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Autore: __Hopeless__    22/09/2012    4 recensioni
Pura prova.
NON APRITE QUESTA STORIA.
L'ho scritta 7 anni fa, devo cancellarla e scriverla in modo DECISAMENTE migliore.
Se la stavate seguendo, scusate per il disagio, ma non aggiungerò più capitoli.
Vi farò sapere nonappena la modificherò.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Dimmi che di te posso fidarmi cap.17 (Claudias'part)

Rivedere Samuel mi ha provocato uno strano effetto.
Sarà stata colpa dell'atmosfera,del luogo strano o semplicemente della mancanza che avevo di lui.
Era la, immobile sulla porta. E mi fissava. Uno sguardo neutro, non era preoccupato.

Davide: Oh,eccolo qui il principe azzurro. Finalmente ti fai rivedere! Dovevamo arrivare a tanto? Eh Brò?
Ha un aria di superiorità,alza ancora di più la testa verso l'ultima parola.
Samuel: Finiscila. Che le avete fatto?
Mi lancia uno sguardo veloce, poi riprende a sostenere lo sguardo del compagno.
Alex:Nulla, ci serviva solo per farti venire qua. E farti ridare i soldi che ci devi.
Beh il sangue che esce dalla mia fronte dice tutt'altro.
Resto in silenzio, ferma, cercando di cogliere ogni attimo di quella scena. Cercando di capire cosa stava succedendo, cosa centrava Samuel con questi tipi che puzzavano... non so di cosa, era un odore aspro. Mai sentito prima. Non era alcool, tantomeno canne. Era qualcosa di diverso. E, fidatevi. Non c'entrava la doccia.
Samuel: Ma.. le.. le avete detto tutto?
Tono preoccupato. Ma di cosa?
Davide: Pff,quella tra un pò non sa nemmeno come si chiama. Vogliamo dirglielo? Non sa il tuo "passato oscuro"?
Sghignazzava.
Passato oscuro? Cosa aveva combinato Samuel? Mio dio che nervi.
Samuel: Eddai brò, che minchia ti prende? Perchè ora cominci a fare il bastardo anche con me?
Davide: Hahah, chicca, te ne sei andato e qua ne sono successe di tutti i colori. Io non cambio, sei tu che sei cambiato completamente. Non sei il Samuel di una volta, quello con cui ci divertivamo a rompere le palle alla gente a fare le gare di chi sopportava più coca, a slittare sui motorini... Le minchiate che si facevano da ragazzini. No, sei tu quello diverso. Cosa pretendi ora?

E' tutto un sussuro. Non riesco a capire nulla. Le uniche parole che sono riuscita ad intercettare sono "cambiato" "gente" "motorini".
Era un meccanico?! Dio Claudia aziona il cervello.

Ora stanno parlando in un angoletto del garage, sono sola, seduta ancora su questa fottuta sedia.
Sento una presenza vicino a me. E' Alex.
Io: Che vuoi? Non vai a parlare con quei due psicopatici la sotto?
Alex: Nah, sono cose che devono risolvere da soli. Io non c'entro molto.

Abbasso lo sguardo.
Io:Posso...Posso capire che cos'è tutta questa storia?
Alex: Oh, ma ti prego davvero non sai davvero cosa...
Alzo gli occhi.
Alex: Bella, mi dispiace ma non sono io quello adatto a spiegarti tutto.
Mi arruffa i capelli.
Ti sembro un cane? Una bambina? No, sai com' è ciccio sono abbastanza innervosita ora.
Rivolgo lo sguardo verso Samuel e l'altro tizio, Davide? Si, Davide.
"Perfetto"
Dopo averlo urlato, Davide lancia uno sguardo d'intesa ad Alex che mi fa alzare.
Samuel ha uno sguardo preoccupato.
Alex: Come sei venuto qua?
Samuel: In moto.

