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Autore: Thisastro    23/09/2012    1 recensioni
- Aspetta, cosa fai!... .-
- Sssh, ferma. Non muoverti. Sto cercando di metterti del ghiaccio.-
spostò leggermente indietro la gamba in un gemito.
- Ah, è freddo.- lui sorrise, ma lei gli diede un colpo sul braccio.
- Aiha.- disse continuando a sorridere.
- Perché fai tutto questo... .- i loro occhi si incontrarono.
- Non lo so... hai ragione, forse non dovrei.- si alzò ma lo tirò subito dal braccio, non poteva lasciarselo sfuggire.
Ci fu un incontro di labbra, breve ed intenso.
- Sai, forse tutto questo è sbagliato... .- disse lui, mentre spegneva la luce del comodino.
- Completamente sbagliato... .- rispose Nancy, una volta che ebbe quei capelli biondi e quelli occhi cangianti sopra di lei.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino seguente, Nancy aprì i suoi enormi occhi azzurri e si trovò da sola nell’enorme letto dello chalet. Guardò fuori dalla finestra ed il suo caro amante, era seduto con la schiena poggiata ad un tronco, ad osservare il mare con solo un pantalone addosso. Corse in cucina a preparare due tazzoni bollenti di cioccolata calda con zucchero e marshmallow. Uscì di lì per portargli una delle due tazze, prima che si sarebbe congelato. In effetti, però, non tirava vento, e si stava piuttosto bene... sembrava una giornata quasi primaverile se non fosse per le nuvole grigie che stavano incombendo sulla giornata. La vide e si mise in ginocchio preoccupato.
- Cosa fai! Ma perché sei uscita così!.- si guardò ed aveva solo la sua camicia addosso.
- Ero venuta per farti la predica dato che sei qui al fresco senza maglia ed invece sto facendo la figura della stupida... ahah.- risero e l’accolse tra le sue braccia mentre gustavano l’ottima ‘colazione’ preparata da lei.
- Che ci fai qui...?.- chiese incuriosita lei.
- Quando vengo qui, la mattina presto o la sera molto tardi, mi ritrovo proprio su questo tronco a pensare... è da quando sono piccolo che vengo qui... .- poi pensò se avesse portato anche Alexandra lì... e se anche con lei l’avesse fatto sul pavimento... ma forse non era il caso domandare una cosa simile.
- Hai l’aria turbata... qualcosa non va?.- ma scosse la testa.
- No no, tutto okay.- sorrise guardandola negli occhi.
- Quasi non ti ci vedo così adesso... sono talmente abituato a fissare le lenti trasparenti, la lunga treccia e gli occhi scuri che a vederti con un paio d’iridi celesti ed i tuoi capelli naturali mi sembri troppo diversa... .- lei sorrise leggermente imbarazzata.
- Tuttavia, non riesci proprio a mentire, ne con un colore ne con un altro... parla... cos’hai?.- si riferiva al suo sguardo. Troppo trasparente per tenersi tutto dentro... .
- È per Alexandra... hai portato anche lei qui?.- non la guardò, fissò l’orizzonte, la linea immaginaria che univa il cielo al mare in un’unica cosa... .
- No mai... ma non è solo questo che ti turba... .- stava per aprire bocca quando la precedette.
- Si.- e poi sorseggiò.
- Si l’abbiamo già fatto. Così per... gioco.- il cuore di Nancy si riempì di vuoto e si svuotò di pieno… .
- Tante volte purtroppo... ed è stato un errore... .- adesso però la guardava, e la baciò. I suoi occhi si chiusero per quel secondo, e quando li riaprì, scivolarono lente e sinuose un paio di lacrime... l’abbracciò e continuò a bagnare il suo visto, giusto un altro po’, giusto per sfogo personale. Poi le baciò la fronte e le accarezzò il volto bagnato.
- Ma con te è diverso... è raro che mi fissi su qualche ragazza, ma con te è successo proprio questo. Da quando ti ho visto a Settembre, non ho mai smesso di pensare a quanto tu dovessi essere bella, anche senza tutto quel travestimento... .- lo guardò e sorrise.
Non dissero più nulla, restarono così, a guardare il mare, il nulla... .
 
