Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Clira    20/09/2012    2 recensioni
Roxanne e Damon si amavano. Prima. Ma poi qualcosa di terribile era accaduto.
Una serata di terrore, una cicatrice. Roxanne viene portata via dai soccorsi e Damon non può fare nulla per salvarla.
Passano gli anni, sette anni e Roxanne torna a Mystic Falls in occasione delle nozze tra Elena e Stefan, ma un altro durissimo colpo la attende: Damon, il suo grande amore, si è sposato. Chi è questa donna? Roxanne è disperata, ma non può dimenticare Damon.
Che cosa accadrà ora che si sono ritrovati? Quali sono i reciproci sentimenti?
In questa storia TUTTI i personaggi sono UMANI!!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 10

CAPITOLO 10: ADDIO AL NUBILATO

 

Eravamo tornati a Mystic Falls il giorno prima da quella nostra fuga a Los Angeles, ed era ormai trascorsa più di una settimana da quando era avvenuta l’aggressione. Stavo poco a poco cominciando a tornare alla mia vecchia vita.

Quando ero tornata a scuola, i miei studenti mi avevano accolta con preoccupazione, ma anche ammirazione. Jack era venuto scherzosamente ad abbracciarmi e mi aveva detto: «Sei andata forte, sorella!». Lo avevo accettato; ero orgogliosa di quei ragazzi. Da quando Kelly era morta poi, era come se tutti si fossero uniti silenziosamente. Si aiutavano, si rispettavano, si proteggevano l’un l’altro. Non so perché, ma questa cosa mi riempì di un tale orgoglio, che se avessi potuto, li avrei abbracciati tutti contemporaneamente.

Damon si era trasferito da me quasi a tempo pieno; disse che non voleva più stare nella casa e che aveva condiviso con Sage e che il suo posto era accanto a me. Avevo parlato con mio padre e lui mi aveva detto che non ci sarebbero stati problemi. E poi la mia stanza aveva un bellissimo letto matrimoniale!

Per di più, la data del matrimonio continuava inesorabilmente ad avvicinarsi e Caroline, che aveva ormai completamente ripreso le forze dopo quella notte di terrore, si stava mobilitando per organizzare ad Elena l’addio al nubilato più pazzesco in tutta la storia di Mystic Falls.

«Care, non pensi di stare esagerando adesso?». Le chiesi un pomeriggio, mentre la bionda aveva insistito per venire da me a farmi un super trattamento di bellezza.

«No, niente affatto! Che cosa vuoi che sia?»

«Cosa voglio che sia?! In pratica trasformerai il grill in uno streap club pieno di spogliarellisti!»

«Quale altro potrebbe essere il sogno di una donna a poche settimane dal grande passo?!»

«Ehm… non lo so, magari starsene a casa con il futuro marito e organizzare un festino per conto loro?»

«No, te lo dico io… Elena lo adorerà!»

«Care… semmai mi dovessi sposare… tu non muoverai un muscolo per organizzare le nozze… e questo lo dico con tutto l’affetto che nutro nei tuoi confronti». Le dissi sorridendo.

«“Semmai ti sposerai”?! Se quel deficiente di Damon non ti chiederà di sposarlo entro l’anno dopo tutto quello che avete passato, giuro che gli stacco i connotati!»

«Caroline!»

«Cosa?»

«Sta venendo fuori da un divorzio!»

«E capirai! Un divorzio con quell’arpia di Sage! Di sicuro non sarà emotivamente provato… ».

Scossi il capo divertita; era sempre la solita Caroline… e io l’adoravo per questo.

«Ok, io ho finito, ora la tua pelle è morbida come quella di una pesca e se stanotte non ci dai dentro con il bel poliziotto, allora vuol dire che sei davvero da ricoverare!».

Ormai non ribattevo neanche più, protestare con quella biondina infernale sarebbe stato del tutto inutile.

«Vado, dolcezza. Fammi sapere come va la serata!». Detto questo, mi fece l’occhiolino e andò via.

Io avevo ancora delle faccende da sbrigare e delle relazioni da correggere, non facevo mai aspettare troppo i miei studenti. Pensai a loro e, inevitabilmente, pensai a Kelly. Sperai che adesso fosse in pace, sperai che fosse stata forte, che non si fosse arresa a quel mostro, che lo avesse combattuto, anche se alla fine la forza bruta di quell’uomo aveva prevalso.

Alzai gli occhi al cielo e dissi soltanto: «Ciao Kelly».

