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Autore: No_H8    24/09/2012    1 recensioni
-Boo…-
La voce limpida di Harry riempì di nuovo la stanza,leggera e vellutata,come la prima volta che l’aveva udita.
-Che c’è Harry?- gli chiese Louis,cercando di apparire calmo.
Si coprì meglio con la coperta e attese che il riccio parlasse,assaporando avidamente ogni suo respiro.
-Tu mi vuoi bene?-
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Due ragazzi.
Un amore impossibile.
La convinzione di poter sfidare le barriere che la società aveva loro imposto!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don't know what I do if you left me
so plese
don't go away.

 
Le gocce di pioggia si schiantavano con un rumore sordo contro il vetro,facendo da perfetto sottofondo alla camminata sincopata e timorosa di Harry.
La stanza era buia e silenziosa,tutti gli altri ragazzi della band erano fuori,con le loro ragazze,o a ubriacarsi in qualche locale; tutti trann
e Louis,la cui figura spiccava nitida nella notte,illuminata a tratti dalla poca luce che giungeva dalla finestra.
Era girato di spalle,avvolto nelle coperte a righe,incurante e sereno,in quella notte tanto rumorosa.
Harry percorse con cautela la stanza,facendo attenzione a non far rumore,ma non riuscendovi comunque totalmente.
Ad ogni passo sentiva il suo cuore battere più forte,così forte da far paura persino a lui stesso.
Odiava quelle notti,in cui si aveva l’impressione di trovarsi la mattina dopo con l’acqua che arrivava al tetto,quelle notti in cui la luce intensa dei lampi lo teneva sveglio,immerso in dei pensieri da cui non riusciva a uscire…
Perché si sa,la notte può essere maligna,di notte la mente,troppo debole persino per raccontarsi bugie,ti costringe a vedere la realtà,fa riaffiorare i ricordi,in primis quelli più dolorosi…
Per questo odiava quelle notti,perché lo tenevano sveglio con se stesso!
Un tuono echeggiò nel cielo,potente e minaccioso e Harry fu costretto a portarsi le mani al viso per resistere alla tentazione di urlare.
Si,era una stupida paura quella,eppure il ragazzo,nella sua ingenuità di diciottenne,era convinto che quella fosse l’unica cosa che valeva veramente la pena di sapere su di lui.
Non ne aveva mai fatto parola con sua madre,ne tanto meno con gli altri ragazzi della band,l’unico a conoscere quella sua “insulsa” paura era lui,il suo migliore amico,la persona di cui si fidava più al mondo,Louis!
Un altro tuono.
Harry si costrinse a non urlare,continuando a ripetersi che presto sarebbe stato al sicuro sotto le coperte a righe dell’amico.
Ancora qualche passo e fu accanto al letto di Louis.
Il ragazzo gli dava le spalle,senza proferire parola,dando l’impressione,totalmente errata,di star dormendo.
Ad ogni passo che il riccio faceva sentiva il cuore battergli forte in gola e le lacrime pizzicargli gli occhi,a tal punto da dover esercitare un gran controllo su se stesso per impedir loro di rigargli le guance.
Anche lui aveva un segreto,un segreto che faceva molta più paura di quello dell’amico,un segreto che nessuno conosceva,che giorno dopo giorno si prendeva una parte di lui,lasciando solo un vuoto immenso,che nessuno sarebbe riuscito a colmare,se non LUI,la causa stessa di quel vuoto…
Harry prese un respiro profondo,chiudendo gli occhi,per impedirsi di vedere la luce dei lampi,che illuminava prepotentemente la stanza.
-Boo…Sei sveglio?- chiese con voce flebile e spaventata.
Louis si morse il labbro,continuando comunque a mantenere quel folle silenzio in cui era precipitato.
Eppure il riccio percepì all’istante che il ragazzo non stesse realmente dormendo.
Infatti,senza aspettare risposta dall’amico,si infilò sotto le coperte,provocando un brivido lungo la schiena di Louis.
Quest’ultimo si fece quindi più in la,per lasciare spazio al ragazzo.
Passarono secondi interminabili,in cui il ticchettio della pioggia si fuse con il battito amplificato di Harry e con quello fin troppo accelerato per sembrare regolare,di Louis.
