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Autore: RoxyDowney    24/09/2012    1 recensioni
Allison aspirante giornalista cerca la sua occasione nella grande mela ma la troverà altrove, mettendola nella condizione di dover prendere delle decisioni che cambieranno per sempre tutto ciò che la circonda. L'amore, l'amicizia e una nuova città da conoscere varranno ciò che dovrebbe lasciare a New York?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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-E' puntualissima!
-Mr. Downey...
Disse lei raggiungendolo nel salotto. Lui continuò a fissarla come fosse un alieno. Iniziava a percepire una punta di disagio nel proseguire la sua camminata verso il centro della stanza. La invitò a sedersi, lui si alzò e le preparò un drink mentre attendevano il pranzo. Robert chiaramente provava piacere a metterla a disagio, non usava le parole, ma con i suoi occhi riusciva a farla sentire strana, e dire che, in tutti quegli anni, nel suo settore ne aveva incontrati di uomini che l’avevano fissata ma nessuno era mai riuscito a farla sentire tanto a disagio. Mentre Robert stava di spalle e le preparava il drink, lo osservò, e fu felice di vedere che anche lui indossava jeans e una maglia in cotone a maniche lunghe. Niente di elaborato, quando scese con lo sguardo ed arrivò alle scarpe e vide che indossava un paio di crocks, Allison fece un piccolo sorriso e sì sentì totalmente a suo agio.
Sorseggiò lentamente il suo drink, l’alcool le dava quel benessere che in quel momento le serviva per apparire a suo agio.
Lui ruppe il silenzio perché sentiva di doverle parlare, chiedere, conoscerla meglio.
-E' mai venuta in California?
-Questa è la prima volta per la verità.
-Dovrò farle da cicerone allora.
Disse lui sornione. Quegli occhi azzurri lo scrutavano ma senza essere invasivi, e quei capelli poi, ma quanto le stavano bene? Sembrava un maschiaccio, ma lo era? Era una donna intelligente e raffinata, la sua pelle di porcellana, senza trucco non lasciava trasparire ciò che stava pensando, provando, così come quegli occhi e lui se ne intendeva, era lui l’attore no?
Nemmeno a Allison piaceva il silenzio ma che dire? Non lo conosceva e non voleva passare per quella in cerca di scoop senza ritegno. Una domanda le ronzava per la testa, ma non poteva farsela uscire di bocca cosi, così si morse il labbro e trattenne la curiosità.
-Sarebbe divertente suppongo, ma non so se ne avremo il tempo nei prossimi giorni, sa Andrea ha detto...
Robert la interruppe subito con un cenno della mano.
-Venga, pranziamo in terrazza e non preoccupiamoci di Andrea.
Mentre uscivano fuori lui fu molto galante, l’aiutò ad accomodarsi sistemandole la sedia e servendole del vino bianco.
-Oggi per pranzo c’è l’insalata d’aragosta più buona che lei abbia mai mangiato! Spero che le piaccia l’aragosta o se preferisce, possiamo farle preparare qualcos’altro.
Esordì il suo ospite, mentre entrambi venivano serviti.
-L’aragosta andrà benissimo.
Decretò Allison, pensando che i suoi pranzi a NY spesso erano un hotdog, una porzione d’asporto di qualche piatto cinese o della pizza, ma questo preferì tenerlo per se. “Oh sì” pensava, “L’aragosta andrà più che bene!”
Lui attese un commento dopo il primo assaggio tenendo la sua forchetta a mezz'aria per non perdersi la sua espressione. Allison pensò che quello dovesse essere il cibo degli Dei. Celestiale!
-E' davvero squisito!
Sentenziò tranquilla, mentre lo guardava mangiare assaporando ogni singolo boccone.
-Lei cucina Mr. Downey?
-Mi chiami Rob, o Robert per cortesia, sentirmi chiamare per cognome è snervante e se non ti spiace, diamoci del tu. Dovremo passare un bel po’ di tempo insieme non vorrà che continuiamo a parlarci come fossimo due sconosciuti!
-Se non le da... se non ti da fastidio, per me sarebbe perfetto. Tu cucini Robert?
Lui sorrise soddisfatto di quelle barriere lasciate cadere.
-Sì mi diletto, ma ho sempre troppo poco tempo. tu?
-Sì, qualche cosa, ma non molto, per lavoro spesso pranzo e ceno fuori casa.
Robert annuì, conosceva bene la vita frenetica della grande mela.
Allison lo guardava cibarsi di quel piatto, era davvero elegante nei modi, lo notò perché solitamente gli uomini a tavola perdono sempre qualche punto agli occhi di una donna, ma la classe in quell’uomo era innata evidentemente.
Questa riflessione la portò ad altre considerazioni sul suo ospite, ma il lavoro non era ancora iniziato e non voleva cominciare a tempestarlo di domande, preferiva non essere invadente.
