Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: dubhe7    20/09/2012    5 recensioni
Gli auror stanno ancora cercando gli ultimi mangiamorte, Draco e la sua famiglia sono rinchiusi nel Manor, le uniche persone che vedono sono gli auror. A Draco però viene data l'occasione di riscattare il suo nome. Hermione è alle prese con una storia d'amore con Ron che però non sembra avere futuro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo la strana coppia CHIEDO UMILMENTE SCUSA PER QUESTO RITARDO DI PUBBLICAZIONE! MA A CAUSA DEL PC HO DOVUTO RISCRIVERLO DUE VOLTE POICHE' NON MI SALVAVA IL LAVORO! PERO' ORA CE L'HO FATTA BUONA LETTURA.


Draco aveva ottenuto la libertà, i suoi godevano di maggiori libertà, Goyle era stato rinchiuso ad Azkaban in attesa di giudizio.La ramanzina di Potter era arrivata, come previsto dal biondo, ma dopo aver dato le sue spiegazioni aveva liquidato l'Auror, il quale stranamente aveva acconsentito a lasciarlo solo.
Tutto sembrava tornare lentamente alla vita di prima, quando ancora gli Auror non giravano per casa Malfoy, quando il nome dei Malfoy era temuto.
Ora Draco poteva girare per le strade di Diagon Alley senza essere guardato male, anzi qualcuno gli rivolgeva un sorriso. Aveva salvato l'eroina della guerra, aiutato Potter a catturare un pazzo ex Mangiamorte. Però lui non stava bene, gli mancava qualcosa, qualcuno.
Aveva scoperto il piacere di girare per la Londra babbana, quella dove lui era solo un ragazzo affascinante. Si sedeva nei bar, ordinava da bere e stava li, pensava.
-Ehm, ciao. Piacere io sono Amanda. Scusa se ti disturbo ma vedi quella ragazza laggiù? E' una mia amica e ti trova molto carino. Ti andrebbe di bere qualcosa con lei?
-Ciao! Mi chiamo Sara. Ti dispiace se mi siedo qui?
-Ciao, piacere Kate.
Tutte le sere più di una ragazza si presentava, o per un favore a un'amica o semplicemente per provarci con lui. Draco non rifiutava mai, una ragazza ormai valeva l'altra.

Hermione si era rimessa bene, almeno fisicamente. Era tornata a lavoro pochi giorni dopo essere stata dimessa.
-Herm, potevi stare a casa, non c'è nulla da fare.- Harry aveva provato a dissuadere l'amica ma era tutto inutile.
-Harry a casa mi annoio e poi ho da scrivere i documenti dei tre giorni passati in missione. Non posso stare a casa.
-Sicura che non c'entri con Malfoy?
Hermione era sbiancata.
-Cosa c'entra? Lui non c'entra nulla!
-Ne vuoi parlare?
-Di cosa? Non ho nulla da dire.
Ma Harry la conosceva troppo bene, sapeva che quando si metteva sulla difensiva qualcosa da dire lo aveva ma non voleva.
-Se vuoi parlare sai dove trovarmi.- Così dicendo Harry lasciò l'amica e andò nel suo ufficio.
"Maledetto Harry, sempre tutto lui deve sapere. Ma come cavolo fa a capire sempre."
La grifona aveva evitato di incontrare Ron, aveva respinto i suoi gufi, non voleva parlare con lui.
-Ti rendi conto che ora si mette a fare il geloso? Ora dopo tutto quello che ha combinato? Ma può andare a baciare una Bashee!- Aveva detto a Ginny.
Ron era stato sospeso dal servizio per una settimana per cui adesso l'ufficio era l'unico posto dove lei potesse stare un pò tranquilla.
Iniziò a scrivere la relazione del viaggio a Kilkenny con Draco ma dopo poco le lacrime le indarono il viso. Non capiva il comportamento del ragazzo. Ginny le aveva detto che non l'aveva lasciata un attimo da quando era stata ricoverata al San Mugo, le avevano raccontato cosa aveva fatto nella casa nei dettagli, Harry gli aveva detto che era stato a preoccuparsi per primo che era per merito suo che l'avevano trovata e preso Goyle. Ora lui era sparito, era andata al Manor a cercarlo ma nulla, Narcissa non sapeva dove fosse.
-Esce spesso adesso, sai dopo due anni che è chiuso qui lot trovo comprensibile. A volte non rientra la notte.
Le aveva chiesto cosa fosse successo in Irlanda, glielo aveva raccontato, non nei minimi dettagli ma aveva fatto capire che qualcosa c'era stato.
-Mio figlio è strano Hermione, ma se ti evita vuol dire che qualcosa è successo. Può sembrare, ma non è un codardo.
-Questo ora lo so.

