Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: DeiDeiDei    20/09/2012    10 recensioni
[...] Il suo cuore saltò un battito.
-Boyd?- Domandò esitante, fermo e teso come una corda di violino –Isaac?- Non erano mai entrati in camera sua prima, ma chi lo sa, magari il loro Alpha li aveva spediti a tenerlo sotto controllo –Erica?- Anche l’ultimo richiamo cadde nel vuoto. Nel silenzio più assoluto. Nella stanza dove regnavano soltanto il suono del suo respiro e di quello del visitatore. Sembrava persino più vicino. Il cuore di Stiles iniziò a battere più forte, quando un fruscio tutt’altro che rassicurante si mosse verso di lui. Perché quello dietro di se non gli rispondeva? Non era un bello scherzo. Assolutamente no. Avrebbe dovuto parlare col branco riguardo ai loro scherzi. Se l’obbiettivo era spaventarlo, ci stavano riuscendo benissimo. Non sapeva se essere più irritato o terrorizzato, perché una piccola parte di lui, pressante ed accanita contro la sua calotta cranica, gli stava ripetutamente suggerendo che la persona entrata dalla finestra non era Scott, non era Derek, ne Isaac, Boyd o tantomeno Erica. Stiles sentì distintamente lo sbuffo di un ghigno aprirsi da qualche parte nella stanza scura[...]
POV alternato. Focus Stiles.
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


-Non sono sicuro che possa funzionare, ma dopotutto non abbiamo molta scelta, se vogliamo provare a salvarlo- Spiegò serio in volto il veterinario. Derek era ancora un po’ irritato per le accuse che gli erano state appena imputate ingiustamente. Certo, non aveva mai adorato Stiles. Lo aveva sopportato a mala pena da quando lo aveva conosciuto. Ma aveva comunque iniziato ad accettarlo come effettivo membro umano del branco e, forse, un po’ ad ammirarlo per l’impegno che metteva nella loro missione pur essendo mortale e molto vulnerabile. Ma questo ovviamente nessuno lo sarebbe dovuto venire a sapere. Nemmeno Scott. –Sappiamo che il morso non sta funzionando- Derek venne richiamato alla realtà dal medico che, una volta sicuro di avere la sua attenzione, gli lanciò delle cinghie ed indicò quasi distrattamente il tavolo metallico sul quale Stiles si stava contorcendo. Lui annuì per far capire di aver afferrato e, sotto lo sguardo sconvolto di Scott, ancora immobile, iniziò a far girare la prima cinghia attorno al tavolo all’altezza del petto del ragazzino sofferente. –Sappiamo anche che è il sangue a fare reazione con il morso ed ad impedire la trasformazione- Derek fermò la cinghia stando attento a non stringerla troppo stretta, viste le già pesanti difficoltà a respirare dell’altro, ed intrappolandogli anche la parte superiore delle braccia –Quindi, ne deduco, che se avesse in corpo un sangue che non repelle il morso, sarebbe capace di sopravvivere- L’Alpha non poté fare a meno di fermarsi fulminato comprendendo l’idea. Prese un grande respiro e chiuse anche la cinghia attorno ai polsi ed alla parte alta delle cosce –Ci serve sangue di un licantropo di gruppo sanguigno compatibile con quello di Genim- Dichiarò infine l’uomo osservando prima lui e poi il suo Beta –E questo dovete procurarlo voi. E in fretta.-

-Stiles è A negativo. Io non vado bene- Piagnucolò Scott osservando il compagno agonizzante sul tavolo. Derek venne percorso da un brivido ed osservò a sua volta l’umano. I testi avevano sempre detto che sarebbe stata una morte lenta e terribilmente dolorosa. Non sembrava stesse succedendo qualcosa di molto diverso. Un teenager stava morendo tra atroci sofferenze solo perché lui non era stato abbastanza efficiente nel tenerlo sotto controllo. Avrebbe dovuto legarlo e chiuderlo nella sua cantina. Avrebbe dovuto assegnare rigidi turni di guardia agli altri membri del branco. Forse lo avrebbe dovuto affidare ai cacciatori, dai quali il nuovo lupo non si sarebbe di certo mai presentato. Ma non aveva fatto nulla di tutto questo. Si era accontentato di accompagnarlo in casa ad osservarlo entrare. Se ne era andato e lo aveva lasciato da solo. Aveva fallito un’altra volta. Sospirò e chiuse gli occhi, sperando che non fosse troppo tardi per rimediare al suo errore.

