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Autore: marikkachan    23/09/2012    2 recensioni
Ciao! Anche se sono impegnata con un altra storia ho deciso di scrivere un altra ff. Questa volta la coppia è Amu/Ikuto.
Spero vi piaccia!!
P.S. siate clementi ... Vi prego!! :)
Estratto cap 10:
-Aspetta ancora qualche anno…Allora avrò i requisiti…- Disse Ikuto accarezzandole la guancia.
-I requisiti per cosa?- Chiese Amu, con le gote rosse.
-Per poterti avere per sempre firmando un solo foglio…(Cioè di sposarti).-
-Oooh-
E sotto un albero di ciliegio, i due si abbracciarono e si baciarono.
-O meglio si vedevano solo due sagome nere che si abbracciavano, poiché il signorino non mi ha fatto fare l’inquadratura, perché mi ha svegliato…- Disse Amu con le lacrime agli occhi e il sangue che le usciva dal naso.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Come?!?!- Amu rimase sbalordita.- Utau  parte stasera?!?-
-Per la precisione domattina  alle 6.00 – Sospirò Soko.
-E come mai così presto?- Domandò la ragazza, con tono visibilmente preoccupato. Soko si mise a sedere su una sedia e sospirò nuovamente.- Sarebbe stata sommersa dai giornalisti e si sarebbe creato un casino…- Fece un attimo di pausa e andò a guardare i due giovani, soprattutto Amu. –Mi hanno avvertito solo adesso…-  Poi si creò un silenzio di tomba tombale(xD). Ognuno era perso nei propri pensieri.
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All’ora di cena mancava solo Utau. Amu lasciò quasi tutto il cibo nel piatto, ma in quel momento aveva cose più importanti a cui pensare. Dopo quella telefonata non aveva più parlato con Ikuto, anzi era saltato al secondo posto dei suoi pensieri…Ora voleva solo andare dalla sua migliore amica e stare con lei quelle ultime ore che avrebbero potuto trascorrere insieme. Non era un addio , certo, ma quando qualcuno parte, specialmente se è una persona molto importante per te , e che non puoi vedere normalmente, ogni giorno, come facevi prima, è normale che ti rattrista…
Amu  aveva pregato Soko di andare a trovarla, ma la signorina Sanjo le  aveva pregato di non andare, almeno finchè gli “impegni” non sarebbero terminati.
Con questi pensieri, iniziò a giocherellare con la forchetta, sotto gli sguardi stupiti di Ikuto, Soko e Aruto. Arrossì di botto e borbottò qualcosa di incomprensibile, per poi salire in camera sua, ovvero nella famosa stanza degli ospiti. (Che personalmente io non ho!! Ma nei fumetti giapponesi  le ho viste e allora ho pensato, perché no?… :P N.d.a.me)
“Sono triste…” Pensò. Si sdraiò poi  prese il cuscino e lo lanciò. Come solito gli era finito in faccia. Passati alcuni minuti si rialzò e si rannicchiò su se stessa, sprigionando tutti i pensieri negativi. “Io non ho fatto niente per lei in questi giorni. Non c’è stata mai, certo, però, visto che sono sua amica potevo almeno contattarla…Starle vicino…”
-Che scema sono stata…- Si disse a se stessa, tirando un profondo sospiro.
-E scema rimani se continui a stare qui a deprimerti.- Aggiunse in tono secco, Ikuto.
La ragazza si girò, sorpresa, verso di lui. Il rossore sulle guance era dovuto alla distanza minima tra i due.
-Sono scema , è?!- Chiese Amu guardandolo dritto negl’occhi, con tono un po’ alterato.
-Già!- Rispose lui, avvicinandosi e avvicinandosi ancora di più. Lei gli pose una mano sulla guancia e dopo alcuni secondi…Ikuto si era ritrovato con la testa girata a causa dello schiaffo.
-Ora?!- Gridò lei, con fare arrabbiato. Le usciva il fumo dalle orecchie , ed era rossa di rabbia. (e anche d’imbarazzo…) – Ti sembra il momento  per fare certe cose!?!-
Ikuto si massaggiò la guancia.  -Hai la delicatezza di un’elefante…Ti  sembra il modo…?-
Amu si infuriò. Poi dal viso, iniziarono a scenderle delle lacrime. Bagnate, umide, scendevano veloci senza dare nemmeno il tempo alla sottoscritta di accorgersene. Mentre Ikuto la guardava preoccupato, abbassò il viso e serrò i pugni. – Tua sorella in questo momento starà soffrendo…Non credi?- Disse queste parole con voce bassa, ma ferma. Alzò gli occhi e li posò su quelli del ragazzo, mostrando tutte quelle gocce che cadevano incessantemente sul suo volto.
-è lei quella che sta soffrendo più di tutti!!- Esclamò infine.