Toc-toc.
-Si?
-Harry posso?
-Vieni Herm. Ehi tutto bene?- Harry era seduto dietro la scrivania stava giocando con il cellulare, appena vide la grifona sulla soglia della porta con gli occhi rossi e onfi si alzò e le andò incontro.
-Secondo te va bene?
-Scusa domanda sciocca. Siediti.
Fece come suggerito. Il ragazzo chiuse la porta e fece un incantesimo di insonorizzazione.
-Avanti sputa il rospo.
-Ma perchè tutti gli emeriti stronzi li trovo io? Perchè?Che cosa ho fatto di male?
-Di chi stai parlando?
-Di Draco! E non fare quella faccia stupita. Lo sapevi benissimo.
-Alt. Fermati. Io sapevo e so che lui si è preso una bella cotta per te.Ma tu ora mi stai dicendo che ti sei presa una cotta per lui?
-Eh che ne so. Credo di si. Non capisco perchè se ne sia andato in quel modo dall'ospedale, non capisco. E poi scusa che vuol dire che sai che si è preso una cotta per me?
-Dai si vedeva lontano un chilometro. Anche solo il fatto che non ti ha mollato un secondo, è stato sempre accanto a te.
-Ma ora? E' sparito, al Manor è introvabile, voglio parlargli Harry. Voglio capire.
-Vedrai tutto si sistemerà. Vieni andiamo a berci qualcosa.
-Preferirei un gelato se non ti spiace.- Rispose la ragazza con un alzata di spalle.
Uscirono dal Ministero direzione Fortebraccio.

Draco stava uscendo dall'appartamento di una rossa con la quale era appena stato; il sesso occasionale lo aiutava a dimenticare, almeno per la durata del rapporto, della grifona che gli stava spazzando il cuore. Si ritrovava molto spesso a girovagare per Londra babbana, senza una meta precisa, con la sola speranza di vederla. Guardava le coppiette e le invidiava, Hermione lo aveva cambiato, ma lei aveva preferito Ron.

