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Autore: V@le    06/04/2007    2 recensioni
Può la purezza esistere su questa terra? Sotto l'occhio di un severo giudice, una ragazza dovrà sottoporsi ad un esame...un esame in cui c'è di mezzo un certo Kei...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Takao Kinomiya
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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questo ci vuole per peccare
 
L'EPILOGO...
O FORSE NO
 
-L'Eccellentissimo vuole vedervi.
I quattro ragazzi si lasciarono guidare nel gran salone che precedeva la stanza in cui il Papa stava in quel momento.
La guida li fece fermare davanti a un grosso portonone. Troppo grosso per una saletta del genere.
-Pronti?
Lucia sospirò. Sapeva per cosa li avevano chiamati. Liv e Kei per prendere varie informazioni. Takao per lodarlo della sua impresa. Lei... per buttarla fuori. Da piccola aveva visto tante volte il Santo Padre e le era sembrato magnanimo e gentile... ma chissà quanto veleno stava sputando sulla ragazza il Capo in quel momento. Tempo cinque minuti e si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada...
I suoi pensieri furono interrotti da una mano che ora era stretta alla sua. Alzando lo sguardo, vide Takao guardarla come per dirle che qualsiasi cosa fosse accaduta, qualsiasi decisione avesse preso il Pontefice, non l'avrebbe abbandonata.
-Sì.
Entrarono lentamente. In fondo alla piccola stanza su una grande poltrona sedeva un uomo anziano che portava le vesti del Papa. Al suo fianco il Capo fissava Lucia con una strana espressione.
Si avvicinarono, un poco intimiditi. Liv e Kei si inchinarono leggermente, mentre gli altri due si fecero avanti e si prostrarono. Evidentemente era un'usanza dei Cavalieri del Papa.
-Bene, Eccellenza, è ora di dare loro ciò che si meritano- ghignò il Capo.
-Certamente- la voce dell'anziano era profonda e rassicurante -ma ci penserò io. Lasciaci soli.
-Cosa? Ma signore...
-Sono i Cavalieri del Papa e perciò devono rispondere a me delle loro azioni- continuò calmo -lasciaci soli.
Il Capo uscì con fare stizzato, non prima però di aver lanciato un'occhiataccia alla rossa ancora inginocchiata.
-Alzatevi- disse il Pontefice quando la porta fu chiusa.
Tutti eseguirono l'ordine, mentre lui si alzava e si rivolgeva a Kei e Liv:
-Sono lieto di vedervi salvi. Da quanto ho sentito era una situazione abbastanza intricata, ma fortunatamente tutto è andato per il meglio. Anche grazie al Comandante dei Cavalieri, devo dire.
Takao chinò il capo rispettosamente.
-Ora però c'è un'altra questione da risolvere.
In quell'attimo di silenzio i ragazzi si chiesero di cosa parlasse.
-Questa ragazza è gravida e le donne non sposate nelle sue condizioni non sono viste di buon occhio. Perciò converrebbe pensare al matrimonio. Sempre che voi lo vogliate
I due si guardarono, per poi annuire all'uomo.
-Bene. Provvederò io stesso a compiere tale sacramento. Ora, se non vi dispiace, vorrei parlare in privato con questi due componenti del Gruppo. Rivolgetevi alla guida e sarete condotti alle vostre stanze.
All'inchino, Liv aggiunse:
-Grazie infinite, mio signore.
Sotto uno sguardo carico di benevolenza si ritirarono.
Passarono alcuni attimi di calma totale, in cui il Papa si sedette.
Il cuore batteva in petto a Lucia, sempre più intimorita da quale potesse essere il suo destino. Si sentiva scoppiare...Doveva spiegare, doveva far sapere che aveva violato le regole solo per i puri sentimenti di amicizia e amore.
Si inginocchiò sugli scalini che portavano alla poltrona occupata dall'anziano.
-Eccellenza, la prego, abbi pietà! Lo so di essere andata contro le leggi del Gruppo e che così probabilmente ho disonorato il nome di mio padre, ma non potevo stare qui con le mani in mano mentre Takao e gli altri rischiavano la loro incolumità in una battaglia... e poi Liv aspetta un bambino, era pericolo! La prego, Mio Signore, abbi pietà!- aveva detto tutto velocemente, con un tono esasperato e disorientato, tenendo le mani congiunte a terra e la testa bassa.
Takao la prese per le spalle e la fece alzare, tenendola davanti a sé.
-Comprendo le tue ragioni, Lucia. E ti dico che hai dimostrato che anche una donna può scendere in battaglia per proteggere coloro che ama. Resterai nel gruppo.
-Grazie, Eccellenza!
-E se si presenteranno altre donne del tuo stesso valore, anch'esse potranno entrare a far parte del gruppo, come Liv. Lei e il suo compagno hanno dimostrato un grande coraggio e, quando li sposerò, li nominerò anche membri del Gruppo.
La sorpresa invase i volti dei due ragazzi che si abbracciarono, contenti che tutto fosse andato per il meglio. Il Papa, dal canto suo, assisteva alla scena sereno.
Takao allontanò dolcemnte la ragazza da sé, per poi rivolgersi all'uomo.
-Eccellenza, desidererei parlarvi.
-Come negare ciò a colui che ha guidato i miei Cavalieri alla vittoria?
-Chiedo il permesso di ritirarmi, signore- Lucia si inchinò.
-Vai pure e riposa.
-Grazie signore.
La ragazza andò alla porta e, dopo aver gettato un ultimo sguardo al ragazzo, uscì.
-Di cosa desideri parlarmi, Takao?
-Di Lucia.
 
