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Autore: Allegra_    17/09/2012    4 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 : E Tu La Chiami Fortuna ???

Era un mercoledì pomeriggio come tanti, quel 6 di Dicembre.
Torino era coperta di neve, il freddo si faceva più che sentire, e mancavano precisamente 14 giorni al tanto aspettato saggio di Natale.
Io, Mic e Hill ce ne stavamo comodamente sedute sulle scale interne del nostro liceo, passando la ricreazione a mangiare patatine e a consumare lattine di coca cola.
Non avevo più parlato con Fra’ dal giorno prima, quando avevamo dovuto fingere davanti a sua madre Claudia di stare insieme, e dovevo dire che la colpa era più che altro mia.
Sentirlo dire che per lui ero soltanto “una compagna di classe che gli piaceva baciare” mi aveva fatto del tutto raffreddare, e perdere quel minimo rapporto che avevamo fino a 24 ore prima.
Ma ero troppo orgogliosa per far finta che non fosse successo niente, così invece che andare a parlarci come avrei fatto di norma, mi limitavo a guardarlo ridere con i suoi amici da lontano.
Lo sguardo di Stefano incontrò per un secondo il mio e lo vidi sorridere, per poi voltarsi di nuovo verso gli altri.
Quel ragazzo aveva iniziato a diventarmi simpatico, così come Dodo che era davvero dolce.
L’unico che proprio non mi andava a genio era Giò … anzi, i miei buoni propositi di ucciderlo con una lenta tortura non erano affatto sfumati: erano rimasti uguali, se non addirittura intensificati.
<< Noe sei su questo pianeta ?? Io e la fatina dei denti dobbiamo dirti due cose !!! >> richiamò la mia attenzione Mic, scuotendomi per un braccio con la sua solita grazia da elefante.
<< Dite >> esclamai rinvenendo dai miei pensieri e provando a concentrarmi sulle mie amiche.
<< Mi piace un ragazzo >> esclamarono all’unisono che quasi pensai si fossero messe d’accordo.
Dopo essersi lanciate uno sguardo trucido continuarono, accavallando però nuovamente i loro due toni di voce più che distinti.
<< è un amico di Fra’ >>
Sorrisi divertita mentre in cuor mio pregavo mentalmente affinchè si verificassero due probabilità.
1 – A nessuna delle due sarebbe dovuto piacere, per nessunissimo motivo al mondo, quella scimmia paleolitica di Giorgio De Cicco.
2 – Non dovevano essere interessate allo stesso ragazzo, altrimenti non avrei saputo davvero scegliere il modo in cui suicidarmi.
Se si odiavano per una ragione a me sconosciuta e che per tanto consideravo inutile ed inesistente, figurarsi se avessero dovuto provarci con la stessa persona !!
Minimo si sarebbero scannate, ed io ci avrei sicuramente rimesso la pelle tra le loro saette.
<< Dillo prima tu, e spera vivamente che non sia il mio stesso nome >> l’aria minacciosa che aveva assunto Micaela mi fece quasi paura, ma Hilary non si scompose minimamente.
<< Perché, hai paura potrebbe interessarsi a me ??? >> le chiese con aria di sufficienza e mostrandosi decisamente sicura di sé stessa.
Ed in effetti un po’ aveva ragione.
Volevo bene ad entrambe perché in un certo senso noi tre ci completavamo, dati i nostri caratteri così differenti, però provando a mettersi nei panni di un ipotetico maschio, non c’era paragone tra le due.
Hill era poco più alta di me e magrissima, capelli marroni corti fino alle spalle e con un taglio sfilzato, occhi nocciola allungati, naso alla francese, labbra sottili e un atteggiamento molto femminile, intelligente e consapevole delle sue capacità, autostima a livelli apicali e comportamento quasi principesco.
Mic invece era l’opposto.
Ricci indomabili marroni,iridi cioccolato, viso paffuto, altissima e un po’ robusta, tipico atteggiamento da maschiaccio, fin troppo schietta e pungente, talvolta volgare in alcuni frangenti, la tipica ragazza con cui ti andrebbe di giocare alla play station e non quella con cui vorresti uscire.
Proprio per questo, temevo che se il ragazzo il questione fosse stato lo stesso, la mia amica sarebbe potuta rimanerci davvero male.
<< Non mi preoccupi minimamente fiore di campo !!! >> sbottò Mic con una leggera alterazione della voce che non mi convinse per niente, a dire la verità.
<< Basta litigare e pensiamo alle cose serie >> presi parola guardando prima una, poi l’altra << Ditelo insieme e senza imbrogli al mio 3 >>
Il conto alla rovescia fu il più lungo della mia vita, ma sospirai rasserenata quando ascoltai le loro risposte.
<< Dodo. >>      << Ste. >>
<< Ah … menomale >> sussurrai forse più a me stessa per poi domandare scioccata << Che cosa ??? >>
Hilary Tomford, la ragazza più perfettina e esigente che conoscessi, era interessata ad un ragazzo semplice e senza pretese come Stefano Cammonti ???
E, cosa ancora più da lasciare senza fiato, la sciatta e maschiaccio Micaela Frittaldi, aveva intenzione di provarci con Edoardo Ruggiero, il ragazzo più dolce e romantico di questa Terra ??
Ok, decisamente c’era qualcosa che non andava nelle loro menti, o forse ero stata io ad aver capito male.
Ma i sorrisi imbarazzati che entrambe sfoggiarono annuendo mi fecero comprendere che avevo capito fin troppo bene.
Oh mio Dio !!
<< Mi dai una mano ??? >> domandarono entrambe nuovamente all’unisono facendomi mordere il labbro inferiore nervosa.
<< Please … >> mormorò Hill stringendomi la mano implorante.
<< Pl… ea…se >> provò ad imitare il suo accento londinese Mic, ovviamente senza riuscirci e perciò facendoci ridere entrambe.
<< E va bene !! >> annunciai per poi precisare convinta << Ma non sarà affatto facile >>

