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Autore: Britin_Kinney    23/09/2012    6 recensioni
Merlin detesta i comportamenti di Arthur, ma deve scegliere, imparare ad accettare questi suoi atteggiamenti o aiutarlo a cambiare, evitandogli compagnie sconvenienti e bravate che potrebbero costargli la vita.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto, Merlino/Artù
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Ehi Guys!! Come và? Spero bene! Mi dispiace tanto per l'estremo ritardo, ma ho avuto un piccolo contrattempo. Tipo... un volo Monaco-Catania. XD
E a casa mia non ho internet!!! 

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Merlin si svegliò alle dieci e mezza quel sabato mattina. La prima cosa che fece non appena aprì gli occhi fu controllare il cellulare...
Due messaggi.
Forse era Arthur! Premette 'ok' sul messaggio aspettandosi di leggere il nome del biondino.
No.
Uno era di Morgana. 

Morghy: 9:50
"che facciamo 'sta sera?" 

L'altro era di Gwen.

Wen: 8:34
"Buongiorno, Merly! :) Cinema a casa tua stasera?"

Merlin sorrise a quei messaggi nonostante fosse parzialmente deluso del fatto che non appartenessero alla persona che avrebbe sperato...
Però, Morgana e Gwen, erano le sue migliori amiche. Quindi non poteva dire che gli dispiacesse un messaggio da loro, anche solo per salutarlo.
In quel momento voleva solo fare una doccia, bere del thè alla menta e deprimersi.
Si tolse i tappi dalle orecchie e sentì ancora la canzone della sera prima.
Ma certo! Aveva dimenticato di spegnere la radio! Andò in cucina e ammutolì lo stereo.
Preparò una tazza di thè e poi fece la doccia. Dopo essersi lavato e rinfrescato, fece le pulizie. Cambiò le tende e fece il bucato. 


Tintintin. 

Messaggio.

Afferrò il telefono con il cuore che scoppiava di speranza. 
 
Morghy. 12:14
"Ehi! Sei morto per caso?! Merlyyy!!"
 
Merlin deglutì e rispose al messaggio:

"No, sono ancora vivo. Comunque per stasera Wen ha detto se guardiamo un film a casa mia"
 
Il messaggio della mora arrivò quasi subito.
 
Morghy: 12:16
"Sìì!! Io porto i pop corn!"
 
Merlin sorrise, Morgana aveva 18 anni ma ne dimostrava otto a volte. Appoggiò il telefonino sul tavolo.
Vibrò di nuovo; tintintin: Gwen.
 
Wen: 12:23
"Morgana ha detto che siamo d'accordo, stasera, film a casa tua" 
 
Merlin sorrise e rispose.
 
"Sì, Wen. Ci vediamo stasera"
 
Poggiò il telefono sul tavolo e dopo aver ispezionato la casa per vedere se era tutto in ordine, si sedette sul divano e accese la televisione.

Boom:

Un servizio su Re Arthur...
Cambiò canale.
Documentario su Arthur Rimbaud.
Cambiò ancora.
Sherlock Holmes: "Sir. Arthur Conan Doyle, non mi aspettavo di trovarvi qui"
Cambiò ancora canale. 
La storia di Merilyn Monroe... Sposata con Arthur Miller.