In quel momento le chiavi girarono nella toppa e Damon entrò. Ne avevo fatta fare una copia per lui, dato che stava anche prendendo in considerazione l’idea di vendere la casa in cui prima abitava con Sage.

«Buonasera, splendore». Mi salutò lui.

«Buonasera» risposi sorridendo. Lui si avvicinò per vedere cosa stessi facendo.

«Sono i compiti che devi correggere?»

«Che ho già finito di correggere».

«Caspita, oltre ad essere un’insegnante molto sexy, sei anche efficiente... ».

Si chinò per baciarmi. Io lo attrassi sul divano vicino a me e Damon mi strinse tra le sue braccia forti.

«È bello stare così».

«Già… e ce lo siamo perso per troppi anni».

Posai la testa nell’incavo del suo collo, mentre lui mi accarezzava i capelli e il viso, poi ridacchiai.

«Cosa c’è?».

«Stavo pensando all’addio al nubilato».

«L’addio al nubilato? Mi devo preoccupare?».

«Caroline in pratica trasformerà il grill in un club per spogliarellisti; decidi tu se preoccuparti».

Damon sgranò gli occhi. «Che cosa?!»

«Ehi, non guardarmi con quella faccia, è tutta opera di quella biondina».

«Anche tu sei bionda».

«Sì, ma io sono una bionda innocente». Sfoderai i miei migliori occhi da cerbiatto smarrito.

«Potrei venire io a fare da spogliarellista».

«Ne dubito, dato che anche l’addio al celibato di tuo fratello è domani… ».

«So che è domani… l’ho organizzato io… in realtà avrei voluto farlo sabato sera, ma Stefan mi ha detto che non era possibile… ».

«Questo non è del tutto esatto, è stata Caroline che ha costretto tuo fratello ad organizzarlo la stessa sera dell’addio al nubilato onde evitare comportamenti del genere da parte di vari ed eventuali fidanzati gelosi… ».

«Quella ragazza è incredibile!», esclamò Damon con aria rassegnata.

«Dopo tutto questo tempo ancora ti stupisci di Caroline Forbes? Ormai dovresti averci fatto l’abitudine; dovresti conoscerla… ».

«Infatti, ma sai com’è… quando la tua ragazza viene portata in luogo pieno di maschi arrapati che si spogliano davanti a lei, la cosa ti innervosisce alquanto».

Io scoppiai a ridere.

«Beh, probabilmente anche tu sarai circondato da donne assatanate che ti ronzeranno intorno… ».

Lui si esibì in uno di quei favolosi sorrisi da togliere il fiato.

«Ma io penserò a te, Rox. Potrebbero anche camminare nude davanti a me, ma sarà come se non ci fosse nulla perché in quel momento io starò pensando a te. Starò pensando al tuo meraviglioso corpo perfetto, starò pensando alle tue labbra sulle quali mi avventerò non appena sarò a casa. Starò pensando ai nostri corpi che si muoveranno insieme dopo che ti avrò strappato di dosso tutti i vestiti, mentre faremo l’amore in camera tua… e nel frattempo morirò di gelosia pensando a quegli stronzi che ti gireranno davanti mezzi nudi. Sai che sono molto possessivo».

Potevo davvero essere più fortunata di così? Damon mi lasciava senza parole e io lo amavo con tutta me stessa. Ma la cosa più straordinaria di tutte… era che lui amava me senza riserve, come se io fossi l’unica donna che esistesse al mondo. Poi, come se mi avesse letto nel pensiero, disse: «Tu sei la mia donna, Rox… e ti amo… ».

Mi baciò, facendomi sdraiare sul divano, poi piano piano, insinuò una mano sotto la mia camicetta, sempre continuando a baciarmi ovunque.

Mezz’ora dopo, cominciai a preparare la cena, nonostante ormai fossero le nove e mezza di sera. «Stasera a letto presto». Sentenziò lui ad un certo punto.

«Come, niente film?».

Avevamo infatti preso l’abitudine di guardare sempre un film dopo cena. Una sera lo sceglieva lui e la sera dopo lo sceglievo io.

«Domani ho un incontro importante con degli avvocati e altri superiori; pezzi grossi. Devo essere riposato e presentabile».

«Oh, allora faresti bene a coprirti quel succhiotto sul collo».

«Ma che cazz… ». Imprecò a bassa voce

«Suvvia Damon, non c’è bisogno di inveire così». E subito dopo scoppiai in una fragorosa risata, mentre lui mi guardava di sbieco.

