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Autore: soni67    07/04/2007    14 recensioni
Un’altra foto, tanti altri ricordi. Harry, io e te sorridiamo impacciati verso il fotografo, le divise scolastiche strappate, ma le facce felici, fieri di noi dopo aver affrontato una tale avventura, aver messo K.O. ad undici anni non è una cosa di cui tutti sono capaci. Era il 31 Ottobre di tanti anni fa, al nostro primo anno ad Hogwarts. Halloween, il giorno in cui il nostro trio è nato, il giorno in cui si sono create speranze e promesse poi infrante, il giorno in cui era nata in noi l’illusione che niente potesse separarci. Ma non avevamo fatto conto con la morte. La tua morte, Hermione.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per sempre
PER SEMPRE-FINLEY
Songfic


Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Nei pensieri miei


Attraverso calmo la strada innevata, sotto l’aria fredda che porta con sé tanti fiocchi di morbida neve.
Bambini giocano vivaci, lanciandosi piccole palle di neve, ridacchiando innocenti e spensierati.
Cammino così, le guance arrossate dal vento, i capelli rossi più scompigliati che mai, le mani in tasca, in cerca di un po’ di calore impossibile da trovare in questa fredda mattina della vigilia di Natale.
Domani sarà il primo Natale che passerò senza te…
Scaccio in fretta questo pensiero, avvicinando a un negozietto decorato con festoni natalizi, pieno di gente avvolta in sciarpe e guanti in cerca di qualche dono dell’ultimo momento per lontani parenti di cui ci si era dimenticati.
Mi guardo in giro cercando qualcosa di adatto, qualcosa che non sembri troppo di circostanza, ma spontaneo, adeguato alle persone che lo riceveranno.
Tantissimi oggetti esposti sugli scaffali, ognuno contrassegnato dal listino del prezzo, ma solo uno accende il mio interesse.
Mi dirigo alla cassa, attendendo che una vecchia signora paghi il Wizard Monolis, forse per il nipote o per il figlio del vicino e, dopo essermi fatto impacchettare il dono e aver pagato, esco fuori nella tormenta di neve.

Apro un album di foto
E vedo te
Ridere
Ora sei nel tuo letto
E io non so
Come fai
A sopportare
Questo male
Io non resisto più
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà

Sono in camera tua.
Tua madre è stata come sempre molto gentile e mi ha permesso di salire qui, nel rifugio della tua adolescenza.
Il regalo le è piaciuto, anche a tuo padre.
Un semplicissimo portafoto d’argento, con eleganti decorazioni gotiche che circondano la cornice, niente di più; hanno sorriso entrambi felici del pensiero, salutandomi con domande e premure non troppo di circostanza e dicendosi molto contenti che ero venuto ad augurare loro il buon Natale.
Mi siedo sul tuo letto, a cui tua madre non ha ancora avuto coraggio di levare le lenzuola e coperte, che sanno ancora del tuo odore di vaniglia, unico ed inimitabile, proprio come te.
Quanti ricordi mi danno ogni oggetto di questa stanza, troppi e troppo dolorosi.
Ogni cosa mi ricorda te, la tua semplicità disarmante, i tuoi modi saccenti, il tuo sarcasmo forse un po’ troppo acido che mi ha sempre fatto impazzire.
Mi alzo.
Mi avvicino alla parete adiacente alla finestra, cosparsa di foto, di scritte…
Di ricordi…
Una in particolare mi fa salire un groppo alla gola.
Te e Ginny sorridete allegre e spensierate, bellissime come non siete mai state, nei vostri abiti eleganti, ma non troppo, al matrimonio di Bill e Fleur.
I capelli castano scuro raccolti in un nodo elegante con un lucente fermaglio, solo qualche ricciolo indomabile che sfuggiva alla sua presa; il tuo viso delicato, che come sempre nascondeva una grande bellezza nella sua semplicità, che pochi avevano avuto la fortuna di notare, era leggermente truccato solo da una leggera striscia di matita negli occhi nocciola e un rossetto color pesca sulle labbra; un vestito bianco, decorato da piccole rose rosse, ti fasciava morbido, mentre con una mano tenevi un bouquet, leggermente imbarazzata.
Il bouquet della sposa, che avevi acciuffato prontamente, per poi lanciarmi un’occhiata indecifrabile, tu, bellissima quel giorno, dimentica della guerra appena iniziata come tutti gli altri, che pensavano solo a godersi i festeggiamenti di quell’ultimo giorno di pace e allegria.
Un’altra foto, tanti altri ricordi.
Harry, io e te sorridiamo impacciati verso il fotografo, le divise scolastiche strappate, ma le facce felici, fieri di noi dopo aver affrontato una tale avventura, aver messo K.O. ad undici anni non è una cosa di cui tutti sono capaci.
Era il 31 Ottobre di tanti anni fa, al nostro primo anno ad Hogwarts.
Halloween, il giorno in cui il nostro trio è nato, il giorno in cui si sono create speranze e promesse poi infrante, il giorno in cui era nata in noi l’illusione che niente potesse separarci.
Ma non avevamo fatto conto con la morte.
La tua morte, Hermione.