Merlin spense la tv irritato, lanciando una pantofola contro lo schermo.
Andò nella sua stanza e aprì l'armadio per prendere una giacca.
Vide una cosa nera appallottolata in un angolo. L'afferrò e spiegandola scorse il marchio dell'Hard-Rock, sul fianco una macchia di sangue era evidente ed inscuriva ancor di più la stoffa già abbastanza scura.
La maglietta di Arthur...
Non seppe perché ma in quel momento voleva risentire il profumo del biondino...
Si portò la maglietta al naso e inspirò.
Dio... odorava di tutto: Caffè preso di corsa al mattino, cannella le labbra di Arthur, fresia tra i capelli di Arthur, lavanda la pelle di Arthur, albicocca la sua lingua...
Merlin sorrise, premendosi ancor di più la maglietta sul nasino arrossato per il freddo.
Poi si rese conto di quello che stava facendo e l'appallottolò gettandola nuovamente dove l'aveva trovata.
Prese la giacca che gli serviva e sbattè le ante dell'armadio con forza, irritato.
Si recò nel salotto, prese la ciabatta che aveva tirato contro il televisore e si recò in cucina trascinando con sé la borsa della scuola.
Cominciò ad estrarre i libri che gli servivano.
Si tuffò anima e corpo sullo studio per distrarsi da ciò che era successo la sera prima, ovvero ciò a cui pensava da quando aveva aperto gli occhi quel mattino.
Finì qualche ora dopo. Verso le sette e un quarto prese un tramezzino dal frigo e lo mangiucchiò lentamente.
Andò nella sua stanza, dopo aver sistemato le cose della scuola accese il computer per vedere se vi era posta.
Niente.
Prese il cellulare per controllare i messaggi.
Niente anche lì.
Allora si mise a leggere i messaggi di Arthur.
L'ultimo risaliva a due sere prima quando gli chiedeva di aiutarlo, quando sanguinava.
Merlin appoggiò il telefonino sul tavolo.
Ma poi lo afferrò perchè... e perchè, cavolo, voleva sapere perchè Arthur ce l'avesse con lui!

Menù > Messaggi > Nuovo Messaggio...

Le dita di Merlin si bloccarono, come paralizzate.
Non fece in tempo a scrivere 'Ciao' che il campanello suonò.
"Merliiiiiiin!!" si sentì da fuori "Apri o buttiamo giù la porta!" Merlin rise.
"Arrivo!" esclamò prima di guardare un'ultima volta il cellulare e spegnerlo.
Andò ad aprire.
"Ciao, bellezza!" esclamò Morgana abbracciandolo.
"Ehi, Merly!" esclamò Gwen.
"Ciao, ragazze" le salutò Merlin con un tono poco 'Merliniano'.
"Cazzo che faccia... che è successo?" chiese Morgana alzando le sopracciglia e guardandolo in viso.
"Niente" Merlin sorrise.
"Raccontala a qualcun altro, amore mio, non mi freghi!" Gwen sorrise.
"Che cos'hai?" chiese la mulatta.
"Niente, ragazze. Davvero. Vado a mettere questi pop corn in una ciotola".
Morgana sorrise maliziosa scorgendo i fiori "E... questi?" chiese con la sua solita espressione del tipo: 'ti farò confessare non importa quanto ci vorrà, dovessi torturarti!'
Merlin si morse il labbro inferiore ricordando la spiegazione di Arthur la sera prima...

Tulipano screziato: i tuoi occhi sono splendidi.

Ancora con il labbro fra i denti, non riuscì ad impedire alle lacrime di riempirgli gli occhi.
Morgana lo guardò in viso... era più pallido, anche Gwen se ne accorse.
"Merlin?" domandarono, prima che il moro cominciasse a piangere.
"Merlin!" l'istinto protettivo delle due si fece avanti, andarono ad abbracciarlo, stringendolo.
Poi lo presero per mano e lo fecero sedere sul divano.
"Che cosa è successo?" chiese Gwen porgendogli un fazzolettino, Merlin ci si soffiò il naso e poi con voce tremolante parlò.
"Ieri..." singhiozzò "Ieri sera, A-Arthur è venuto qui" altro singhiozzo. Anche se la voce non era rotta come prima.
"Ha cucinato, abbiamo ballato e... mi ha baciato. Poi siamo andati nella mia stanza ha provato a spogliarmi e gli ho detto di no, che non volevo farlo".
Gwen e Morgana si scambiarono uno sguardo.
"E lui cosa ti ha detto?" chiese Morgana apprensiva passandogli amorevolmente una mano sul braccio, accarezzandolo.
"Si è alzato e se ne andato" rispose Merlin la voce durante la frase degenerò sfociando nuovamente nel pianto.
"E perché stai così, adesso?" chiese Morgana.
"Perchè... perchè... Non lo so neanche io".
Di nuovo tutte e due lo strinsero.
"Dai, Merlyy!" Tentò di tirarlo su di morale Gwen spostandogli qualche ciocca dalla fronte con le dita.
"E solo che... avrei voluto... insomma...".
Morgana sorrise "Avresti voluto farlo, però non ne avevi il coraggio" Merlin annuì.
"E perchè? Sei stato con Will e Percival, cos'ha Arthur di diverso da loro?" continuò Morgana.
"Vuoi saperlo?" chiese con ancora le lacrime agli occhi.
"Se l'avessi fatto ieri sera avrei perso la verginità" Gwen restò a bocca aperta.
"Tu... tu sei ancora vergine?" chiese.
"Sì, Gwen. Ma non mi va di parlarne più adesso, guardiamo il film. Cosa hai portato?" Cambiò discordo Merlin con la voce ancora tremolante.
"I love Shopping" Gwen si alzò e andò verso la sua borsa estrasse il DVD, aprì la custodia e poi lo mise nel lettore di Merlin.
Premette play e il film partì. 