-Io sono A negativo- Dichiarò togliendosi il giacchetto di pelle e sentendosi un po’ più tranquillo nel vedere il viso di Scott accendersi di gioia. Se fosse riuscito a salvare quel ragazzo, forse lo avrebbero perdonato per non aver avuto le capacità di prevenire quell’incidente. Forse si sarebbe riuscito a perdonare.  Il veterinario sorrise soddisfatto e mandò Scott a prendere qualcosa nella stanza accanto. Non capì bene il senso delle loro parole. Probabilmente perché era troppo concentrato  nell’assicurare una terza cinghia attorno alle caviglie di Stiles. Alzò lo sguardo e percorse la figura del giovane alchimista dai piedi alla testa, sospirando angosciato al suono continuo dei suoi lamenti. Aveva degnato solo di un’occhiata veloce e sfuggente i due altri individui che tornarono carichi di  materiale nell’ambulatorio. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per riscattarsi.  Il rumore di oggetti di vetro, plastica e metallo poggiati su un ripiano e degli stessi che sbatacchiano tra di loro, catturò un poco la sua attenzione. A cosa serviva così tanta roba? Si sarebbe tagliato qualche vena e l’avrebbe pressata sulla bocca di Stiles fino a fargli bere abbastanza sangue, no? Alzò lo sguardo curioso e rimase ancora più confuso nel vedere ammassati una miriade di tubicini, aghi e strutture metalliche tutt’altro che rassicuranti. Ok, no, a quanto pare non sarebbe bastato tagliarsi i polsi. Osservò interrogativo il medico distendere uno dei tubicini, poi Scott, che stava trascinando una sedia fino a poggiarla con lo schienale addossato al tavolo metallico. Quindi tornò a domandare col solo ausilio degli occhi a Deacon cosa stesse succedendo. Non usò le parole per un semplice e valido motivo: aveva troppa paura di sembrare un ragazzino ignorante. L’uomo dovette capirlo.

-Non basterà dargli del sangue da bere. Non servirebbe a nulla. Ha bisogno di una trasfusione.- Ovvio. Derek avrebbe voluto eclissarsi e diventare piccolo piccolo. Anche senza aver parlato, si sentiva un ignorante. Anche un’idiota a dirla tutta. Ma soprattutto un ignorante. Ci sarebbe dovuto poter arrivare anche da solo. Probabilmente SCOTT ci era arrivato da solo. ed era un gran colpo basso al suo povero orgoglio, capire qualcosa più lentamente di Scott. –E, se vogliamo avere qualche possibilità di salvarlo, dobbiamo attuare una trasfusione su vasta scala. Preferibilmente sostituirgli perlomeno l’ottanta per cento del sangue…- Derek rabbrividì. Volevano ucciderlo? Per salvare Stiles avrebbe dovuto dare la vita lui? Dopotutto era stato tutto un suo errore. Quindi la vera domanda era “aveva il coraggio di dare la sua vita di capobranco per salvare un singolo membro del gruppo per di più umano?” -O perlomeno miscelarlo al tuo- La risposta era molto semplice ed era affermativa, scritta a caratteri cubitali sulla sua stessa faccia. –Dovrai toglierti quella.- Deacon indicò la sua maglietta e Derek la osservò per un attimo stupito, poi allibito ed infine contrariato. Sbuffò e scosse la testa, prima di sfilarsi la maglia e lasciare che Scott lo spingesse a sedere sulla sedia. Tentò di ricordarsi mentalmente che era per una buona causa.

