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Autore: white mirror    19/09/2012    2 recensioni
"Nome!" dice diretta.
"A dire il vero non lo so.."
"Ma come!?! Non sai il suo nome??"
"Non quello vero.." sottolineo.
"Quindi sai un nome falso...? Scusa ma come si è presentato??"
" Ha detto di chiamarsi Manet, Edouard Manet" sospiro.
In una Parigi misteriosa Alessia cerca di combattere gli amari scherzi del destino.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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David Green
Lei è lì di fronte a me mentre bacia un altro uomo e io sto qui, impalato come un sedano a godermi la scena…
Non posso crederci! Sono uno sciocco!...cosa credevo di fare? Aspettarla qui fino alle tre del mattino per cosa???
Ho sbagliato, sono arrivato tardi all’appuntamento e ora ne pago le conseguenze..
Ho sbagliato,… ho sbagliato tutto con lei..
 



Alessia Ferrari
‘Non è possibile! Non può essere lui!! Mi ha aspettato qui fino a quest’ora?!’. Penso mentre allontano delicatamente Louis dalle mie labbra.
“Buona notte” mi dice il giovane pasticcere.
“N..notte” balbetto io mentre cerco di riordinare tutto quel casino creatosi nel mio cervello dall’assurda situazione.
Louis si allontana, dirigendosi verso la metropolitana; ora tra me e...Edouard..ci sono circa tre metri.
Ci guardiamo in silenzio, cercando di sostenere l’uno lo sguardo dell’altro.
‘Perché ? Non ha senso.. mi aveva dato buca…’ mi fermo un attimo a pensare ‘o forse no… che cosa ho fatto!?!? Oddio! Ha un occhio nero…e se per caso è stato aggredito mentre stava venendo all’appuntamento?? No No NO!! Non ci credo!! Non posso essere tanto sfigata!...o forse sì..?...ok, respira Ale…non hai fatto niente di male…devi solo respirare’.
Mentre mi ripeto tutto ciò lo vedo avvicinarsi a me con passo spedito.
Non so proprio cosa fare, il mio cuore comincia a rallentare fino quasi a fermarsi;
Non riesco più a deglutire il nodo alla gola impedisce l’uscita di qualunque suono.
Ora è a meno di un metro da me, la pressione sale, mi gira la testa e le mie gambe tremano come foglie; ormai ci siamo, uno spazio di circa venti centimetri divide il mio corpo dal suo.
Contro ogni mia aspettativa mi porge il mazzo di rose e io insicura lo prendo senza fiatare.
"scusa" dice prima di andar via; Attonita lo guardo scomparire in una stradina laterale poco illuminata.
Vorrei corrergli dietro ma i pochi neuroni ancora presenti nel mio cervello me lo impediscono, quindi mi volto e mi dirigo verso il mio appartamento.
Quando apro la porta vedo, sul divano del salotto di fronte alla TV, la mia buffa coinquilina. "Che c'è? Perché sei qui?" mi domanda con un grande sbadiglio mentre si stropiccia gli occhi.
Il dolore è troppo forte e a lei non so mentire, quindi lascio che le lacrime accumulate fino a quel momento scendano, rigandomi le guance.
Lascio cadere il le rose e mi accascio al suolo, appoggiandomi sulle ginocchia.
"cosa è successo?" dice lei con tono preoccupato avvicinandosi in fretta e furia.
Non riesco a parlare, le lacrime mi annebbiano la vista e i singhiozzi sempre più forti mi impediscono di spiegarle la situazione.
"calma, calma, ci sono qui io.." dice abbracciandomi " non ti preoccupare, andrà tutto bene".
Dopo essermi sfogata per una buona mezz'ora mi tiro su, mi asciugo le lacrime rimaste a metà strada e mi dirigo verso il sofà; Martina mi segue senza dire una parola.
A quel punto prendo un bel respiro profondo e le racconto tutto, dal ritardo fino allo “Scusa”.
La mia amica mi guarda sbalordita, incredula, cercando di elaborare una degna risposta in soluzione a tutto quel casino.
Finito il mio monologo la fisso in attesa del verdetto.
“SSSoccia che sfiga!” esordisce con una finezza tipicamente bolognese; Mi metto a ridere ringraziando il cielo di avere una coinquilina come lei.
“Ale…” dice tornando seria in volto “…devi parlare con lui..”
Parlare con lui? Dopo quello che è successo non riuscirei neanche a guardarlo in faccia…
Non posso..non ci riesco.
“..sai che è la cosa giusta da fare……” insiste
“Lo so” rispondo con la voce tremante.
Detto questo mi alzo e mi dirigo verso la camera da letto sperando che una notte di riposo mi aiuti nella scelta; anche parchè si sa…la notte porta consiglio.
 