Quando il titoli di coda fecero capolino sul televisore e la ciotola dei pop corn era ormai vuota, Morgana si alzò dal divano stiracchiandosi, Gwen la imitò.
"Bhe, Merlin, noi andiamo adesso è tardi. Morgouse sarà in pensiero" Disse la mora controllando il suo cellulare, aprì il messaggio che la bionda le aveva inviato e sorrise davanti al display del cellulare.
Anche a Gwen era arrivato un messaggio, sicuramente da Lancelot perchè sorrideva anche lei, dolcemente.
Chiusero gli sportellini dei cellulari e li infilarono in tasca.
"Bhe, Merlin, noi andiamo. Miraccomando, non stare così per Arthur. È un coglione, non si merita le tue lacrime".
Merlin annuì "Va bene, ma adesso andate!" esclamò divertito accompagnandole alla porta.
Uscirono dopo aver lasciato un bacio sulle guance a Merlin... dopo aver portato la ciotola dei pop corn in cucina e spento il televisore, Merlin andò a dormire.

Arthur gemette sotto di lui, Merlin lo aveva accolto dentro di sé. Arthur gli poggiò le mani sui fianchi guidandolo nei movimenti.
"Mer...lin!" gemeva, era nudo sotto di lui e sudato e caldo e così virilmente Arthur...
"Arthur!" esclamò il moro quando il biondino guidando il suo bacino raggiunse un punto del suo corpo che mandò in pezzi la ragione di Merlin.
"Ah" gemette Arthur più forte.
"Sto per..." i muscoli di Arthur si contrassero per lo sforzo dell'orgasmo...
Si strinse Merlin contro, possessivamente.
Pelle contro pelle.
"Aahh, Merlin!" esclamò prima di riversarsi nel corpo del moro.
"Arthur!" esclamò Merlin...


Aprì gli occhi, respirava a fatica.
Si accorse solo dopo qualche secondo che era stato un sogno.
Non c'era Arthur nel suo letto.
Il sudore fu il primo dettaglio che gli giunse... il secondo fu l'imbarazzante gonfiore in mezzo alle gambe.
Merlin represse l'istinto di accarezzarsi pensando ad Arthur.
No... non doveva andare così.
Però era stato tutto talmente... talmente bello anche se lo aveva solo sognato.
La sua mano valicò l'elastico del pantalone del pigiama...
Raggiunse i boxer di microfibra... andò a sfiorarsi piano.
Immaginò Arthur sotto di lui, ricordò come il biondo sfogava il suo piacere ad ogni spinta.
Era il biondo a guidarlo... scandiva il ritmo delle spinte, le mani a stringerli i fianchi.
"Ah" Merlin gemette per il piacere che i movimenti della sua mano provocavano.
"Ah!" strizzò gli occhi incarcando la schiena, si sentì incendiare le vene quando l'orgasmo lo colpì.
"Arthur!" esclamò tra i denti prima di affondare la testa nel cuscino, i polmoni che si riempivano e svuotavano di aria convulsamente, così come il suo petto.
Era sconvolto.
Prima di pensare a ciò che realmente aveva fatto...
Si era...
Aveva davvero fatto quello che aveva fatto pensando a... ad Arthur?!
Si alzò di scatto dal letto e si ficcò in bagno, buttò il pigiama nella cesta dei vestiti da lavare.
Mentre faceva la doccia piangeva e sfregava con forza la spugna sul suo corpo per rimuovere tutta quella...
tutta quella...
Non sapeva nemmeno lui cosa fosse:
Malinconia?
Tristezza?
Delusione?
Rabbia?
Verso chi? Arthur?
Se stesso?
Se stesso.
Perchè l'aveva rifiutato pur volendo esattamente ciò che voleva il biondo?
Merlin uscì dal bagno completamente nudo e andò a vestirsi in camera sua.
Le lenzuola per fortuna non avevano pagato le conseguenze di quello che Merlin avrebbe volentieri definito un misfatto.
Una catastrofe, un'apocalisse, una tragedia.
Merlin andò in cucina e avviò il telefonino.
Sfilò l'accendino dal pacchetto delle sigarette e ne prese una.
L'accese e aspirò un'abbondante boccata.
Il fumo si disperse nell'aria disegnando ghirigori bianco-grigi nel silenzio della stanza.
Merlin buttò fuori il fumo per la quarta volta da quando aveva acceso la sigaretta.
Guardò il cellulare abbandonato sul tavolo dal pomeriggio.
Lo prese tra le dita, aspirò ancora e poi entrò nella cartella dei messaggi.

