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Autore: Ann Flood    19/09/2012    11 recensioni
Lovino Vargas riesce miracolosamente a passare l'esame d'ammissione alla Stanford University causando così lo stupore di parenti e amici. Finalmente potrà incontrare persone nuove, che lo miglioreranno, lo faranno maturare e chissà, magari anche innamorare... o forse no? (storia molto demenziale ai limiti dell'assurdo)
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Cap 3: Quel dannato Apple Martini!


Un locale, una serata tranquilla con dei nuovi compagni d'università, una cosa normale no?
No, non lo era se eri in compagnia dei tre idioti.


Lovino non ebbe scelta, dovette seguirli, anche perché Gilbert Beils-coso - Così lui lo chiamava - lo aveva letteralmente trascinato, non sia mai si fosse tirato indietro, ormai aveva accettato l'invito e doveva stare insieme a loro.

Peccato che quei tre bastardi non avessero fatto altro che: Schiamazzare, Bere, Importunare Ragazze e naturalmente fatto perdere per l'ennesima volta la pazienza al povero italiano.

Dannazione, perché dovevano essere così stupidi? Lovino approfittando della confusione del locale, si allontanò per conto suo. Una seduta tranquilla vicino al bancone del bar? Perfetto.

D'un tratto si accorse che anche Fred era venuto, e la cosa lo rendeva felice. Quel ragazzo anche se 'strambo' e con degli strani hobby, sembrava il più normale - O forse era l'influenza dei tre dell'ave maria a far sembrare Fred un tipo quasi accettabile -.

Avrebbe voluto avvicinarsi all'americano, peccato che quest'ultimo stesse in compagnia di individui vagamente sospetti. Uno dei ragazzi era estremamente alto, con delle spalle enormi e i capelli beige, quasi sul bianco sporco. Un momento -I CAPELLI BEIGE??!-
Inoltre il suo abbigliamento era vagamente inquietante.
Portava un cappotto anch'esso beige, degli stivali neri e una sciarpa bianca che si confondeva quasi con la tinta dei capelli.
-"Ma siamo in California! Ci saranno almeno 25 °C!!" Pensò Lovino. Probabilmente quel ragazzo doveva avere qualche serio problema, meglio non averci niente a che fare.

Vicino al - mostro delle nevi - c'era un individuo dalla dubbia sessualità. Sembrava una donna ma era un uomo!! Aveva i tipici tratti orientali - "probabilmente era cinese"- e portava i suoi capelli raccolti da una lunga coda di cavallo. -"Ma è una donna o un uomo?" fu questo pensava l'italiano, fino a quando non fu fulminato dallo sguardo agghiacciante del -Gigante Beige-.

Lovino si voltò immediatamente, no no, se ne sarebbe stato da solo al bancone bar, non si sarebbe unito nè ai tre idioti, nè all'altro agghiacciante trio.

Rimase per un quarto d'ora a fissare il suo bicchiere, aveva bevuto un semplice cocktail di frutta analcolico, sapeva di avere il brutto vizio di alzare il gomito quando era agitato per qualcosa e quindi decise di non toccare alcool per quella sera.

La sua Bella non arrivava. Che fine aveva fatto il suo meraviglioso angelo biondo dagli occhi color smeraldo?
Decise di andarsene, era inutile restare lì e sicuramente i tre idioti non si sarebbero di certo accorti della sua assenza. Così con aria delusa si alzò dalla seduta e si avviò verso l'uscita.

Improvvisamente venne fermato da una voce, era la sua voce! Finalmente Bella era arrivata!
Il giovane provò ad avvicinarsi per salutarla ma lei si diresse dritta dritta verso Antonio e i suoi amici non accorgendosi minimamente dell'italiano.
Lovino rimase pietrificato da quello che vide. La giovane abbracciò calorosamente lo spagnolo, proprio lo stesso abbraccio che avrebbe voluto ricevere lui stesso dalla sua "bella".
Ridevano, scherzavano, stavano fottutamente bene insieme, era troppo per i suoi occhi, ma rimase lì impassibile a guardare, era quasi immobilizzato.

Il colpo di grazia non fu tanto il bacio che Bella in seguito diede ad Antonio, fu la sua spontaneità, il modo in cui le labbra del suo angelo toccavano quelle dello spagnolo. Come se fosse una cosa normale, ripetitiva, ed era voluto da entrambi.

Descrivere i sentimenti dell'italiano era quasi impossibile. Arrabbiato? Straziato? Deluso? Probabilmente nessuna di queste parole poteva descrivere appieno le emozioni che stava provando in quel momento Lovino.
Però quest'ultimo decise di non andarsene, no. Quei bastardi dovevano sapere cosa gli avevano fatto. Invitarlo ad uscire insistentemente per poi umiliarlo in questo modo? No, era inaccettabile.

