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Autore: AngelOfSnow    21/09/2012    6 recensioni
Round Robin, già questo, basti come invito a partecipare pur essendo stata cancellata la voce "Round Robin si" Troveremo un modo per collaborare insieme, non temete!
Primo Progetto creato da un memro del DEAL..
Come il titolo già vi anticipa vedremo la Cross Academy in ambito sportivo;
Vi spiego: dopo la chiusura delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi a Londra, il direttore Cross, preso ancora dal precedente progetto di scambio mondiale, deciderà di ripetere l’esperienza partendo dal presupposto che saranno delle competizioni “Olimpiche” fra alunni dell’istituto a scopo educativo, per permettere la nascita di un altro legame oltre la semplice convivenza, ovvero il legame di gruppo.
Storia basata sulla pesenza di OC inevntati da voi! :D
LE modalità per partecipare sono inserite all'interno, spero di vedervi in tanti! :*
Genere: Azione, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1. La “Maratona”.

The Cross Academy Olympic Games.

 
Capitolo 1.

 La “Maratona”.

 

 

Yuuki era scandalizzata.

Quel giorno avrebbe cominciato una vita terribile in quell’accademia e – tanti saluti alla già precaria calma – avrebbe dovuto lavorare il doppio.

-“Yuuki!”- la voce squillante di Kaien Cross la riportò con i piedi per terra.

-“Si?”- mormorò, mostrando un viso livido di rabbia.

-“Ti senti bene?”- mormorò l’uomo di tutta risposta, sorridendo in modo beffardo. –“Avanti non sarà terribile! Guarda il lato positivo: se l’anno scorso hai partecipato tu, oggi saranno altri a farlo.”-

Ed in fondo la piccola ragazza poteva anche comprendere che riproporre il progetto di scambio poteva essere una buona idea eppure…

-“Ne è convinto, direttore?”- lo disse sospirando all’indirizzo dell’uomo.

-“Chiamami papàh”- urlò questi, cercando di abbracciarla ma invano: si era scansata all’ultimo minuto con un’abile mossa, facendolo sbattere al muro.

Sospirò rassegnata e s’affacciò alla finestra con fare pensieroso.

-“E’ davvero convinto che farli arrivare in quel modo sia…corretto?”-

L’uomo sorrise massaggiandosi il naso leso dalla superficie ruvida del muro, poi annuì emettendo un verso soddisfatto.

-“Certamente!”- squillò, prima di andare a controllare gli ultimi preparativi saltellando in modo allegro per i corridoi.

Yuuki strizzò le labbra con fare scettico, ma non disse nulla, sistemando la fascia da Guardian e lisciando la gonna.

Che l’inferno, abbia inizio.

 

*****

 

Zero ringhiò, frustrato.

Quella situazione lo mandava fuori dai gangheri e ricordare il come stava accadendo – per la seconda volta – non aiutava di certo.

 

- Zero-kuuun! – e dopo il richiamo,  si era sentito stritolare all’altezza del busto, da un qualcosa di familiare e rumoroso.

- Direttore. - aveva grugnito, cercando di staccarsi di dosso la patella marina che era diventato il direttore. -  mi lasci. - aveva dovuto aggiungere, per respirare liberamente.

-Sai la novità? Neh? Neh?- forse gli erano venute le allucinazioni ma, il direttore, - l’Hunter leggendario vissuto per più di due secoli – saltellava come quelle oche con cui aveva a che fare e ridacchiava nello stesso modo, mostrandosi persino più fastidioso del solito.

-No, non lo so.-

-Anche quest’anno ho deciso di organizzare un progetto mondiale di scambio però…- Zero l’avrebbe scorticato vivo, se non fosse stato per il pronto intervento di Yuuki, spuntata da non si sa bene dove. – Però quest’anno lo scambio si baserà su gare Olimpiche per permettere la nascita di un legame diverso e… no…Zero! Waaa! –

In fine, stanco di quella situazione, si era limitato a lanciarlo fuori dalla finestra del terzo piano.

 

Ringhiò per la seconda volta, staccandosi dalla colonna bianca in cui si trovava appostato, per evitare di non farsi riconoscere in mezzo a tutta quella folla.

Da quando non andava in un aereoporto? C’era davvero tutta quella marmaglia di gente a rovinare i timpani di altra gente?

Con fare annoiato si avvicinò di più all’uscita dei vari imbarchi, ricevendo un’occhiata languida da una donna sugli ottanta anni, ricurva su di un bastone e brutta come la peste.

Quasi tremò, trovando confortante il fatto di lavorare a stretto contatto con creature, seppur abominevoli, carine di aspetto.