«Non è divertente, è una riunione importante!»

«Ma è inverno, puoi tranquillamente coprire ogni segno con un maglione o una sciarpa». Adesso il moro pareva un po’ più tranquillo.

La mattina dopo, come sempre, mi recai a scuola. Fortunatamente era venerdì, quindi avrei avuto altri due giorni liberi dopo, ed inoltre… quella sera ci sarebbe stato il famigerato addio al nubilato di Elena.

Avevo sentito Caroline quella mattina ed infatti la ragazza era in escandescenza e non riusciva a stare ferma un minuto. Aveva infatti lasciato la gestione della boutique a Bonnie per quel giorno perché aveva ancora molto da fare con i preparativi del grill e tutto il resto.

Per di più, quella sera non ci sarebbe stato neanche Brian a servire al bar come al solito; la mia amica gli aveva dato una mancia e poi mi aveva detto che sarebbe stato tutto organizzato alla perfezione, cosa che mi fece preoccupare dato che  non sapevo cosa aspettarmi e da Caroline Forbes… ci si sarebbe potuto veramente aspettare di tutto.

Durante il pomeriggio, Elena passò a trovarmi; sembrava totalmente in preda all’ansia per la festa di quella sera.

«Avanti Roxy, so che sai qualcosa! Sei la migliore amica di Caroline, lei ti dice sempre tutto!». Io risi, non avevo mai visto la mia amica in quelle condizioni.

«Mi dispiace, ma questa volta non ha detto molto neanche a me, Elena». Lei si accasciò sul mio letto, sconfitta.

«Sarà terribile».

«Sarà… un’esperienza in più».

Debole tentativo di tirarla su di morale, infatti la futura sposa mi guardò di traverso. «Beh, Elena… pensa che tra due settimane diventerai la “signora Salvatore” e tutto questo sarà finito.».

Elena sorrise, prima felice, poi il suo sguardo si fece più furbo. «A proposito di signora Salvatore… come vanno le cose tra te e Damon? Ho saputo che ormai vive praticamente qui!». Sorrisi.

«Sì, è vero. Pensava di vendere l’altra casa».

«Davvero?! Ma è fantastico! Magari non sarò più l’unica signora Salvatore in città».

Sbiancai. «Ma che dici?! Ancora è troppo presto!».

«Troppo presto?! È passato troppo… e basta! Siete stati lontani per un tempo eccessivo, Roxy, credimi. Sposarvi sarebbe proprio la cosa giusta da fare e poi so che entrambi sareste molto felici e finalmente un po’ di felicità ve la meritate».

L’espressione della mia amica si addolcì.

«Dici che sarebbe davvero la cosa giusta?».

Elena annuì.

«Sono davvero felice che tu sia tornata, Roxy… sei stata una boccata d’aria per Damon, seriamente. All’inizio Sage  gli piaceva, ma sai com’è… con te era tutta un’altra cosa. Ti ha sempre amata come non ha mai fatto con nessun’altra».

«Sì, Caroline mi ha fatto un discorso simile… »

«Allora dovrà pur esserci qualcosa di vero sotto».

Elena mi fece l’occhiolino.

 «Immagino di sì».

«Sai, ho imparato a conoscere Damon molto bene in questi anni e lui… beh, ho visto il suo sguardo quando sei arrivata a casa di Rick e Jenna e in quello sguardo ti assicuro che c’era tutto il suo mondo. Era uno sguardo con cui non aveva mai osservato Sage. E poi tra loro le cose andavano già male quando sei arrivata. A lui non hai fatto che bene, sarebbe veramente a terra adesso altrimenti».

«Non lo so… io ho riportato qui quell’assassino».

«E hai anche fatto in modo che la polizia riuscisse a prenderlo. Hai ridato la pace a Mystic Falls e probabilmente hai salvato la vita di molte altre donne».

«Già. Ultimamente sto pensando molto a Kelly, sai… mi trovo a parlare con lei qualche volta».

Elena sorrise.

«Tu sei un’insegnante fantastica, credimi. Gli studenti di Mystic Falls non sono mai stati così attenti alle lezioni».

«Grazie, Elena».

Lei sorrise, poi disse: «Beh, è ora che vada… tra mezz’ora Caroline verrà da me per cominciare a prepararmi e ha buttato fuori di casa Stefan per tutto il resto del giorno. Penso che andrà da Damon, finché la casa c’è… »

«Allora ci vediamo più tardi».