Il veterinario ed il suo aspirante vice gli si accostarono. Scott teneva tra le mani tutti quei tubicini inquietanti e Deacon aveva provveduto personalmente a strappare i vestiti di Stiles in alcuni punti che, a chi non avesse potuto sentire che lì il sangue aveva un odore più forte, sarebbero sembrati completamente casuali. Il Beta ascoltò concentrato le direttive del medico ed iniziò a selezionare i tubicini ed appuntarli con delle sottospecie di cerotti a forma di farfalla sulle braccia di Derek. Uno venne situato anche sul suo collo, perforandogli dolorosamente la pelle e, sospettò, andando ad infilarsi nell’arteria sottostante. era come se decine di grossi insetti lo stessero pungendo contemporaneamente. Faceva male. Non molto, ma comunque da tenere attenta la sua mente a dove glieli stavano piantando. E prudeva. Gli fu intimato di non muoversi e così fece, ma probabilmente si sarebbe ricordato di quel prurito per tutto il resto della sua vita. L’alchimista gli spiegò che stavano utilizzando aghi in argento in modo che il suo corpo non li rigettasse facilmente e la pelle non guarisse richiudendosi attorno a loro. Derek decise di ignorare il disagio di essere perforato da molteplici piccole spade argentate ed osservò con la coda dell’occhio lo stesso processo avere atto addosso al ragazzo dietro di se.

-Ora Scott aprirà gli aspiratori e lascerà scorrere il sangue. Se tutto andrà bene ve ne scambierete una buona quantità.- I due Licantropi annuirono quasi all’unisono al medico. Derek osservò circospetto il Beta girare la parte superiore delle farfalline in senso orario, attivando quelle che erano minuscole pompette. In tutto e per tutto –Se andrà male ci toccherà inventare l’ennesima scusa per la morte di un bravo ragazzo- Tutti nella stanza si incupirono e Derek decise di mascherare la cosa fissando serio il tubicino che partiva dal suo polso destro, il quale oramai tirava avidamente sangue dalle sue vene. Spostò quindi l’attenzione all’interno del suo gomito sinistro, nel quale un secondo tubicino immetteva invece il liquido nel suo corpo. Si stupì nel constatare ancora una volta quanto Stiles fosse effettivamente umano. Non aveva mai visto due cose così  diverse. Il liquido che partiva da lui era quasi nero, viscido. Quello che gli stava arrivando dal ragazzo, al contrario, era denso, di un rosso luccicante. Non aveva niente a che fare con quella specie di inchiostro che correva nelle vene dei Licantropi. Ancora una volta si ritrovò a pensare che stava rovinando la vita di un ragazzo.

Stiles non aveva chiesto di essere trasformato. Non era come Erica, Boyd o Isaac. Loro volevano cambiare vita. L’umanità non offriva loro niente. La licantropia li rendeva forti, li faceva sentire superiori e, di conseguenza, sicuri di se stessi. Stiles voleva essere umano. Gli piaceva esserlo. Essere se stesso. Aveva rifiutato il morso tre volte da Peter e quattro da Derek in un solo anno, se non meno. L’Alpha si maledisse al pensiero che, per quanto il giovane si fosse opposto in tutti i modi, alla fine il loro stupido mondo non aveva ascoltato le sue parole. Se lo era preso.

-Potrebbe durare ore. Scott rimarrà qui a controllare che non si stacchi nulla- Derek annuì in direzione del veterinario, poi osservò il viso contratto del proprio Beta.

Sospirò.






Angolo dell'autrice
Rieccoci. Scusatemi per l'ennesimo capitolo che lascia l'amaro in bocca (troppo corto, insensato, non conduce a nulla). Se avete osservazioni fatelo pure, come al solito. Sono sempre gradite le critiche!
E, prima che me lo chiediate, no, non è una svista l'aver usato il POV Derek. Lo so, non è un'alternarsi regolare dei POV, ma, seriamente, come avrei potuto usare quello di Stiles mentre lui è incoscente e moribondo???

Detto ciò vorrei ringrazire le 15 persone che seguono questa storia e chi l'ha messa tra le preferite o le ricordate. Grazie anche a chi semplicemente mi recensisce. Mi date la voglia di scrivere!

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: DeiDeiDei