-“So a cosa stai pensando!”- ridacchiò una voce alla sua sinistra.

Per tutta risposta lui grugnì una risposta indefinibile a causa del crescente brusio.

-“Tsk.”- sentì da lontano ed entrambi i due ragazzi, si irrigidirono appena, percependo la presenza di Toga Yagari, farsi spazio in mezzo alla gente. –“quel Cross finirà sulla mia lista nera.”-

I giovani Hunter non si sentirono in grado di dissentire l’uomo, data l’aura cupa che emetteva in quel momento.

 

*****

 

Elias Darsen si guardò in torno con fare annoiato: quel viaggio lo stava davvero stancando.

Eh no, non gli era bastata la sosta forzata a Shangai a causa di alcuni disagi aerei, ma aveva anche dovuto perdere il codino per legare i capelli.

Quello era un cattivo presagio.

Quando gli si scioglievano accidentalmente i lunghi e lunghi capelli scuri, per lui sarebbero stati momenti amari.

In quel momento si fermò, impietrito sul sedile della prima classe, offertogli dalla linea Tokyo*Air per scusarsi dello scalo forzato, guardando uno dei passeggeri con occhio critico.

Forse era soggezione, ma sentiva provenire da quella ragazza qualcosa di diverso.

-“Mi scusi...”- chiese prontamente, puntando gli occhi turchesi - delineati da folte ciglia – su quelli scuri e sorpresi della hostess, che rispose cordiale a quel richiamo.

- Potrei sapere il nome di quella ragazza?”- osò chiedere, indicando con un cenno appena marcato del capo, il capo su cui si vedevano dei cortissimi capelli corvini perfettamente in ordine.

L’hostess impallidì appena, sorridendo in modo finto.

 Elias lo notò, subito.

-“Quella è la signorina Wong... mi spiace, ma non posso dirle altro.”- ed era sparita nella stanzetta alla fine del corridoio, insieme al carrellino.

Elias sorrise inforcando l’espressione da Ulv che in molti gli avevano attribuito.  

Fissò quella schiena dritta e perfettamente rigida per altri cinque secondi, prima di vedere un cambiamento minimo nella posizione della giovane: si era girata appena nella sua direzione.

In modo disinvolto il ragazzo mormorò un appellativo a fior di labbra, muovendo appena le piccole labbra carnose.

Di rimando la ragazza si irrigidì ancora di più, dandogli la conferma delle proprie ipotesi: era una vampira.

Non avrebbe fatto nulla, Elias, a meno che la situazione non fosse divenuta da “innocuo viaggio aereo” a “tragedia aerea”

Poi, come se nulla fosse successo, inforcò le cuffie dell’I-pod che aveva estratto da un piccolo zaino e premette Play, ascoltando in modo assorto, della buon musica Rock Norvegese a tutto volume, facendo fare una faccia stranita alla signora al proprio fianco.

Sorrise un’altra volta, sorridendo come il lupo quando vede una preda.

 

*****

 

Rachel sbuffò, infastidita.

Ancora? Non posso crederci” pensava continuamente, muovendo un braccio a penzoloni, per guardare le foglie con cipiglio infastidito.

Era sdraiata su uno degli alberi della Cross e s’annotava mentalmente cosa avrebbe presto o tardi vergato su uno dei suoi tanti diari.

Gli argomenti variavano per intensità, contenuto, periodo o cose completamente contrastanti fra di loro, eppure, confluivano, si ammassavano e puntavano tutti su una cosa: i nuovi arrivati.

La propria Xenofobia le rendeva le mani umide e il corpo tremolante.

Non era abituata ad incontrare tanta gente in una volta, fortuna che c’era...

-“Ehi! Tesoro~ ”-

La voce del ragazzo che la faceva fremere ad ogni minima cosa,  le attraversò la mente ed il cuore facendola sussultare.

-“Ehi.” Salutò, ritornando alla propria fermezza d’animo. –“Sei già arrivato? E Alice?”- chiese facendo finta di nulla, ma fremendo interiormente.

Joshua Takahashi sorrise in modo furbo, irritandola.

-“Il tuo cuore è sussultato.”- si prese una pausa per guardare l’alone rosso sul viso abbronzato della giovane. -“E’ ancora a Nizza, preferisce divertirsi che tornare a studiare.”-

Rachel sorrise distogliendo il proprio sguardo ambrato, dagli occhi ametista dell’altro.

Prese fiato e si guardò le unghie laccate di rosso, che attiravano l’attenzione sugli abiti scuri e mormorò in modo distratto. -“Josh?”-

-“Mh?”- rispose l’altro.