Nuovo Messaggio. Destinario: Arthur.

Merlin: 3:51
Ciao.

Non ebbe il coraggio di scrivere altro, solo... Ciao. Punto.
Sapeva che anche se avesse avuto la volontà di far comparire altre parole sul piccolo schermo dopo quel punto, non ne avrebbe comunque avuto la forza.
Non avrebbe trovato le parole giuste.
Cosa avrebbe dovuto scrivere?
Ciao, Arthur, ce l'hai con me perchè l'ultima volta non ti ho dato la mia verginità?
No, assolutamente.
Non esisteva ne in cielo ne in terra. Scrivere un messaggio del genere ad Arthur dopo quello che era successo avrebbe significato uno: che si sarebbe reso ridicolo, due: che Il biondo avrebbe cambiato nazionalità pur di non vederlo più, tre: aveva una paura fottuta che Arthur lo prendesse in giro, burlandosi del fatto che teneva a cose importanti come la verginità.

Arthur non rispose.
Merlin cominciava a deprimersi...
Alla fine buttò il cellulare per terra che si aprì nelle diverse parti che lo componevano.
Spense la sigaretta a metà.
Stette per tutta la notte in piedi.
Verso le cinque e mezza non aveva idea di cosa fare, accese il computer ma neanche quello gli dava soddisfazione.
Su facebook nessuno era in linea a quell'ora chi voleva aspettarsi collegato?
Alle sei e un quarto andò a farsi un thè, ricompose e riaccese il cellulare e fumò ancora, ormai il posacenere ospitava una sfilza di cicche e Merlin si sentiva sempre più giù.

