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Autore: LadyVampire92    17/09/2012    3 recensioni
Cosa stava per dire? La sua mente doveva avere qualcosa di sbagliato perché non poteva essere stato sul punto di dire proprio quello. “Io ti amo”. Ma non era possibile vero? Lui, Draco Malfoy, non poteva davvero essere innamorato… o si? E proprio di quella ragazza poi. Era inconcepibile.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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19. LA PREGHIERA DI UNA MADRE



Era quasi il tramonto quando Rose e Draco si materializzarono davanti alla casa dei nonni e il tepore del pomeriggio iniziava a scemare, lasciando spazio al fresco della sera estiva. Da quando avevano lasciato villa Malfoy nessuno dei due aveva proferito parola. D’un tratto Draco la prese per un braccio con impeto e la strinse a sé, affondando il viso nei suoi capelli e respirando il suo profumo delicato e inebriante.
<< Mi dispiace di averti esposta a simili insulti… avrei dovuto immaginare che sarebbe finita così, ma dovevo provare capisci? Perdonami >> le sussurrò.
<< Non importa >> disse, ma il suo tono era pensieroso, assente.
<< Ti amo >> le disse Draco. Rose si limitò a sorridergli e ad accarezzargli il viso, scostandosi leggermente dal suo abbraccio. Il ragazzo si abbandonò a quella carezza.
<< Ora tornerai a casa? >> chiese Rose, ricordandosi dell’impressione che le aveva fatto il letto di Draco, come se il ragazzo non ci avesse dormito da quando era tornato da Hogwarts.
<< Veramente no, non potrei comunque dopo quello che è successo. Fin da quando siamo tornati sono rimasto a casa di Blaise. Sua madre è all’ennesimo viaggio di nozze >> cercò di scherzare ma la ragazza restava seria. Non glielo aveva detto per evitare che pensasse che non potesse tornare a villa Malfoy per via della situazione con i suoi genitori e per non farla preoccupare e sentire colpevole, ma evidentemente non era servito a niente.
<< Domani ti porto fuori a cena >> le disse cambiando argomento << passo a prenderti alle otto? >> chiese.
La ragazza annuì, ma non disse nulla. Continuava a fissarlo ed a sfiorargli la guancia, come se volesse imprimere nella propria memoria ogni dettaglio del suo volto pallido e attraente, annegando nel lago di ghiaccio dei suoi occhi d’argento.
A malincuore Draco si staccò da quelle carezze e le diede un bacio lieve ma intenso e sentì provenire da Rose come un’ondata di emozione che lo travolse, ma quando la guardò in viso la ragazza era impassibile.
<< Buona notte amore >> le sussurrò appena prima di smaterializzarsi, lasciandola sola nella via deserta, mentre dietro l’orizzonte il sole spariva del tutto.