Ikuto si alzò e le accarezzò la testa, per paura che, se l’avesse abbracciata o consolata nel modo cui era solito fare, avrebbe fatto un bel casino e allora la testa l’avrebbe persa veramente…
-Certo che lo so. Io conosco mia sorella e so che per lei dev’essere difficile tutto questo…Anche per Kukai…-
Ad Amu si accese la lampadina.
-Kukaiii!!L’avevo dimenticato!!- Fece, sbattendosi il palmo della mano sulla fronte. Poi appoggiò la mano sul braccio di Ikuto.-  Dobbiamo portarlo da  lei. Assolutamente!-
 Il ragazzo sorrise. – Ok.-
“Certo che il modo in cui cambia personalità  e carattere,  ha un che di spaventoso….”
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DIN DON.
Il ragazzo si precipitò alla porta. Appena l’aprì vide Amu  con le braccia conserte e lo sguardo serio, molto serio. La salutò facendo un cenno della mano e disse:- Ciao Amu ! Da quanto non ci si rivede?! Come v …?!-Senza neanche farlo finire lo prese per la giacca e lo trascinò fino all’auto, dove ad attenderli c’erano Ikuto e family. –Mi spiegate cosa è successo??- Chiese un po’ alterato, il povero ragazzo, che non ci aveva capito un bel niente.
Ikuto guardò la rosa. –Non dirmi che l’hai portato fin qui senza spiegarli il motivo?- domandò con fare divertito.
-Non avevo scelta!- Esclamò Amu, offesa. Poi tornò seria e guardò Kukai dritto negli occhi. –Utau parte alle 6.00 di domani mattina. Lei è molto impegnata e non è potuta venire di persona…Quindi saremo noi a portarti da lei!-
Kukai si perse in un vortice di emozioni: Tristezza, stupore, rabbia ma anche gioia…per la sua Utau…Che presto avrebbe coronato il suo più grande sogno. Senza di lei sarebbe stato tutto spento e vuoto ma non poteva essere egoista. Non poteva essere felice solo lui. Non poteva proprio.
Per il resto del viaggio tutti rimasero in silenzio, immersi  in chissà quali pensieri.
Arrivati all’agenzia Sanjo, Amu si precipitò dall’amica. Lei, appena  la vide le corse incontro e si abbracciarono. –Da quanto tempo Utau!!Mi sei mancata!!-Esclamò la ragazza con le lacrime agli occhi.
-Anche tu Amu!!-Piagnucolò Utau. Poi  sciolse la stretta. - Mi dispiace di non essermi fatta vedere…-
-Non ti preoccupare.- Disse la rosa. Si scostò un po’ in modo da far vedere Kukai. – C’è una persona…-
Appena Utau vide il ragazzo,  il suo cuore perse un battito. Le guance si arrossarono e lo salutò, tutta imbarazzata. –Ciao…Kukai-
Il ragazzo la guardò. I presenti si accorsero di essere di troppo e decisero di lasciarli soli.
-Ikuto…- Lo richiamò Amu.
-Che c’è?- Chiese Ikuto, appoggiato al muro e con le braccia conserte.
-Niente, volevo dirti che…- Era incerta se dirlo oppure no. In fondo non c’era niente di male e non creava nemmeno molto imbarazzo, ma la rosa, con le mani intrecciate e le gote rosse lo era molto.
-Allora?-
-Niente…- Sorrise Amu, lo guardò e le labbra si aprirono in un ampio e splendido sorriso.- Vuoi bene a tua sorella, vero?-
Ikuto arrossì un pochino e sorrise a sua volta, abbracciandola. – Certo.- La ragazza si abbandonò a quella stretta, così calda e rassicurante.
-Razza di spudorati…Ci siamo noi qui, davanti a voi!- Esclamò la signorina Sanjo, che era verde d’invidia.
-Woha!!-  Amu avvampò all’istante e si staccò dal ragazzo che si mise a ridere. –Non te n’eri accorta!?Infatti mi  sembrava  un po’ strano che non avessi detto o fatto  niente!!-
-Grrr…- Ringhiò la rosa. Quel ragazzo, prima o poi, l’avrebbe fatta impazzire…
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Utau non sapeva cosa dire. L’atmosfera appena  creatosi la inquietava da morire e avrebbe voluto parlare e sorridere come sempre, ma in quel momento proprio no, non ce la faceva. Era come immobilizzata, non riusciva a muovere un muscolo. Il solo sapere che il suo sguardo era su di lei la faceva  sentire felice, arrabbiata e imbarazzata allo stesso tempo. Poi  ripensò alle giornate trascorse in compagnia del suo ragazzo. Il loro primo appuntamento al luna park, le passeggiate, le chiacchierate, le sfide ai ristoranti di  Ramen…Le sarebbe mancato tutto di lui e questo la fece piangere. Proprio così. Pianse a dirotto, come quando era bambina. Si gettò fra le braccia di Kukai, che la strinse forte, come per farle capire che non l’avrebbe mai lasciata. Vederla così lo faceva stare male e questo era tutto quello che lui poteva fare in quel momento.