Alex prende di nuovo quel panno bianco, dio mio che incubo.
"NO!"
Mi ritrovo a urlare scansandolo.
''Smettetela! Mi fa male la testa, mettetemi una benda, qualsiasi cosa ma quello basta, Diamine."
Samuel sorride.
Samuel: Ancora questi metodi antiquati eh ragazzi?
Davide: Prendi la benda dai Alex.

Dopo poco mi ritrovo sul motorino di Samuel, sono stretta a lui. Quasi avessi paura che potessero portarmi via di nuovo.
Quando Samuel si ferma e scende mi fa girare togliendo la benda.
Samuel: Ecco, scusa se ci ho messo tanto.
Non rispondo. Resto a fissare i suoi occhi celesti. Il buio della notte però non mi permette bene di vederli come vorrei.
Samuel si gratta la testa con fare pensieroso e la alza al cielo.
Samuel: Tua madre è davvero preoccupata.
Oh, no.
Io: Che ore sono?
Samuel: L'orologio del motorino segna le due.
"Merda"

Mi esce spontaneo provocando il sorriso di quel ragazzo che fino a poco tempo fa pensavo di conoscere.
Io: Mi riporti a casa?
Samuel: Certo, subito, scusa.

Si rimette in moto e ripartiamo.
Ho freddo. Stare in moto con una smplice maglietta estiva alle due di notte non è il massimo.
Finalmente vedo il mio viale. Che sollievo.
Ci fermiamo. La luce della cucina è accesa.
Una volta scesa ridò il casco a Samuel e resto ferma.
Non so come comportarmi.
Che devo fare? Lo devo ringraziare? Certo che si, razza di stupida!
Che poi per cosa lo ringrazio? Per avermi "messo nei guai" o per avermi salvata?
''Grazie''
Esce flebile dalla mia bocca..
"Dovere"
Ribatte lui.
Resto ancora ferma.
E ora che c'è?
Non so che fare, che faccio, mi presento alla porta di casa picchiando e dicendo "Oh ciao mamma, bella serata come va? Questo? Oh,no. Non è sangue è un effetto ottico, tranquilla"
Samuel sorride.
Samuel: Vieni, parlo io, tranquilla.
L'ho detto ad alta voce?
Picchiamo e vedo mia madre in lacrime.
Corro ad abbracciarla. La stringo forte, per farle capire che ora sono qui e può stare calma.
Una volta sciolta dall'abbraccio mia madre guarda Samuel, scettica.
Io: Mi ha aiutato lui, hem. Stavo per strada ero svenuta e nessuno mi ha aiutato. Sono sbattuta e lui mi ha trovata portandomi qui.
Mamma: Oh, che coincidenza.

Non è convinta. Pensa che sia lui la causa di tutto questo. Ma lui non c'entra nulla, giusto?
Samuel: Sul serio è così. Ero a casa di mia zia quando lei ha chiamato e io... bhe preoccupato mi sono fatto un giro per ritrovarla, ironia della sorte era stesa perterra in un vialetto.
Io:Mamma vado a mettere qualcosa sulla fronte, tanto per bloccare quel poco di sangue.
Rivolgo un ultimo sguardo a Samuel e rientro in casa. Dopo essermi medicata per bene e aver tranquillizzato anche Ugo salgo in camera mettendomi tra le lenzuola.
Oh dio, che bella sensazione.
Dopo poco sento aprire la porta.
Mamma: E' tutto ok?
Io: Si, è stato solo un calo di zuccheri. Ultmamente sono molto stanca anche a causa degli allenamenti in piscina. Penso che domani salto.
Mamma: La prendi troppo seriamente,devi rilassarti di più. Sei in vacanza.

Io: Si, va bene, lo so, lo so.
Mamma: Senti...Sei sicura che sia andata così? Non è che ti hanno addormentata magari violentata e lasciata li per terra?
Io: MAMMA!
Mamma: Sono cose che succedono! Come mai nessuno ti ha aiutato oltre Samuel?
Io: Ero andata in un vicoletto, non so nemmeno perchè e sono rimasta li. Dovresti ringraziare Dio che Samuel mi abbia ritrovata.
Mamma: Mh, va beh. Ma Samuel non mi convince.
Io: Mamma è un bravissimo ragazzo.
Mamma: Sarà. Ora riposa.

