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Autore: butterbeer95    20/09/2012    2 recensioni
Cecily Rose e London Hudson. Adolescenti, innamorati, alle prese con le prime ribellioni e i sogni adolescenziali, vittime di un odio che, solo in teoria, impedisce loro di stare insieme.
[Continuazione -ma neanche tanto- di Mrs. Brownstone, spero vi piaccia!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
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“Dimmi un solo motivo per cui dovrei aiutarti a fare questa cosa.” Disse Ethan, con un tono, da quello che poteva intuire London, abbastanza spazientito.
“Me lo devi.”
“Quindi dovrei aiutare il ragazzo della ragazza che mi piace perché glielo devo? Scordatelo. Sarai anche figlio di un musicista ricco e famoso, ma no.”
“Cosa vuoi in cambio?”
“Hey, chi ti dice che voglia qualcosa in cambio?”
“Quelli come te non fanno mai niente per niente. Quindi, che vuoi?”
“Voglio che tu la lasci a me, una volta vista e salutata.”
London ci pensò su per un momento. Poteva fare una cosa simile? Una cosa così umiliante, solo per vedere Cecily un’unica volta? Sì. Per lei ne valeva la pena. Poi, avrebbe rinunciato.
“D’accordo.”
Ethan sembrava sorpreso. Probabilmente non pensava che avrebbe ceduto così facilmente.
“Hum, va bene. Allora, non puoi accedere alla clinica, nemmeno come visitatore. Nemmeno io posso, i suoi ce l’hanno proibito. Però io e lei siamo soliti incontrarci ad un altro indirizzo, vicino all’istituto. Lo vuoi?”
“Sicuro.”
Il riccio trascrisse il civico su un pezzetto di carta malandato che si era ritrovato in tasca, che segnava probabilmente l’inizio di una nuova canzone. Poco male.
“Grazie, Ethan. Sinceramente all’inizio non pensavo avresti accettato, e invece! Grazie.”
“Oh, sì, ringraziami dopo.”
London, confuso, emise un suono simile a un grugnito, senza ben capire cosa volesse dire con ciò. Il ragazzo dall’altro capo del telefono riagganciò senza salutare.
Era fatta.
Quella stessa notte si sarebbe recato all’indirizzo che si era trascritto, e l’avrebbe rivista. Le era mancata così tanto, non riusciva nemmeno a quantificare come si sentisse.
La sera arrivò prima del previsto, e l’agitazione e il nervosismo di London non fecero altro che aumentare. Si recò senza alcun problema al luogo previsto per il loro incontro, verso le dieci e mezzo. Era quella l’ora che Ethan le aveva sicuramente riferito.
Non c’era nessuno. Beh, era prevedibile. In fondo Cecily non era mai stata una ragazza puntuale.
Dieci e quaranta.
Quarantacinque.
Undici.
Undici e cinque.
Anche con tutta l’autoconvinzione che poteva tirare fuori, quel ritardo era clamoroso. Persino per la figlia di Axl Rose –no, forse lui aveva fatto di peggio-, ma comunque. Non era da lei, e qualcosa non quadrava. Forse era stato tutto troppo semplice.
 
“Allora, qual è la grande sorpresa che avevi in mente per me?” gli chiese Cecily, eccitata e incuriosita.
“Oh, hum, in realtà..Penso rimarrai un po’ delusa.”
Cecily lo guardò sorpresa, in attesa di una spiegazione. Le aveva detto di aspettarlo dalla finestra, perché aveva una sorpresa per lei, e ora le veniva a dire che non era una bella cosa?
“Si tratta di quello sfigato di Hudson..”
“Oh.”
“Sì, ho visto che ti mancava..Così l’ho chiamato. Gli ho detto che, se mi avesse regalato una delle sue chitarre, avrei potuto farvi incontrare. Sai, uno come me non fa mai niente per niente. Lui ha detto che ci avrebbe pensato, ma a quanto pare..Ha deciso che la sua chitarra era più importante di te. Mi dispiace, piccola. Mi dispiace tanto.”
“M-magari arriverà..Non posso crederci..Non può farmi questo..Non lui..”
Lo sguardo della rossa era vacuo, perso nei pensieri. Non sembrava nemmeno lei, senza quel suo guizzo negli occhi.
“Vieni qui, fatti abbracciare.”
Cecily si avvicinò a Ethan, la sua unica ancora al mondo esterno, la persona che, in quel periodo, le stava più vicina. Più di quel bastardo di London. Non riusciva ancora a credere che avesse fatto una cosa del genere, a lei. Come se il tradimento non fosse stato abbastanza.
Presto la rabbia si sostituì alla tristezza, una rabbia cieca e profonda.
Si sarebbe vendicata.
London Hudson gliel’avrebbe pagata cara, molto cara. 


Ma quanto sono cattiva?! Boh, a volte mi stupisco anche io. Ma dai, aiuta..Per la suspense, sapete? *no*
Grazie a chi legge e recensisce, come sempre! <3
p.s. come sta andando la scuola o università o lavoro o qualsiasi altra cosa facciate? Spero bene v.v
   
 
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