Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: kymyit    22/09/2012    1 recensioni
Fatto il misfatto è necessario prendere le redini della situazione prima che degenerino, è cosa ovvia e risaputa. Così una mattina Piemon e Yamato si trovano davanti alla svolta più importante della loro relazione.
Aspettano dei figli ed è giunto il momento di decidere se continuare a divertirsi o ufficializzare la propria unione. Ma poi, perché diavolo Piemon vorrà sposarsi a Las Vegas? Riuscirà Mimi a costringere Yamato a portare il bouquet? E chi è l'oscura presenza che minaccia il matrimonio?
Tutto il delirio e i sentimenti che volete in questa fan fiction, che partecipa alle challenge: "Chi, con chi, che cosa facevano" e "I difetti di Howl"
Coppie: [Piemon/Yamato, Mugendramon/Metalseadramon, Taichi/Sorpresa, varie accennate u.u]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Piemon/Piedmon, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Two Lonely Stars'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5: E il bouquet va a…


Il giorno seguente l’intero gruppo si ritrovò per discutere dei primi dettagli. Innanzitutto, la scelta di testimoni e damigelle.
-Vorrei fossi tu il mio testimone.- annunciò Yamato a suo fratello. Takeru accettò all’istante, anche se aveva delle riserve su Piemon. Certe cose non si dimenticano.
Lo faceva solo per suo fratello.
-Ti ringrazio.- disse il maggiore.
-Figurati.- rispose -L’altro testimone chi sarà?-
-Gabumon.- rispose -Mentre, Taichi, vorrei che tu fossi il damigello d’onore e mi reggessi lo strascico.-
-Cosa?!- a quell’affermazione il digiprescelto del Coraggio ebbe quasi un infarto e arrossì.
-Scherzavo, scherzavo.- smentì subito l’amico ridendo.
-Non fare più scherzi del genere!- Taichi gli batté il petto col dito -Volevi compiere un miglioramicidio?!-
-Per così poco?-
-Piemon ha una brutta influenza su di te, adesso scherzi anche!-
-Disse il neocinico, forse Piemon non è l’uni- Taichi gli chiuse prontamente la bocca con la mano.
-Ssssst… non sa che lo sai e lo sappiamo solo noi tre, ti prego non dire nulla che se no mi stacca la testa a morsi.-
-Dire cosa?- domandò Hikari.
-Nulla nulla!- mise le mani avanti il fratello maggiore sudando freddo, improvvisamente al centro dell’attenzione generale. -Chi saranno le damigelle?-
L’intero squadrone al femminile si propose e Yamato compì un ampio gesto della mano che stava a significare “Eccoti servito”.
-Anche io!- esclamò una vocina dal basso.
-E io!- fece eco un’altra vocetta ancora più infantile.
Erano Megarmon e Nesmon, i due figli di Mugendramon e Metalseadramon.
Megarmon, il maggiore, aveva i capelli corti argentati e due segni azzurri sulle guance.  Nesmon aveva i capelli indaco corti, con due ciuffetti sbarazzini che gli scendevano accanto alle piccole pinne azzurre che aveva per orecchie e che si agitavano in continuazione. Entrambi avevano gli occhietti rossi come il sangue e le ciglia lunghe. Megarmon era più scuro di carnagione e i suoi denti erano più aguzzi di quelli di Nesmon.
-Sì, siete proprio carini!- Mimi sembrava impazzita -Porterete le fedi nuziali!!-
I bambini spaventati si rifugiarono sotto il giaccone di papà Mugendramon, indeciso se caricare i cannoni e far fuoco.
Sembravano in tutto e per tutto bambini umani, eccetto macchie e appendici animali varie, il motivo di ciò è da ricercare in un giorno di pioggia.
Mugendramon e Metalseadramon erano impegnati davanti al computer a lavorare sui dati dei loro pargoli. Il drago nero voleva dei figli perfetti, come ogni padre d'altronde. Megarmon doveva essere potente, devastante, adatto alla terra e agli oceani. Uno squalo robotico, con capacità di spostarsi anche sulla terraferma, comunque. Nesmon sarebbe stato aggraziato e maestoso e abile in tecniche di mimetizzazione. Poi era accaduto il misfatto.
