Un incontro imprevisto
 
-Si, è perfetta! Canterò proprio questa-
-Che c’è, ora sei diventata anche pazza? Parli da sola- mi dice Chiara uscendo dal bagno.
-No, stavo solo scegliendo la canzone da cantare all’audizione. Ti piace?- le chiedo.
-Si, ma è molto lenta, riuscirai a piacergli con questa? No sembra il tuo genere- chiede.
-Le canzoni lente valorizzano la voce. E poi la canzone ha un significato bellissimo, che tu non saprai mai, dato che d’inglese non capisci un tubo!- replico.
-Non è che non capisco un tubo, è solo che non fa per me- dice.
-Allora ci sono tante cose che non fanno per te-
-Cosa?- chiede –Anche se forse hai ragione-
-Non forse, io ho ragione. Io ho sempre ragione. No?-
-No- mi risponde.
-Si, lo so, era tanto per dire qualcosa. Comunque, sono già le otto, stasera che mangiamo?- le chiedo.
-Qui a Londra fanno la pizza?-
-Certo! Non è che l’Inghilterra è così lontana dall’ Italia, non siamo mica all’altro lato del mondo- dico.
-Scusa non ti arrabbiare. Ordino 2 pizze?- mi chiede.
-Si-
-Aspetta un momento, io non so l’inglese!-
-Ho capito va, chiamo io- dico.

 
Circa un’ora dopo…

 
-Ma quando arrivano le pizze?- Chiede Chiara.
Suona il telefono della camera.
-Si- rispondo –Ok, grazie. Era la reception, sono arrivate le pizze vado a prenderle- dico.
 
Nella hall c’è il fattorino che aspetta, lo saluto, gli do i soldi e me ne vado.
Sto per salire l’ultima rampa di scale, quando un ragazzo correndo giù per le scale mi urta e mi fa cadere la pizze dalle mani.
-Oh, scusa. Mi dispiace molto- dice.
-Non preoccuparti, ora sono immangiabili, ma non è un problema- dico, non mi sembra il caso di arrabbiarmi per due pizze che avevamo aspettato per un’ora!
-Mi dispiace. Voglio farmi perdonare- dice.
-C’è solo un problema: come?-
-Ti offrirò un pizza se  esci con me stasera-
-Che sfacciato!-gli dico.
-Solo da amici!-
-Uno. Non ci conosciamo neanche.
 Due. Non sei mio amico.
 Tre. La mia amica mi aspetta in camera, quindi…-
-Può venire anche lei- dice.
-Quattro. No!-
-Sei ostinata. Comunque, io sono Harry, anche se, a quanto vedo dal tuo bracciale, dovresti già saperlo-
 
Harry? E’ davvero Harry?Allora non ho le allucinazioni. Pensavo che essere a Londra mi portava a pensare a lui, pensavo che la mia mente me lo avesse creato davanti come faceva di solito. Però quello era il vero Harry.
Non avrei mai pensato di incontrare Harry, non per le scale di un Hotel almeno.
Quando mi risveglio dai miei pensieri mi ritrovo la mano stretta fra la sua. E’ la mano più morbida e calda che io abbia mai stretto.
-Piacere, io sono Federica- dico, cercando di essere il più naturale possibile.
-Il piacere è tutto mio-

 
 
Angolo Autrice:
Ciao, prima  di tutto mi scuso perché sono estremamente in ritardo, è da un mese che non aggiorno (se non di più), e mi dispiace, ma in questi giorni sono stata impegnatissima.
 
Ora vorrei precisare una cosa: non è che se vedessi Harry non lo riconoscerei, ma io, come sicuramente tutte voi vorrei trovarmi ogni giorno Harry davanti, quindi, in questo caso, credevo che la mia immaginazione mi avesse giocato un brutto scherzo.
 
Passiamo alle cose serie: vorrei ringraziare tutti coloro che leggono e recensiscono e anche coloro che leggono solamente. Grazie mille.
 
Non vorrei annoiarvi troppo, quindi vi saluto, ciao!

Baci Fede!

 
P.s. Mi piacerebbe che leggeste questa ff, è bellissima come poche (secondo me)http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1228623 .