-“Chiamami un’altra volta Tesoro, e farai a meno della testa dal collo, intesi?”- concluse, sorridendo in modo lieve.

L’altro sorrise in modo furbo e non commentò: la Rinnegata sapeva mantenere la parola, alle volte.

-“Posso baciarti?”- scoccò infine il rosso, guadagnandosi un’occhiataccia da parte della ragazza. –“Era un si?”- disse ancora, senza perdere la calma e rise di gusto, trattenendo l’addome per le risate.

 

*****

 

Lynette non sopportava tutti quegli uomini ammassati, in attesa di un qualcosa a lei sconosciuto.

Proprio, avrebbe preferito rallentare il tempo per superarli tutti e prendere la propria valigia – visto gli odori non tanto graditi che le arrivavano al naso – però, si sarebbe stancata inutilmente e se Eric l’avesse saputo, le avrebbe parlato di quanto importante fosse utilizzare le proprie abilità nei momenti davvero importanti.

Arricciò appena gli angoli delle labbra e gettò quell’idea. “Non ho voglia di una ramanzina.”si disse.

Mentre pensava a come superarli tutti senza tradire la propria fretta, un uomo accanto a lei, sbadigliò rumorosamente senza portarsi una mano davanti al viso.

Avvampò di rabbia e con fare stizzito guardò la finestra che le rifletteva l’ovale chiaro su cui risaltavano due occhi tondi e verdi, con capelli più brillanti dell’oro alzati in una crocchia.

Ripensò alle parole di Kaien Cross e arrossì mentalmente, sentendo l’implosione avvenuta al cuore, in un mix di sentimenti contorti e sollevati al contempo: l’avrebbe rivisto a breve.

Sospirò per riprendere la calma e la compostezza e si chinò sul nastro trasportatore, notando la propria valigia da lontano.

Appena fu vicina a lei, però, qualcuno la prese con disinvoltura lasciando poco tempo a Lynette per comprendere: aveva visto solo una furia bionda dai lineamenti angelici e le dita bianche come la neve e affusolate, appropriarsi della miglia dell’oggetto.

Lynette spalancò gli occhi e afferrò affannosamente la seconda valigia – uguale alla propria – sulla quale il cartellino del proprietario sembrava essersi nascosto per farle un dispetto.

-“Ehi!”- tuonò. -“Derek!”- evitò di leggere il cognome per un fatto di privacy , ma nessuno rispose e sospirò rassegnata. –“Derek!”- chiamò ancora e guardò il cognome, in un impeto di disperazione: in quella valigia vi era la sua intera vita!

-“Derek Reinari!”- chiamò un’altra volta e guardò le persone circostanti, sbattendo su di un ragazzo molto alto e... bello, se non fosse stato così freddo in volto e privo di emozioni, anche perché la mascella ben definita, la muscolatura accentuata e quegli occhi verdi così espressivi, avrebbero fatto cadere ai propri piedi qualsiasi donna.

-“Derek, ti cercano.”- mormorò questo, afferrandola delicatamente per il polso piccolo - in confronto alle mani del moro – spingendola in avanti con altrettanta delicatezza. Provò una fitta di impotenza, notando la stazza di quest’ultimo sopra il suo metro e cinquantanove e cercò di mantenere la propria freddezza d’animo.

Non era cattivo - lo si notava subito - a discapito della stazza.

-“Cosa? Chi?!”- squillò una seconda voce, mentre lei riuscì a vedere nuovamente la figura eterea che le aveva soffiato la valigia da sotto il naso.

Con nonchalance, il ragazzo biondo e bello come un angelo, le prese la mano destra baciandone il dorso in modo elegante.

-“Signorina, perché siete così agitata? Cosa desidera una creatura così elegante da un ragazzo come me?”-

Lynette notò un punto dorato nell’iride sinistra, immerso in un lago di azzurro intenso, poi, ricordandosi le buone maniere, tossì leggermente e sorrise all’indirizzo del biondo, presentandosi.

-“Sono Lynette...”- non finì però la frase che quest’ultimo la interruppe galantemente.

-“Perrin, incantato...”- gli baciò la mano e lei fremette quando le labbra rosse e carnose andarono a posarsi nuovamente sul dorso della propria mano. –“Ho qualcosa che ti appartiene e tu hai qualcosa che appartiene a me, ma, non preoccuparti, andiamo tutti e due nella stessa direzione. Destino, forse?”-

Lynette si trovò ammaliata dalla cadenza calda e seducente della voce del ragazzo e poi inarcò un sopracciglio, dandogli atto di una cosa: era galante con il gentil sesso, davvero tanto.