***

Me ne stavo comodamente seduta a gambe incrociate sul mio letto, l’enorme e calda felpa di Angry Birds viola a riscaldarmi, quel maledetto libro di biologia appoggiato sulle gambe.
Sbadigliai ancora un volta scocciata, per poi andare con la mente a qualche ora prima.
Scoprire che le mie due amiche erano interessati a dei ragazzi così diversi da loro era stato scioccante.
E poi, doverle aiutare a conquistarli era quanto di più impossibile mi fosse stato mai chiesto.
Dodo era un ragazzo troppo timido e impacciato per stare con una come Micaela, e Ste era troppo simile a Fra’ per accorgersi di una principessa come Hilary.
Fra’ … mai possibile che fosse sempre nei miei pensieri ???
Basta, aveva detto che per lui ero una semplice compagna di classe, e proprio in quel modo mi sarei comportata.
La suoneria del mio cellulare mi fece sobbalzare.
<< Pronto ?? >> chiesi incerta.
<< Hey Noe, sei pronta ??? >> la voce di Davide Fenice, il mio amico di 3° A mi arrivò ovattata alle orecchie.
<< Dav !!! >> esclamai sorridendo per poi chiedere stranita << Pronta per cosa ??? >>
<< Dobbiamo uscire stasera, non ti ricordi ??? Stavo venendo a prenderti >> sembrava piuttosto dispiaciuto.
Cavolo l’uscita !!!! Me n’ero completamente dimenticata, troppo presa da Fra’, la storia della compagna di classe, il pranzo con sua madre, le mie amiche improvvisamente innamorate ….
<< Certo che no !! Scherzavo !! >> provai ad essere convincente tentando una risata leggera << Dammi due minuti e scendo >>
<< Perfetto >> esclamò improvvisamente contento per poi chiudere la chiamata.
Ottimo, avevo meno di due minuti per rendermi come minimo presentabile all’uscita con un ragazzo simpatico e carino !!
Decisi che la felpa sarebbe andata bene, infilai il mio jeans preferito, un paio di stivaletti di camoscio e spazzolai i capelli in modo da non sembrare una che si appena svegliata.
Il mio libro fu sbattuto sul pavimento con una grazia impressionante, infilai il Blackberry nella tasca e andai in salone ad avvisare mio padre.
<< Esco >> gli schioccai un bacio sulla guancia.
<< Quando torni ??? >> mi chiese distogliendo l’attenzione dal suo interessantissimo Tg 5.
<< Non molto tardi >> sorrisi a 32 denti per poi uscire dall’appartamento.
Arrivata giù al palazzo trovai un eccitato Davide ad aspettarmi.
<< Hey >> mi avvicinai a lui abbracciandolo.
<< Sono davvero contento che tu abbia accettato >> mi sorrise tra i capelli, per poi lasciarmi scivolare via dalla sua stretta.
<< Anche io >> ricambiai il sorriso: dopotutto mi era simpatico, ero contenta di passare una serata con un nuovo amico.
<< Allora dove mi porti ??? >> gli domandai e in risposta lui mi prese sottobraccio, rispondendomi vago.
<< In un bel posto … >>