Uno sbalzo di corrente. Un dannato sbalzo di corrente in un castello con dieci generatori di emergenza. Metalseadramon dovette usare tutto il suo "charme"  per impedire un genocidio di massa e solo dopo molte ore riuscì a tranquillizzare il compagno. I bambini stavano bene, solo che non erano come li volevano. Probabilmente quello fu una sorta di segno dall'alto che la perfezione non esiste. Mugendramon ci mise un po' ad accettare la cosa, ma vederlo correre al gabinetto con Nesmon ed insegnare a usare il computer a Megarmon  era una scena gratificante che valeva più di mille parole.

-Chi saranno i tuoi testimoni?- domandò Taichi a Piemon salvando la situazione che stava per degenerare.
-Vamdemon e Pinocchimon.- rispose.
Il primo non ebbe una reazione vera e propria, il secondo reagì per due saltellando e urlando, sparando qua e la per festeggiare la notizia. -Ma cosa fa un testimone di nozze?- domandò poi. Devimon si diede una manata in faccia.
-Testimonia che il matrimonio sia effettivamente accaduto.- gli spiegò Sora.
-Come un processo?- chiese quello -Vostro onore, io non ricordo di aver sposato questa banana!-
Il silenzio stese un manto pietoso sui vaneggiamenti del burattino che non se ne preoccupò affatto, anzi continuò a processare improbabili coniugi per le più svariate e assurde motivazioni.
-E dove vi sposerete?- chiese Miyako guardandosi intorno.
-A Las Vegas.- rispose Yamato.
-Come a Las Vegas?- Jou manifestò lo stupore generale.
-E’ solo per ufficializzare il matrimonio sulla terra. Li sposano anche le pietre, il ricevimento sarà qui nel castello.- guardò Piemon -Poi lui vuole rincarare le finanze, sai.-
Mimi lo afferrò con foga per la manica della camicia e quasi lo trascinò a terra per poi fissarlo con occhi lucenti bramosi di qualcosa che gli sfuggiva.
-Che c’è?!- fece Yamato -Vuoi… vuoi rivedere le uova?-
-No.- rispose quella -Gliel’hai chiesto? Posso occuparmi io di organizzare la cerimonia?-
-No.- rispose secco Piemon -So organizzare io questo genere di eventi.-
Mimi contorse il viso in una smorfia di rabbia e strattonò Yamato. -Avanti, diglielo anche tu che posso. Sai che molte coppie non reggono allo stress organizzativo? Se lasci che me ne occupi io voi non dovrete fare altro che mettere il vestito e salire all’altare, dai dai dai!-
Continuò a strapazzarlo per interminabili secondi, finché, esasperato, Yamato non si liberò con un -E va bene!-
-No che non va bene….- protestò Piemon, ma l’occhiata del fidanzato lo ridusse al silenzio.
-Posso aiutarti Mimichan?- domandò Miyako.
-Ma certo, Miyakochan!- squittì quella in risposta e confabularono per ore progettando e ordendo le più terribili minacce per i futuri sposi che non osarono neppure ribellarsi.
Due settimane dopo, la situazione era degenerata.


Era stato stabilito che il matrimonio si sarebbe celebrato a distanza di un mese. Mimi e Miyako si erano occupate di prenotare la cappella, di accordarsi con l’officiante, avevano scelto gli arredi e si erano persino occupate del ricevimento. Mimi era un’abile pasticcera nonostante la giovanissima età, perciò si occupò anche della torta nuziale. Sora si propose per disegnare gli abiti dei due sposi nonostante generalmente si occupasse di disegnare kimono. Il problema era rientrare nei gusti dei due futuri consorti.
-No, questo no…- fece Yamato, sconsolato -E’ troppo… non sembro troppo la donna così?!-
-Allora che ne dici di questo? E’ molto semplice, ma l’accostamento di colori è interessante.-
-Mah… non mi convince… poi queste code lunghe, non vorrei davvero che qualcuno me le debba tenere alzate.-
-Domanda!- esclamò Mimi, intromettendosi -Che fiori vuoi nel bouquet?-
-Niente bouquet.- rispose immediatamente il digiprescelto dell’Amicizia, grande errore, perché l’amica inorridì.
-Niente…. Niente….- accennò un finto svenimento e poi si puntò, mani sui fianchi e muso duro -Che fiori vuoi nel bouquet, Yamato Ishida?-
-Non voglio il bouquet.- rispose lui a tono.
-Ma perché!?- protestò la ragazza -In tutti i matrimoni c’è il lancio del bouquet!-
-E’ perché non sopporta di essere la sposa!- esclamò Metalseadramon ridendo di gusto da una pinna all’altra -Fermo Megarmon.- disse poi al figlio che non voleva saperne di indossare la giacca scura che doveva misurarsi. -E il damigello non collabora, ma che avete tutti con questo matrimonio?-
-Voglio vestirmi come papà!- rispose il bambino.