-“Cross Academy?”- pronunciò allora, ritraendo la mano da quella delicata e soffice di Derek.

-“Già, di nuovo.”- mormorò l’altro ragazzo con una punta di amarezza nella voce, mentre Derek sorrideva con brio.

-“Come di nuovo?”- chiese lei, curiosa, camminando al centro fra i due, sentendosi dannatamente bassa. Il moro annuì e il biondo ridacchiò.

-“Non mi sono presentato.”- commentò asciutto quella specie di gigante. –“Il mio nome è Gabriele Lopez, sai, ho sentito parlare di te da Eric, Izumi e Nagisa.”-

Quella vibrò visibilmente sentendo nominare le proprie amiche, ma, da brava ragazza composta, annuì.

Avrebbe chiesto spiegazioni più in là.

 

*****

 

Emma mise in bocca la propria pipa

Si stava divertendo da matti e l’avrebbe ammesso anticipando la frase con un “Si cazzo, mi sto divertendo come un’ubriacone all’October Fest.

E tutto, grazie a quel pazzo maniaco di Kaien Cross, che aveva organizzato un secondo progetto da sbellicarsi, soprattutto per gli scherzi che avrebbe potuto fare alle nuove arrivate. Già fremeva nell’attesa

Rimanendo fissa in quella posizione - appostata in un luogo all’interno dell’aereoporto – in cui riusciva a distinguere le varie espressioni di Toga Yagari, impegnato a controllare e a mettere in riga alcune ragazze-oche - catalogate così dalla stessa nel giro di un’occhiata -  a cui avrebbe reso la vita una dolce e gentile camminata sugli spilli, o per essere più accondiscendenti, tizzoni ardenti.

Nel confondersi con la mischia vide alcuni visi noti e altri no, ma li riconobbe, grazie alle fotografie che aveva “preso in prestito” dagli archivi dell’Hunter stesso.

Ridacchiò ripensando ad uno dei suoi abbordamenti al docente durante la notte, per riprendersi il diario...

Evitò di strozzarsi con il fumo della pipa quando vide la confidenza con cui lo stesso uomo dai capelli corvini e lisci, si stava intrattenendo con una ragazza riccia e fasciata in  Antichi abiti Greci.

Quasi ringhiò di rabbia e fu sul punto di telefonare a Cyprien de Maillard, richiedendo una dose per elefanti di tetrodotossina per farla fuori, ma poi la scacciò via, vedendo la ragazza completamente disinteressata alle parole di Yagari...

Questa volta rise, sembrando una alle prese con una tripla identità.

-“Sei sicura che fare questo  sia bene?”-

La ragazza dai corti capelli biondi, trucco pesante e labbra dipinte di rosso, annuì raggiante, facendo preoccupare l’uomo alle sue spalle, che, seppur mosso da un nobile sentimento - a detta propria – non tollerava azioni di questo genere.

-“Che voglia che sia! I leoni non guardano le prede prima di divorarle?!”-

Chiese sbuffando un alito di fumo.

L’altro non ebbe il tempo di finire, che la ragazza si mischiò alla folla in perenne movimento facendo perdere le proprie tracce. Poi alzò le spalle per uscire dall’edificio: ci sarebbero stati individui scellerati, ne era certo.

Emma sorrise vittoriosa parlando ad alta voce. –“ Bel compito, quello di accompagnare i poppanti, eh?”- e poi passò davanti a Yagari che divenne livido di rabbia senza essere in grado di risponderle a tono, vista la pura e semplice verità!

-“Bye!”- rise lei, uscendo dall’edificio, indossando un casco e partire a tutta velocità – dando prima delle spinte ai cavalli del mezzo – con il sorriso sulle labbra: gli sarebbe proprio piaciuto.

 

*****

 

Helene avrebbe volentieri preso a calci quella ragazza così vispa e estroversa.

Solo, la presenza di tre Hunter – tra cui uno che le era affine in fatto di carattere – e il fatto che la stessa fosse una Sanguepuro, la bloccava inesorabilmente.

-“Sei davvero graziosa, per vestire in questo modo.”- osservò un ragazzo dai capelli rossi e sbarazzini mentre quest’ultimo prendeva in mano una specie di coppa, che teneva custodita in una sacca. –“Devi essere quella Greca, giusto?”-

Helena aveva preso in antipatia anche quest’ultimo, dato le sue battutine sarcastiche verso i propri vestiti.

Lei adorava gli antichi abiti greci, anche perché le ricordavano tanto casa.

Amava la stoffa della toga e quella delle stoffe di seta che le tenevano allacciati molti degli stessi.