 
Passarono appena tre mesi insieme.
Erano felici l’uno con l’altra ma la gente cominciò a vociferare fin da subito, e non è mai un buon segno. Nell’ultimo periodo, vociferavano almeno il doppio.
Giravano voci su di loro, di tutti i tipi... ma erano più forti di simili pettegolezzi... o almeno così Nancy sperava... .
Ultimamente avevano avuto poco tempo per stare insieme. Lei aveva molto da studiare ed aiutava anche qualcuno ogni tanto, poi aveva il gruppo di ballo e ad altri impegni. Bradley aveva la box, e contavano molto su di lui. Poi aiutava qualche ragazzo con lo studio, e questa attività lo teneva impegnato la maggior parte del tempo, nonostante Colin gli desse comunque una mano a smaltire tutti i ragazzi bisognosi d’aiuto.
 
Un giorno Nancy aveva finito prima, e si dirigeva verso la biblioteca per fargli una sorpresa... era appena entrata quando vide una folta capigliatura bionda con la testa chinata verso sinistra ma leggermente nascosta da uno scaffale. Si avvicinò e si fermò di scatto. Cominciò a tremare leggermente, restando in piedi come un automa.
La folta capigliatura bionda, si andava confondendo con dei ricci lunghi e neri. Non vide i suoi occhi, poiché chiusi... nell’atto di un bacio.
Si separò dalle labbra di quella brutta puttana ed aveva un’aria non troppo soddisfatta, come se si fosse pentito di quel gesto. Poi la puttana la vide. Balzò sulla sedia portandosi la mano alle labbra e voltando la testa. Si girò anche lui e la vide lì in piedi che scuoteva la testa. Si alzò di scatto dalla sedia ma lei corse via... .
Le prese il braccio tentando di voler spiegare, ma non andò esattamente così... .
:slap:
il secco rumore di uno schiaffo.
- Come hai potuto, eh? Stronzo!.-
- No Nancy lasciami spiegare ti prego... .- la rincorse ancora e le prese la mano ma si tolse nuovamente dalla stretta guardandolo negli occhi.
Piangeva. Come non faceva ormai da tempo, e gli si spezzava il cuore nel vedere quegli occhi che aveva bramato ed amato così a lungo, morire in un attimo nel gonfiore di un paio di lacrime... .
- Io... io mi sono fidata di te! Come hai potuto! La fama ti ha dato alla testa!. Sei solo uno stupido... un COGLIONE!.- per quella volta si fece insultare, giusto perché sapeva che lei aveva ragione e che lui era dalla parte del torto. Alzò nuovamente lo sguardo, e rivide quei due diamanti, rovinati dalla tristezza. Decise di stringerla e lei non mosse un muscolo. Continuava a singhiozzare e a tremare tra le sue forti braccia... . Dopo qualche secondo, però, sembrò essersi calmata.
- È tutto finito adesso... .- lui sorrise, travisando le sue parole.
‘’ L’è passato l’incazzamento per fortuna!’’ pensò lui. Le prese il viso tra le mani e sorrise.
- Ti giuro che non succederà mai più... dimentichiamo tutto dai!, sono felice che tu abbia capito.- ma quando la stava riabbracciando lei si scostò.
- È tutto finito tra di noi... tutto quanto.- si allontanò pian piano da lui, e quando vide che veniva verso di lei per fermarla ancora, riprese a correre. Ognuno per la sua strada, come all’inizio. Solo che stavolta non c’era Alexandra. Bensì Angel…. Angel Coulby.
Una ragazza della sua classe, apparentemente dolce e gentile, ma a quanto pare non abbastanza da lasciar stare un ragazzo già impegnato... .
 
 
Le settimane passarono, s’incrociavano ogni tanto per i corridoi, ma per ora, non era cambiato niente. Lei ogni notte, stringeva a sé la sua giacca della federazione di box e dormiva con la sua camicia… non aveva il coraggio di restituirli le sue cose… perché ormai erano una parte di lei... .
 