Liv era distesa sul letto e guardava il soffitto, ripensando a tutto ciò che era successo. Un giorno era una tranquilla e spensierata montanara che aveva una famiglia, sì indebitata e con un fratello ahimé malato, ma pur sempre una famiglia; e il giorno dopo si era ritrovata nel castello del Duca sottoposta a misteriose prove e affiancata da un ragazzo che era diventato il futuro padre del suo futuro figlio. Poi il Consiglio, la falsa perdita della voce, Takao, Lucia, l'inseguimento...e ora era lì, al sicuro, con una piccola creatura in grembo e la prospettiva di un matrimonio. Com'era possibile che fossero successe tutte quelle cose? E a una ragazzina di sedici anni, poi...
Sentì bussare alla porta. Lentamente scese dal letto ed andò ad aprire.
-Mia signora, c'è qualcuno che vuole vederla- disse la guida di poco prima.
-Chi è?
-Dice di essere suo fratello.
In quello stesso istante un ragazzo di all'incirca ventitré anni comparve alla porta.
-Niklas!- la ragazza gli saltò al collo.
-Ciao, Liv.
Lo trascinò dentro la camera.
-Ma che ci fai qui? Sei riuscito a guarire? E mamma e papà? Sei venuto qua tutto solo? Ma come...
-Ehi, calma, una cosa alla volta...anzi, per rispondere subito a una tua domanda, non sono venuto qua da solo- il ragazzo si voltò.
Sulla soglia comparve una minuta figura.
-Laila!
La ragazza vide una delle sue amiche del paese entrare nella stanza e affiancare Niklas.
-Che ci fate qui?
Il fratello cominciò a spiegare.
-La valle è invasa dalla carestia. Non è più possibile viverci. Sono partiti tutti.
-Ma mamma e papà?- ripeté Liv.
-Sono andati a stabilirsi nel nord. A quanto pare hanno trovato un posto dove stare e se la cavano bene. Non ti angustiare per loro. Riguardo la mia malattia, papà è riuscito a trovare una cura poco dopo la tua partenza.
La ragazza sospirò sollevata.
-Meno male, state tutti bene.
-E tu, mi hanno detto che ne hai passate di cotte e di crude. Quell'affare con il Consiglio, poi l'inseguimento... e da quanto ho capito sei anche in dolce attesa.
Lei sorrise teneramente posando la mano sul ventre.
-Quando mi presenterai il fortunato?
In quell'istante bussarono nuovamente alla porta. Dopo un -Avanti- entrò Kei, che si bloccò alla vista di tanta gente.
-Questi sono mio fratello Niklas e Laila e questo è Kei. Il padre di mio figlio.
-Piacere di conoscervi- rispose il ragazzo un po' a disagio -dovrei parlare un attimo con Liv, se non vi dispiace.
-No, certo, andiamo subito.
Tutti e due uscirono.
Intanto Kei si era seduto pesantemente sul letto.
-Sei stanco?
-No...cioé sì. E' che sono venuto a sapere una cosa...
La ragazza si sedette accanto a lui.
-Che cosa è successo?
-A quanto pare il Consiglio dopo la tua fuga se 'è presa con mio fratello e... e lui ha cercato di scappare. Ma purtroppo...- abbassò il capo -non si sa come, è caduto in un lago con la carrozza e non è più riemerso.
-Santo cielo. Kei, mi dispiace tanto- disse lei posandogli una mano sulla spalla.
-So che si è comportato male con te e che ci ha fatto penare tanto...ma era pur sempre mio fratello.
-Certo- Liv gli fece posare la testa sul suo petto -ti capisco. In fondo...credo che sarebbe potuto cambiare, se avesse voluto. Però ora dobbiamo guardare avanti. Abbiamo tante cose a cui pensare, come nostro figlio.
Il ragazzo si sollevò posando la mano sul ventre della ragazza.
-O figlia.
-Certo. O figlia- Liv gli si avvicinò e si scambiarono un dolce bacio.
 
 
Ciao!!!! Falso allarme, prevedo almeno 2 altri chappy alla fine della storia... Forse xk mi sono affezionata troppo... a una storia? direte voi! Bah, forse sono del tutto fusa...
medea90: scusa ma ci vorrà ancora 1 po' per sapere come finisce... a presto!
engy: adori gli angeli? Allora siamo in 2! Sono contenta k ti piaccia! Fammi sapere anche riguardo questo chappy, eh? Baci
Spero vi sia piaciuto. Tanti Auguri di Buona Pasqua!
  
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