Tutto taceva in casa Robins.
La mezzanotte era appena scoccata quando ad un tratto si sentirono dei colpi leggeri ma insistenti provenire dalla porta.
Nonna Trisha scese dal letto cercando le ciabatte a tentoni e si avviò per il corridoio buio allacciandosi la vestaglia.
<< Chi diavolo sarà a quest’ora? >> borbottò tra sé dopo aver acceso la luce, mentre si dirigeva verso la porta d’ingresso e l’apriva.
Una figura femminile se ne stava lì, avvolta in un lungo mantello nero che luccicava nella notte per le piccole gocce di pioggia che vi si erano posate e nascondeva il volto della sua proprietaria.
La donna levò le mani bianche e affusolate e si fece scivolare il cappuccio sulle spalle, rivelando il volto di Narcissa Malfoy.
<< Salve Trisha >> disse in tono piatto.
<< Cosa ci fai tu qui? >> chiese la nonna, trattenendo a stento le parole poco signorili che avrebbe voluto rivolgerle per come lei e il marito avevano trattato sua nipote. Il suo tono comunque lasciava poco spazio all’incomprensione, poiché era tanto acido che ne risultavano ovvi i suoi sentimenti verso la donna che le stava di fronte.
<< Falla entrare nonna >> la voce di Rose le raggiunse dalla cima delle scale. Era anche lei in vestaglia e i suoi lunghi capelli erano raccolti in una treccia poggiata sulla sua spalla.
Trisha si scostò dalla porta a malincuore per lasciar passare la donna che entrò in casa con la sua alterigia caratteristica. La nonna si avvicinò a Rose, che nel frattempo le aveva raggiunte al piano di sotto.
<< Torna a dormire nonna, va tutto bene >> le disse la ragazza.
Trix la guardò e capì che doveva fare come voleva lei, così lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Narcissa, che peraltro la ignorò, e si avviò verso la sua camera. La signora Malfoy sapeva che era meglio non provocare la vecchia strega, perché era cosciente di avere davanti una delle migliori Auror che fosse mai stata al servizio del mondo della magia, anche se in pensione. La seguì con lo sguardo mentre saliva i gradini che portavano al piano di sopra fino a che non scomparve in una stanza, poi ispezionò la casa con occhio critico, notando il gusto semplice ma equilibrato con cui era arredata e rilevando quanto fosse pulita nonostante l’assenza di un elfo domestico. Infine volse lo sguardo sulla ragazza, che aveva pazientemente atteso che la donna si ambientasse. Quando si accorse di questo Narcissa si sentì vagamente in posizione di svantaggio nei suoi confronti e se ne sentì irritata.
<< Si accomodi pure >> la invitò quando fu sicura di avere la sua attenzione.
Inizialmente pensò di rifiutare di sedersi ma poi si ricordò del motivo per cui era venuta e cambiò idea. Si sedettero in silenzio al tavolo della sala da pranzo, l’una di fronte all’altra, Rose completamente a suo agio mentre Narcissa sedeva rigida e impettita sulla punta della sedia. Si studiarono a vicenda per un po’.
<< La stavo aspettando >> disse Rose rompendo il silenzio.
<< Possiedi il terzo occhio? >> chiese la donna d’impulso pentendosi subito dopo della domanda fatta.
<< Oh no, solo una buona vista dagli altri due >> rispose Rose, ridendo piano. La donna restava in silenzio e Rose le lasciava il suo tempo. La gentilezza della ragazza e le sue attenzioni nei suoi confronti facevano sentire Narcissa vulnerabile, esposta, e aggravavano la sua sensazione di essere in svantaggio.
Era andata li consapevole della sua superiorità, si era aspettata di coglierla di sorpresa nel cuore della notte, quando sarebbe stata più facile da manipolare, di vederla intimorita dalla sua presenza, magari in lacrime per la richiesta che di li a poco le avrebbe fatto e invece la vedeva perfettamente in sé, per nulla intimorita e ben poco incline ad essere manipolata da chicchessia. Il fatto di essersi sbagliata la lasciava perplessa e indecisa su come procedere, oltre che irritata dalla calma che irradiava da quella ragazza. Vedendola in quel momento, per nulla impaziente di sapere cosa l’avesse spinta a bussare alla sua porta capì che sarebbe stato più difficile del previsto, ma non poteva permettersi di fallire. Avrebbe fatto qualunque cosa: avrebbe pianto, implorato e si sarebbe inginocchiata, umiliata fino a strapparsi di dosso l’ultimo brandello di orgoglio se fosse stato necessario. Non avrebbe accettato un no come risposta.
<< Voglio che tu convinca Draco a sposare Pansy >> fredda e lapidaria. I giri di parole non le sarebbero serviti con quella ragazza dal volto impassibile e gli occhi attenti. Rose tacque per un momento.
<< D’accordo >> disse semplicemente, con tutta la calma che possedeva.
Più di tutto fu questa risposta che lasciò basita Narcissa, che la guardò incredula.
<< Capisco perfettamente il suo punto di vista, signora Malfoy. Lei non vuole perdere suo figlio e ritiene che sia meglio per lui sposare Pansy. In definitiva vuole che Draco sia felice e lo voglio anche io, per questo farò quello che mi dice. Il fatto che una donna orgogliosa come lei sia venuta fin qui a farmi questa richiesta mi dimostra quanto lei ami suo figlio e che io non ho alcun diritto di portarglielo via. Che ci creda o no, anche io lo amo quanto lei e non voglio che sia infelice >> concluse.
<< Quindi anche se io non fossi venuta tu l’avresti lasciato comunque? >> le chiese cercando di non mostrare il sollievo che provava dopo aver sentito quelle parole.
<< Ci stavo pensando, anche se non credo che avrei mai avuto la forza di farlo; ci ho già provato una volta, ma devo ammettere che il mio tentativo è fallito miseramente. Ora però non posso ignorare la preghiera di una madre, è questo che fa la differenza >> spiegò brevemente, forse più a se stessa che alla sua ospite.
<< Pensi di riuscire a convincerlo? >> chiese, titubante.
<< Oh si. Sarò talmente convincente che arriverà ad odiarmi >> sembrava persa in un altro mondo quando disse questa frase, disprezzando se stessa per il dolore che avrebbe dato a Draco; d’altra parte era convinta che gli sarebbe passata presto perché gli uomini dimenticano l’amore in un attimo, specialmente se sono in buona compagnia. Per il resto evitava di pensare alla propria sofferenza, a quello che sarebbe rimasto di lei una volta che la storia si sarebbe conclusa, semplicemente non se ne curava, concentrata solo sul bene di Draco.
Narcissa si alzò, pronta per congedarsi, ma ad un tratto si fermò, come colta da un pensiero improvviso.
<< Lo ami davvero così tanto? >> chiese.
<< Si >> fu la risposta.
La signora Malfoy tacque per un attimo indugiando sulla porta che Rose le teneva aperta, come indecisa se aggiungere altro o andarsene così.
<< Se le circostanze fossero state diverse avrei voluto vedere te al fianco di Draco >> disse infine, uscendo nell’aria fredda della notte.
Rose non ebbe nemmeno il tempo di risponderle che si era già smaterializzata e al suo posto c’erano solo pioggia e oscurità.





___________________________

Salve a tutti!!
Finalmente il capitolo 19!! Siamo agli sgoccioli! Ancora due capitoli e poi deciderete se uccidermi oppure concedermi la grazia XD
Avrei dovuto postare ieri ma l’adsl ha deciso di fare i capricci e ho dovuto ricordargli chi comanda tra noi due XD
E ora la domanda da un milione di dollari è: Rose avrà la forza di lasciare Draco oppure lascerà che sia Pansy a vincere?
Sono aperte le scommesse!

Al prossimo capitolo!

Con affetto

LadyVampire92
  
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