Harry fissò ancora un po’ il soffitto,non riuscendo a nascondere la tranquillità che la vicinanza dell’amico gli trasmetteva,nonostante il temporale che infuriava fuori dalla finestra.
Louis era l’unico dei ragazzi ad avere un letto matrimoniale,presumibilmente per quando veniva Eleanor a casa; Non che ci avessero mai fatto qualcosa,chiaro,o almeno non quando in casa erano presenti gli altri ragazzi,ma era comunque più comodo di un letto singolo.
Così Harry,ogni volta che gli altri mancavano si rifugiava li,accanto al suo migliore amico.
Era un po’ la sua cuccia,il suo rifugio segreto,come un abbraccio caldo durante un gelido inverno.
Li riusciva a trovare la pace,qualsiasi problema lo affliggesse.
Adesso che ci pensava bene era strano,si.
Era strano che Louis riuscisse sempre a farlo sentire così sereno,così in pace con se stesso; quel ragazzo riusciva a farlo sentire a casa,ovunque lui fosse!
Harry scosse la testa con fermezza,convincendosi che fosse normale…In fondo era il suo migliore amico!
Il riccio portò le mani incrociate,all’altezza dello stomaco e boccheggio più volte,non riuscendo realmente a trovare qualcosa da dire.
Negli ultimi giorni Louis si comportava in modo diverso con lui e questo lo metteva a disagio.
-Sei strano negli ultimi tempi,Lou..- si limitò a dire,fissando il soffitto,che era appena ricaduto nelle tenebre,dopo l’ennesimo fulmine.
Louis si mosse di poco,girandosi verso di lui,troppo nascosto dal buio per lasciar notare all’amico la preoccupazione segnata sul suo volto.
Era veramente così evidente quel suo cambiamento negli ultimi tempi?
Nel luccichio degli occhi di Harry,due fari verdi,che rischiaravano la stanza buia,Louis vide tutto ciò che credeva di essere riuscito a tenere nascosto a tutti e si sentì morire.
-Non è niente,Harry..- sospirò flebilmente,provando a distinguere i lineamenti delicati del ragazzo,nell’oscurità della stanza.
-è per caso colpa mia?!- insistette il riccio,come se non avesse udito le parole dell’altro.
-Ti ho detto che non è niente!- lo mise a tacere Louis,marcando di più il tono della voce rispetto alla frase prima.
Il ragazzo si zittì ed in un attimo venne nuovamente rapito dai suoi pensieri.
Perché Louis si comportava così con lui?
Cosa aveva fatto di male?
Si sentiva colpevole di qualcosa che neanche conosceva.
Si,perché lui era fatto così: sicuro e sfacciato all’apparenza,ma dentro era pieno di insicurezze,di timori,si dava la colpa di qualsiasi cosa,anche di ciò che non lo riguardava direttamente.
-Scusa.- riuscì a dire con poca voce,quasi in audibile,considerando che venne improvvisamente sovrastata dalla potenza di un tuono.
Eppure il suo migliore amico la udì forte e chiara,cristallina,quella notte più di ogni altra.
Eppure non parlò,non gli rispose,non si scusò a sua volta,anche se sapeva che era doveroso farlo.
Lo aveva trattato male senza motivo e adesso se ne pentiva,ma non avrebbe saputo spiegargli la ragione di quel suo gesto,visto che faceva fatica a spiegarla persino a se stesso!
Quello che provava verso Harry era qualcosa di “proibito”,qualcosa che nessuno avrebbe mai accettato e che lui stesso per primo faceva fatica a capire.
Gli voleva bene,certo che gliene voleva,non c’era niente di male,eppure sapeva che quel sentimento andava ben oltre l’amicizia.
Per questo lo stava evitando,perché aveva paura che quel sentimento potesse degenerare,fino a diventare incontrollabile,fino a non poterne più uscire,ammesso che non fosse già troppo tardi.
Non era sua intenzione ferirlo,anzi,tutt’altro,ma era consapevole che,reagendo in quel modo gli stava solo facendo del male.
-Boo…-
La voce limpida di Harry riempì di nuovo la stanza,leggera e vellutata,come la prima volta che l’aveva udita.
-Che c’è Harry?- gli chiese Louis,cercando di apparire calmo.
Si coprì meglio con la coperta e attese che il riccio parlasse,assaporando avidamente ogni suo respiro.