Hemione parlava non la smetteva più, sembrava un fiume in piena, Harry paziente l'ascoltava. Il ragazzo annuiva, alzava gli occhi al cielo, ma non interveniva se non con una domanda ben precisa che lasciò la ragazza un attimo spiazzata.
-E Ron?- Era una domanda semplice ma piena di risposte e altrettante domande. Harry non riusciva a capacitarsi che tra loro fosse finita. Erano sempre stati una coppia, il fatto che non lo fossero più era strano. Ma ancora più strano era il fatto che lei fosse attratta da Malfoy.
-Che vuoi sapere? Vuoi che ti dica che sono rientrata a lavoro così presto perchè almeno in ufficio non mi può tartassare? Perchè è così, mando indietro tutti i suoi gufi, lo evito, mi fa le poste sotto casa, ho cambiato la serratura per causa sua.
-Ma non vuoi dargli un altra occasione?
-Harry di occasioni gliene ho date fin troppe! Sono stufa di dover essere uno zerbino, non voglio essere la monotonia. Voglio essere io, essere considerata Harry. E lui non lo fa.
-Ma forse può cambiare.
-No, Harry. Non può.
-Ammettilo tutto questo centra con Malfoy.
-Oh, non lo so! Non ci capisco più nulla. Lui si è dato alla macchia per cui non so cosa possa volere lui da me ne tanto meno io da lui. So solo che vorrei parlargli, vorrei capire perchè se n'è andato così.
-Herm, pensi che tra voi possa funzionare?
-Uffa quante domande!- Sbuffò la ragazza con un sorriso affondando il cucchiaino nel suo gelato al cioccolato.
Harry stava accompagnando l'amica a casa, avevano deciso di andare a piedi, fare due passi gli avrebbe aiutati a digerire il gelato e avrebbero potuto parlare ancora un po'.
-Sai è bello poter fare queste cose.
-Herm, le abbiamo sempre potute fare.
-Non è vero, perchè Ron era sempre con noi, sempre in mezzo. Giusto in ufficio potevamo avere un po' di privacy. Mi è mancato parlare così con te. Mi mancavi.
-Anche tu mi sei mancata sotto questo punto di vista. Però vorrei che tu ora fossi felice. Vorrei che capissi quello che stai provando. Almeno non dovrò mangiare altre coppe di gelato.- Le rispose Harry ridendo.
La ragazza gli diede un pugno sulla splalla. Camminavano per Londra babbana, diretti all'appartamento di lei. Erano quasi arrivati quando il ragazzo la fermò prendendola per un braccio.
-Che succede?
-Herm, ho bisogno che tu mi prometta una cosa.
-Dimmi.
-Prometti.
-Va bene lo prometto, vuoi anche il mignolo?- Disse sarcastica.
-Non fare scenate, ascolta quello che ha da dire prima di agire o inveire.
-Ma che cos...? -Non finì mai la domanda, sotto casa sua, seduto sul muretto c'era un ragazzo con un inconfondibile chioma rossa.
-Io non vengo, resto qui per un po'. Non voglio che cominci a pensare cose strane ok? E' mio amico gli voglio bene, ma come dicevi te prima non capisce che tra noi c'è solo amicizia. Meglio evitare; ma ricorda che hai promesso.- Così dicendo le lasciò il braccio. Hermione non disse altro, fece un respiro profondo e si avviò verso Ron, conscia del fatto che Harry l'aveva fregata con quella promessa, aveva una serie di insulti per Ronald e non poteva usarli.
Dannato Harry.
-Ronald.- Lo salutò con un cenno del capo.
-Hermione.- La guardava come se fosse la prima volta che la vedesse davvero.
-Asciuga la bava. Che vuoi?
-Non rispondi ai miei gufi, mi eviti, era l'unico modo per poterti parlare.
-Ti ascolto.
-Non mi fai salire.
-No.
Ron sospirò, triste iniziò il suo discorso.

Draco passeggiava, gli piaceva la Londra babbana, ne apprezzava il fatto che nessuno si soffermasse troppo su di lui e che poteva liberamente pensare a lei.
Era ormai vicino al confine magico quando una figura attirò la sua attenzione: capelli ricci raccolti in una treccia mordida che lasciava sfuggire qualche ciocca, camicia celeste, jeans. La ragazza gesticolava, era presa in una conversazione con la persona che gli stava davanti.
Hermione.
Draco si fermò, tirò furoi la bacchetta e con un rapido ed elegante muovimento del polso la voce della ragazza gli arrivò dritta all'orecchio.
-...'ste cose le avresti dovute capire prima. Dirle prima! Ora mi sembra troppo facile.
-Hai ragione ci ho messo troppo per capirlo, scusami.
-Troppo? Non erano due giorni che stavamo insieme! Anni Ronald anni!
-Cambierò! Te lo prometto.
-Tsk..perchè fai promesse che non puoi mantenere?
-Perchè voglio stare con te.
-No, tu vuoi che io sia a casa quando arrivi da lavoro, che ti abbia preparato una super cena. Ma non è così, io non sono così.
-Lo so, è per questo che ti amo.
-Ma non è vero! Se mi amassi non avresti fatto quello che hai fatto per tutto questo tempo. Ma va bene, è stato bello finchè è durato. Ma noi non eravamo fatti per stare insieme.
La ragazza si era girata, stava per andarsene quando lui la richiamò.
Ron si era inginocchiato, teneva in mano una scatolina con un anello d'argento.
-Hermione, ti prometto che cambierò, ti prometto che ti amerò per sempre, mi vuoi sposare?
-Ron... -Hermione aveva le guance rosse, passarono alcuni minuti prima che lei dicesse qualcosa- Mi spiace ma non è con un anello che si risolvono i problemi. Sono sincera se me lo avresti chiesto e detto queste cose, ti avrei creduto ma ora so che non è possibile. Mi dispiace, davvero.
Ron chinò il capo, mentre la ragazza se ne andava trattenendo delle lacrime, Draco tornò a respirare.