-Kukai…Mi  mancherai…Da morire…- Bisbigliò , tra un singhiozzo e l’altro. Il ragazzo la strinse ancora più forte e le disse:- Utau…Anche tu mi mancherai da morire, ma io voglio pensare anche al tuo bene, non è sempre stato questo il tuo sogno?-  Andò a guardarla negli occhi, nelle bellissime iridi ametista. Lei, invece, si specchiò in quegli smeraldi così brillanti, che nessuno avrebbe mai spento.
-Sì…-
-Bene…Allora fammi un sorriso…Uno di quelli che sono riusciti a farmi battere il cuore… - Disse, asciugandole le lacrime con il pollice.
Ok. Era il momento giusto per esprimere tutti i sentimenti che provava per lui. Quei sentimenti  che , in quel momento, volevano guizzare fuori . Non ce la facevano più a nascondersi. Un sorriso e poi un bacio a fior di labbra che gli aveva lasciato non le bastarono. Doveva dirgli esattamente quelle parole.
-Ti  amo.-
Kukai  sorrise e la baciò. – Ti amo, anch’io.- Utau arrossì e  risero insieme. Non si sarebbero mai e poi mai separati.
Passati alcuni minuti, uscirono dalla stanza e con il pollice in su di Kukai e un “OK” di Utau, tutto si risolvè.
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-Stammi bene, amica mia…- Disse Amu, abbracciando l’amica e raccomandandosi di mettercela tutta.
-Fai la brava, sorellina!- Esclamò Ikuto, scompigliando i capelli della ragazza.
-Buona fortuna!- Fecero mamma e papà Tsukiyomi, abbracciando e baciando l’amata figlia.
-Hemm…- Borbottò Kukai, non sapendo cosa dire. Utau sperava anche che facesse una cosa. Di vitale importanza per lei.  – Non vedo l’ora di vedere il film.- Disse infine. La bionda rimase un po’ delusa, così lo prese per il colletto e gli stampò un bacio. Tutti si imbarazzarono, incluso Kukai, e arrossirono come peperoni, inclusa Amu, esclusi Ikuto e Aruto e infine  salutarono l’amica/figlia/sorella/fidanzata.
- Tutto si è concluso per il meglio!!- Esclamò Amu, scendendo dalla macchina. Avevano riaccompagnato Kukai a casa, e ora stavamo entrando nella propria.
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-Che shonno…!!- Sbadigliò , infilandosi dentro il letto. Erano quasi le 23.30. Con i saluti e gli incoraggiamenti se n’erano passate ben 2 e mezza.
Prima di chiudere gli occhi Amu, notò la lettera del professor Nikaido, che aveva lasciato sul comodino.
“Prima di andare a dormire devo almeno togliermi questo pensiero”
Si alzò e si diresse verso camera di Ikuto. L’aprì  senza  nemmeno bussare e lo vide che dormiva beatamente, sotto le coperte.  “Hum…è un peccato svegliarlo…Guardalo come dorme, è così carino e infantile che sembra un bambino!”
(Cosa che io, personalmente IO, non  ho mai pensato di Ikuto… Ma lasciamo perdere…n.d.a.me)
Si avvicinò e gli accarezzò i morbidi capelli, che assomigliavano così tanto al pelo di un gatto. Lui aprì gli occhi all’improvviso e Amu sobbalzò.
 –Ti ho svegliato, scusami!- Disse con fare tragico.
-No. Ero sveglio. Cosa sei venuti a dirmi?-
STONK *Martello gigante in testa a Ikuto*
-Ecco cosa!!- Esclamò lei che fece per andarsene, ma lui, come ormai era suo solito fare, la bloccò prendendola  per la maglia.
-Adesso  me lo dici.-
-La lettera.- Disse Amu, cacciandola fuori e girandosi verso di lui.
-Ahh…Giusto…-  Anche il ragazzo prese la busta e insieme l’aprirono.
Due facce fecero…..
-Heeee!?!?!? MA CHE ROBBBA E’E’E’EE’?????-
 
 
ANGOLO  DELL’ASSETATA DI MANGA  DELL’AUTRICE
Fine 12 capitoloo!! XDXD Che bello!!
 Purtroppo il capitolo sembra po’ corto perché ho voluto inserire i pensieri dei nostri protagonisti….Comunque il numero di parole è sempre lo stesso!!! Nel prossimo capitolo si svelerà il contenuto della lettera!!!
 Finalmentee!! n.d.a.lettori
Hehehe   -.-
Alla prossima!! Baci bacii!! :)
 
  
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