Salve amanti di Shaman King!
Innanzitutto devo spiegare il mio immenso ritardo. Mi scuso, mi
prostro per chiedere il vostro perdono! Due sono i motivi principali per cui non
ho aggiornato la mia fic, il primo è che sono stata sommersa da compiti in
classe e interrogazioni e questo ha occupato maggiormente il mio tempo; il
secondo motivo riguarda soprattutto una crisi... Dato che volevo far coincidere
la fine della fic con il finale di Shaman King (il manga), avevo fatto un
abbozzo dei vari capitoli... Purtroppo io non ho capito la fine!!! Quindi lancio
un umile appello a voi, super esperti di questo bellissimo fumetto: per favore,
spiegatemi il finale! Mandatami una e–mail, un segnale di fumo, qualsiasi
cosa!
P.s. vorrei farmi perdonare aggiungendo due capitoli anziché uno...
orz
Beh, ora passo ai ringraziamenti:
Per prima cosa ringrazio tutti quelli che hanno letto questa fic!
Grazie mille! Anche della vostra immensa
pazienza!
Per Dark Feder: Grazie per la recensione ^^ e scusa
per il ritardo... orz... Spero che questi capitoli ti piacciano... Fuoco e
Fiamme!!! *:*
Per Didith: Scusami, scusami, scusami... orz...
Anche se hai scritto che eri impaziente ci ho messo così tanto! Beh, spero che
vorrai lo stesso leggere il seguito...
Per Himura: O.O Urca! Addirittura 100 volte? Wow,
sono lusingatissima... Grazie... scusa per il ritardo...
orz
Per Fly Irma: Grazie mille per i complimenti e la
recensione ^^ scusa per il ritardo... orz
Per Kati: ehm... anche se non è presto continuerai a
leggere? Spero di si... Scusa... orz
Per Saiyo83: Wow! Sono contenta che la mia fic ti
sia piaciuta così tanto... scusa per il ritardo e grazie per la recensione...
orz
Per dadda: Oh, grazie per la recensione ^^ Sono
contenta che la storia ti sia piaciuta tanto, spero che ti piaccia anche il
seguito! Scusami per il ritardo... orz
Copia e incolla
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ATTENZIONE! TUTTI I
PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI
TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA
LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI
QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE
RECENSIONI.
CAPITOLO V
In cui Ryu si prende un bello
spavento.
Miallen era stata accolta per la notte da Yoh e i suoi amici. Alla
fine l'avevano convinta a stare con loro. Ognuno di loro conosceva Hao che, a
quanto le avevano detto, avevano conosciuto tempo prima, all’inizio del loro
viaggio per raggiungere il villaggio dei Pache. La ragazza era seduta a terra
accanto ad un tavolo basso su cui si trovava la luce tremula di una candela.
L'aveva chiesta lei. Osservare la piccola fiammella che danzava alla minima
corrente d'aria la rilassava, in qualche
modo.
Hao, tutti le avevano detto, somigliava incredibilmente a
Yoh.
Il misterioso ragazzo che l'aveva salvata era la fotocopia di
Yoh.
Possibile che Hao fosse quel
ragazzo?
Non poteva crederci, non lui, non poteva
esserlo...
Non doveva esserlo!
Se fosse stato così, però, la prima impressione che lei aveva avuto
del ragazzo era vera.
Hao era un assassino.
Accanto a lei la fiammella della candela aveva preso ad agitarsi
inquieta e il vento c'entrava ben poco. Lentamente, nel buio della notte, mentre
gli altri dormivano, la fiammella si ingrandì. Miallen lasciò che il fuoco le si
attorcigliasse attorno ai polsi, come un’insolita spirale di braccialetti, senza
che la ustionasse. Il fuoco non era mai stato aggressivo con lei. Lasciò che le
fiamme la lambissero e la circondassero, immersa in uno stato di concentrazione
che ormai le aveva fatto perdere il contatto con la
realtà.
Vi fu bruscamente riportata.
Guardò infuriata Ryu che le aveva gettato un secchio d'acqua gelida
addosso. «Ma perché l'hai fatto?» chiese lei, la voce tremante
d’ira.
«Come perché, stavi andando a fuoco! Stavi bruciando viva! Ti ho
salvato…»
«Non dire sciocchezze io non stavo andando a fuoco! Vedi delle
ustioni sul mio corpo?» Così dicendo, mostrò le braccia nude. Ryu controllò la
sua pelle minuziosamente: «È vero, cavoli, ma come hai
fatto?»
Miallen alzò le spalle: «È una cosa che so fare da quando sono
piccola…» sussurrò. Ryu la guardò: «Sul serio? Ma allora sei una sciamana!
Perché non cerchiamo assieme il nostro posto
migliore?»
«Eh?! Posto migliore? Comunque non sono una
sciamana…»
«Come non sei una sciamana?! Controlli uno spirito del fuoco! Anche
Hao…»
«Cosa? Hao controlla uno spirito del
fuoco?»
«Spirit of fire, così si chiama, credo… Il posto migliore è il luogo
in cui ti senti a casa, protetto, al sicuro… Lo cerchiamo insieme?» Nel fare
quest’ultima domanda, Ryu le prese una mano.