-Tu mi vuoi bene?- chiese di rimando il ragazzo,alquanto imbarazzato.
Si sentiva stupido a chiedere quella cosa al suo migliore amico.
Una stupida ragazzina in cerca di affetto,ecco come si sentiva.
Non avrebbe dovuto fare quella domanda a Louis,odiava mostrare la sua fragilità.
Con il tempo aveva costruito un muro davanti ad essa,un muro alto e impenetrabile,fatto di sfacciatezza e noncuranza,che nessuno era mai riuscito a superare.
Poi un giorno era arrivato,che con la sua risata cristallina e l’aria da eterno bambino era riuscito a creare un varco attraverso quel muro e a passare aldilà,scoprendo quel lato del carattere di Harry che nessuno aveva mai conosciuto.
Inizialmente il riccio se ne era sorpreso,ma poi aveva capito,lui era Peter Pan,lui sapeva volare,non con le ali,ma con il cuore,niente gli era impossibile.
Lui era diverso dagli altri,in modo migliore!
-Ma certo che ti voglio bene,Harry,come puoi metterlo in dubbio?- si stupì Louis,cercando di immaginare l’espressione che Harry avesse in quel momento.
Gli voleva bene più di ogni altra persona al mondo,non voleva che Harry ne dubitasse,lo Amava e questo valeva di più.
Il riccio non rispose,ma si fece più vicino a lui.
Dopo un attimo di esitazione Louis cedette al tentativo di “riappacificazione” di Harry e lo accolse timorosamente in un abbraccio caldo.
Un abbraccio che sapeva della loro bellissima amicizia,quell’amicizia che lui stesso stava rovinando con i suoi modi di fare enigmatici,con quei sentimenti proibiti di cui non riusciva a capacitarsi.
Harry sospirò tranquillo,come un bambino al rifugio nell’abbraccio della propria madre,si sentiva così impotente davanti al calore che gli trasmetteva il suo migliore amico…
Eppure quella sera c’era qualcosa di diverso,Harry lo sentiva,lo percepiva chiaramente,qualcosa stava cambiando e lui aveva paura dei cambiamenti!
Riuscì persino a percepire il cuore dell’altro battere più forte del normale e nella sua assurda innocenza se ne meravigliò!
A dir la verità Louis gli faceva questo effetto.
Lo rendeva fragile,accanto a lui si sentiva impotente,un cucciolo desideroso d’affetto.
Quando era con lui non era più Harry il puttaniere,ma un semplice diciottenne che in fondo non sa un gran che della vita e questa cosa,pur inconsciamente,lo faceva stare bene.
-Ti voglio bene,Lou..- sussurrò,ormai noncurante del temporale che si stava abbattendo sull’inquieta Londra,per poi precipitare in un sonno profondo.
Louis ne ascoltò il respiro regolare,maledicendosi della voglia irrefrenabile che si appropriava di lui ad ogni minimo contatto con la sua pelle.
“è solo il tuo migliore amico,è solo il tuo migliore amico..” continuava a ripetersi,pur sapendo che non ci avrebbe mai creduto veramente.
Accarezzò i riccioli folti di Harry con dolcezza,percependo che un sorriso inconsapevole era spuntato sul volto del ragazzo nel dormiveglia.
-Scusami Hazza…- sussurrò con poca voce,lasciando finalmente spazio a qualche lacrima,che percorse veloce la sua guancia calda,andando a morire tra le sue labbra.
Poi con delicatezza scostò il braccio da dietro la schiena di Harry e si voltò,dandogli le spalle.
Pochi secondi dopo ance lui cadde in un sonno profondo,che però,a differenza dell’amico fu inquieto e sovrastato da troppi pensieri per potere comprendere a pieno il senso.
 
 
Here I’m: Eccomi quiiii :)
Avevo troppa voglia di postarvi questo capitolo,non potevo aspettare,ma vi prometto che a breve arriverà anche il prossimo di Judit e Justin! ;)
Voglio ringraziare nuovamente Vanessa,la ragazza di cui vi ho parlato nel prologo,perché senza di lei questa storia non l’avrei mai scritta!
Quindi grazie Ness,Ti voglio bene

Spero che la storia vi piaccia e che la recensiate in tanti,perché devo ammettere che mi sta proprio prendendo,nonostante io non sia poi tutta questa bravura a scrivere!

 
Quindi.. niente,al prossimo capitolo! :D
 
_Costy_
  
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