Non si sa come quel bicchiere di apple martini finì nelle sue mani e come questi siano aumentati fino a fargli perdere la lucidità.
E pensare che quella sera si era ripromesso di non bere niente, eppure era lì, solo ed ubriaco.
La sua vista era annebbiata, barcollava e sproloquiava cose insensate, probabilmente si era fatto notare da mezzo locale - Chi non l'avrebbe notato? -
Alfred lasciò per un attimo i suoi strani amici e si diresse verso l'italiano.
-"Lovino, che diavolo hai fatto?"
-"Fred, perché non torni dai tuoi amici inquietanti? Sto bene davvero."
Alfred sospirò, no Lovino non stava per niente bene e gli disse preoccupato: -"Vieni con me, ti porto al dormitorio", poi lo prese per un braccio cercando di trascinarlo fuori dal locale, ma l'italiano si liberò dalla sua presa.

Alterato Lovino rispose: -"Che cazzo vuoi? Ho 22 anni faccio quello che mi pare!!" e poi spintonò l'americano, allontanandolo il più possibile da lui.
Alfred rimase quasi scioccato, si Lovino era scorbutico, ma mai era stato così violento. Alfred lo guardò in silenzio, era come se avesse già rivissuto quella medesima scena in passato, con un'altra persona.

Gilbert si accorse di quello che stava succedendo, dopotutto... come poteva non accorgersene?
Antonio e Francis seguirono l'amico che aiutava Lovino a calmarsi.
-"Lovi, smettila ti cacceranno! Andiamo a casa"
L'italiano fissò con rabbia lo spagnolo che cercava di calmarlo: -"Non mi toccare fottuto bastardo!"
Forse quella fu l'ultima cosa che ricordò Lovino prima di svegliarsi come se nulla fosse nel suo letto.

****

La sbronza della sera precendente aveva procurato un mal di testa lancinante al povero Lovino, che a stento riusciva a reggersi in piedi.
-"C-che diavolo è successo? Perché mi scoppia la testa?"
L'albino quasi divertito rispose -"Succede che sei un coglione, e non sai reggere due bicchierini di apple martini".

-"Martini?" La mente annebbiata di Lovino cercava di far spazio ai ricordi della sera precedente, ma poi si accorse dell'assenza del coinquilino biondo. Strano di solito Alfred era l'ultimo a svegliarsi.
-"Dov'è Alfred? Perché non è qui?" Chiese l'italiano.

Gilbert lo guardò come se volesse colpevolizzarlo dell'assenza del suo amico.
-"Sai Lovino, i tuoi comportamenti possono turbare le persone, te ne rendi conto vero?"

-"Cosa intendi Gil? Ho forse messo le mani addosso ad Alfred? L'ho offeso in qualche modo?"  Replicò sbigottito il moro.
Il tedesco capì che la sua affermazione forse era stata troppo pesante, cosa poteva saperne Lovino di quello che era accaduto ad Alfred?

-"No, non gli hai fatto niente... almeno non direttamente".

-"Senti Beils-coso mi stai facendo perdere la pazienza! Cosa è successo ad Alfred e cosa c'entro io con questo?!"


-"Non posso dirti niente mi dispiace, è la vita privata di Fred.. un giorno te ne parlerà. Ti chiederei solo di cambiare atteggiamento con lui... il tuo caratteraccio con Alfred risparmiatelo."

Oh bene! Adesso pure le offese? Colpevole di qualcosa che non sapeva, inoltre con un mal di testa lancinante e la voglia di vomitare pure l'anima, cosa poteva esserci di peggio?!
D'un tratto si aprì la porta della loro stanza. -"Hola Chicos ~ , come va oggi?"

-"Bene, come non detto. Al peggio non c'è mai fine"

Lovino irritato dalla presenza di quello sgradito ospite si chiuse in bagno, una doccia fredda lo avrebbe certamente calmato. Purtroppo ricordava quel fottuto bacio tra Antonio e Bella, come avrebbe potuto dimenticarlo?

****

-"C-Che sta facendo in bagno?"

-"Antonio cosa ne posso sapere io?! Si sente il rumore della doccia, si starà lavando forse?"
rispose perplesso l'albino.

-"Ricorda niente di ieri sera?..." Chiese con occhi speranzosi lo spagnolo.

-"Non credo, sembrava normale quando ti ha visto."

-"O forse... fa finta di non ricordare!!" rispose maliziosamente Antonio.

Gilbert esaperatò si sedette vicino al suo amico. -"Lo dico per il tuo bene, smettila. Era ubriaco, UBRIACO, non puoi dar credito ad un gesto fatto senza lucidità! Insomma mio fratello da brillo ha baciato il cane dei vicini!"

-"Ma io non sono un cane! Io sono una persona, e gli ubriachi fanno sempre quello che non hanno il coraggio di fare da lucidi!"

Già il nostro italiano preferito quella notte aveva fatto la peggiore delle cose, qualcosa che - senza volerlo - lo aveva legato indissolubilmente ad Antonio.


