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Autore: JKEdogawa    22/09/2012    3 recensioni
Siamo partiti da Clive e Giogia, ma la storia prosegue e anche il cuore di Luke cerca un'anima gemella.
Il primo capitolo è ambientato 3 anni dopo Il Futuro Perduto: Luke ritorna e ritrova la sua innamorata. Da lì comincia una specie di ricordo che Luke porta alla mente. Così tra accuse, scuse e intrichi particolari il giovane aprendista di Layton si ritroverà a riscoprire vecchi nemici e a salvare nuovi amici, dove ci porterà questa nuova avventura?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L for London, L for Love'
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By sognatrice94


Al teatro "Dottor Balanzone" le persone affollavano l'ingresso, ma fortunatamente Luke e Cosette furono tra i primi ad entrare e trovarono dei buoni posti per guardare lo spettacolo. A dargli il benvenuto c'era la statua di un signore in carne dalla maschera nera vestito di bianco e nero.
- Tutto bene?- domandò Cosette
- Em... sì...- rispose Luke nervoso
- Stai sudando freddo, hai paura?-
- Io, no! Sono più preoccupato per te...-
- Sei gentile, ma sei rosso come un peperone...- rise
- Cosa c'è da ridere!?-
- Sembra che tu non sia mai venuto a teatro!-
- Per la verità ci sono andato solo una volta e non è stata una bella esperienza... siamo stati sbalzato da un enigma all'altro e quasi non mi piantavano nel cervello i ricordi di un'altra persona... e tu ci sei già stata?-
- Sì, ma dovevo aiutare mio padre con le luci del palcoscenico quindi non me lo sono goduto per bene. Mi ricordo che lui era particolarmente entusiasta per l'incarico perché parlava di una città sommersa...-
- Allora spero che ti piaccia lo spettacolo che vedremo oggi...-
- Perché dovrebbe non piacermi? E' una bella storia d'amore, benché tragica...-
- Oh...- solo in quel momento Luke si rese conto di quello che erano venuti a venire e divenne ancora più rosso.
Lo spettacolo iniziò con il coro che intonava l'introduzione alla tragedia e descriveva luoghi e personaggi. Successivamente la scena si aprì in una rissa per strada.
- Che belle scenografie!- notò Cosette
- Non quanto te...- rispose Luke
Gli sguardi s'incontrarono.
Il cuore di entrambi iniziò a correre.
Il colore dalle guance scivolò via.
Gli occhi si chiusero e le labbra iniziarono ad avvicinarsi. Sempre più vicine, quasi a sfiorarsi.
- Non posso...- disse Cosette, Luke aprì gli occhi e la vide con lo sguardo tra le gambe, gli occhi velati di tristezza- Mio padre non lo permetterebbe...-
- Non vuole che tu conosca dei ragazzi?- chiese innocentemente il ragazzino
- No... il problema... il problema sei tu...-
- Cosa!?-
- Lui non ti sopporta. Sei come un ossessione: "Luke Triton di qua... Luke Triton di la..."-
- E perché tutto questo odio?-
- Non lo so...-
Un esplosione li richiamò all'attenzione. L'organo che era suonato da un automa era saltato in aria lanciando nello scompiglio gli attori sul palco i quali tra paura e grida si erano riversati anche da dietro le quinte tra il pubblico a sua volta spaventato.
- Ma proprio qui!- sbottò Cosette, ma a causa della confusione non la sentì nessuno. D'istinto si abbassò in modo da essere nascosta dalle file di poltroncine.
- Dobbiamo uscire di qui!- esclamò Luke credendo che lei avesse paura
- Non sarà facile...- iniziò una voce dal nulla- Credo che resterete qui ancora per molto! Anzi, diventerà la tua tomba Luke!-
- Chi sei!?- chiese il ragazzino temendo la risposta
- Ma come, non riconosci il tuo amico Clive?-
- TU NON SEI CLIVE! Scoprirò chi sei e ti consegnerò alla giustizia!-
- Sei sempre stato così testardo! Non vuoi accettare l'evidenza... addio!-
Luke si diresse imperterrito verso la porta della sala, che però non si aprì.