-“Sono contenta che ti piacciano, cosa dovrei farci?”-

Mormorò arricciandosi un boccolo rossiccio e guardando in modo felino il ragazzo – che boccheggiò per alcuni secondi. 

-“Vedrai.”- rispose quello con la sigaretta in bocca e una benda a coprire l’occhio sinistro. –“sarai una delle tante ad odiare Kaien Cross, per questo.”-

Gli venne consegnato il calice in mano e aspettarono per pochi secondi, prima di trovarsi accerchiati da Vampiri e umani o meglio, Vampire Hunter.

Helene sorrise compiaciuta creando una piccola barriera intorno al proprio corpo, inutilmente: in pochi secondi una figura maschile le stava baciando il dorso della mano con fare ammaliato.

-“Perdonami, per un attimo ho creduto di poter baciare una dea scesa in terra.”-

E lei sbatté le palpebre ricacciando indietro il proprio potere, visto e considerato che nessuno aveva cattive intenzioni.

Lei sorrise accettando il complimento e inarcò un sopracciglio, vedendo l’uomo con la sigaretta e la benda – che non si era nemmeno presentato come gli altri due – sospirare prima di scansare via il biondino e versare del liquido nel calice.

-“Benvenuti in Giappone, da qui in poi, cominceranno i primi giochi: spero che la maratona non vi stanchi.”- disse per poi fermarsi e tirare dalla sigaretta. –“Il direttore ci aspetta tutti in accademia. La signorina che vedete con la fiaccola in mano è Greca, simbolo della nostra serietà, quindi, seguitela e... oh, che diamine, andiamo!”-

Borbottò l’uomo con fare seccato per dare una spintarella ad Helena che strabuzzò gli occhi insieme a tutti gli altri.

-“COSA?!”-

Urlarono in coro e Yagari gettò un fiammifero nella coppa, mentre cominciava a far camminare il gruppo.

Helena guardò l’umano che rideva in modo ilare, spiegando qualcosa di non ben definito al ragazzo pacato e serio.

-“Lei è l’unica che sente curiosità!”- sentì dirgli e irrigidì le spalle, Helena, mentre dava ragione al ragazzo: era curiosa di sapere.

 

*****

 

Kaien Cross tremò impaurito sulla soglia, mentre vedeva un gruppo di ragazzi - capeggiati da una ragazza che portava in mano il calice, vestita in abiti della Grecia antica – salire la collina con gli occhi iniettati di sangue.

Forse, quella di  non affittare delle limousine per andarli a prendere e cominciare con la maratona, non è stata una buona idea!” pensò, sconcertato.

Yuuki, Rachel, Josh e tutti gli altri membri della Night class – Kaname compreso – non si sarebbero immischiati nel tentare di salvare il direttore da attacchi certi.

Emma stava gustandosi lo spettacolo dal tetto più vicino all’uscita dell’Istituto: sarebbe stato piacevole, vedere un po’ di sangue schizzato in ogni dove – a senso proprio.

-“Chi vuole scommettere?”- mormorò Hanabusa con fare canzonatorio, facendo ridacchiare Yuuki.

L’inferno era alle porte e sarebbe presto iniziato.

 

 

Eccoci qui!

Come vi è sembrato? I vostri Oc erano OOC nel loro mondo di OC o erano Ok?

Ignorate i miei scleri, è a causa della febbre e del modo orribile in cui è terminato “D.Gray-Man” nell’anime ( spero vivamente che il manga sia meglio altrimenti stupro Yu-Lavi-Allen-Tyki ( scusa Lien ) e Kuro-chan senza ritegno, qui e subito!

*Grilli in sottofondo*

Comunque *tossicchia* ecco a voi una lista dei personaggi che stanno prendendo parte al gruppo ( ve lo scrivo così sapete con chi avrete a che fare ):

 

-Lien Wong; Cinese; di Lien_

-Joshua Takahashi; Giapponese; di Lien_

-Rachel Shwarz; Giapponese/ Tedesca; di Lien_

-Gabriele Lopez; Siciliano; di TheFinalWar.

-Derek Reinari; Tedesco; di TheFinalWar.

-Emma Kreutzer; Russa; di Flea

-Helene Bove; Greca; di TheAvengersfan

-Elias Darsen; Norvegese; di Aterion

-Lynette Perrin; Belga; di Carlos Olivera

-Daisy Fernandes; Brasiliana; di _Loveless_ ( ex _SweetDaisy_ appena cambierà )

 

Quindi per voi anime che vorranno entrare, mi raccomando: abbiamo un mondo da conquistare! :D

 

Tornando a noi: avete idee o proposte per il prossimo capitolo?

Fatemelo sapere!

Un abbraccio.

   
 
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