***

<< Neanche morta >> fu la mia categorica risposta, ripetuta forse per la centesima volta.
<< Dai Noe !! Non dirmi che non ti piace !! >> si lamentò Davide al mio fianco provando inutilmente a convincermi.
<< Forse non hai capito il concetto >> lo guardai dritto negli occhi per poi spiegargli stizzita << Io non sono mai salita su quegli aggeggi infernali e mai lo farò in vita mia !! >>
Il bel posto in questione dove aveva deciso di portarmi non era altro che una fredda, mortale e strapiena pista di pattinaggio in pieno centro di Torino.
<< Ti prego !! >> gli occhi da cucciolo che sfoggiò mi intenerirono per un attimo, ma ci tenevo alla mia vita, e soprattutto alla mia reputazione.
Sai che figura se fossi cascata con il sedere a terra di fronte a tutta quella gente ??? !!!
<< Guarda !! >> indicò un ragazzo che, impacciato, camminava sulla pista << C’è chi è messo peggio di te !! >>
Risi continuando ad osservarlo.
Il ragazzo in questione aveva una chioma di spettinati capelli rossicci, era alto, magrolino e con un sorriso dolce e timido.
Dodo.
La mia mente registrò quel particolare facendomi deglutire, per poi notare che non era solo.
Accanto a lui scivolava sul ghiaccio con molta più maestria un bellissimo ragazzo moro con un paio di occhi azzurri che avrebbero fatto invidia al colore del cielo.
Ste.
Sbuffai continuando a guardare il quadretto.
Un altro ragazzo ancora, appoggiato comodamente con le braccia alla ringhiera della pista, rideva spensierato con il suo costoso cellulare tra le mani.
Capelli castani, corporatura nella norma e un paio di occhiali dalla montatura enorme: Giò non avrebbe potuto essere più facile da distinguere tra la massa.
E infine c’era l’ultimo del gruppetto, che sembrava pattinasse da tutta la vita, correndo tra le persone e sorridendo a tutte le belle ragazze che vedeva.
Il ciuffo di capelli neri era scompigliato dal vento, e i meravigliosi occhi verdi spiccavano soprattutto grazie alla felpa del medesimo colore che indossava.
Era impossibile non notarlo, nonostante ci fossero minimo 100 persone attorno a lui: Francesco Livelli risplendeva di luce propria, quasi fosse stato il sole.
<< Allora ?? >> mi domandò Davide al mio fianco vedendomi quasi incantata.
<< Hm … ok, andiamo >> non sapevo perché, ma sapere che c’era anche lui in pista, mi faceva venire un’inspiegabile voglia di andare a pattinare.

***

Regola numero 1 per sembrare una stupida: chiamarsi Noemi Guardia.
Regola numero 2: decidere di imparare qualcosa di nuovo proprio quando il ragazzo che ti piace lo sta facendo in maniera quasi professionale.
Regola numero 3: farlo mentre accanto c’è il ragazzo con cui teoricamente sei uscita quella sera.
Regola numero 4: cadere appena aver messo piede sulla pista ghiacciata, facendo voltare tutta la massa verso di te.
Eh si, poteva definirmi La Stupida per eccellenza, visto e considerato che avevo seguito alla lettera tutte e 4 le regole.
E in particolare avevo ricevuto lo sguardo di Giorgio, il quale subito si era avvicinato a me ridendo.
<< Davvero brava Noe !! >> mi prese in giro per poi rivolgere uno sguardo a Dav << E lui sarebbe … ?? >>
<< Davide Fenice, andiamo nella stessa scuola >> sorrise il mio amico cordiale.
<< Hm … e perché è qui con te ??? >> chiese arcuando un sopracciglio la scimmia di fronte a noi.
Ma quanto cavolo poteva essere irritante ed invadente ???
<< Siamo usciti insieme >> risposi subito antipatica sperando vivamente si allontanasse.
Invece fece ciò per cui il mio odio verso di lui aumentò ancora di più: si voltò verso Fra’, il quale per fortuna non si era accorto della mia presenza e continuava a scivolare sul ghiaccio, richiamando la sua attenzione con un cenno della mano.
<< Hey amico, guarda chi è venuta ad un appuntamento !! >>
Il ragazzo ci lanciò un’occhiata, e con una velocità sorprendente me lo ritrovai davanti: occhi contro occhi, azzurro contro verde.
Adesso potevo dire di esserne certa: la fortuna non era dalla mia parte.
 

Piccolo Angolo Di Luce
Hola Chicas !!! Che ne pensate di questo capitolo ??
Spero vivamente che vi piaccia, ci ho messo un po’ per scriverlo, soprattutto visto che è ricominciato la scuola.
Ho scelto di usare uno stile un po’ più leggero per renderla più scorrevole e soprattutto meno pesante … la preferite così ??
Allora … a Mic piace Dodo, e a Hill piace Ste … oddio !! C’avreste mai pensato ??
E l’appuntamento Noe-Dav-Gio-Ste-Dodo-Fra’ ?? ahahah certo che è proprio sfortunata la nostra protagonista !!!
Grazie mille alle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, mi date la forza per continuare.
Un bacino <3

   
 
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