 



 
Mai fidarsi dei proverbi, la notte porta solo buio; e se il buon giorno si vede dal mattino sono rovinata.
Mi sveglio verso le 11.45 con un mal di testa allucinante, causato dalla crisi di pianto di sette ore prima e mi dirigo verso la cucina in cerca di una tanica di caffè.
Sfortunatamente la mia ricerca si conclude subito e devo accontentarmi di una tazza dei muppet, con disegnato sopra kermit la rana, riempita fino al bordo.
Tornando verso la camera passo davanti al bagno e noto che l’ immagine riflessa nello specchio di fronte alla porta non mi assomiglia. Le occhiaie, gli occhi gonfi, le unghie mangiate a sangue, le spalle incurvate e le costole che si intravedono da sotto la maglia sono cose che non mi appartengono. Questa non sono io…
Ora capisco il perché delle parole di Martina ..questa situazione mi sta letteralmente mangiando viva, devo parlare con lui se voglio che tutto torni a una normalità..perlomeno apparente.
Inorridita da me stessa decido di tentare l’impossibile e provare ad uscire.
Tiro fuori dall’armadio e indosso un paio di jeans blu e una maglietta azzurra stile impero con dei fiorellini bianchi, mi trucco e mi sistemo al meglio i capelli.
Recupero una rosa dal mazzo donatomi da Edouard e con la determinazione di un toro mi dirigo a grandi passi verso il luogo del nostro primo incontro, il cimitero di Passy.
 




 
Nessuno.
Il cimitero si presenta ai miei occhi come un deserto, tetro e privo di vita.
Mi dirigo verso la tomba di Leroy sperando di trovarlo lì; quando sento qualcuno entrare in quel villaggio di morti, mi giro verso l’ingresso e lo vedo comparire dalla porta in ferro battuto, bellissimo come sempre nella sua semplicità.
Appena mi vede si gira verso il portone per uscire.
Lo seguo e prima che varchi quella soglia gli afferro il braccio per farlo fermare. Deve ascoltarmi.
“Lascami” dice con tono deciso sottraendosi alla mia presa.
“devi ascoltarmi!..io……… mi dispiace per l’altra sera…vorrei che tu potessi prendere in considerazione l’idea di darmi un'altra possibilità…perché..”
“Senti …. ” dice interrompendomi “lascia stare….sarebbe meglio se non ci vedessimo più”
“Ma…aspetta..io”
“ fidati..è meglio così per entrambi..”
“Ma..”
“Non voglio che tu soffra a causa mia”. Detto questo scompare, lasciandomi lì…sola con il mio dolore.
 



