Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: Castielle Winchester    17/09/2012    1 recensioni
Quando ti si presenta un'occasione unica non la si può far scivolare dalle dita, bisogna coglierla al volo, senza pensarci due volte sopra. Questo è ciò che faranno i ragazzi di una band alle prime armi, gli "Hybrid Theory", e Aurora, la giovane cantante della band, che si troverà davanti ad un bivio proprio quando l'apice della felicità è raggiunto: successo e, di conseguenza band e compagni di vita, o amore? Scritta ispirandosi ai "the Wanted", ma con la presenza dei "one direction", per rendere felice la persona che mi ha ispirato questa storia, mia cugina. Che altro dire, buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1
Quando arrivai a scuola il cortile era già pieno zeppo di gente, tutti con la speranza di entrare nella scuola d’arte milanese più famosa d’Italia. Io fortunatamente, al mio tempo passai i test d’ingresso, e nella mia saggezza dell’ultimo anno mi avviai all’entrata per iniziare le lezioni. Il primo giorno era sempre pieno di emozioni per la maggior parte degli alunni, ma sinceramente per me non era nulla di particolare. Volevo tornare ad un mese prima, quando ero nella mia amata puglia, a godermi il mare e il sole salentini e passare le serate in compagnia dei miei amici e parenti. Ora invece eravamo a chilometri di distanza, perché nella mia regione scuole e opportunità del genere non ne avrei mai potute avere. Quando fui dentro fui praticamente sovrastata da un ragazzo, che prima mi abbracciò e poi in mezzo alla folla in delirio mi scortò nella mia classe facendo spazio fra la gente. Appena fummo dentro la classe, al sicuro dalla frenesia che c’era fino a 2 minuti prima nella hall, riuscii a vedere il viso di Michael, il mio migliore amico, l’unico amico del mio paese che avevo a Milano. Eravamo cresciuti insieme, e alla scelta della scuola superiore inconsapevolmente scegliemmo la stessa scuola e lo stesso corso.
Mi fece sedere accanto a lui in un banco in terza fila e mi chiese sorridendo: “pronta per un altro anno?”. Lo guardai e con l’espressione tra lo schifata e disperata gli dissi: “domanda di riserva?”. Rise e si alzò, visto che mentre stavamo parlando entrò la professoressa di Francese, la Ferlito. Imitai Michael e tornai a sedermi. Con il suo sguardo comprensibile ma severo al punto giusto, iniziò ad elencarci tutti i corsi in lingua Francese che avremmo potuto seguire e il programma annuale, con tutti gli autori che avremmo dovuto studiare. A differenza degli altri anni, avremmo dovuto studiare 14 autori, uno più complicato dell’altro, cosa molto tragica per noi. Quando poi al cambio dell’ora cambiammo professore, arrivò in classe Mr. Thompson, professore di origine inglese, in Italia ormai da 15 anni, grande musicista, autore e arrangiatore, rettore del corso volgarmente chiamato di musica. Era il sogno erotico della maggior parte delle ragazze e docenti della scuola, data la sua incredibile somiglianza a Bon Jovi mista al fascino maledetto di Jim Morrison. Insegnava ai ragazzi come si poteva trasformare il proprio stato d’animo e il proprio pensiero in vere e proprie opere d’arte, cosa che a lui riusciva benissimo. Appena fu dentro con un sorriso ci disse: “diciamo immediatamente una cosa: siamo in quinto, quindi pretendo impegno da ciascuno di voi, voglio vedervi con la testa sui libri 25 ore su 24. Siete la classe più promettente dell’istituto, forse perché la professoressa d’italiano è la vicepreside, fatto sta che non vi permetterò di mandare tutto all’aria l’ultimo anno, vi terrò sott’occhio, vi avviso”. Detto questo anche lui ci presentò il programma scolastico che avrebbe affrontato durante l’anno, e guardandoci uno ad uno disse: “oggi resterò con voi le seguenti 3 ore, so che per voi forse sarà una rottura più che per me, ma i professori non ci sono ancora, o alcuni non sono stati assegnati, come nel vostro caso, sono sicuro che saprete che la professoressa di matematica ha ottenuto l’avvicinamento e che voi avrete un nuovo docente, quindi ci arrangiamo il più possibile”. Appena finì la frase si sentirono bisbigli divampare per tutta la classe, ovviamente riguardanti l’abbandono della professoressa di Matematica che ci aveva lasciato all’ultimo anno lasciandoci in balia degli eventi. Quando riuscì a far tacere tutti dato che non la smettevano di bisbigliare, alzando il tono della voce ci disse: “ma ovviamente ne approfitterò per illustrarvi un progetto a cui prenderanno parte alcuni membri della classe, e di altre classi ovviamente”. Tutti tacquero definitivamente appena sentirono che il professore aveva notizie importanti per tutti noi. “Come di certo dovreste sapere dopo 4 anni passati in questa scuola, il liceo Artistico Mozart è una delle poche imitazioni