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Autore: Iaky    18/09/2012    0 recensioni
Aaron è un giovane cacciatore di diciotto anni della Valle Nowhen, non conosce i suoi veri genitori , è molto diverso dagli altri esseri umani, la sua unica famiglia è sua sorella Stefy, è la ragazza che si prende cura di lui.
Un giorno il giovane Aaron va a caccia sul monte Bendor come suo solito, mentre da la caccia ad un lupo accade qualcosa.
Sembrava una battuta di caccia come tutte le altre, ma quella battuta di caccia le cambierà la vita.
Dovrà prepararsi a conoscere creature che non avrebbe mai immaginato di conoscere, affrontare battaglie che metteranno a rischio la sua vita e quelle di tutto il regno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hope atterrò al campo pesantemente lasciando cadere a terra le prede da loro cacciate, in quel momento Bower accese il fuoco sussurrando un incantesimo ed alzò lo sguardo verso di loro.
“Vedo, che la nostra giovane dragonessa ha portato molta carne di cui cibarsi, ben fatto Hope”.
“Che ti pensavi vecchio?  Sono un drago, dubitavi della mia caccia? È risaputo che noi draghi siamo i migliori cacciatori di cielo … e di terra”concluse con tono di superiorità  e di orgoglio la dragonessa schioccando vivacemente la lingua.
Aaron scese dal dorso della dragonessa sorridendo e presi un pugnale, iniziò a togliere il pelo e le interiora degli animali e poi li fece a piccoli pezzettini, ciò che sarebbe avanzato lo avrebbero messo nelle sacche e mangiato nei giorni seguenti, d’altronde i Grizzly erano davvero enormi, sarebbe bastato per una settimana.
Finito di pulire la carcassa strappo quattro pezzi di carne e li mise sul fuoco, sarebbero bastati due pezzi a testa per lui e  Bower mentre Hope si nutriva del lupo.
Mentre Aaron sistemò a carne sul fuoco la dragonessa si posizionò al suo fianco, ed il vecchio Bower parlò.
“Dopo pranzo ci alleneremo, ci sono troppe pattuglie lungo il tragitto, da oggi dopo ogni pasto ci alleneremo per mezz’ora nella scherma, voglio che tu sia pronto per qualsiasi evenienza Aaron”le disse il vecchio sedendosi su una roccia dando le spalle alla caverna dietro di loro.
Aaron alzò lo sguardo e rimase a guardarlo qualche secondo, poco dopo annuì … non era mai stato bravo con la spada, preferiva l’arco, era dell’idea che colpire bersagli dalla lunga distanza era il modo migliore per  non essere ferito in battaglia, come sempre, Hope ascoltò i suoi pensieri e si intrufolò.
“Si, ottimo, ma ti stai dimenticando di un piccolo difetto … e se dovessi essere costretto a usare la spada? Pensi davvero, che il Re ti permetterà di usare il tuo arco? E in battaglia? Si, sarai sul mio dorso, ma sarai sempre costretto ad usare la spada specialmente quando scenderò in picchiata Aaron, l’arco è un ottima arma… ma la scherma, se sai usare la spada e allo stesso tempo l’arco… saresti il soldato perfetto, devi imparare entrambe le arti Aaron, non esiste soltanto l’arco, è vero, avrai anche la magia, ma ti toglierebbe energie se la usassi ogni secondo … non focalizzarti su una sola arma piccolo mio, è l’errore più grande che possa fare un cavaliere”.
Aaron rimase ad ascoltare le sagge parole della sua dragonessa, aveva ragione, non aveva pensato a tutte quelle cose, soltanto ora si rese conto di quanto anche la spada potesse essere un arma così mortale e pericolosa … sospirò.
“Hai ragione, non ci avevo mai pensato, non ci riuscirò mai Hope, sono ormai dieci anni che uso l’arco, ormai sono abituato ad usare quello, non mi ci vedo con la spada in mano … non so come usarla… non so  come pararmi dai colpi, non so nulla sull’arte della scherma…non…”
“Aaron, smettila immediatamente, proprio per questo dopo cena inizierai ad usarla, non è difficile, so che imparerai in fretta … non esiste miglior spadaccino di Bower, lui è il migliore”.
Hope concluse così il dialogo mentale che ebbero i due e guardò Bower con gli occhi che le luccicavano per l’ammirazione.
La dragonessa  in quel momento toccò  la mente del vecchio Cavaliere  che la guardo di scatto e la lasciò entrare.
“Come va, Bower?”pensò telepaticamente la dragonessa  accucciandosi  affianco ad Aaron e mettendo le zampe anteriori sotto il muso.
