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Autore: MimiLove    22/09/2012    3 recensioni
Sono passati ormai sette anni da quando Clara ha abbandonato la sedia a rotelle e si è ristabilita completamente. Heidi continua a vivere in montagna ma, molto spesso, le due giovani s’incontrano passando varie settimane assieme. Il nonno, dopo aver messo completamente a posto la casa in paese, vi si è trasferito definitivamente, portando con se Nebbia, a causa degli acciacchi del tempo. Peter, dopo molti sforzi, ha finalmente imparato a leggere e a scrivere correttamente ma, ovviamente, la maggior parte del suo tempo la trascorre al pascolo, su tra le montagne. Le divergenze tra lui e Clara sono ormai finite e sfociate in amicizia, grazie alla maturità che i ragazzi hanno acquistato negli anni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heidi, Nuovo personaggio, Peter
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Quinto Capitolo
 


Quel pomeriggio, Peter decise di andare a cercare alcune di quelle erbe nutrienti per le capre.
“Vai, Peter. Hans, vai con lui?”
Il ragazzo non ebbe il tempo di rispondere che Peter sbottò: “Ce la faccio anche da solo!”
Il suo viso era contrito in una smorfia di indifferenza mista a nervosismo, come se avesse voluto scoppiare ma non voleva darlo a vedere.
“Lo so, Peter. Queste, però, sono cose che…”
“Lascia stare, Heidi. Cercherò di dormire un po’, ieri notte e stamattina non sono riuscito a riposare molto”
“Va bene. Riposati” disse la ragazza “Peter, ti raccomando di prenderne anche molte in più per Bella. Ne avrà bisogno”
“Certo, come sempre” rispose il ragazzo, poi si dileguò.
Hans si adagiò sull’erba sotto un albero mentre le due ragazze si stesero al sole, nei pressi del ragazzo, per non lasciarlo da solo.
“Cosa volevi chiedermi prima, Heidi?”
“Volevo chiederti di Florian, se… non sono indiscreta. Il fatto è che l’ultima volta mi era sembrato tanto gentile, garbato, con quei modi così raffinati… Sono rimasta estasiata dal suo modo di fare. Allora, ne hai parlato con tuo padre?” Heidi era fuori di sé dalla curiosità. Certo, era stata educata anche come ragazza di città, ma lì erano in montagna e si poteva uscire fuori dagli scemi… qualche volta.
Clara sorrise. Florian era il primo giovanotto che le avesse mai fatto la corte e lei, dal canto suo, era felicissima di questo. Quando lo presentò ad Heidi, il giorno della partenza di quest’ultima, non ebbe il tempo di chiederle cosa ne pensasse. Il ragazzo aveva continuato per tutto l’autunno e l’inverno a corteggiarla e, ormai, le sembrava essere passato abbastanza tempo per dargli una risposta.
“Si, ne ho parlato. Mi ha detto che era un bravo ragazzo, sai, lui conosce la sua famiglia. Mi ha detto anche di permettergli di corteggiarmi ma di non dare segno di risposte fino a quando non avrei fatto la mia vacanza qui, dove avrei avuto modo di pensare senza la sua influenza: vedendolo ti si scioglie il cuore, Heidi. Non sai quanto sia caro e buono”
“Oh, mi spiace ma non ho potuto conoscerlo bene. Però ho notato che ha un’educazione perfetta, cara Clara. Dimmi, già hai pensato a una risposta?”
“Si, Heidi. Sai, non dovrei, ma a te voglio dirlo: ne sono innamorata”
Heidi strinse le mani dell’amica e diventò rossa come un papavero.
“Sono talmente felice per te…!” disse, trattenendo a stento la voce, per non disturbare Hans che, presumibilmente, avrebbe dovuto prendere sonno. Non era così.
Il ragazzo sentiva tutto, per filo e per segno, quello che le ragazze si stavano confidando tra loro.
“Grazie” rispose Clara.
“Allora la tua risposta è…”
“SI! Lo amo tanto e, appena a casa, annunceremo il nostro fidanzamento! Tu sei invitata, ovviamente”
“Oh, grazie, grazie davvero tante! Sono felice, felicissima per te! Oh, Clara…” e le giovani s’abbracciarono, liete che l’amore cominciasse a fiorire così intensamente nei loro animi.
Cara, Heidi… chi l’avrebbe mai detto che ti sarebbero piaciuti i giovanotti di città e non quelli che, come te, appartengono ai monti! Pensava tra sé Hans.
Quindi non è detto che Peter riuscirà a conquistare il tuo cuore…
La speranza si accese nel ragazzo dai capelli d’oro che, nello stesso istante in cui concepì quel pensiero, decise di corteggiare Heidi col proposito di riuscire a spuntarla contro il suo rivale, Peter. Heidi era perfetta per lui. Lui sarebbe stato qualsiasi cosa per lei. Avrebbe fatto qualunque cosa per lei. Lui le avrebbe dato tutto quello di cui lei avesse avuto bisogno. Lui se ne era innamorato.
 