Verso le nove Morgana chiamò, Merlin prese la telefonata.
"Morghy!" esclamò tentando di raggiungere un tono abbastanza entusiasto che celasse lo stato d'animo dovuto a quello che aveva sognato e ciò che ne era derivato.
Per fortuna o per sfortuna, Morgana ormai conosceva Merlin a menadito, conosceva tutte le tonalità della sua voce e sapeva facilmente accorgersi quando l'amico sforzava la voce per rendere il suo tono felice.
"Che cos'hai?" chiese l'amica.
Ma che cavolo! Merlin era stato così bravo a mascherare il suo umore!
Ma come faceva quella straghetta anche con una semplice telefonata a scoprirlo?
"Niente, cosa dovrei avere. Non ho dormito bene stanotte...".
Morgana sospirò.
"Che cosa è successo?" chiese.
Ma sì, alla fine all'amica poteva dire tutto, no?
Morgana era come una sorella.
"Ho..." prese un respiro profondo e poi partì in quarta "HosognatoArthurstanotte" disse velocemente.
"Frena, frena, frena. Hai parlato in tedesco per caso? Perchè non ci ho capito una cippa".
Merlin sospirò e chiuse gli occhi.
"Ho sognato Arthur" ripetè lentamente.
"Davvero?" Merlin annuiva mentre diceva .
"E che genere di sogno era?" chiese lei.
"Ho sognato di fare l'amore con lui" mentre lo diceva sentì un brivido alla schiena e allo stomaco.
"Merlin è chiaro che ti stai tormentando troppo per la storia dell'averlo respinto" risolse lei.
Merlin sospirò dal naso.
"Morgana, tu non capisci... mi sono svegliato nel cuore della notte. Era un sogno abbastanza dettagliato: quindi mi sono svegliato in certe condizioni che hanno portato a delle conseguenze..." spiegò cercando di essere diplomatico.
"E smettila di fare tutti questi giri di parole, perchè tanto lo so che ti sei masturbato pensando a lui. O mi sbaglio?" fece lei schietta.
"Morgana" disse in un lamento Merlin, pizzicandosi con l'indice e il pollice il naso alla base della fronte "Se lo dici così sembra una cosa... brutta".
Morgana dall'altro capo del telefono sospirò "Hai ragione, scusa. Che cosa hai intenzione di fare?".
Merlin si passò una mano tra i capelli.
"Forse è meglio se mi tolgo Arthur dalla testa. Insomma... come se non fosse mai esistito".
Morgana sospirò ancora "È una tua decisione. Vuoi che venga da te con Gwen?" Chiese lei.
"No, non preoccuparti, sto bene. Ci vediamo domani a scuola" concluse lui.
"D'accordo, a domani. Ti voglio bene" gli disse prima di riattacare.
Merlin si passò ancora la mano tra i capelli, si leccò le labbra, guardò in alto e poi incrociò le braccia pensando alla telefonata.
Doveva togliersi dalla testa Arthur.
Sì. Doveva farlo, per il suo bene.
Abbassò il capo e poi andò a sedersi sul divano per guardare un po' di tv.
Ora restava da capire bene come affrontare Arthur a scuola.
L'avrebbe ignorato.
E anche Arthur si sarebbe scordato di lui.