“Sto bene Begli occhi, allora di cosa devi parlarmi?”
“Avrai molto lavoro da fare con Aaron, è in panico, non ha neanche la minima idea di cosa sia una spada, come pensi di insegnargli tutto pima che arrivi dagli elfi?”
“non intendo insegnargli tutto, e poi .. una volta dagli elfi saranno loro ad addestrarlo, intendo solo insegnargli a sopravvivere, ho la netta sensazione che gli servirà saper usare la spada, e poi ci servono cibo, acqua, dovremmo attaccare i rifornimenti, far sentire di noi al Re e alla resistenza … tutti devono sapere che un Drago ha trovato il suo Cavaliere, si deve spargere la voce, si deve tornare a provare speranza … e noi gliela daremo”

“Se i ribelli sapranno di noi, non pensi che vorranno che rimanessimo con loro ad aiutarli a conquistare le città prima di andare dagli elfi?”
“Ci ho pensato, ma non abbiamo altra scelta Hope … il tempo dell’oscurità e della tirannia è finito, il tempo del popolo … è giunto”
“Hai ragione, bhé…facciamolo”, la dragonessa concluse emettendo un ringhio gutturale dalla gola e chiudendo la telepatia col vecchio Cavaliere.
In quel momento Aaron si alzò e girò la carne.
“è quasi pronto”
“Perfetto, ah… Aaron dopo voglio che tu indossi l’armatura non useremo la magia per non farsi male … voglio che tu ti abitui al dolore, ed hai riflessi … come se fosse un vero combattimento”le disse Bower, ed Aaron lo guardo e deglutì annuendo non molto sicuro di se.
Qualche minuto dopo il celo iniziò ad annuvolarsi e l’aria a farsi più fredda.
“ Tra un ora inizierà una stupenda bufera di neve, non vedo l’ora”disse Hope divertita.
“Sbaglio o il cattivo tempo ti mette di buon umore?”intervenne Aaron.
“In un certo senso, sono gli unici momenti che permettono ad un drago di non volare, in poche parole perdiamo due ore di viaggio e saranno due ore di riposo per me”.
Aaron scoppiò a ridere.
 “Scansafatiche”  le disse il giovane cavaliere scuotendo la testa.
Poco dopo anche la dragonessa rise insieme a lui,  anche Bower pur non sapeva perché ridevano si aggiunse alle risate generali.
Il pranzo fu pronto poco dopo e mentre Aaron servì la carne a Bower il vecchio riempiva due calici di idromele.
Il pranzo passò in modo tranquillo, parlando del più e del meno, ma piano piano si iniziava a parlare della scherma, della magia, di come andava usata, quali erano gli incantesimi più efficaci e quelli che procuravano più danni alle proprie energie vitali.
Una volta finito di mangiare bevvero l’ultimo sorso di idromele, subito dopo Aaron si alzò, Spense il fuoco e si stiracchio.
“Perfetto, non perdiamo tempo, abbiamo ancora mezz’ora, indossa l’armatura Aaron”le ordinò Bower e il giovane cavaliere non se lo fece ripetere più di due volte.
Una volta indossata l’armatura anche se con un po’ di fatica Aaron sfoderò una delle spade rubate ad i soldati e la impugnò con entrambe le mani.
Bower si mise in posizione davanti a lui e gli ordinò di attaccarlo.
Hope rimase a poco più di tre metri affianco a loro, alla loro destra rimanendo a guardare l’allenamento, Aaron corse verso Bower impugnando con entrambe le mani la spada e tentando un affondo.
Bower però fu velocissimo, schizzo al suo fianco destro,  lo disarmò con un movimento fulmineo del polso e assestò un colpo violento al fianco di Aaron che rimanendo senza fiato si piego in due dolorante fino a ritrovarsi in ginocchio.
“Riprendi la spada, e se provi un affondo tieni la spada con una sola mano, la spada si tiene con entrambe le mani quando si parano i colpi provenienti dai lati o dall’alto, non provare mai un attacco con due mani terresti tutte le tue parti del corpo scoperti e non avresti il tempo per parare i miei fendenti”lo ammonì Bower ed Aaron si rialzo ansimante e riprendendo la spada si rimise in posizione.
Essendo destro si mise in guardia destra e impugnò la spada.
Questa volta Aaron provò a colpire il vecchio mulinando la spada verso l’alto, ma ancora una volta Bower parò il colpo, il colpo delle spade scontrarsi fu rumoroso, Bower non attese un secondo di più, non appena parò quel colpo  diede un calcio sul ginocchio di Aaron che urlò di dolore e si ritrovò ancora una volta in ginocchio ma con la spada di Bower posata lungo il collo.
