Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: needsrauhl    22/09/2012    7 recensioni
«-Ascolta ragazzo, devi stare alla larga da lei, chiaro? -Io la amo. -Non mi interessa, so che tipo di persona sei, ero come te alla tua età, ma mia figlia è tutto per me e non deve essere vicino a persone come te, non voglio che le accada nulla. -Lei non mi conosce. -E non è mia intenzione conoscerti, ora sali su quella macchina,sparisci e non tornare mai più, perché se lo farai, sarà molto pericoloso per te. -Che avrà intenzione di fare? -Ucciderti. »
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo tre.

Mi voltai per aprire la porta di casa, ma mi ritrovai mio padre davanti che mi aveva preceduto nell'aprirla. Aveva l'aria abbastanza nervosa e non riscivo a capirne la ragione.
"Chi è quel ragazzo?" mi guardò in modo serio.
"Oh, nessuno papà." risposi entrando in casa.
Mi voltai un'ultima volta, verso la strada, e guardai Justin mentre si incamminava a testa bassa, con le mani in tasca e quel cappuccio sopra il suo capellino, poi entrai in casa, insieme a mio padre.
Mio papà non si era mai fatto problemi riguardo al fatto che uscissi con dei ragazzi, non gli dava fastidio e tanto meno non si incazzava se qualcuno mi accompagnava a casa, anzi, gli faceva piacere e quando rientravo di solito faceva battutine ironiche, ma non questa volta.
"Non sei fidanzata con quel ragazzo, vero?" chiese mio padre, durante la cena.
Scossi la testa per dire no, continuando a tenere il volto sul piatto.
Dopo la cena salii in camera e udii delle persone parlare sotto casa mia, mi misi accanto alla tenda e mi sporsi leggermente con la testa per capire meglio chi fossero e riconobbi subito Justin, dalla sua felpa grigia. Continuavano a indicare casa mia, ridevano, ma Justin si limitava a fissarli e lanciare occhiatacce, avrei davvero voluto saper leggere il labbiale in quel momento.
D'un tratto Justin si voltò verso la mia finestra e io, sapaventata, mi nascosi velcomente dietro la tenda lilla che mi copriva per metà il volto. Smisi di fissarli e andai a dormire.
Il mattino seguente mio padre insistìette nel portarmi a scuola, per quale motivo non lo so, ma ho accetato volentieri un suo passaggio, solo che mio padre ha un difetto: il ritardo; mentre io ero in auto lui era ancora in casa che stava finendo di radersi, per dire.
Arrivai a scuola 30 minuti più tardi quindi, per regola dell'istituto, dovevo aspettare la seconda ora, decisi allora di girare un po' per la scuola.
"Quella ragazza, chi era Justin?" sentii dei ragazzi parlare, prima di girare l'angolo del corridoio nel terzo piano, ma non feci caso a quelle voci e continuai la mia passeggiata.
"Oh ma è lei" bisbigliò ridacchiando un ragazzetto dai capelli a spazzola, alto e muscoloso, dall'aria minacciosa.
Io mi bloccai e li guardai, ero a tipo 6 metri da loro e indietreggiai.
Vidi Justin bloccare uno dei ragazzi e dire "A lei ci penso io."
Cosa voleva dire con questa frase? 
Mi limitai a correre verso il bagno, spaventata e turbata.
Mi chiusi a chiave in uno dei bagni e aspettai il suono della campanella.
Finalmente erano le 9, uscii dal bagno e baam.
"Scusami, non volevo." Nemmeno mi accorsi di essere finita addosso a qualcuno, ero troppo, troppo distratta.
"Fai più attenzione o potresti farti male." 
Il ragazzo mi aiutò ad alzarmi, prendondomi la mano, poi alzai il volto e indovinate chi era? Justin, sempre con quell'espressione da duro che non è. Bene, anzi perfetto direi.
Lo fissai, fissai la sua mano, fissai la mia, poi velocemente tolsi la mia mano e corsi in classe anche se me lo sarei ritrovato pure lì.
Mi voltai, e lo vidi fare un sorriso divertito, forse gli piaceva spaventarmi.
Guardai l'ora ed erano le 9.10, per colpa di quell'idiota entrai in classe in ritardo.
Aprii la porta dell'aula con respiro affannato a causa della corsa, notai che erano tutti in classe tranne lui, Justin.
"Complimenti signorina Cooper, due ritardi di fila, non le dispiacerà passare del tempo in detenzione alla fine dell'orario scolastico."
Perfetto, di bene in meglio andiamo, presi la nota per il ritardo da poi consegnare al professore che mi avrebbe sorvegliato, o dovrei dire ci avrebbe sorvegliato, dato che tre secondi dopo entrò Justin, sempre con quell'aria da spavaldo e menefreghista.
"Oh signor Bieber, questa volta avrà compagnia." disse la professoressa, consegnando pure a lui la nota.
"Anche a lei non farebbe male un po' di compagnia sa? Non puo' stare sola per sempre." la classe scoppiò a ridere e la professoressa si limitò a squadrarlo malissimo.
Per mia fortuna gli unici banchi liberi non erano vicini, quindi non avrei dovuto stare vicino a quell'essere omicida, ma forse era meglio finire vicino a lui che vicino a un grassone che sa di formaggio ammuffito che non si lava da mesi se non anni, mi toccò lui come vicino oggi.
L'ora era noiosa,  ma tra le battutine di Justin e le urla della prof. contro di lui , l'ora passò abbastanza velocemente.
Prima che la campanella potesse suonare la fine dell'ora, la porta si aprì velocemente e una ragazzina in lacrime andò verso la professoressa, disperata, con le mani sporche di sangue. La classe inizò a guardasi l'un l'altro con terrore in volto. La professoressa e la ragazza uscirò dall'aula.
Chi bisbigliava, chi aveva paura, chi piangeva, chi spiava attraverso quel piccolo rettangolo di vetro sulla porta dell'aula. Tutti erano disperati, io compresa, avevo il terrore, terrore che si sia ripetuta  per la quarta volta quello che tutti speravano fosse finito.
"ODDIO GUARDATE!"
Beth si catapultò alla finestra e con lei tutti i miei compagni di classe ecceto io e Justin. C'era un ambulanza, macchine della polizia e una barella, una barella con sopra di essa un corpo coperto completamente da un lenzuolo bianco, che si dirigeva verso l'ambulanza.
Il caos, la disperazione, la paura ormai avevano preso il possesso di noi in quel momento.
Mi voltai verso Justin, era seduto al suo posto, che fissava la porta, sembrava tranquillo.
Poi si accorse che lo stavo fissando e cambiò espressione in volto, da tranquillo e menefreghista che era inizò a sembrare preoccupato ed uscì di corsa dall'aula.
Cosa sta succedendo?
Ciao bellezze!
Ok inizio con il ringraziare per tutte le recensioni, siete magnifiche.
Vi chiedo scusa per questo capitolo, non mi soddisfa molto ma ho poca fantasia al momento.
Aspettatevi belle sorprese comunque ;)
Grazie a tutte ancora. dcftvgbyhn
-Sara.
  
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