Merlin si rigirò tra le lenzuola per spegnere la sveglia.
Si preparò e solo dopo aver preso la borsa scese le scale e salì in macchina recandosi a scuola.
Quando scese nel parcheggio dell'istituto.
Una persona inaspettata si avvicinò a lui... Merlin sobbalzò, ma quando constatò che non era Arthur si calmò.
"Ehi, Mordred. Come sta tua madre?" chiese cortesemente.
"Bene, è uscita dall'ospedale" rispose sorridendo.
"Merlin..." si schiarì la voce il ragazzo "Mi chiedevo... se potessi fermarti dopo la scuola. Devo dirti una cosa importante" dicendolo sorrise, di un sorriso che poteva sembrare dolce ma che in realtà era tutt'altro.
Purtroppo gli occhi dolci e ingenui di Merlin intepretarono quel sorriso come qualcosa di buono e fidato.
Entrando in classe si fermò sulla porta, il suo banco era vuoto.
Menomale. Si sedette.
Le lezioni trascorsero velocemente tra i sorrisi di Morgana, quelli di Gwen e i bei voti.
Quando suonò l'ultima ora, uscì dalla classe e vide Mordred nel corridoio sorridergli e fargli cenno con la testa di seguirlo.
Morgana e Gwen guardarono Merlin interrogative.
"Ce l'ha con te?" gli chiesero all'unisono, poi si guardarono e sorrisero per la mezza gaf.
"Sì. Ha detto che vuole parlarmi" fece spallucce e seguì il compagno di classe tra gli sguardi sbalorditi delle amiche.
Mordred portò Merlin nel retro della scuola.
"Qui nessuno potra sentirci" Merlin sorrise poco convinto.
Chissà perchè pensava che quella frase non avrebbe portato niente di buono...
"Allora cosa dovevi dirmi?" chiese.
Mordred non rispose, lo prese per le spalle e fece sì che la schiena di Merlin sbattesse contro il muro.
"Mordred che cos..." la frase e lo sguardo interrogativo e spaventato di Merlin furono bloccati da un bacio, Mordred gli afferrò il viso con forza e possessività.
Lo schiacciò contro il muro con il suo corpo.
Mordred era più alto, più muscoloso e certamente più forte di Merlin. Ai livelli di Arthur, quasi.
"Lasciami" fece il moro.
"Merlin tu non capisci, io ti desidero. Ti bramo. Voglio che tu sia mio, mio e di nessun altro".
Merlin scuotè il capo con un espressione spaventata sussurrando stridulo: "No" continuamente.
"Lasciami, ti prego" lo implorò il moro.
"Sta' fermo" gli sussurrò all'orecchio, poi lo voltò bruscamente sollevandogli la giacca e la maglietta, arrivò al bordo dei jeans.
"No" gli occhi di Merlin si riempirono di lacrime "Lasciami, per favore".
Mordred gli bloccò le mani contro il muro.
"Ti prego!" esclamò di nuovo.
Mordred baciò, leccò e morse la sua pelle.
Tappò la bocca di Merlin con una mano.
"Vedrai che ti piacerà" gli sussurrò il ragazzo, Merlin mugulò e pianse contro la sua mano.
Mordred abbassò i pantaloni del moro.
"Su non fare così, è molto piacevole. Sentirai solo un minimo bruciore. Se non sei vergine, ovviamente. Ma con due storie passate penso che tu non lo sia. È stato fortunato Will, ha preso la parte migliore di te. Merlin, tu mi fai eccitare come nessun altro" detto questo gli e si abbassò anche i boxer.
Merlin singhiozzava ancora, chiuse gli occhi desiderando solo che Mordred facesse quello che doveva fare e prendesse ciò che doveva prendere in fretta.
"Toccalo ancora e giuro che ti ammazzo con le mie mani".
Mordred congelò i suoi intenti e Merlin sospirò piano riconoscendo la voce del suo salvatore.
"Vattene, Pendragon. Non è roba tua questa".
Arthur si avvicinò.
"Sei sordo? Lascialo" ordinò sibilando, lo sguardo omicida.
"Ho detto vattene" ripetè Mordred, Arthur si avvicinò e gli diede un pugno sul viso.
Mordred cadde a terra perdendo i sensi.
Merlin venne così liberato dalla presa ferrea del moro, ma non osò muoversi.
Rimase esattamente dov'era, terrorizzato.
Arthur si accorse della sua nudità e decise che almeno Merlin doveva essere salvato dignitosamente.
Gli andò vicino e lentamente gli alzò i boxer e poi i jeans. Passò le mani intorno a suoi fianchi e glieli abbottonò, si graffiò un pò i dorsi delle mani contro il muro dove Merlin era stato schiacciato.
Arthur posò un bacio sulla nuca di Merlin per poi avvicinare le labbra al suo orecchio.
"Và tutto bene, ci sono qui io. Sei al sicuro adesso" Merlin si voltò lentamente lo abbracciò e per la tensione svenne, Arthur lo afferrò.
Lo prese in braccio, la testa di Merlin ciondolava dal suo braccio la spinse contro la sua baciandogli la fronte.
Poi lo adagiò in macchina portandolo a casa.