-Sei vestito come papà, ora stai fermo ti prego…-
-Papiiiii mi scappa la pipììììì!!!-
-Non adesso Nesmon! Oh… Mugendramon arrangiati tu con tuo figlio!- esclamò mollando il maggiore per portare d’urgenza il minore al gabinetto.
-Se la fa sempre addosso.- spiegò Megarmon sbuffando.
Mugendramon non sapeva da che parte iniziare per legargli il papillon al collo, e non aveva intenzione di mettere quell’obbrobrio anche lui, ma il bimbo faceva storie e lui doveva farlo stare buono. Al rubinetto difettoso di Nesmon preferiva di gran lunga gestire Megarmon e le sue manie da adulto.
-Se è solo quello il problema,- Mimi insisteva ancora -potete portare il bouquet entrambi. Ci saranno due lanci.-
-Com’è che mi sembra t’interessi più quello?-
-E’ che Koushirou non si da una mossa.- si lasciò sfuggire Pyomon beccandosi un rotolo di stoffa sulla testolina piumata.
-Ah ecco, ora capisco come stanno le cose.- Yamato sogghignò malignamente, poi vide fra gli schizzi, finalmente, un vestito che gli si addiceva. -Ecco, questo!- esclamò indicando un elegante completo nero in leggero gessato con camicia bianca e gilet rosso in seta a motivi floreali e la cravatta era dello stesso colore. Scarpe nere in pelle e gemelli ai polsi.
-E’ molto bello.- disse Sora guardandolo e sorridendogli. Era felice per lui, quasi non le pareva reale che un giorno uno del loro gruppo si sarebbe sposato. Ormai erano tutti più o meno adulti, ma quel passo non era ancora stato compiuto da nessuno. Era una sorta di traguardo per tutti o almeno così le parve. I bambini prescelti erano ormai cresciuti e c’era della nostalgia in quel pensiero, offuscata immediatamente dall’eccitazione e dalle aspettative per il futuro. Piemon rigirò le pagine diverse volte, quando fu il suo turno di scegliere l’abito. Mimi aveva trascinato via Yamato, sorda alle sue imprecazioni sul non essere la sposa e sul non credere alle stupide superstizioni. Ignorando le sue proteste gli fece l’ennesima proposta.
-Un mazzettino, piccino piccino, tutti e due, ti preeeegoooo…-
-Chiedi a Piemon.- sospirò arrendendosi Yamato.
Mimi si precipitò a domandare al diretto interessato e lo trovò a discutere sul modello dell’abito. Sora gli prendeva le misure del busto e dei fianchi.
-Sareste più carini se i vestiti si abbinassero.-
-Mimi!- la zittì Palmon.
-Non dirò niente!- esclamò lei, sulla difensiva -Pensavo, quali sono i tuoi fiori preferiti?-
-Ancora con questo bouquet?!- Piemon era poco incline a sopportare le lagne.
-Piccoli per entrambi, è un must dei matrimoni.- s’impuntò.
-I miei fiori preferiti sono degli amaranti velenosi che crescono sulle pendici di una montagna maledetta.- disse il clown -Per eliminare il veleno occorre un trattamento lungo un intero mese e la pianta va tenuta al buio per tutto il tempo, perché le esalazioni che propaga nell’aria sono mortali e uccidono in pochissimi minuti.-
I presenti sudarono freddo, non comprendendo se dicesse la verità o una menzogna. Piemon, soddisfatto del suo operato, bevve un sorso di vino rosso e aggiunse -Ma li vendono già pronti in un villaggio di Floramon in questa zona.-
-E dirlo prima no?!- Mimi voleva tirargli in testa il block notes ma preferì tornare dall’altro sposo, quello che non mordeva.
-Allora?-
-Narcisi bianchi.- rispose Yamato.
-Non sono velenosi e non richiedono un mese per l’eliminazione del veleno e si trovano già pronti al villaggio di Floramon dietro l’angolo?- recitò la prescelta della Sincerità, il ragazzo inarcò il sopracciglio e si lasciò scappare una risata.
-Credo che potrai trovarli anche dal fioraio sotto casa mia.-
-Molto bene e ora passiamo ai dettagli.- le brillarono gli occhi ancora di più -Ci servono: una cosa nuova, una vecchia, una prestata, una regalata, un’azzurra, una rossa, una rosa e una moneta nella scarpa.-
-Una rosa?!-
-Certo, siamo nel nuovo millennio, mica si auspicano solo figli maschi, tsk.-
-Non metterò una cosa rosa… sono un maschio.-
-Tu hai solo paura che si sappia che sei P.A.S.S.I.V.O. ma già lo sappiamo.-
-Se non lo sapevano, ora lo sanno anche le pietre!- esclamò esasperato.
