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Autore: Dem_One    21/09/2012    0 recensioni
Un ragazzo, solitario e chiuso in sè stesso, deve sopportare un'oscura presenza che lo metterà davanti a un grande bivio.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peter Peter si svegliò in una stanza completamente bianca, con dei materassi al posto delle pareti. Cercò di muovere le braccia, ma restarono immobili cingendogli il torace. Si alzò lentamente e vide il corpo di sua madre attraverso una finestrella, immobile, come se fosse addormentato. –Mamma?- disse avvicinandosi. Un lampo gli trafisse il cervello, provocandogli un dolore atroce: si mise in ginocchio e lanciò un breve urlo; subito dopo l’immagine di Bridget che lentamente moriva apparve nitida, come se fosse davanti ai suoi occhi. –Che… che cosa ho fatto?- balbettò. –Mamma? Mamma ti prego…- Schiacciò il viso contro il vetro per vederla meglio. Gradualmente il ragazzo ricordò tutte le persone che aveva ucciso, i loro visi, i loro sguardi poco prima di morire, le loro sofferenze… tutto era così chiaro e limpido, solamente non riusciva a comprendere come avesse potuto fare tutto ciò da solo. Ma lo aveva fatto. La pressione psicologica gli piombò addosso violentemente, provocandogli una crisi di pianto isterico: singhiozzava, faceva movimenti frenetici, a scatti, non riusciva più a controllare né il suo corpo né la sua mente.
Check, osservando quella scena, fu mosso da un sentimento di pietà, nonostante sapesse che razza di mostro era quel ragazzo. –Adesso non è più pericoloso.- disse malinconicamente –La sua pena saranno gli anni che gli rimangono da vivere.- -D’accordo, ma non possiamo lasciarlo andare.- intervenne Rudy. –Certo che no! Lo faremo ricoverare da qualche parte: nessun uomo, tanto meno un ragazzo come lui, può sopportare la responsabilità di così tanti omicidi; poi l’ultimo è stato il più orribile. Ripeto, ora che si è reso finalmente conto di ciò che ha fatto non nuocerà più a nessuno.- Rudy sbuffò: -E ai media cosa diciamo? Abbiamo preso l’assassino e non lo processiamo nemmeno? E poi chi ti ha detto che non è davvero più pericoloso? Se stesse solamente facendo finta?- Check rise: -Ti preoccupi troppo  caro mio. Con i media diremo qualcosa, qualsiasi cosa, inventeremo una storia credibile… come se fosse la prima volta che lo facciamo.- Fece una pausa. –Mi prendo tutta la responsabilità: se ti dico che non è più pericoloso, non è più pericoloso. Guardalo.- allungò l’indice verso il monitor, –Non riesce più nemmeno a parlare, si muove solo avanti e indietro, e piange come un neonato. Forza, toglietemi quel corpo da lì e trovate un buon ospedale psichiatrico per il ragazzo.-

-Allora, infermiera, come va col paziente 66?- -Vede, dottore, la nostra terapia ha funzionato inizialmente: è giunto qui completamente pazzo, non riuscivamo nemmeno a dargli da mangiare, continuava a piangere e a gridare.- -Poi cosa è successo?- -Dopo un mese si è stabilizzato: stava fermo la maggior parte del tempo, quasi non piangeva più e mangiava regolarmente. Sembrava quasi guarito, anche se non ha mai detto nemmeno una parola.- -E adesso, invece?- -Ora ha cominciato a parlare.- -Ottimo! Allora perché ha la faccia così triste?- -Vede dottore, la situazione è peggiorata contrariamente a quanto si possa pensare: il paziente parla, è vero, ma con un amico invisibile, e per giunta sta tramando qualcosa. L’assenza della parola, come lei già sa, non è un sintomo di pazzia…- -E invece crearsi un ente invisibile e per giunta parlarci assieme sì.- -Esatto dottore. Noi monitoriamo i nostri pazienti 24 ore su 24; il ragazzo parla di continuamente di contratti, e che dovrebbe uccidere 200 persone, altrimenti verrebbe torturato nell’aldilà. Cosa suggerisce di fare?-
  
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