Cercò le chiavi nella borsa del moro e aprì la porta.
Come aveva fatto con lui qualche giorno prima, Arthur lo adagiò sul letto.
Gli rimboccò piano le coperte.
Prese una sedia in cucina e si sedette accanto al suo letto. Vegliò il sonno di Merlin.
Qualche minuto dopo il telefono del moro squillò. Arthur lo prese e aprì lo sportellino per farlo smettere.
Stava per dire 'pronto' quando un fiume di parole gli si riversò nell'orecchio: "MERLIN! Dove cazzo sei?! Lo sai che hanno piacchiato Mordred? Lo hanno trovato scoperto per terra con un livido in faccia e il naso sanguinante. Abbiamo avuto paura. Tu eri con lui! Gwen si è anche messa a piangere!".
Arthur sospirò.
"Hai finito? Grazie. Non sono Merlin, sono Arthur. Siamo a casa di Merlin e..." Morgana si infervorò.
"Razza di infame! Che cazzo ci fai a casa di Merlin tu!?".
In lontananza si sentì un: "Che c'è? Chi è? Sono i rapitori? Chi c'è a casa di Merlin? Morgana?!" Morgana scostò il cellulare dal viso.
"È Arthur" anche Gwen si arrabbiò "Che ci fa quel coglione a casa del mio Merlin?!".
Arthur buttò gli occhi al cielo.
"Volete smetterla di insultarmi e farmi spiegare?" Morgana annuì, mise il vivavoce per far sentire anche a Gwen e pose il telefonino in mezzo ai loro visi così che entrambe sentissero bene.
Rispose di sì.
"Okay. Sono stato io a picchiare Mordred, stava per violentare Merlin. Per fortuna sono arrivato in tempo. Merlin è svenuto per lo shock. E l'ho portato a casa sua. Adesso dorme" Gwen si portò una mano alla bocca sconvolta cominciando di nuovo a piangere.
"E smettila!" la sgridò Morgana "Adesso Merlin sta bene" anche se Gwen credeva che fosse una ragazza insensibile in realtà si stava preoccupando davvero per Merlin.
"Trattalo bene. Non lo fare preoccupare senno ti taglio le palle, intesi?" lo minacciò prima di terminare la chiamata.
"Oh, ma che gentile!" imprecò contro il telefonino a voce bassa.
Merlin mugulò piano, muovendo il capo.
"Arthur, Arthur, Arthur" mormorò nel sonno agitandosi.
"Sono quì. Sshh" sussurrò il biondo prendendogli una mano, baciandone il dorso.
La tenne tra le sue.
Merlin si svegliò piano, focalizzando tutto con estrema lentezza.
"Arthur" bisbigliò vedendo il biondo sorridergli.
"Mi ha violentato?" chiese chiudendo gli occhi, temendo la risposta.
"No" Merlin buttò fuori l'aria che aveva trattenuto in un sospiro di sollievo.
"Sono arrivato in tempo. Dopo sei svenuto" Merlin aprì gli occhi, sollevò il braccio fino a raggiungere la mano di Arthur adagiata sul suo cuscino.
Gliela strinse.
"Grazie" sussurrò fissandogli le iridi azzurre.
L'altra mano di Merlin lasciò la coperta per raggiungere la nuca del biondo.
"Se io..." sussurrò "Sei io ti chiedessi di... di baciarmi... Tu, cosa faresti?".
Arthur sorrise "Non mi farei scappare l'occasione di venerare le tue labbra, Merlin. Purtroppo ho promesso a me stesso che dopo ciò che è successo non prenderò l'iniziativa in alcun modo con te".
Merlin sorrise "Hai un animo nobile... come quello di un principe" commentò il moretto arrossendo un po'.
"Forse in un'altra vita lo ero davvero" Risero piano.
"Se fossi io prendere l'iniziativa..." ricominciò Merlin con il condizionale "Mi respingeresti?".
Arthur si avvicinò piano al suo viso.
"No, ma devi volerlo davvero. Merlin io voglio trovare stabilità tra le tue braccia, capisci? Non voglio più tormentarmi, non voglio più trovare una scusa ogni volta che ti penso" Merlin arrossì ancora.
"Vorresti... baciarmi?" chiese il moro, Arthur sorrise.
"Io lo voglio. Non ti respingerò. Ma la vera domanda è: Tu, mi respingerai?". 
Merlin alla sua domanda arrossì.
"Arthur, mi devi promettere una cosa" Il biondo sorrise.
"Cosa devo prometterti, Merlin?" il moro rimase in silenzio per qualche secondo.
"Che rimarrai con me, sempre".
Arthur sorrise ancora "Per sempre, Merlin, per sempre" il biondo si avvicinò e lo baciò sulle labbra, profondamente.
Era un bacio casto, come mai Arthur gliene aveva regalati prima.
"Voglio che tu... voglio che tu sia il primo e l'ultimo uomo della mia vita. Fammi tuo, Arthur" 

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Aspetto di sapere cosa ne pensateee!! :PP
Ringrazio chi ha recensito gli altri capitoli, chi ha messo la storia tra le seguite, tra le preferite o chi è solo passato per leggere. :)
Grazie a tutti! Baci :)
-Aithusa_Emrys.


 
  
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