«Non ci penso proprio!» esclamò Miallen, sapendo di essere antipatica
e maleducata. A sentire quelle parole, Ryu sembrò diventare di pietra, con la
bocca aperta, poi ritornò deluso e sconsolato a dormire. Lei aspettò che nella
casetta ripiombasse il silenzio.
Poi scoppiò in lacrime, singhiozzando senza saperne il
motivo.
**********
Hao stava solo, sdraiato su un posto elevato, fuori dal villaggio dei
Pache.
La luna illuminava debolmente la notte, un piccolo cerchio di luce
bianca nella nera volta celeste.
Il cielo era meravigliosamente trapuntato di stelle, come un campo di
fiori.
Era tutto così bello senza
l'elettricità.
La sua mente corse ai secoli in cui l’uomo non sapeva neanche cosa
fosse la luce elettrica. Pensò a Matamune.
Matamune, il suo unico vero
amico.
L'aria pura e fredda penetrava nel suo petto, come una lama
affilata.
Sorrise a questa sensazione: era bello sentirsi
vivi.
Quell'atmosfera così calma riusciva a distoglierlo dalle sue
preoccupazioni, liberandogli la mente da pensieri
fastidiosi.
Avvertiva però la mancanza di qualcosa e anche se la ignorava questa
sensazione premeva ai lati della sua mente.
Sentiva la solitudine come un macigno, anziché come al solito, una
liberazione dal suo potere.
Forse non era la mancanza di qualcosa, ma di
qualcuno.
Forse era caduto in un incantesimo, una magia intessuta da iridi
violette.
Forse si era innamorato.
Il ragazzo rise.
Era proprio una bella notte.
Una notte che ispirava pensieri
ridicoli.
Altro capitolo di
passaggio... Continuate a leggere...
Il seguito è un po’ più
emozionante! ^________________^
CAPITOLO
VI
In cui compare l’angelo di
fuoco.
Miallen passeggiava con Yoh e il suo spirito custode, il samurai
Amidamaru. Yoh avrebbe dovuto allenarsi ma invece era riuscito a strappare una pausa al severissimo allenamento di
Anna e si era messo a chiacchierare con lei. Miallen apprezzava la compagnia di
Yoh, i suoi modi di fare così calmi e rilassati la mettevano di buon
umore.
Però Yoh gli ricordava il suo misterioso
salvatore.
Ma il suo misterioso salvatore era Hao, ormai non aveva più dubbi,
anche se sperava di sbagliarsi con tutta sé
stessa.
Hao era crudele, aveva ucciso i suoi genitori a sangue freddo,
lasciandola crescere con due persone veramente orribili. Il suo patrigno e il
suo fratellastro non facevano altro che schernirla e picchiarla, usavano i loro
poteri sciamanici contro di lei, la sfruttavano come una serva, tutto perché lei
non era una sciamana e non vedeva bene gli spiriti. Loro invece tenevano conto
delle parole di Hao come verità assoluta, non le mettevano in dubbio per nessun
motivo al mondo. Si sarebbero suicidati se solo Hao gliel'avesse chiesto.
Miallen ne era disgustata. Ma perché proprio quel ragazzo doveva essere Hao? Un
ragazzo con degli occhi così stupendi...
I suoi pensieri furono interrotti alla vista di due persone vestite
di bianco, l'aspetto vagamente familiare. Un uomo biondo, lo sguardo di ghiaccio
dietro le lenti degli occhiali con accanto una ragazza camminavano spediti
incontro a loro. L'uomo biondo, appena la vide, le puntò contro l'indice
accusatorio. «Tu sei la sciamana sostenitrice di Hao, abbiamo ucciso gli altri
due, ora tocca a te!» Estrasse una pistola e gliela puntò contro. Lei fissava
l'arma, sudando freddo. «Lasciala stare,- disse Yoh -lei non è una
sciamana!»
«Non intervenire, Yoh!» esclamò Miallen, voltandosi e guardandolo per
una frazione di secondo. Yoh rabbrividì alla vista dello sguardo della ragazza.
Aveva perso tutta la sua cordialità. «X-laws, non sarò una sciamana, ma posso
difendermi!»
Il biondo sparò seguito dalla ragazza. Subito ne uscì il suo spirito
custode, ma Miallen non riusciva a vederlo bene. Si limitò solamente a creare
diverse correnti d’aria attorno a se e che la protessero, il che diede a tutti
gli sciamani presenti l'impressione che l'angelo spirito custode del biondo
avesse di proposito sbagliato l'attacco, andando a conficcare la sua arma nel
terreno anziché contro la ragazza. Miallen si passò una mano sulla fronte,
sudata. Il biondo la guardava esterrefatto. Yoh intanto era ancora paralizzato
dallo sguardo di lei. Per colmo di sfortuna, Hao stava proprio facendo una
passeggiata che incrociava il campo di battaglia. Quello che successe da parte
degli X-laws era prevedibile. Yoh, dal canto suo, non sapeva ancora bene come
considerare Hao. Ciò che non si era aspettato era la reazione di
Miallen.