 
Una mattina però, tutte le classi erano convocate giù nel giardino e mentre il preside parlava, lei cercava un paio d’occhi azzurri nella 3
J-C … ma non c’era nessuno che corrispondesse alla sua richiesta. In quelle persone riconobbe solo Colin, Tom, Eoin... e quella strega. Per lei non era altro che questo. La guardava dispiaciuta e desolata ma Nancy aveva uno sguardo vuoto e spento. Quando si accorse della persona a cui stava mostrando il suo dolore, alzò la testa con fierezza. Mai far notare a qualcuno che ti ha ferito il tuo dolore. Nel 99% dei casi, lo farà sentire superiore e gli darà un motivo per continuare a comportarsi come un pezzo di merda. Finita quella specie di assemblea, si avviò da quelle facce amiche che aveva precedentemente riconosciuto tra la folla. Quando la videro andare verso la loro direzione, cominciarono a vociferare tra loro e finsero un falso sorriso quando si avvicinò definitivamente.
- Okay cos’è successo?.- Colin e Tom si guardarono indecisi.
- Brad se n’è andato.- Eoin ricevette due occhiatacce.
- Che c’è! Ero nel panico!!.- Tom si strofinò la mano sulla fronte.
- Ma non dovevamo dirglielo con calma??.- lei si guardava attorno spaesata.
- Andato... dove... .- Colin tese il suo braccio verso di lei.
- Ha... cambiato scuola... mi dispiace.- corse veloce verso il suo alloggio... rimase ferma sulla porta... ad osservare quella camera che l’era così familiare. Toccò il suo letto vuoto ed intatto... il suo armadio ordinato dal nulla, la sua scrivania ed i suoi cassetti senza vita alcuna.. .
Si stese sul suo letto e si abbandonò ad un pianto disperato, quando i tre entrarono nella camera.
- Che n’è di lui!! DOV’È ADESSO!.- più che una richiesta fu un ordine, o forse una supplica... . Voleva assolutamente sapere che ne era dell’amore della sua vita che le aveva spezzato il cuore.
- Si era completamente deconcentrato, a box era praticamente assente, in classe idem... e suo padre ha deciso di trasferirlo... .- adesso Tom era il più forte della scuola a box, ma questa situazione non lo appagava. Erano molto amici e gli mancava. Insieme anche ad Eoin e Colin, tutti e quattro, erano compagni di stanza.
La sera le ragazze si riuniscono e parlano dei loro segreti urlando, lanciando gridolini abbracciandosi... mentre loro quattro si sfottevano, si lanciavano i cuscini in faccia da letto a letto, e ridevano come pazzi. Mangiavano gli avanzi di pizza del microonde, ruttavano allegramente dopo la rituale birra serale ed infine morivano stanchi sui proprio letti. Sarebbe stato tutto diverso con uno in meno. Sarebbe stato tutto più triste.
Nancy invece, doveva farsene una ragione. Non tutte le storie sono favole, e questa era stata solo una scappatella. Non era vero, lei lo sapeva bene… . Era consapevole dell’amore reciproco tra i due, ma per convincersi che era una cosa da poco, la prese in questa maniera… . Pensava ai suoi baci, al modo in cui parlava, si rivolgeva... a tutto. La sua risata, i suoi modi di fare, di proteggerla, il suo modo di baciare e di fare l’amore. Quando dopo ogni volta che finivano di appartenersi, rompeva l’imbarazzante silenzio con domande tipo
- Hey guarda là, hai visto?.- oppure
- Hai studiato per il compito di algebra?.- ma il giorno dopo aveva filosofia... .
Un altro direbbe tante cazzate come
- Sei stata bravissima.- o
- Magari possiamo continuare.-
ma lui no. Era davvero diverso forse... e adesso? Cosa ne era di loro? Il nulla... .
Uscì dalla stanza, lo chiamò. DOVEVA sentire la sua voce. Chiamò con l’anonimo, altrimenti non avrebbe risposto. Ma neanche col #31# ci fu modo di risentire la sua voce... .
   
 
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