Mi da un bacio ed esce dalla stanza.

Samuel's POV.

Ritorno a casa e vedo che sono ancora tutti svegli ad aspettare il mio ritorno.
Appena apro la porta di casa mia zia è pronta ad aggredire come un cane, mentre Roberta è vogliosa di sentire spiegazioni.
"L'ho ritrovata"
Dico prima di cominciare a sentire un caos infernale. Era l'ultima cosa che volevo in quel momento.
Pronto per l'interrogatorio.
Zia: Come l'hai ritrovata?
Roberta: Dov'era?
Zia: Come facevi a sapere che era li?
Roberta: Ora come sta?
Zia: L'hai portata a casa!?

Come l'ho ritrovata? Semplice conosco i miei vecchi amici. Era nel loro ritrovo, quella sottospecie di garage, sapevo che era li perchè... come ho detto conosco i miei polli. Ora sta bene, anche se è abbastanza turbata. Come biasimarla? E' ovvio che l'ho riportata a casa, che facevo, me la mangiavo?
Io: Era svenuta in un vialetto, lei dice di aver battuto la testa, fatto sta che nessuno l'aveva aiutata. L'ho trovata per caso girando per la città. Se volete sapere altro chiedete domani a lei. Ora è a casa a riposare. E io sono stanco.
Sembra di aver finalmente esaudito tutti i loro dubbi.
Zia: Grazie a dio Samuel.
Mi abbraccia.
Zia: Ora vai a riposare.
Non me lo faccio ripetere due volte.
Mi infilo nelle lenzuola e comincio a ripensare a tutto quel che è successo oggi.
"Se vuoi possiamo trovare un'accordo"
Le parole di Davide.
''Spara''
Non ho i soldi per ripagare tutto.
" D'altronde siamo ancora amici, posso venirti incontro. Ho un lavoro per te. Tu lo svolgi e poi è come se mi avessi ripagato"
Va bene, basta che Claudia possa tornare al sicuro e che io possa chiudere  una volta per tutte questa faccenda.
"Ti sto ascoltando"
Già, voglio sapere parla.
Ed ecco che vedo avanzarmi l'ultima proposta che in quel momento volevo sentire. Stavo cercando di chiudere questo capitolo, di non avvicinarmi più a loro. E adesso mi sono cacciato in una situazione più grande di me.
" Accetto"
Sono un coglione. Dai ditelo! Lo so, lo sono.
''Perfetto"
Lo dice sorridendomi. Pf, perfetto un corno. Perfetto per te. Non per me.
Questi pensieri vengono interrotti da altri.
Claudia, cosa penserà ora Claudia di me? Non sa tutto ma allora perchè mi ha disfeso dalla madre raccontando una bugia? Cosa..Come... Dovrò parlarle, ma a tempo debito.
Inoltre con il mio "nuovo lavoro" non so nemmeno quando ho del tempo libero.
"Allora grazie Samuel, grazie davvero"
Le parole della madre. Lo dice con sincerità ma sempre con un minimo di distacco. Quando chiude la porta un ondata di freddo mi invade il corpo.
Che guaio Samuel,Che guaio.
Tutti questi pensieri mi cullano lentamente tra le braccia di Morfeo.

*SPAZIO AUTRICE*
Spazio genteeeeeeeeeee! Sono tornata (:
Perdonatemi se ho fatto passare così tanto tempo ma mi ero bloccata! Sono pronta a scrivere anche altri due capitoli. Ho già tutto in mente. Però andrò avanti solo se riceverò 3 recensioni.
ù.ù
Ah,lunedì io torno a scuola, ma ovviamente non vi abbandono, cercherò di aggiornare il più possibile :D
Un bacio bellezze e fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo **

 



   
 
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