- E' chiusa a chiave...- notò Cosette sopraggiunta tranquillamente alla sua destra
- Ho la situazione sotto controllo...- mentì Luke con aria da esperto
- Lascia fare a me!- disse lei sfilandosi una forcina per capelli- Hai un coltellino svizzero, vero?-
- Sì, perché?-
- Me lo presteresti?-
- Va bene...-
Cosette armeggiò un po' con la serratura, poi riuscì a farla scattare. Spalancò la porta con una spinta e riconsegnò il coltellino a Luke con un grande sorriso e un sonoro "Grazie!". Tutti i presenti in sala si riversarono nell'atrio compresi i due ragazzini. La prima cosa che molti notarono fu la completa assenza della commessa alla biglietteria, una ragazza di 21 anni che lavorava part-time al teatro dai capelli grigi e il ciuffo alla emo che le copriva l'occhio destro. Molti del quartiere la conoscevano, infatti diverse voci si alzarono chiamando il suo nome.
- Myra! Myra!- si alzarono voci alla folla. Qualcosa si mosse nello sgabuzzino delle scope e Cosette corse immediatamente a sfondare la porta con un calcio. Apparve la ragazza che tutti cercavano ansimante.
- GIURO CHE SE BECCO CLIVE DOVE LO BRUCIO!- urlò appena riprese fiato- Non solo ha profanato questo teatro, ma ci ha anche chiusi dentro. Va fermato con ogni mezzo!-
- Clive è innocente!- esordì Luke lui stesso poco convinto della sua frase. Senza guardare nessuno si andò a sedere in un angolo e si strinse nelle gambe. Cosette lo raggiunse immediatamente e si sedette vicino a lui.
- Tu non ti arrendi, vero?- chiese la ragazzina
- Non posso accettare che sia Clive il colpevole, è impossibile!- rispose Luke
- Sono d'accordo con te! Lui è innocente.-
- Grazie, ma puoi essere onesta con me...-
- No, ti garantisco che non è il colpevole... io conosco il responsabile!-
- Tu cosa?!-
- Cioè... credo di conoscerlo... ritengo sia un collega di mio padre.-
- E sai il suo nome?-
- No. Benché venga spesso a casa nostra per affari, mio padre non me lo ha mai presentato.
- Oh... scusa la domanda, ma che lavoro fa tuo padre?-
- Lui è... artigiano di fuochi artificiali.-
- Ed è pericoloso?-
- No, se ti sai muovere veloce!-
Di nuovo gli sguardi si scontrarono.
Di nuovo i cuori iniziarono a battere forte.
Di nuovo gli occhi si chiusero e le labbra iniziarono ad avvicinarsi.
Il bacio: quel momento magico che vissero entrambi. Un semplice segno di affetto che spiegò ad entrambi i sentimenti profondi che l’uno nutriva per l’altra.