Esattamente in quel momento qualcuno suonò alla porta. Scendemmo entrambe e naturalmente ci trovammo davanti… 

«Caroline! Che cosa ci fai qui?!» chiesi sorpresa.

«Bonnie mi ha detto che Elena era qui e perciò sono venuta a portartela via e inoltre… questo è per te; lo dovrai indossare questa sera e Roxy, tesoro… se non lo metti, giuro ti trascinerò a casa per i capelli e te lo farò infilare io stessa».

Sapevo che la mia amica non scherzava, quindi le dissi semplicemente: «Lo metterò di sicuro».

E detto questo, la bionda sparì con una sconsolata  Elena dietro di sé.

Salii in camera mia ed aprii la busta che  la mia amica mi aveva appena lasciato e… oh, mio Dio… quello era troppo anche per Caroline! Insomma… era una camicia da notte lunga al massimo fino a metà coscia! Per di più era di un rosa traslucido.

Care era la mia migliore amica fin dai tempi dell’asilo, ma… io sicuramente l’avrei uccisa; quella era pura perversione!

Scossi la testa, scoraggiata. Sapevo che sarebbe stata una serata decisamente molto lunga. Troppo lunga. Avrei soltanto voluto starmene a casa con Damon e magari fare qualcosa con lui, ma sapevo che per quella sera sarebbe stato impossibile.

L’appuntamento al locale era alle nove e, senza alcun preavviso, Caroline si presentò nuovamente a casa mia verso le otto.

«Hai visto il mio regalino?!». Era felice come una pasqua.

«Sì». Il mio tono e la mia faccia invece erano quelli di una che stava per andare ad un funerale.

«Sono qui per prepararti; ho portato il ferro e i trucchi!».

«I miei capelli vanno benissimo così».

«Certo! Se vuoi sembrare una casalinga disperata… »

«Sono un’insegnante disperata… »

«No, stasera sarai una bomba sexy!».

«Lei è sempre una bomba sexy». La voce di Damon, appena rincasato, interruppe le mie proteste.

«Ti prego, proteggimi!». Dissi correndo a nascondermi alle sue spalle, abbracciandolo da dietro.

Lui rise.

«Sì, siete molto dolci ragazzi, ma ora non ho tempo da perdere, quindi torna qui immediatamente Roxy, ti devo preparare».

Damon mi baciò, poi mi lasciò andare. Anche l’addio al celibato di Stefan sarebbe iniziato alle nove.

In camera mia, Caroline si prese cura dei miei capelli con il ferro e delle lozioni particolari. Mi truccò in modo che sui miei zigomi risaltasse il phard rosa ed infine, passò sulle mie labbra un rossetto scuro. Ok, sembravo davvero una bambola di porcellana e la cosa non mi piaceva affatto.

Poi la mia amica decise di portare quella specie di pezzo di stoffa dentro una borsa; ci saremmo cambiate direttamente al grill, altrimenti era quasi certa che Damon non mi avrebbe fatto uscire se mi avesse vista conciata in quel modo.

Quando scendemmo le scale, infatti, lui rimase bloccato non appena mi vide.

«Tu sei troppo bella, così non esci di casa, altrimenti uno di quegli idioti allupati ti porterà via sicuramente».

Caroline gli si parò davanti con aria minacciosa, dicendo: «Senti Mr. Bellissimo, ci ho messo tre quarti d’ora per prepararla e dobbiamo essere al grill tra quindici minuti, quindi se non ti levi di mezzo entro i prossimi tre secondi, ti assicuro che stasera darò la tua fidanzata in moglie ad uno degli allupati».

Gli occhi di Damon lampeggiarono. Si avvicinò a me e fece per baciarmi, ma la bionda mi scostò violentemente da lui.

«Non ci pensare neanche, rovinerai il trucco!»

Il ragazzo emise un sospiro frustrato.

«Allora andate, perché altrimenti giuro che le salto addosso in questo istante!».

Care mi spinse con malagrazia fuori dalla porta e mi fece salire sulla sua macchina.

«Quando sarai a casa una volta finita la festa potresti presentarti in camera di Damon vestita in questo modo!».

«Penso davvero che mi sbatterebbe contro un muro senza tanti complimenti… »

«E cosa c’è di migliore di una notte di sano sesso selvaggio?!».

Evitai di rispondere; si trattava di Caroline, avrebbe di certo trovare un modo in cui ribattere.

Non appena arrivammo al grill, Elena, Boninie e Rebekah erano già lì.