“Sei morto, riproviamo … alzati l’impugnatura andava bene, ora prova a mettere la gamba destra più in avanti e quando ti muovi tieni sempre un po’ le gambe piegate … e rimani sciolto non indurire il corpo, devi essere veloce, scattante…riproviamo !!”disse il vecchio.
Appena Aaron si mise di nuovo in guardia assumendo la posizione, si aspettava di partire ancora lui per prima, invece fu il vecchio bower che prese l’iniziativa questa volta, il vecchio fece mulinare la spada verso l’alto, Aaron la impugnò con entrambe le mani, bloccò il colpo, mise Bower in ginocchio e sorrise .. era fatta fece calare la spada velocemente sul collo del vecchio, ma anche questa volta il cavaliere fu reattivo, alzò la spada nella guardia interna bloccando il colpo e fece cadere Aaron a terra con un calcio puntandole la spada alla gola.
Hope emise una risata gutturale, alla fine, Aaron non se l’era affatto cavata male, anzi aveva imparato in fretta, vide il suo giovane cavaliere fare una smorfia quando tento di alzarsi e zoppicava e rise ancora una volta … ciò diverti molto la dragonessa ma Aaron non la pensò nello stesso modo e le scoccò un occhiataccia.
“Bene bene, hai parato molto bene il mio fendente…molto bravo … peccato che hai pensato subito di averla vinta … ricordati Aaron .. non pensare mai di averla vinta con nessuno avversario .. è il peggior errore di un cavaliere … e anche l’ultimo e grave errore che possa commettere… proviamo ancora ma voglio che tu sia ad attaccare per primo”.
Aaron annuì, questa volta lui voleva averla vinta, non accettava  di prendersele da un vecchio,  la cosa lo frustava … si sentiva già tutto dolorante, il fianco .. la gamba, alzò con fatica la guardia e si mise in posizione aspettando l’ordine del vecchio cavaliere.
Bower fece un cenno con il capo ed Aaron tentò un fendente, Bower però parò facilmente il colpo del giovane cavaliere e provo  un fendete al ginocchio, Aaron fu reattivo, saltò e tentò un calcio in pieno volto ma Bower fece un salto indietro evitandolo.
Hope guardò attentamente il combattimento, Aaron in dieci minuti aveva imparato a parare i colpi, a stare in guardia, non aveva mai visto nessuno fare passi così da giganti e ne rimasi stupita.
I due girarono intorno avvicinandosi lentamente, fu il vecchio ad attaccare questa volta provando un affondo in pieno petto, Aaron mosse velocemente il polso per deviare il colpo, ma il vecchio fu più intelligente, fintò all’ultimo secondo e colpì col pomolo della spada Aaron in pieno volto rompendole il naso … il giovane cavaliere cadde a terra stordito.
Hope rise divertita ancora una volta, ci mancò poco che quel ragazzo sconfisse uno spadaccino esperto come Bower.
Anche il vecchio rimase stregato dalla rapidità di apprendimento di Aaron che in quel momento si teneva il naso provando a rialzarsi e ringhiando.
“Ancora !!”urlò il giovane cavaliere che si rialzò traballante.
Non ne aveva mai prese così tante fino a quel momento, Aaron si trovò per la prima volta umiliato, preso a calci e dolorante dappertutto, non riusciva ad accettare a se stesso l’idea che pur essendo un cavaliere dei draghi non riuscisse neanche a battere un suo simile invecchiato di quarant’anni, pensò in quel momento che forse non sarebbe riuscito a sconfiggere neanche il Re stesso.
Non era più una questione di imparare a combattere, lui voleva vincere,  e far credere a se stesso di poter sconfiggere chiunque le se parasse davanti.
“Aspetta, pensiamo al tuo naso prima, vieni qui Aaron”le disse Bower rinfoderando la spada e prendendole il viso tra le mani.
Le sfiorò appena il naso e sussurrò “Envinyata” .
Un secondo dopo il sangue smise di scendere lungo la bocca di Aaron e il naso tornò in perfetto stato, mentre Bower lo curava avvolte Aaron storceva il viso sentendo un po’ di dolore, ma nulla a cui non potesse resistere.
