Peter attende che lei metta la tazza nell'acquaio. Oggi la conoscerà.
“Tre, due, uno” ed esce, senza preoccuparsi di sparecchiare.
Non riesce a togliersela dalla testa, a volte, di notte, si sveglia solo per poter attendere che lei faccia lo stesso.
E si ritrovano davanti alla loro finestra.
Le parlerà stavolta, le dirà che gli sguardi non gli bastano più, che vuole sentire il suono della sua voce, il suo profumo. E vuole sapere se dorme sul lato destro del letto o il sinistro, se preferisce la doccia o la vasca. Più semplicemente, che vuole viverla.
“Ciao”
Lei sorride e muove le mani. Ciao.
La consapevolezza è bruciante: Giusy è muta.
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