-Forza forza, a lavoro!- fece Mimi, ignorandolo -Il vestito te lo regala Sora, no?-
-Beh, credo… non so…-
-Perciò dobbiamo comprare qualcosa, le scarpe per esempio!- e ciò detto lo afferrò sottobraccio per trascinarlo fino al digivarco per la terra, da lì lo avrebbe costretto a provare scarpe per tutto il pomeriggio.
-Niente tacchi!- precisò Yamato, sperando che Mimi non si facesse venire in mente altre brillanti idee. Purtroppo per lui, l’agguerrita lotta con un altro sposo per un paio di scarpe in pelle nera furono la prova lampante che Mimi sapeva combattere eccome. La parola borsetta divenne un sinonimo di arma letale di nuova generazione, ma ovviamente nessuno gli credette quando lo raccontò mostrando il trofeo procuratogli dall’amica.



Nel frattempo che i due assaltavano il negozio di scarpe, loschi individui tramavano nell’ombra, mica tanto, alle spalle degli sposi.
-E’ un bel posticino.- disse Metalseadramon -Ma non sarebbe meglio il Nightwing?-
-Il Nightwing è già prenotato per Piemon.- rispose Taichi -E poi a Yamato non piace, è troppo timido per quel posto.-
-Appunto, sarebbe davvero divertente!-
-Non ho ancora capito il vostro concetto di divertimento…-
-Oh, e non rompere Mugenchan e pensa a Nesmon, deve fare pipì prima di mettersi a letto.-
Il drago nero ruggì sommessamente, poi si alzò per andare dal figlio, non senza elargire al compagno una zampata di saluto al deretano, con conseguenza che Metalseadramon finì lungo disteso sul tavolo.
-Non ci sono rischi, vero?- chiese Takeru, dubbioso, remore dei tanti film a tema passati in televisione.
-Per ora l’unico rischio che voglio correre è mettere in imbarazzo Yamato!- Taichi era assolutamente divertito.
-Anche se ti costerà caro.- disse Gabumon.
-Non ricordarmelo… beh, il gioco vale la candela, voglio proprio vedere che fa quando verrà aggredito da una mandria di spogliarellisti selvaggi.-
-So già come finirà.- disse Etemon ridendosela e tracannando della birra -Il Pie-segnale si attiverà e Piemon caccerà via lo stormo di fringuelli, un classico.-
Anche Taichi rise divertito all’idea di scatenare la gelosia di Piemon, poi però si accorse della sua assenza e decise di lasciare anche lui la sala per qualche minuto.


-Che fai?- domandò, era nella sua stanza, davanti alla finestra che dava su un paesaggio invisibile ai suoi occhi. Taichi sapeva e si trattenne dal dire qualsiasi cosa, però non riuscì a non cercare la sua mano, giusto per dire “Ora ci sono io, fatti forza.”
Un giorno quella sola stretta di mano sarebbe stata sufficiente ad andare oltre ogni cosa, ma occorreva pazientare e resistere, superare quel momento così duro, l’ultimo scoglio.






Note: Saaaalveee! Pensavate che non pubblicassi? E invece no eccomi qui. Ammetto di essere in crisi col prossimo capitolo. L'addio al celibato richiede un'approfondita conoscenza di scempiaggini, perciò ancora rimugino sulla cretinaggine da adoperare eheheheh. Però sto dando un'occhiata ai "Una notte da leoni". Il primo è andato, stupendo X°°°D Magari il secondo mi fornirà un bello spunticino.
Oggi ho avuto l'onore di presentarvi Megarmon e Nesmon!!
Riguardo a questi due amabili pargoli i nomi derivano dal preistorico Megalodonte e dal misterioso Nessy, magari avevate già capito XD Se evolveranno riusciranno a raggiungere l'aspetto desiderato suppongo. Alzi la mano chi ha capito con chi sta Taichino!!!
Bene, vi abbandono per scervellarmi, e per la cronaca sto scrivendo il nuovo capitolo di Twins' War, momento assai delicato, perciò me la sto studiando bene sta cosa u.u
Bacioni e e grazie a chi legge, segue, preferisce e recensisce ^^
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: kymyit