“Devo farti i miei complimenti Aaron, non ho mai conosciuto nessun cavaliere che potesse imparare in quindici minuti a rimanere in guardia perfetta, parare, schivare e colpire con una velocità come la tua, continuando di questo passo sarà molto più semplice insegnarti tutto quello che so su la scherma .. tu ragazzo, tu sei speciale, nessun cavaliere ha mai fatto quello che tu hai fatto oggi, sono molto fiero di te”
“Grazie, ma io non ho fatto assolutamente nulla, ti ho soltanto ascoltato, tu parlavi, e io cercavo di ripetere al meglio i tuoi consigli, tutto qui”
“l’ ho sempre detto che tu eri speciale piccolo mio”si intromise Hope avvicinandosi a loro  sorridendo.
Aaron li guardò senza capire, era un quarto d’ora che non faceva altro che prenderle a destra e sinistra, a lui non era sembrato affatto di aver fatto nulla di speciale, anzi tutt’altro.
“Dite così soltanto per incoraggiarmi, ma andiamo  è un quarto d’ora che non faccio altro che prendermele”
Sbottò Aaron  infastidito.
“Aaron, tu non capisci, una persona normale impiega  un mese ad assumere la posa esatta per la guardia, altri due mesi per muoversi e rimanere nella guardia perfetta senza sbilanciarsi … ci mette sei mesi per imparare ad attaccare senza scoprirsi troppo, ed altri due mesi per schivare ogni colpo, i tuoi sono passi da gigante… tu sarai molto più forte di me, tra poco …”sussurrò il vecchio, e il giovane cavaliere non poté far altro che rimanere stizzito da quelle dichiarazioni.
“D..dici davvero?”sussurrò Aaron.
“Mai stato più serio, forza adesso riprendiamo voglio insegnarti a contro accattare, prendi la spada abbiamo ancora dieci minuti”.
A quelle parole Aaron sorrise, estrasse la spada rinvigorito.
Bower non attaccò subito anzi le girò intorno, studiandolo attentamente, Aaron fece lo stesso.
“Attaccami, voglio insegnarti una cosa”.
A quelle parole Aaron corse verso di lui, tentò un affondo, ma tempestivamente e come previsto il vecchio cavaliere schivò il colpo girando su se stesso a 360 gradi, la spada lo sfiorò appena, subito dopo colpì Aaron con una ginocchiata e affondò un fendente sul ginocchio che lo feci inginocchiare e urlare di dolore.
Aaron si toccò il ginocchio ringhiando il contraccolpo che si prendeva con quelle armature era violento, non era abituato a tutto ciò e questo lo indeboliva moltissimo.
Strinse i denti e si rialzò zoppicante, facendo una smorfia di dolore, ora sentiva entrambe le gambe che le crollavano, non aveva più le forse per andare avanti.
“Forza piccolo mio, c’è la puoi fare”le disse Hope telepaticamente trasferendole un pizzico della sua energia.
Aaron si sentì rinvigorito e sul suo volto si disegnò una striscia di sorriso.
“Stai bene?”le chiese Bower.
“ è ok, continuiamo”
“Perfetto, voglio che tu ora la usi su di me, ma al momento opportuno, studia il mio movimento, osserva le gambe e il movimento del busto … guarda oltre ciò che vedi”.
A quelle parole Aaron si mise in guardia… tornarono entrambi a girare lungo il campo di combattimento studiandosi attentamente.
Continuarono così per un altro minuto fino a quando non iniziarono ad avvicinarsi lentamente, Bower colpì la spada di Aaron per stuzzicalo ad attaccare, ma il giovane cavaliere non ci cascò e le sorrise.
“Che c’è vecchio? Sei già stanco? Sarà meglio che torni a raccontare storie, lascia il combattimento ad i cavalieri”dissi Aaron sorridendo con fare beffardo.
Bower rise a quell’affermazione e tentò un affondo, Aaron schivò facendo un salto indietro e il secondo dopo provò anche lui l’affondo, ma Bower mosse velocemente il polso rotandolo e facendo scoccare le spade … i due cavalieri si scambiarono una serie di sorrisi ed affondi che servivano per studiarsi.
Fu solo dopo cinque minuti di studio profondo che fu Bower a iniziare le danze.
Il vecchio cavaliere tentò un affondo al fianco, fintando all’ultimo e facendo saettare la spada alla gola di Aaron che fulmineo si abbassò appena spostandosi di lato.
Il giovane cavaliere non rimase a guardare però,  scattò in avanti sfondando la difesa di Bower colpendolo con un pugno in pieno volto.
Il vecchio cavaliere indietreggiò stordito e scuote la testa per riprendersi.
“e questo che sarebbe?”
“io lo chiamo istinto di sopravvivenza” Rispose secco Aaron ridendo.