- Ti ho trascinato in un guaio enorme…- disse Cosette- Mio padre non approverà mai e anche il Professore sarà contrario e… e…-
- E non m’importa!- rispose Luke stringendola a se- L’amore è più forte di qualsiasi cosa, e poi cosa mai potrà succedere?-
- Tu sogni troppo… facciamo così…- si alzò in piedi- Ce ne torniamo a casa e non ne parliamo più, se ti succedesse qualcosa mi sentirei responsabile! Inoltre Toppy mi sembra geloso del suo padrone!-
- Che?!- il topino spuntò dalla borsa di Luke e squadrò la ragazzina- E tu cosa ci fai qui?!-
- Ti ha seguito perché non si fidava, direi che aveva ragione visto quello che è successo! Ora se non vi spiace tolgo il disturbo e me ne torno a casa!- fece per allontanarsi
- Ti ricordo che siamo bloccati qui, la porta è sbarrata con una catena se non hai notato…- si alzò anche lui
- Eh! No, ce n’est pas possible! E il sole sta’ per calare!- iniziò a fare respiri profondi, poi guardò Luke spaventata
- Cosette… non devi preoccuparti, ci sono io con te!- sorrise il ragazzino avanzando
- È questo il punto! Quando la luna scivola su di noi, sopra la città… con il suo manto libera luce che ci catturerà… tu senti il cuore battere sulle note della musica…un’emozione unica, è la notte magica che va. Siamo tutti schiavi, figli delle tenebre, condannati al mondo delle favole… siamo tutti schiavi uniti dalle tenebre condannati a vivere le favole.-
- Mi stai dicendo che hai paura del buio?- l’ingenuità di Luke era sorprendente
- No, al contrario ho paura della luce candida della luna…- sembrò riprendersi e disse- Ma tu non conosci la leggenda dei folletti lunari?-
- Mm… no, non mi sembra…-
- E pensare che leggi molto! Mon dieu! Li conoscono tutti! Scendono attraverso la luce della luna piena e uccidono chiunque trovino sul loro cammino!-
- Allora basterà stare in un angolo buio, e poi è una di quelle leggende per bambini come Hansel e Gretel.-
- Mi meraviglio di te! Dormi con un orsacchiotto e non hai paura delle “leggende per spaventare i bambini”!- sorrise vedendo il ragazzino prendere un forte colorito rosso
- E tu come fai a saperlo?-
- Una donna non rivela mai i suoi segreti!- fece l’occhiolino- Comunque tornando al discorso della leggenda per bambini… la tua idea non è male…-
- Modestamente sono l’apprendista numero uno del professor Layton! Direi lì dov’è rimasto Toppy, è il punto migliore e non c’è il rischio che arrivi la luce.-
- Perfetto, sempre che il tuo simpatico amichetto non mi sbrani…- rise
- Non lo farai, vero?- il roditore squittì qualcosa, sicuramente non qualcosa di carino- Fai il gentiltopo!-
- Siete buffi!- si avvicinò a loro e si sedette contro il muro, Luke la imitò immediatamente
- Sbaglio o prima hai parlato in francese?- chiese il ragazzino
- Oh… scusa… non volevo! Mio padre è nato in Francia, quindi ogni tanto mi capita che mi scappi qualche frase…- rispose così velocemente che quasi si fece fatica a capire cosa disse
- E tu sei stata in Francia?-
- A dire la verità no, mai… tu ci sei stato?-
- No, nemmeno io. Però sembra bella… i castelli della Loira, Parigi… la costa azzurra…-
- E… oltre a risolvere enigmi come passate il tempo tu e il professore?-
- M’insegna le basi dell’archeologia e mi fa diventare un perfetto gentiluomo inglese… oltre a cercare di risolvere i misteri che circondano Londra…-
- Sembra forte… ma non vi movete mai dall’ufficio del professore?-
- Beh… come hai potuto vedere ogni tanto usciamo a fare una passeggiata al parco…-
- E Flora? Quella che tutti i giornali definiscono “La tua ragazza” è sempre con voi?-
- Non è la mia ragazza! Comunque ci segue ovunque, ma è normale visto che è la figlioccia del Professore… perché me lo chiedi?-
- Oh… comunque… è vero, qui la luce non arriva, meno male!-
- Ti fanno davvero così paura i folletti lunari?-
- Non c’è da stupirsi! Li ho visti mentre strappavano la faccia ad una loro vittima…- vide lo sguardo atterrito di Luke- Scherzo! È che mi manca Sarah…-
- E chi è? Una tua amica?-
- Come tu hai Teddy l’orsacchiotto, io ho Sarah la lupetta. È un pupazzo che tengo con me la notte, anche se più che una cosa inanimata… è un ricordo speciale…-
- Oh…- si fermò un attimo, poi frugò nella borsa ed estrasse carta e penna
- Cosa fai?-
- Delle carte… sai giocare a carte?-
- Dipende…-
- Briscola?-
- Sì!-
Rimasero a occupare il tempo con le carte disegnate da Luke fino a notte inoltrata e con le luci del teatro accese. Nessuno notò che non arrivò nessuno, ma forse alla fine alla gente piaceva evadere dalla realtà per una sera.