 
“Clara, ti va un po’ di latte? Ho una leggera sete”
“Si” rispose la ragazza “Il latte fresco è talmente buono…”
Heidi e Clara, dopo aver fatto le loro confidenze l’un l’altra, s’alzarono e s’avviarono verso il gregge, poco più avanti. Peter non era ancora tornato e Hans era riuscito finalmente ad addormentarsi.
Heidi e Clara munsero alcune capre e bevvero il loro latte con gusto. Ne munsero ancora e lo portarono vicino agli zaini, dove avevano alcuni biscotti portati da Francoforte. Era la prima volta che Heidi ne avrebbe mangiati. E anche Peter.
Appena si svegliò, Hans, preso ancora dall’idea di conquistare Heidi, si alzò e colse dei fiori. Un mazzolino di fiori turchesi per Clara, un altro di fiori lilla e rossi per Heidi. Poi si avviò per raggiungere le ragazze.
“Buon pomeriggio ad entrambe. A Clara…” e le porse il mazzolino turchese.
“Grazie” disse gentilmente la ragazza.
“Alla bella Heidi…” e porse con un piccolo inchino i fiori alla giovane.
Heidi lo guardò, sorrise, stupita del gesto.
“Grazie infinite” disse, ancora sorpresa.
Sentì il profumo dei fiori e, ad occhi chiusi, disse: “Sono meravigliosi”
Il ragazzo, soddisfatto del successo, si sedette accanto alla brunetta e cominciò a giocherellare con la sua ghirlanda. Passarono alcuni minuti poi arrivò anche Peter.
“Allora? Trovato le erbe?”
“Certo che sì, Heidi, per me nulla è impossibile!” annunciò scatenando l’ilarità delle ragazze e un sorriso di Hans.
Heidi versò il latte nelle quattro scodelle, poi mise al centro del piccolo cerchio che formavano i ragazzi, un piccolo cestino con i biscotti della città e le classiche fette di pane con il formaggio.
“Allora, ragazzi” cominciò Clara “Questi sono biscotti al cioccolato. Vanno immersi nel latte prima di essere assaggiati. Forza, Peter, provali!” disse la ragazza, attendendo con ansia la reazione del goloso della compagnia. Cosa che non si fece attendere. Peter sembrò salire in Paradiso per poi riscendere a prendere un altro biscotto. E risalire.
Fatta la merenda, Heidi annunciò che da quel momento il pastore non avrebbe mai più lasciato in pace Clara, parlando di questi biscotti. Peter, dal canto suo, disse che dalla prossima volta, Clara avrebbe dovuto portare una valigia solo piena di biscotti al cioccolato e che avrebbe anche potuto fare a meno di tutte le altre cose. Ormai dipendeva da quei dischetti marroncini dal sapore –parole di Peter – paradisiaco.
Il sole stava per tramontare e, messo tutto in ordine, i ragazzi si prepararono per lo spettacolo più bello della giornata. Peter, Heidi e Clara si sedettero sul bordo di un dirupo seguiti da un Hans abbastanza inquieto per la scelta del luogo dove sedersi. Avrebbero dovuto essere più saggi e non sedersi così vicini al pericolo!  pensò.
Tuttavia li imitò e non attese molto lo spettacolo che gli si parò davanti.
Le montagne, illuminate dal sole, sembravano arrossite e, man mano che il tempo passava, il rosso s’incrementava. I monti sembravano infuocati. Il loro colore si confondeva con quello del cielo che sembrava avesse preso parte allo spettacolo indossando un vestito che dal rosso passava all’arancione per poi andare al rosa e via via sfumando verso un lilla che, gradualmente, sfociava nell’azzurro.
Non ci sono parole per descrivere uno spettacolo simile. Solo chi lo vede può capirne la bellezza...
Tramontato il sole, Heidi si alzò.
“Ti è piaciuto?” chiese, ansiosa della reazione del ragazzo, stordito da tanta magnificenza.
“Non ho parole…” rispose lui, ancora meravigliato “E’ stato… Oh, è stato bellissimo… io… io non immaginavo che, venendo qui, avrei visto tali meraviglie”
“Allora ti prometto che vedrai questo spettacolo tutti i giorni” annunciò allegra Heidi.
“Si, qui vediamo sempre l’incendio dei monti prima di andare” disse allegra Clara.
“HEIDI, SBRIGATI CHE TRA UN PO’ FARA’ BUIO. DOBBIAMO ANDARE!” gridò da lontano Peter, già pronto per il ritorno.
“ARRIVIAMO!”




