Rivolse subito lo sguardo verso Mary. La vedeva tutta rannicchiata su sé stessa, così la coprì premurosamente con una coperta, soffice e morbida. Mary fece subito un gran sospiro di sollievo. In quell’istante anche se stava dormendo riusciva a provare una sensazione di immensa sicurezza. L' infermiera aprì la finestra per lasciar cambiare aria alla
stanza, subito dopo si assentò nuovamente.
Mary stava iniziando ad agitarsi nel sonno, quando all' improvviso fu svegliata da un forte lamento.
Balzò dal lettino con un grandissimo scatto e si voltò verso la finestra. Notò immediatamente un aquila posata sul davanzale della finestra. Lo spavento fu immenso, ma stranamente Mary non urlò, restò a fissare la meravigliosa creatura, nei suoi grandi occhi gialli riusciva ha rispecchiarsi.
Provava un immensa invidia nei confronti del grande rapace.
"Perché e qui? Perchè vuole farmi star male? Lei può volare, con un solo battito d'ali è in grado di scappare via, da ogni suo problema. Quanto vorrei, poter essere come lei... Sarebbe tutto più semplice....
In vece la vita mi ha voluto regalare solo un’immensa solitudine…"
I pensieri di Mary, diventavano sempre più intensi, causandole un fortissimo mal di testa. Si accorse dopo, che la zampa di quella creatura che lei definiva tanto perfetta, stava sanguinando.
Aveva un pezzetto di legno , dove gli face fuori uscire del sangue rosso è intenso i suoi artigli erano ,grandi e spessi. Mary, con molta insicurezza, decise di avvicinarsi.
L'aquila non si mosse nemmeno di un centimetro, restò li ferma immobile.
A quel punto, fece un gran respiro, allungò la sua mano verso la zampa del grande rapace e con molta esitazione afferrò il bastoncino e glielo tirò via.
L'aquila inchinò la testa, come se la volesse ringraziare.
Mary ne rimase subito colpita... Altri pensieri ora la circondavano: " Perché non vola via? Per quale motivo non mi teme?"
Riallungò la mano verso l'aquila nel tentativo di accarezzarla, ma il bellissimo volatile spiccò subito il volo, senza nemmeno darle il tempo di sfiorarla.
Mary si affacciò subito alla finestra rimanendo ad osservare come l'aquila si muoveva con grazia e volava via nel cielo.
Mary stava iniziando ad agitarsi nel sonno, quando all' improvviso fu svegliata da un forte lamento.
Balzò dal lettino con un grandissimo scatto e si voltò verso la finestra. Notò immediatamente un aquila posata sul davanzale della finestra. Lo spavento fu immenso, ma stranamente Mary non urlò, restò a fissare la meravigliosa creatura, nei suoi grandi occhi gialli riusciva ha rispecchiarsi.
Provava un immensa invidia nei confronti del grande rapace.
"Perché e qui? Perchè vuole farmi star male? Lei può volare, con un solo battito d'ali è in grado di scappare via, da ogni suo problema. Quanto vorrei, poter essere come lei... Sarebbe tutto più semplice....
In vece la vita mi ha voluto regalare solo un’immensa solitudine…"
I pensieri di Mary, diventavano sempre più intensi, causandole un fortissimo mal di testa. Si accorse dopo, che la zampa di quella creatura che lei definiva tanto perfetta, stava sanguinando.
Aveva un pezzetto di legno , dove gli face fuori uscire del sangue rosso è intenso i suoi artigli erano ,grandi e spessi. Mary, con molta insicurezza, decise di avvicinarsi.
L'aquila non si mosse nemmeno di un centimetro, restò li ferma immobile.
A quel punto, fece un gran respiro, allungò la sua mano verso la zampa del grande rapace e con molta esitazione afferrò il bastoncino e glielo tirò via.
L'aquila inchinò la testa, come se la volesse ringraziare.
Mary ne rimase subito colpita... Altri pensieri ora la circondavano: " Perché non vola via? Per quale motivo non mi teme?"
Riallungò la mano verso l'aquila nel tentativo di accarezzarla, ma il bellissimo volatile spiccò subito il volo, senza nemmeno darle il tempo di sfiorarla.
Mary si affacciò subito alla finestra rimanendo ad osservare come l'aquila si muoveva con grazia e volava via nel cielo.