Miallen aveva perso la concentrazione sul controllo delle correnti
d'aria, che si dissolsero lasciandola indifesa. Ma neanche ci badò. Il biondo,
alla vista del ragazzo che stava passeggiando tranquillo con il suo spirito
custode, si risistemò gli occhiali e, mentre lei vedeva lo sguardo del ragazza
trasformarsi in uno sguardo omicida, pronunciò una semplice parola: «Hao…»
Miallen non sentì il seguito di ciò che stava dicendo il biondo. Aveva sperato
di sbagliarsi, ma ciò che sospettava ormai non poteva essere più
negato.
Cadde in ginocchio, la mente come
devastata.
Ormai aveva una gran confusione in testa e non aveva più la forza di
reagire.
Non vedeva neanche più lo spirito custode che la stava
attaccando.
Chiuse gli occhi in attesa del
colpo.
Ma il colpo non avvenne.
Sentì invece su di sé il peso e il calore del corpo di una
persona.
Una persona ferita, il cui sangue le stava scorrendo caldo
addosso.
Il sangue di colui che l'aveva salvata dalla
morte.
Il sangue della persona che aveva odiato fino a quel
momento.
Il sangue della persona che aveva scoperto di
amare.
Il sangue di Hao.
**********
Osservava tutto dall'alto del suo spirito custode da un po' di
tempo.
Senza sapere il perché, aveva tirato un sospiro di sollievo quando il
primo attacco non andò a segno.
Decise di mostrarsi.
Con uno dei suoi sorrisi ipocriti, salutò altezzoso gli X-laws. Quel
Marco aveva iniziato a fargli uno dei suoi soliti noiosissimi discorsi. Si stupì
vedendo la ragazza che abbassava le difese alla sua
vista.
Hao reagì senza pensare troppo a quello che stava
facendo.
Che gesto stupido.
Era disgustato da quello che aveva
fatto.
Comportarsi in quel modo per un’umana era proprio una cosa da
stupidi.
Avrebbe potuto fare qualsiasi altra
cosa.
Avrebbe potuto usare il suo spirito
custode.
Avrebbe potuto lasciare che la
uccidessero.
Era proprio stato un'idiota di prima
categoria.
Ora era riverso su di lei, perdeva velocemente sangue e con esso le
sue forze.
Tossì, sputando altro sangue.
Stava perdendo il suo sangue perché era stato colpito al posto di
lei.
Versava il suo sangue per
un'umana.
Il silenzio era sceso su tutti che lo guardavano a dir poco
sbigottiti.
Se ne avesse avuto la forza, avrebbe riso di
loro.
La vista gli si stava
annebbiando.
Gocce calde sembravano cadergli
addosso.
Pioveva?
Ma no, erano nel villaggio dei
Pache...
Tutti erano immobili, paralizzati come statue, il silenzio più
assoluto.
Perché gli X-laws non gli davano il colpo di grazia? Per loro era
un'occasione d'oro e la stavano sprecando.
La sua vista si stava schiarendo, poté scorgere Spirit of fire
deformarsi e assumere un'altra forma.
Una forma che non aveva mai
visto.
Un angelo di fuoco, non come quello degli X-laws, ma una forma umana
alata incredibilmente bella.
Poi avvertì qualcosa di
sbagliato.
Non stava più perdendo le forze, anzi, le stava
riacquistando.
Come era possibile?
Si alzò, pur sempre debole, portandosi una mano sulla
ferita.
La ferita non c'era
più.
Si guardò la mano, sporca di sangue ma della ferita più nessuna
traccia.
Voltò la testa verso la ragazza.
Lo stava guardando, il volto rigato di lacrime, lo sguardo
terribile.
Com'era possibile che quella ragazza i cui pensieri erano ricolmi
d'odio per lui l'avesse salvato?
Quello che sentiva non era odio. Era
delusione.
Non badò a quello che stava accadendo. Continuò a sostenere lo
sguardo accusatorio della ragazza, senza batter ciglio, senza accorgersi dei
dubbi di suo fratello che era rimasto immobile a vedere quello che accadeva,
senza badare all’essere formato dal suo spirito custode che teneva testa ai due
angeli degli X-laws.
C'erano solo lui e Miallen.
E le sue lacrime.
Alzò una mano e la avvicinò al suo
viso.
Miallen si ritrasse. Quel gesto sembrò riscuoterla. Si alzò, lo
sguardo sempre piantato nel suo e corse via.
L’essere di fuoco svanì, interrompendo la battaglia a
metà.
Hao ricreò l’over soul di Spirit of fire, dissolto dalla ragazza,
senza conseguenze per se stesso, e se ne andò volando via sul suo spirito
custode, la mente ancora confusa su quel che era
successo.
Una cosa era sicura: quella non era affatto la sua
giornata.
Allora che ne
dite?
Mi perdonerete? (l’autrice
fa gli occhi sberluccicanti per cercare di commuovere i suoi
lettori)
Spero che vi siano
piaciuti!
Grazie a tutti quelli che
leggeranno!
Ancora mille
scuse
orz
Un
saluto
KiaeAlterEgo