«Roxy, che cosa ti è successo?!». Mi chiese Bonnie sorpresa. Io mi limitai ad indicare Caroline, con sguardo afflitto.

Quando guardai bene le mie amiche, notai che anche loro erano in stile bambole di porcellana versione hot. La mia migliore amica non aveva risparmiato nessuno.

Io e Caroline andammo a cambiarci nel bagno e quando tornammo nella stanza principale mi sentii terribilmente in imbarazzo. Perlomeno il fatto che le mie amiche fossero (s)vestite più o meno come me, mi fece sentire un po’ meno idiota. Grazie a Dio, Caroline aveva almeno avuto il buonsenso di dare la serata libera a Brian, ovviamente in accordo con il nuovo proprietario del grill, altrimenti non avrei mai più avuto il coraggio di rimettere piede a scuola.

Dopo un po’, la porta si aprì e Caroline strillò: «Sono arrivati!».

Cinque uomini dal fisico pazzesco e vestiti da poliziotti fecero il loro ingresso. Inevitabilmente, io pensai al vero poliziotto che avrei trovato a casa al mio ritorno e desiderai tanto essere fra le sue braccia, ma non feci in tempo a rifletterci troppo, perché una mano grande e calda afferrò il mio polso e mi fece voltare.

Non vedevo bene in volto il ragazzo, perché aveva il cappello calato sugli occhi. Dando un veloce sguardo in giro, notai che c’era un “poliziotto” per ognuna di noi; Caroline non voleva davvero farsi mancare nulla. Vidi un’imbarazzatissima Elena alle prese con un ragazzo dai capelli tra il biondo e il castano che le ronzava intorno, io avrei soltanto voluto scappare di corsa.

«Come ti chiami?». Mi chiese il moro che mi stava davanti.

Fino ad ora ero riuscita a scorgere soltanto il colore dei suoi capelli. La voce di quel ragazzo però aveva qualcosa di vagamente familiare. Anzi… troppo familiare. Subito una mano corse a sfilargli il cappello e…

«Damon!» strillai.

Tutte le mie amiche si fermarono allibite, mentre gli altri quattro ragazzi si rivelarono come…Stefan, Tyler, Matt e Jeremy.

«Cosa diavolo ci fate qui?!» Caroline aveva un’aria tra il furioso e lo stizzito.

I cinque uomini scoppiarono a ridere, mentre noi eravamo tutte molto confuse ed imbarazzate, tranne Rebekah, che pareva essere completamente a suo agio tra le braccia del suo Matt.

«Abbiamo pagato i vostri amichetti per arrivare un’ora in ritardo». spiegò semplicemente Tyler.

«Più il mio incentivo di spaccargli la testa a colpi di manganello se solo avessero allungato le mani un po’ troppo». Se ne uscì Damon, bello come il sole.

Caroline era furente, ma io scoppiai in una fragorosa risata, seguita da Elena e Bonnie. Mi strinsi al mio poliziotto sexy, sentendomi ancora in imbarazzo per il modo in cui ero vestita.

«Senti, bellezza…non è che quando torneremo entrambi a casa potrai fare una sfilata privata anche a me? Il solo pensiero che uno di quei dannati palestrati che arriveranno dopo, possa metterti le mani addosso anche solo per presentarsi e stringerti la mano, mi provoca un senso di violenza quasi incontrollato».

«Oh, ma come siamo gelosi, signor Salvatore… ». Dissi passandogli le braccia attorno al collo.

«Ormai dovresti saperlo…». E detto questo mi baciò, premendo le sue braccia sulla mia schiena per stringermi ancora di più a sé.

Quell’ora, a parer mio, passò troppo velocemente e poi i ragazzi dovettero andarsene, dato che i cinque chiamati da Caroline sarebbero arrivati a momenti.

Fu una serata pazzesca e terribile allo stesso tempo. Innanzitutto, il loro concetto di “servire da bere”, consisteva nel buttarsi addosso le bibite per poi fare in modo che noi dovessimo berle dai loro corpi stile aspirapolveri. Certo, la mia visione della cosa non era né sensuale né romantica, ma era più  forte di me, non ero proprio a mio agio con quegli scalmanati  con un senso di pudore che rasentava l’inesistente.

Ad un certo punto della serata, decisi che piuttosto di “bere” ancora in quelle condizioni, mi sarei lasciata morire di sete.