Il combattimento fra i due andò per le lunghe, il vento iniziò a tirare violentemente, la neve iniziò invece
A scendere in modo sempre più forte … la temperatura inizio ad Abbassarsi in modo drastico, in pochissimi minuti si era passata da
una piacevole giornata ad una giornata di pieno inverno, i due cavalieri iniziarono a subire il freddo
ma entrambi non avevano alcuna intenzione di chiudere l’incontro, volevano continuare.
Hope guardò attentamente i due cavalieri scambiarsi affondi uno dopo l’altro, più passava il tempo più sembrava che nessuno
Dei due avesse la meglio sull’altro.
In dieci minuti la neve iniziava ad attaccarsi sul terreno, si iniziava a scivolare, fu proprio questo che portò alla fine dell’incontro,
Bower tentò l’ennesimo affondo questa volta sul ginocchio di Aaron che saltò evitandolo, il vecchio scivolò, Aaron fece un passo     
In avanti, Bower tentò di tenerlo lontano con l’ennesimo affondo  ma Aaron girò su se stesso a 360 gradi e lo colpi con una
Ginocchiata al fianco, subito dopo provo un fendente deciso e Diretto sul ginocchio di Bower che saltò all’ultimo secondo.
Aaron cadde rovinosamente sul terreno e si ritrovò la spada del vecchio appoggiata su la gola.
Hope non credette ad i suoi occhi e si alzò di scatto, fu estasiata per come si fosse conclusa la battaglia dei due, non si aspettava
Quel finale, quella rapidità del vecchio Bower di schivare un fendete ben assestato dal proprio cavaliere.
“Non posso crederci… sembra che gli anni non lo abbiano affatto arrugginito, è incredibile di come sia rimasto in forma”
pensò incredula la dragonessa mentre Aaron salto di in piedi e urlando.
 
“Maledizione”sibilò il giovane cavaliere non credendo ad i propri occhi
Bower rinfoderò la spada esausto cercando di riprendere fiato.
“Questo incontro lo riprenderemo la prossima volta, sei stato molto sfortunato, devo dire che in una mezz’ora hai fatto davvero
Passi da gigante, devo farti i miei complimenti”le disse il vecchio cavaliere e le sorrise.
Aaron guardò Hope, la dragonessa le sorrise.
“Non posso crederci hai quasi battuto Bower, devi essere fiero di te piccolo mio, per me oggi sei te il vincitore”
“Grazie Hope, ti prometto che la prossima volta riuscirò a batterlo”rispose Aaron sorridendole e tutti entrarono nella grotta a
Ripararsi E a riposarsi dopo l’estenuante battaglia.
Una volta dentro accesero un fuoco, Aaron si tolse l’armatura facendo dei versi di dolore, si accorse di avere lividi dappertutto,
braccia, fianco, gambe, si sentiva stremato, quel suo prima combattimento lo aveva distrutto, non aveva neanche le forse di
rialzarsi se glie lo avessero chiesto, posò leggermente la testa sull’enorme petto della dragonessa che lo coprì con la sua
imponente Ala riparandolo dal freddo.
“Oggi mi hai quasi battuto giovane cavaliere, ma ogni combattimento non viene deciso soltanto dalla maestria con cui un
Cavaliere impugna la propria spada, o dai riflessi con cui schiva ed affonda i colpi, ma anche dalla velocità in cui fa tagliare
L’aria alla sua spada. Tu, oggi hai perso perché è quella che ti manca, nei prossimi giorni lavoreremo su la velocità, sono sicuro
Che quando avrò finito con te non esisterà nessun cavaliere che possa sconfiggerti con la spada”concluse il vecchio Bower 
sdraiandosi affianco a loro e iniziando a fumare la pipa.
Aaron sorrise a quella affermazione e guardò felice Hope, la dragonessa le sorrise a sua volta dandole un buffetto sui capelli.
“Sai cosa non mi va giù Hope? Quello di non essere riuscito a batterlo”pensò il giovane cavaliere emettendo un sospiro che
sapeva di dispiacere.
“C’è sempre un altro giorno Aaron, c’è sempre un altro giorno”sussurro la dragonessa cullandolo.
“E io non vedo l’ora che sia questa sera, voglio migliorarmi, giorno dopo giorno, e voglio battere Bower una volta per tutte,
ci ero quasi riuscito oggi, mancava davvero poco … davvero …poco ….”. Aaron sussurrò le ultime parole e si addormentò.
“Riposati ora piccolo mio, riposati”sussurro dolce la dragonessa nella mente del giovane cavaliere stringendolo dolcemente a se.
   
 
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