Lungo il sentiero, Peter e Clara parlarono di Bella e di cosa, precisamente, avrebbe dovuto fare Heidi per aiutarla a partorire.
“Vedi, Heidi dovrebbe tenerla sotto controllo, più che aiutarla. Tutti gli esseri viventi partoriscono soli ma, nel caso dovesse esserci qualche problema, Heidi è li per risolverlo”
“Infatti” disse Heidi “io sarò lì solo per controllare che, prima e dopo il parto, il piccolo e la mamma stiano bene. Non avrò bisogno neanche d’aiuto”
“No, Heidi” disse Peter “Mentre coglievo le erbe, oggi pomeriggio, pensavo che ti sarebbe meglio se fossi lì al momento del parto. Non hai mai aiutato a far partorire una capra e..”
“Ma l’ho visto fare!” protestò Heidi.
“Lo so, cara, ma non è la stessa cosa. Dovresti saperlo. E siccome io l’ho già fatto, volevo chiederti di permettermi di portare Bella a casa mia fino a quando non partorirà”
“NO!” gridò Heidi “Sai quanto ci tengo che il piccolo nasca con il mio aiuto. Lo sai. Perché vuoi..”
“Perché t’intestardisci sempre sulle cose sbagliate, Heidi?” la interruppe Peter “Non hai mai fatto nascere un capretto in vita tua. Se tu sbagliassi in qualcosa, chi rischierebbe la vita è il piccolo. E anche Bella, probabilmente”
Heidi si spense. Tutta la sua rabbia era svanita e al suo posto era comparso il senso di colpa. Che sarebbe successo se Peter non mi avesse aperto gli occhi? Sarebbe successo qualcosa al piccolo? O qualcosa a Bella? Sarebbe stata colpa mia, solo colpa mia!  E, persa in tutto ciò, il mento di Heidi fu scosso da un tremolio che fu seguito da un secondo e poi da un terzo. La ragazza abbassò il capo e piccole gocce cominciarono a cadere in terra, silenziose. Nessuno s’accorse che Heidi pianse, ma tutti ne avvertirono la tristezza. Perché non si sentiva la sua voce. Non si sentiva la sua risata. Non si sentiva il rumore dei suoi piedi che correvano. Non si riuscivano neanche a udire i suoi passi.
Arrivati alla baita, Heidi, Clara e Hans salutarono Peter ed entrarono in casa.
I ragazzi si lavarono e si cambiarono. Heidi raccolse gli zaini, li svuotò e mise tutto in ordine, prese il mazzolino di fiori datole da Hans e, contemplando la sua gentilezza, li ripose in una scodella riempita d’acqua. Lo stesso fece con il mazzolino di Clara.
Dopo cena, tutti andarono a dormire tranne Heidi, ancora agitata riguardo l’ormai prossimo parto di Bella.
Era quasi buio quando la ragazza decise di andare da Peter per parlargli e, avvertiti i suoi amici, si lanciò in una corsa sfrenata per far presto.
Peter era fuori casa sua ad aggiustare la porta della stalla, quando Heidi lo raggiunse.
“Peter” sussurrò, ormai senza più fiato.
“Heidi!” gridò Peter, spaventato dall’urgenza di Heidi “che è successo?”
“Devo… parlare con… te” rispose ancora la ragazza, prendendo un respiro profondo.
“Dimmi cara”
“Ecco… io volevo scusarmi per quello che è successo stasera. Sono stata egoista e non ho pensato al bene di Bella e del piccolo”
Peter sorrise e l’abbracciò. “Su, non preoccuparti Heidi. Non è successo nulla. Ma, alla fine, cosa hai deciso di fare?”
“Io pensavo di farti stare alla baita fino a quando non sarebbe nato il piccolo, così sarai sempre vicino nel caso Bella dovesse partorire durante la notte”
“Va bene, ma credo che sia meglio che ti accompagni a casa ora. E’ buio ed è meglio così”
“Grazie”
Peter, da bravo ragazzo, accompagnò Heidi alla baita. La ragazza era sollevata dal fatto che da quel momento ci sarebbe stato lui fino alla nascita del capretto. Non l’aveva neanche preoccupata il fatto che la mattina il ragazzo avrebbe dovuto camminare il doppio per prendere le capre in paese e ritornare su: avrebbe dormito tutto il giorno al pascolo!
Clara fu felice che Peter sarebbe stato assieme a loro, Hans un po’ meno. Così gli sarebbe stato più difficile stare con Heidi senza interferenze che, dato il soggetto, sarebbero state tante e, sicuramente, inopportune.



 
Note dell'Autrice.
Ciao a tutti. Mi scuso, innanzitutto, perché forse il capitolo  un po' più corto degli altri ma ho iniziato la scuola e ho pochissimo tempo per scrivere e, in generale, stare al pc. Ringrazio tantissimo tutti quelli che leggono capitolo per capitolo nonostante la mia estrema lentezza. Vi prego di segnalarmi qualsiasi errore riscontriate nel testo (anche di verbi -ultimamente tra latino, inglese e italiano faccio insalate di tutti i tipi-) e di recensire tanto, tanto, tanto, tanto, tanto. Con questo vi saluto... Ciao, ciao.

MimiLove

  
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