In secondo luogo, ad un tratto dal nulla, mi ritrovai sulla spalla un paio di boxer e feci un salto su dalla sedia, tra le risate incontrollate di Caroline e Rebekah. Ma per fortuna  la sposa  non ero io e fu ad Elena che toccò la parte peggiore perché uno degli uomini si infilò una banana nei boxer, che lei dovette mangiare.

Fu una scena terribile, naturalmente architettata dal mostro Caroline, che aveva organizzato scherzetti del genere anche per qualcuno dei nostri diciottesimi compleanni, ora che mi tornava in mente.

Provai davvero una gran pena per la mia amica, costretta a sorbirsi tutte le cose peggiori.

A fine serata infatti, la Elena che conoscevo io era sparita, lasciando il posto ad una cinerea ragazza ormai priva del dono della parola.

Bonnie aveva cercato di calmarla in tutti i modi, ma non c’era stato molto da fare e intanto, naturalmente, Caroline se la rideva a nostre spese.

Quando tornai a casa  erano le tre di mattina e non appena arrivai in camera, vidi che Damon ancora non c’era.

Andai in bagno per struccarmi, quando ad un tratto udii una voce alle mie spalle: «Vieni a letto così, è ora della nostra festa, bellezza… ».

Sobbalzai. Non mi ero accorta dell’arrivo di Damon.

«La nostra festa? Ma tu non sei distrutto?»

«Io non sono mai distrutto quando si devono fare certe cose… soprattutto se con la mia donna… »

«Oh, capisco. E… mi dica, signor Salvatore… che cosa hai fatto con le altre donne, questa notte?»

«Purtroppo noi di spogliarellista ne avevamo una sola ed è stata tutta per il mio fratellino. Sai, l’ho organizzato io, il suo addio al celibato…»

«Sì, tesoro, lo hai già detto questo… »

«Ho dato a Stefan tutto ciò che un uomo avrebbe potuto desiderare… anche se non so quanto lui fosse d’accordo».

«Oh, e tu quindi che cosa desideri?».

«Proprio ora? Desidero te sdraiata sul letto nella nostra stanza con questa sensuale camicia da notte addosso, che ti toglierei senza perdere tanto tempo… ».

Mentre parlava, Damon si avvicinava sempre di più a me, finché non fu a pochi centimetri di distanza. Allora, mi prese per i fianchi  e mi attrasse completamente a sé, baciandomi con trasporto.

«Vieni in camera… ». mi sussurrò ad un orecchio.

Lo amavo. Mio Dio, quanto lo amavo, gli avrei dato tutta me stessa se solo lo avesse chiesto.

Arrivammo in camera mia, sempre continuando a baciarci. Damon era tutto ciò che avrei potuto desiderare. Era passionale e dolce, era bello e forte, era coraggioso e con quel pizzico di gelosia che serviva a fami sentire importante e desiderata.

In effetti forse, usare la parola “pizzico”, non era appropriata. Delle volte era davvero possessivo, ma alla fine lo amavo anche per quello, nonostante quel particolare punto del suo carattere era stato fonte di molte delle nostre liti.

Arrivammo in camera mia, che ormai era diventata nostra,  poi lui mi sfilò la camicia da notte e mi fece sdraiare sul letto matrimoniale.

Come al solito, inizialmente, mi sentii in imbarazzo per il mio corpo deturpato, ma quando vidi che Damon non ci stava prestando la minima attenzione e baciava ogni parte di me, mandai tutto al diavolo e cominciai a far volare in giro per la stanza anche i suoi vestiti.

Quella notte fu così, fu bollente, di passione, una passione che aveva sette anni da recuperare.

 

NOTE:

Ed eccoci qui con il decimo capitolo e con il tanto discusso addio al nubilato! Che cosa ne dite? Fatemi sapere che cosa ne pensate di quella parte perché io non ne sono tanto convinta; magari vi aspettavate qualcosa di meglio; una descrizione più approfondita, ma è stato il massimo che sono riuscita tirare fuori...

Del resto invece che cosa pensate? Caroline non è stata un mostriciattolo perfido? Io mi sono divertita moltissimo a scrivere questo capitolo e spero che sia piaciuto a voi tanto quanto è piaciuto a me! 

Oh, vi lascio qui un piccolo regalino: 

Rox versione bomba sexy per l'addio al nubilato! XD 

PUBBLICITÀ: 

Per chi volesse, lascio il link della mia nuova originale che ho pubblicato proprio ieri sera; il nuovo capitolo è online.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1273982&i=1

Ci riaggiorniamo lunedì; un gran bacio a tutti!


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Clira