Harry aveva assistito a tutto, la discussione, la proposta, il rifiuto. Ora osservava eli andarsene in casa, Ron in ginocchio. Ma tutto si sarebbe aspettato ma non vedere spuntare Draco Malfoy dalla parte opposta di dover'era lui ed entrare nella palazzina.
Senza attendere oltre, andò verso l'amico e lo portò via. Ron era tanto preso dall'asciugarsi le ferite che non si era accorto ne di Harry, ne di Draco.

Hermione, nel sicuro rifugio di casa sua, appena chiusa la porta vi si appoggiò contro e scivolò sul pavimento. Le lacrime le scendevano copiose dagli occhi, lacrime di rabbia per quello che Ron aveva fatto, rabbia per aver creduto di risolvere tutto con un anello e una proposta, rabbia perchè ora era davvero convita che tra loro fosse finita. Una pagina della sua vita si era chiusa.
Toc-Toc
-Ron vattene!Per favore, lasciami sola. Te ne prego, va via.
-Non sono Weasley.
Quella voce..Il suono di quella voce le aveva scaldato il cuore come un focolare in un giorno di burrasca.
-Non può essere- Sussurrò alzandosi dal pavimento e asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.Aprì la porta e vi si trovò davanti lui.- Che ci fai qui?
Nessuna risposta. Lui guardava lei come se fosse il rosso dei rubini, il più raro dei diamanti. Lei stava navigando negli occhi di ghiaccio di lui.
-Perchè?- Provò a richiedere.
-Perchè cosa?
-Perchè sei qui?
-Posso entrare?- Domandò lui dopo u n lungo silenzio
Lei lo lasciò passare. Neanche il tempo di chiudere la porta e le labbra di Draco furono su quelle della grifona, le mani di lui la tenevano salda per i fianchi. Dopo qualche attimo, Hermione lo staccò da sè, lo spinse via.
-Non avrai quello che vuoi.
-Non avrò te, vuoi dire? O non avrò una notte d'amore con te? Perchè voglio entrambe le cose.
Hermione soppesò le parole. -Perchè non ti sei fatto più vivo? Ti ho cercato! Avevo bisogno di parlarti.
-Ti ascolto.
-Voglio sapere perchè te ne sei andato.
-Perchè credevo una cosa sbagliata, sono stato uno sciocco.
-Non mi basta.
Draco prese fiato, poi parlò non staccando gli occhi dai suoi.
-Non lo ripeterò, per cui ascolta bene. Non sono solito ammettere i miei errori, ma con te voglio farlo. Credevo tu provassi ancora qualcosa per il rosso, credevo di essere stato l'avventura di una notte. Non potevo accettarlo, non ora che mi sto rendendo conto quanto tu mi abbia cambiato da quando mi hai parlato nel mio laboratorio poche settimane fa. Mi hai detto che volevi essere mia amica, ma per me sei diventata qualcosa di più.
Hermione in silenzio lo guardava, nelle mente assimilava le parole della serpe, con il cuore si muoveva verso di lui.
-Grazie.
Draco era scioccato, non si aspettava un "grazie".
La ragazza sorrise. -Grazie per essere qui, grazie per esserti aperto con me, grazie per aver capito che avevo bisogno di te.
Hermione alzò il viso, appoggiò le labbra sulle sue e lo baciò.
-Vuol dire che posso avere ciò che voglio?
-Dipende da quale delle due cose intendi.
-Tutte e due Hermione. Te, noi.
La grifona lo baciò nuovamente, con una nuova passione, mentre si baciavano leo li fece smaterializzare in camera sua.
-Non perdi tempo.- La prese in giro Draco.
-Ahahah.- Rise.- Ho imparato dal maestro.
-Impari infretta.
-Chi lo dice che sei te il maestro?
Lui alzò un sopracciglio, lei gli stava sopra, le passò una ciocca dietro l'orecchio.
-Certo che siamo una strana coppia, non c'è che dire. Serpe e grifona. Ma mi piace. Mi piaci. E comunque si, il maestro sei te.- Riserono insieme di quella nuova armonia, di quella nuova pagina delle loro vite.

Ecco qui l'ultimo capitolo del La strana coppia. Spero vi sia piaciuta la FF. Vi prego di lasciare qualche commento almeno adesso per farmi sapere pareri positivi e negativi, cosa avreste voluto succedesse o se siete soddisfatte del finale. In ogni caso, GRAZIE PER AVER SEGUITO LA MIA FF! Grazie di cuore. Dubhe
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dubhe7