in poi, le cose per i nostri due protagonisti si sarebbero complicate notevolmente: nell'ombra creata dal riflesso della luna sui contorni della Cattedrale di Caldia, la chiesa più importante e maestosa di Magnolia, qualcuno spiava i movimenti dello spadaccino e della maga. Aveva ascoltato l'intera conversazione maturando l'intenzione di seguirli. Tuttavia, per uno scherzo del destino, egli si ritrovò testimone involontario di uno scontro davvero particolare.

In lontananza, la misteriosa presenza celata nell'ombra, sentì dei passi risuonare dapprima lontani, per poi avvicinarsi sempre di più. La loro cadenza era regolare ma accompagnata da un sonoro rumore metallico: Gajeel Redfox era appena arrivato in città , pronto a portare a termine il proprio compito.

Juvia ormai appariva agli occhi del Master José e di “Phantom Lord” come una traditrice della peggior specie in quanto la missione affidatagli, di vitale importanza per gli intenti della gilda al fine di far soccombere “Fairy Tail”, non fu mai portata a termine. La responsabile doveva pagare per i propri errori, non esistevano alternative.

Il Dragon Slayer procedette verso la cattedrale, osservandone in modo circospetto i dintorni. Pareva che il suo obbiettivo non si trovasse più lì.

Gajeel: “Tsk” -commentò seccato lui- “sono arrivato troppo tardi, quella traditrice se ne già andata”

“Non è lei ad essersene già andata, sei tu che sei troppo lento per inseguirla....Nufufufu” - commentò saccente una voce che proveniva dal nulla. D'un tratto divenne percepibile un' atmosfera tetra che circondava nel suo inusuale abbraccio la cattedrale e con lei, tutti coloro che si trovavano nelle sue dirette vicinanze.

Gajeel: “Prevedibile....appena arrivo in città c' è già qualcuno che cerca rogna”

“Nufufufu...sei proprio sfortunato a capitare sulla mia strada, e bada bene, ho descritto la tua condizione nel modo più elegante possibile”

Gajeel: “Me ne sbatto altamente della tua cortesia....Fatti vedere!!”

Dall'oscurità della notte, apparve gradualmente l'ombra di una figura umana che poco a poco si rese completamente visibile agli occhi del Dragon Slayer. Vedendolo meglio, Gajeel notò che il nuovo venuto impugnava una grossa falce argentea.

Gajeel: “E tu chi cavolo dovresti essere?”

“Io sono Daemon Spade, guardiano della Nebbia della Prima Generazione della Famiglia Vongola, e recentemente braccio destro del potentissimo mago Gerard”

Gajeel: “Ti sei impegnato nel presentarti, te lo concedo, ma dal mio modesto punto di vista, tu sei solamente uno che sta intralciando i miei piani...e non posso permetterlo”

Daemon: “Sai stavo pensando la stessa cosa”- commentò ironico lui

Detto ciò il Guardiano della Nebbia imbracciò la falce a due mani e si gettò sull'avversario, cercando di colpirlo in modo diretto con la sua arma, ma tale attacco non ebbe l'effetto sperato: la pelle di quel ragazzo, improvvisamente, cambiò diventando resistente come l'acciaio. Il colpo, di conseguenza, fallì e l'arma si conficcò saldamente della spalla sinistra di Gajeel. Nel tentativo di recuperare la propria falce velocemente, Daemon commise un errore, lasciandosi completamente privo di difese. Tale gesto diede l'opportunità al Dragon Slayer di attaccare il nemico.

Gajeel “ A quanto pare la tua piccola arma non può farmi niente!”

Daemon: “Se permetti, questo è ancora tutto da vedere!”

Gajeel: “Iron Dragon's Lance: Demon Logs!”

Il membro di “Phantom Lord” tramutò il proprio braccio in una punta di lancia di grandi dimensioni con la quale sferrò una serie di colpi in rapida successione in modo tale da mettere l'avversario alle strette. La rapidità dei movimenti del nemico tornò a vantaggio del Guardiano della Nebbia che riuscì a riprendere possesso della sua arma ed usare la lama di quest'ultima come scudo.

Ma a voler essere onesti, una tecnica di combattimento fin troppo ingenua e banale non si adattava a qualcuno come Daemon Spade. Infatti, nel momento in cui il braccio di Gajeel colpì con violenza la lama della falce, essa scomparve assieme al suo utilizzatore

Gajeel: “Ma cos....?”

Daemon: “A quanto pare qualcuno è caduto nella mia trappola”

Gajeel: “Vuoi dire che avevi calcolato ogni cosa fin nei più piccoli particolari?”

Daemon: “Ovvio, ti pare che un' esperto illusionista come il sottoscritto si sporchi le mani in uno scontro corpo a corpo?”

Gajeel: “Mi hai manipolato a tuo piacimento, questa me la paghi con gli interessi!” - ruggì il Dragon Slayer

Daemon: “Oh, così mi lusinghi”

Dall'alto della sua esperienza nel campo delle illusioni, l'uomo duplicò la propria immagine in innumerevoli copie. Circondò l'avversario che pareva non essere in grado di prevedere la prossima mossa del Guardiano della Nebbia.

Tuttavia, non sarebbe saggio sottovalutare un mago come Gajeel Redfox.

Gajeel: “Iron Dragon's Roar!

Gajeel rilasciò dalla propria bocca un tornado molto potente dove erano presenti dei frammenti metallici appuntiti in grado di frantumare il corpo dell'avversario. Il suo alito da drago distrusse ogni singola copia di Daemon Spade che si dissolsero nel nulla.

Il Guardiano della Nebbia, nascosto fra le sue copie, non uscì indenne da quel colpo sferrato dal Dragon Slayer.

Daemon: “Nufufufu.....non so chi tu sia, ma sei un mago fin troppo potente per i miei gusti” - commentò lui con le poche forze rimaste

Gajeel: “Ma si può sapere cosa vuoi?” - gli chiese allo stremo delle forze

Daemon: “Cosa voglio? Che non ti immischi negli affari del mio capo, lui sistemerà personalmente chi gli mette i bastoni fra le ruote....come Juvia”

Gajeel: “La punizione di quella maga spetta alla sua ex-gilda di appartenenza, ovvero a “Phantom Lord”

Daemon: “La ragazza si è alleata con Yamamoto Takeshi, uno spadaccino dalle grandi abilità....”

Gajeel: “Non mi interessa chi sia questo tizio di cui tu parli, chiunque collabori con quella traditrice rappresenta un nemico e in quanto tale deve essere abbattuto!”

Lo scontro fra il Guardiano della Nebbia e il Dragon Slayer proseguì senza esclusione di colpi poiché nessuno dei due voleva cedere e dimostrare quindi la superiorità dell' avversario.

Tutto ciò avvenne sotto l'insospettabile sguardo di quel ignoto osservatore nell'ombra.

   
 
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