Senti gli occhi pian piano chiudersi
Come se fosse il sonno
Ma è un dolore che
Rimarrà legato sempre al mio domani
Io spero solo che
Di continuare questo lungo viaggio
Non ti deluderò
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
la stella che lassù
da guida mi farà

Il 21 Agosto non ne te sei andata per sempre solo te, ma ogni mia ragione di vita, ogni mia speranza per il futuro, che avrei voluto costruire con te, Hermione.
Ogni notte rivedo quel maledetto Mangiamorte lanciarti l’anatema mortale, l’Avada Kedavra, il ricordo di te che, come al rallentatore, ti accasci a terra esamine mi tormenta, non mi lascia tregua, mi serra il cuore in una morsa dolorosa, facendomi combattere contro l‘amarezza delle lacrime e il terribile dolore del nodo alla gola che mi si forma cercando di dimenticare.
Ma mi è impossibile dimenticarti…
Non ti dimenticherò mai, perché tu, inconsapevolmente, mi hai insegnato ad amare.
Non ti ho mai detto che ti amavo.
Questo è il mio tormento e rimorso più grande, forse per questo non riuscirò mai a scordare il tuo sorriso, la tua fresca e genuina risata, i sabato sera passati in biblioteca a studiare, i tuoi schemi per i ripassi, il tuo arrossire all’improvviso.
Non potrò mai dimenticarti, Hermione, perché ti amavo, ti amo e ti amerò per sempre.
Per sempre…
Quel giorno ho smesso di vivere.
Forse con la speranza di raggiungerti al più presto lassù, nel cielo, dove quasi sicuramente con la tua luce illumini le notti più buie.
Non ho idea di cosa ci sia dopo la morte, ma spero solo che almeno potrò rincontrarti, Hermione, poter dirti finalmente quello che non ti ho mai rivelato perché troppo timido, troppo vigliacco e, soprattutto, stupido.
Continuerò a combattere, perché manterrò la promessa che ci siamo fatti io, te e Harry quel caldo giorno primaverile.
-Qualunque cosa accada, continueremo a vivere, non annegheremo nella tristezza, ok? E poi non moriremo, dobbiamo combattere, insieme ce la faremo, come sempre!-, aveva detto Harry.
Non sapeva quanto si era sbagliato.
Ma io comunque la promessa la manterrò, continuerò questa vita, sempre che possa chiamarsi tale, legata ad ogni cosa che mi ricorda te, non farò come te, che per questo malaugurato destino non l’hai mantenuta.
Te ne sei andata e non tornerai,
Per sempre…





Grazie a tutti i lettori che avranno il coraggio di aprire questa Fanfiction e leggerla...
E' la mia prima Fanfiction e non sono molto soddisfatta di come è venuta, soprattutto perchè non sono mai stata troppo brava a scrivere... Mi farebbe piacere ricevere delle recensioni per capire ciò che ne pensate e se mi conviene smettere di scrivere perchè sono un caso pietoso o anche per poter migliorare... Grazie a tutti quelli che recensiranno, sopratutto a London che a quanto pare le è piaciuta molto (grazie mille, non sai quanto mi abbia fatto piacere leggere il tuo commento!!! un bacio!).

Valentina *.*


  
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