dell’istituto per le arti musicali di Whinchester, in Inghilterra. Questa scuola ha indetto un contest, in cui parteciperanno tutti i ragazzi più promettenti delle scuole, come la nostra, di tutta Europa, grazie alla gentile collaborazione di una band inglese interessatasi a questo contest. Ovviamente siamo stati convocati anche noi, ed io sono stato investito della carica di “selezionamento talenti” e ovviamente analizzando tutti i parametri messi a disposizione dalla scuola e dalle mie personali impressioni e occasioni, ho stabilito per ogni classe del triennio una band o un cantante solista che possa partecipare a questo contest”. Il professore prese una pausa notevole, proprio a voler far morire dalla suspance ogni alunno presente nell’aula. Io e Michael ci guardavamo confusi e soprattutto turbati. Si sentiva la tensione nell’aria, era palpabile, e in qualche punto della classe si notava un po’ di sana competizione, che sarebbe potuta regredire in competizione tutt’altro che sana. Il prof ricominciò a parlare: “in questa classe ho deciso di far partecipare una band, una band Rock, che ha avuto il suo momento di gloria un po’ do volte in questo istituto, e meritevole di questo premio, viste le medie e le valutazioni sia nelle materie umanistiche, un po’ meno in quelle scientifiche e molto eccellenti nelle materie artistiche. La band di cui sto parlando è… Hybrid Theory”. Quando si sentì questo nome echeggiare nella sala, vidi Michael saltare giù dalla sedia, Simona cadere a terra in preda alle lacrime, Riccardo correre da Michael e Marco correre da me ed abbracciarmi: eravamo noi gli Hybrid Theory, una band conosciuta solo in ambito scolastico, una band composta da ragazzi che si erano conosciuti per caso tra i banchi di scuola e che avevano vinto un viaggio verso il successo. Io ero rimasta pietrificata, e quando Marco mi abbracciò lo ricambiai automaticamente, lasciandomi scappare una lacrima e stringendolo convulsamente senza nemmeno rendermene conto. Il professore ci fece cenno di avvicinarci alla cattedra, e insieme ci avviammo verso di lui in uno stato di totale confusione ma di enorme felicità. Appena fummo vicino la cattedra il professore ci abbracciò e sorridendo ci disse: “ragazzi ve lo siete meritati, ma ora avete un compito ben importante, dovrete rappresentare l’Italia al meglio. Facciamo vedere che noi non siamo meno degli inglesi e dei francesi come sono convinti i diretti interessati” ci abbracciò uno ad uno e poi si girò verso gli altri compagni di classe. Vidi su ogni volto un’espressione diversa: le ragazze di Torino ci guardavano sorridendo, evidentemente felici e orgogliose di avere come compagni di classe dei ragazzi che sarebbero andati in Inghilterra a mostrare di che pasta siamo fatti, i ragazzi di basket molto delusi della scelta, convinti di essere coloro che tutto possono, e poi le ragazze Venete, che erano verdi di gelosia, convinte di essere state selezionate loro, con i loro atteggiamenti da superiori e snob. “Loro ci rappresenteranno nel contest con gli altri stati europei, e sono certo che ne saranno all’altezza. Partiranno la prossima settimana, per poi passare un mese di intense prove e allenamenti. Alla fine del mese ci sarà la gara, a cui tutta la scuola assisterà, quindi avremo una gita scolastica in più quest’anno. Chi vincerà otterrà un fondo cassa triplicato e donerà alla scuola una vasta gamma di attrezzature per permettere a voi e alle successive generazioni di andare avanti con lo studio della grande arte della musica, recitazione e danza, mentre i vincitori otterranno un’incisione con la band che ha bandito questo concorso. È un’occasione imperdibile, quindi pretendo che ognuno di voi tifi per i nostri ragazzi e li sostenga senza tenere il broncio per il fatto che non siete stati selezionati”. Il professore mandò uno sguardo di rimprovero alle Venete e poi spinse i compagni a battere le mani. Appena l’imbarazzante applauso finì, io ancora rossa per l’inevitabile imbarazzo chiesi al professore: “ma professore, per gli esami di Maturità come faremo noi?”. Lui mi sorrise dolcemente, come faceva ogni volta che un alunno si preoccupava per cose per cui valeva la pena preoccuparsi: “Aurora, sta tranquilla, studierete lì, affiancati da tutor e alcuni professori dell’istituto perfettamente competenti, non devi preoccuparti, andrà tutto bene, devi vivere quest’unica opportunità e devi portare la vittoria in territorio Italiano. So che ce la farete, confido in voi, sennò non vi avrei mai scelti”. Quando finì di parlare tornammo ai nostri posti, ancora evidentemente scossi, e pieni di domande, che morivano in gola in quel momento, perché noi eravamo troppo pieni di emozioni per essere espresse in quel momento.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: Castielle Winchester