****

-"Cazzo quanto vomita, ma non ha ancora finito?"

-"Gilbert smettila di essere così rude! Vai ad aiutarlo piuttosto!"


-"Francis sei buono buono con le critiche, ma intanto non hai mosso un dito per Lovino"

Il francese guardò l'albino trucemente - "... mhp tanto lo sta aiutando Antonio no? Piuttosto, che fine ha fatto Alfred?"

-"Quell'idiota di Lovino gli ricorda troppo Artie, questa notte non dormirà qui... lo ospitano i suoi amici"

-"Dovevo immaginarlo... non ha ancora accettato la decisione di Arthur..."


La loro discussione venne interrotta dall'italiano che si accasciò nel suo letto senza forze.
Antonio lo guardò impietosito -"Poverino, si è sentito davvero male..."

-"Beh è colpa sua! Non doveva esagerare" Aggiunse Gilbert.
-"Senti chi parla! Ogni sera esageri col bere, questa sera però non l'hai potuto fare perché Lovino si è sentito male prima di te!" Ribattè il francese.

Antonio alterato rispose: -"Insomma la smettete di litigare? Dobbiamo pensare a lui adesso! Mi chiedo come mai mi abbia insultato per tutto il tempo... cosa gli ho fatto?"

-"Antonio, ti preoccupi troppo per Lovino. Insomma non lo conosci nemmeno! Perché non lo lasci perdere? Su andate a dormire ragazzi... ci penso io al nostro 'amico' " Disse l'albino fin troppo assonnato per stare ad ascoltare i suoi amici.

-"Aspetta! Forse è meglio che rimanga! Posso aiutarlo io per questa notte!" aggiunse lo spagnolo, speranzoso di una risposta affermativa da parte di Gilbert.

-"Ho sonno, vattene Antonio!" rispose irritato quest'ultimo.

Il loro battibecco fu interrotto dall'italiano che parlava nel sonno. -"Ba-Bastardo ridammelo!"

Antonio si avvicinò a Lovino -"Hey calmati Lovi, di cosa stai parlando? Perché non dormi tranquillamen-.."

Senza neanche dargli il tempo di terminare la frase l'italiano tirò a se lo spagnolo e lo baciò e poi come se nulla fosse tornò a dormire borbottando -"Me lo sono ripreso!"

Antonio rimase pietrificato, che diavolo era successo? Perché Lovino lo aveva baciato?

Francis e Gilbert guardarono tutta la scena esterrefatti, fino a quando non si avvicinarono al loro amico ormai in trans.
-"M-m-mi ha baciato!"

-"Antonio... non prendertela, è ubriaco"
rispose Francis.

-"Non me la sto prendendo! Ma...  c-c-cioè non pensavo che a Lovino piacessero gli uomini!"

-"Frena. Lovino è U.B.R.I.A.C.O. , non puoi dargli del gay per una cosa che ha fatto senza l'uso delle sue facoltà mentali!"
aggiunse Gilbert.

-"Aspetta, stai dicendo che io non potrei piacergli??!" ribattè quasi offeso lo spagnolo.

Francis guardò perplessamente l'amico e gli rispose: -"No, Gilbert sta cercando di dirti che non conosciamo così a fondo Lovino da poter sapere i suoi 'gusti'. Insomma io sono il primo che vede maliziosamente qualsiasi cosa, ma ora non possiamo dare giudizi affrettati su Lovino! E poi che t'importa se Lovino è gay scusa?"

-"Già che t'importa? Non è che il gay in realtà sei tu Antonio?" Disse sarcastico l'albino.

-"C-c-che state dicendo? Finitela di scherzare, lo sapete che a me piacciono le donne!"

-"Su su scherzavamo Tonio, lo sappiamo che tu sei un macho-latino!" ribattè sempre in modo sarcastico Gilbert.


****


Già insomma, a lui piacevano le donne giusto? Che problema c'era se un ragazzo lo aveva baciato? Non era lucido, non era nulla d'importante! Probabilmente sarebbe stato così se quel ragazzo non fosse stato la sua nuova - ossessione -.

 Lovino si era cacciato in un bel guaio, come avrebbe potuto spiegare allo spagnolo che lo aveva baciato solo per riprendersi il bacio della sua Bella, se non ricordava nulla? Come sarebbe potuto uscire da questo grande equivoco? E soprattutto, cosa aveva in mente Antonio?!










Note:
Beh che dire, per prima cosa mi scuso per l'imperdonabile ritardo, purtroppo ho avuto un po' di casini in questi giorni e non avevo assolutamente voglia di scrivere - tanto per -. Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti voi che mi sostenete, siete in tantissimi a seguire la mia storia e non me lo aspettavo assolutamente ò_ò
Vi mando un bacione <3 continuate a recensire se vi va :D cercherò di aggiornare il prima possibile!

Ann



  
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