Dopo la ventesima partita Cosette sbadigliò e chiese:- Posso appoggiarmi sulle tue gambe, Luke?-
- Sì, non ti preoccupare!- rispose il ragazzino cortese sistemandosi contro la parete
- Dopotutto… mi piace essere qui… soprattutto perché ci sei tu…- si stese con la testa sulle gambe di Luke e sorridendogli
- Anche per me…- si era già addormentata. Sembrava un cucciolo di cane a zampe all’aria, aveva un lento respiro regolare con un dolcissimo fischio che le usciva dal naso.
- Andiamo Toppy…- bisbigliò il ragazzino al topo che gli era salito sulla spalla- Come fa a non piacerti una persona così dolce?- sbadigliò- Proprio… una persona… dolce…-
S’addormentò lì a sedere.
 
Qualcuno lo scosse dalla spalla, ma non ci badò. Lo “scossatore” continuò imperterrito e Luke si decise ad aprire gli occhi. Era steso con la testa sulla borsa e da ciò che vide capì che il mattino si era alzato su Londra.
- Sveglia ragazzino, si può uscire…- disse il signore che lo stava scuotendo- Sveglia anche la tua amica e dalle la buona notizia…-
- Mmm…- mugugnò Luke poi sentì che qualcosa lo stringeva alla vita. Cosette stava dormendo abbracciata a lui- C… Cosette?!- di tutta risposta la ragazza strinse ancora di più l’abbraccio e iniziò a fare le fusa- Cosette… possiamo uscire… mi stai abbracciando!-
A quella frase sembrò come risvegliarsi e si mise a sedere rossa come un peperone maturo.
- Scusa…- disse guardando il pavimento- Non volevo…-
- Fa niente! Ad essere onesti mi piaceva…- rispose- Comunque possiamo uscire! Hanno rotto la catena…-
- A dire la verità qualcuno l’ha aperta con una chiave…- s’intromise l’uomo che li aveva svegliati
“Uh oh…” pensò Cosette, poi disse:- Allora meglio andare! Dai Luke!-
- Aspettami!- esclamò Luke cercando di starle dietro, ma lei era già sparita nella calca verso la porta. Qualcuno lo spinse e cadde in malo modo, tanto che la vista gli si annebbiò per un po’- Cosette?! Cosette!-
Qualcuno lo prese per il bavero della maglia e lo alzò da terra. Fece fatica a vedere a causa della botta, capiva il rosa della pelle, del bianco, del grigio e del nero ma le forme erano indistinguibili.
-LASCIA STARE COSETTE! LASCIA STARE MIA FIGLIA!- gli disse minacciosa la figura che aveva davanti, poi lo lasciò e sparì in una nuvola di fumo.


CIAO!!!!!!
Vi sono mancata?
GiulyTheBat: No!-_-"
Grazie sorellina! Comunque... Cosette ha un po' le idee confuse, non trovate!XD Ma chi è veramente questa ragazza? E perché è stonata come una campana?
Don Pablo: E' stonata?!
Non l'ho detto?
GiulyTheBat: No!-_-"
Allora ve lo dico ora! E' sguaiata come pochi e prima ha canticchiato una canzone di nome Children of Darkness (versione Nightcore) ma cosa voleva dire?
I misteri per Luke non sono finiti e nel prossimo capitolo una nuova ombra si stenderà sulla capitale britannica. Quanti altri enigmi dovrà risolvere il giovane Triton?
Questo e altro ancora prossimamente!^^
Grazie a magixludo e Arckee per aver  recensito lo scorso capitolo!^^
Al prossimo enigma: ciao ciao!
JKEdogawa

   
 
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