 
non voglio che tu soffra a causa mia’, il mio cervello continua a ripetermi quella frase mentre percorro le stradine verso casa.
è meglio per entrambi…’ NO!! È meglio così per te!!..anche se quello che è successo, in parte, è  anche colpa mia….
Un rumore di passi mi distoglie dai problemi della mi vita sentimentale e mi riporta alla realtà. Quando alzo la testa un uomo, ben piazzato sui cinquant’ anni, è fermo di fronte a me che mi impedisce il passaggio.
“Salve bella signora..” dice l’uomo con fare losco.
Già il fatto che mi dia della ..”signora”..mi irrita alquanto, dato che potrei essere sua figlia, per di più mi blocca anche la strada.
“mi scusi..potrebbe farmi passare?” dico con tono palesemente irritato dal comportamento del mio interlocutore.
“ Mi dispiace, ma non penso sia possibile..” dice quello avvicinandosi “ lei lo conosce e quindi…” sogghigna l’energumeno.
“….conosco Chi?..Cosa…?.....Perchè?” mi prende il panico
“…cosa facciamo …il gioco delle domande??” ride di me lo sconosciuto. “ Non ho tempo da perdere” . Fortunatamente la suoneria del mio cellulare interrompe quell’ amabile conversazione.
“Posso..?” domando al losco figuro che non mi degna di alcuna risposta.
Cerco all’interno della borsa il telefono sperando di trovarlo in fretta; Numero sconosciuto.
“Pronto? Chi è ?” chiedo voltando le spalle all’energumeno.
“Ale…Ale mi senti?? Ale .. sono Louis….Louis Crèvon…”
“Ah…Louis..” dico con tono un po’ deluso
“Tutto ok?....scusa se ho chiamato….forse non è un buon momento….”
“No no, non ti preoccupare…mi fa piacere sentirti..” mento spudoratamente sperando che non se ne accorga.
“Ah..meno male…comunque ti ho chiamato….. per chiederti se….per caso….. ti andava di uscire domani sera? “
“Louis…io domani sera lavoro..non posso proprio..mi dispiace”
“…che ne dici allora se ci vediamo domani mattina?” insiste
“D’accordo..”
“Al solito posto alle 9… va bene?”
“Va bene a domani”. 
Metto giù il telefono pronta per affrontare quel maleducato; mi volto ma di fronte a me non c’è più nessuno, la strada è libera ed ora posso tornare a casa.
 


 
 
David Green
Miller giace ora sdraiato, con la faccia a terra, in una stradina laterale un po’ imbucata, fuori dalla portata visiva dei passanti.
Mi chino su quella grossa figura per estrarre la freccetta che gli ho lanciato, volta a  iniettare nel suo organismo un sonnifero abbastanza potente da tramortire un cavallo.
Devo aspettare che si risvegli. Ho troppe domande..a cui servono delle risposte.
Mezzora dopo lo vedo tirarsi su pian piano, non ancora sicuro del luogo in cui si trova.
“Perché sei qui Miller..?” gli chiedo pieno di rabbia, mettendomi davanti alla sua unica via di fuga.
“Levati Green prima che ti faccia male..” si avvicina a me ridendo.
“Ti ho chiesto…Perché Sei Qui …MILLER????” ringhio, tirandogli un pugno esattamente in mezzo agli occhi e facendolo rimbalzare col culo a terra.
“ JOHNSON….ha detto di venire a fare una visitina alla tua nuova amica…..che tra l’altro è un vero bocconcino” sogghigna il mostro.
Sento il sangue ribollirmi nelle vene come un fiume di lava e i muscoli sono talmente in tensione da potermi lacerare la pelle e fuoriuscire.
“ … ha anche detto che se non porti i soldi entro mercoledì….Dovrò tornare per una seconda visita….”
“…di a Johnson di lasciarla in pace!! Lei non c’entra niente con tutto questo!! Non sa neanche chi sono!”
“Green…Green…sei un povero illuso..a Johnson non importa che lei sappia o no la tua reale identità….vuole solo i suoi soldi…e li avrà..altrimenti qualcuno si farà molto male”
“MAH…!!!..”
“ Mercoledì.. Green!!! ..MERCOLEDì!!” ripete allontanandosi verso la strada principale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Salve a tutti!!
Allora come vi sembra?
Suggerimenti?? Critiche costruttive? Beh ormai lo sapete ..non dovete far altro che lasciare un commento!!
Spero di riuscire a completare il più presto possibile anche il capitolo 5!
Un Grazie a tutti quelli che hanno la pazienza e la voglia di seguire la mia storia!!
un bacione enorme
W.M 
  
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