In nomine patris
Tenebre
E allora iniziò a pregare. Che fosse solo un orribile incubo da cui svegliarsi agitata nel cuore di una notte buia.
Che quel sangue che vedeva scorrere veloce lungo il corpo di Andrè non fosse reale. Perché sparisse sotto il suo tocco tremolante, perche potesse portare indietro il tempo, riportarlo a lei e al suo cuore ferito.
Per poi implorare, supplicare di non prendersi il suo amore, perché quell’amore era tutto per lei, il suo respiro, la luce del sole, il sangue nelle vene.
Ma le gambe tremavano instabili e le viscere si squassavano tanto profondamente da rubarle il fiato mente annaspando cercava di muovere i primi passi verso di lui
Incapace di parlare, di urlare, dopo che quel primo urlo disperato le era uscito aspro dalla gola lacerata, poteva udire solo un flebile suono scivolare dalle sue labbra che debolmente pronunciavano come una cantilena il nome di lui.
Osservò sgomenta il dolore dipinto sul volto di lui, una mano alzata a coprire il petto e gli occhi che offuscati dalla sofferenza cercavano disperatamente i suoi.
Quando lo raggiunse, cercò di sostenerlo per accompagnare il suo corpo nella discesa verso il pavimento, seguendo il movimento delle sue gambe piegate per attutire la caduta.
Gli posò il capo a terra, dolcemente, facendo scudo con le sue mani accarezzando piano i contorni del suo viso, le guance arrossate, fino a risalire per liberare il bel volto da alcune ciocche ribelli.
Scosse la testa, incredula e disorientata, mentre con le mani sfiorava il petto di lui, sanguinante e mosso da lievi spasmi.
Ci sono io…..ci sono io Andrè…con te….
Oscar…io….
Chiamate un dottore, presto, che fate lì impalati, ha bisogno di un dottore…..
Oscar…
Andrà tutto bene Andrè, non temere.
….Si…
Non permetterò che ti accada qualcosa…. non lo permetterò…non a te…
…Accidenti…..
Non è grave…presto il dottore sarà qui….
Non fa male, Oscar, non ti preoccupare….
…..Oh… Andrè….
Non avere paura, Oscar….
Non ho paura….non ti accadrà niente, vedrai….
…Ascoltami…
Non ti sforzare, Andrè, non parlare.
Devo farlo, invece..
No…
Oscar….
Sono qui…
Devi ascoltarmi…..
…Si…
Se mi dovesse accadere qualcoa….
…..Non dirlo…..
…. Se non dovessi farcela …….
…..Ti prego..no…no…..
…..Prenditi cura di Béatrice, veglia su di lei…
….Non parlare così, non ti accadrà niente…
…Promettimelo…..
Si…….si, te lo prometto ma non sarà necessario….
Devi riportarla a casa….
Lo faremo insieme, torneremo tutti e quattro a casa, non accadrà niente né a te né a lei…
Promettimelo….
….Te lo prometto….
…Bene …
….Perchè è così importante per te quella bambina?
Io la amo come se fosse mia…
…Lo so…ma….
….Come se fosse l’unica figlia che potrei mai avere….
.....Non sarà così Andrè….la vita ci regalerà ancora delle cose meravigliose….tutte per noi…
….Si…..
Sarai il padre migliore del mondo, Andrè….
Lo vorrei tanto, Oscar…….così tanto….
Anch’io Andrè…..anch’io…….
Stringimi la mano…
Sono qui….
…Si…
Sta arrivando il dottore…
Ricorda che sei tutta la mia vita…
Si….
Che non ho mai desiderato altri che te….
Si….io questo l’ho sentito…..so che è vero…
Perché il mio cuore ti appartiene…
Lo so..
Ti amo così tanto, Oscar…….
Oh…anch’io ti amo….ti amo….
..Non piangere…..
Resisti Adnrè ….ti scongiuro resisti…
…Si…
Non mi lasciare sola…..
….Oscar…
….Promettimelo….
….Te lo prometto, amore….
..…Andrè..
Perché piangi, Oscar… non devi piangere…non posso vederti piangere…amore.
Amore. Era l’ultima parola che aveva pronunciato. L’ultima parola che era scivolata piano dalla sua bocca divorata dal dolore. Aveva socchiuso adagio gli occhi e reclinato la testa d’un alto, leggermente.
Strinse ancora più forte la mano che teneva tra le sue e con l’altra raggiunse tremando il petto del suo uomo, soffermandosi all’altezza del cuore. Annaspando, deglutì quando ne avvertì il battito e cercò di non perdersi nell’abisso profondo in cui si sentiva sprofondare velocemente.
Non poteva staccare gli occhi da Andrè e neanche cessare la supplica silenziosa che da quella piccola stanza si levava verso il suo unico Dio.
Ma lui le aveva promesso di non morire e lei, ammutolita e attonita, sapeva che avrebbe sfidato le tenebre più oscure per tornare da lei.