-Pranzi spesso a casa? O anche quando non ne hai necessità preferisci andare in qualche locale?
-No, se posso preferisco sempre stare a casa. Se ora fossimo fuori mi chiederebbero un autografo ogni due minuti o qualche foto e non mi piace essere scortese. Qui posso rilassarmi e come hai potuto constatare Paula è un’ottima cuoca!
-Ti dispiace se ti faccio un’altra una domanda?
-Da nuova amica o da giornalista?
Chiese lui... guardandola stringendo appena gli occhi, Allison non sapeva che rispondere, era finita a fare la giornalista proprio perché era curiosa del mondo ed il porsi sempre domande a cui cercare delle risposte era da sempre il suo marchio di fabbrica.
-Diciamo da giornalista amica che non pubblicherà ne divulgherà niente di ciò che ci diremo oggi.
-Bella risposta, chiedi.
Lui smise di mangiare ed appoggiò la schiena sullo schienale della sedia per mettersi comodo e prestarle tutta la sua attenzione. Infilò la mano nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette, ed un accendino e ne accese una aspirando il fumo lentamente. Nel frattempo una donna minuta portò via i loro piatti.
-Ho notato che non porti la fede al dito...
Lui abbassò lo sguardo, e sorrise
-Scusa, ma mi stavo domandando per quanto tempo saresti riuscita a trattenere questa domanda!
Scoppiò a ridere.
-Scusa non volevo essere inopportuna, è che sono fatta così, se ho una curiosità per la testa devo soddisfarla!
Lui la guardò malizioso per un lungo istante
-Anche io!
Allison abbassò gli occhi, era sicura di essere arrossita. Perché quell’uomo stava flirtando spudoratamente con lei? Non credeva di avergli dato modo di pensare che fosse interessata a lui, ma era evidente che era un uomo che non riceveva dei rifiuti, e lei, non riusciva a trovare il modo per uscire da quell’imbarazzo.
Intanto Robert rideva e la guardava lo poteva vedere, anche se non lo stava guardando, facendo finta di contemplare il panorama. Era divertito dalla situazione e probabilmente dal fatto che era riuscito senza fatica a schiacciare una palla a canestro dopo che lei stupidamente aveva fatto un’affermazione che lasciava libertà di interpretazione “e glie l’ho detto dopo avergli chiesto della fede nuziale, che idiota!”
-Hai veramente una casa meravigliosa, svegliarsi e vedere l’oceano deve essere un piacere per l’anima o sbaglio?
-Me lo dirai tu nei prossimi giorni!
Le fece l’occhiolino.
Robert pensava, mentre sorseggiavano del caffè, “ma cos’ha questa ragazza che la rende così attraente?” non la conosceva, avevano scambiato solo qualche convenevole eppure non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, ed il fatto poi che si imbarazzasse arrossendo alle sue battute stupide la rendeva ancora più seducente ai suoi occhi. Poi nonostante fossero soli non ci aveva provato con lui, come spesso succedeva, questo lo straniva. “La ragazza è immune al tuo fascino” si ripeteva, ma come poteva essere possibile? iniziava a perdere i colpi? Aveva si e no 30 anni, e lui, era ancora considerato uno dei sex simbol dall’universo femminile o no? “Ho capito. é lesbica. Questa é l’unica spiegazione” e rise tra se pensando che avrebbe dovuto trovare il modo di scoprirlo osservandola, facendo attenzione ai piccoli particolari, facendole delle domande molto vaghe sulla sua vita privata.
-Qualcosa di divertente Robert?
-Sì...no, no, in effetti, no. Allison sei lesbica?
Ma come poteva averle fatto una domanda del genere? Allison era rimasta con la tazzina a mezz'aria e per miracolo non si strozzò con il caffè che aveva in bocca.
-Non credo che questa tua domanda sia determinante per il nostro rapporto di lavoro.
Disse lei per contenere lo sdegno, “quest'uomo é omofobico?” Non era la prima volta che qualcuno fraintendeva la sua sessualità, ma questo non era mai accaduto sul lavoro.
Lui la guardava e le offrì una sigaretta, che Allison non poté non accettare dopo quella domanda.
-Guarda che non ho alcun problema con le persone omosessuali, non li discrimino affatto, guarda Andrea...Ma se non me ne vuoi parlare...
Disse con un sorrisetto appena accennato.
“Perfetto” pensò lei, “quest'uomo è il diavolo! ora pensa che sono gay e che non lo ritengo abbastanza affidabile da condividere quelle informazioni personali.” Non poteva non rispondere, ma non avrebbe voluto rispondere!
Allison aspirò la sigaretta e si rassegnò,
-Non sono omosessuale.
Poi spense la sigaretta, cercando di puntare sul lavoro. Se avessero parlato di quello, forse sarebbe riuscita a dimenticare... forse...
-Che ne dici se mi racconti come si svolgono le tue giornate, quando stai a casa?
-Bhè dovrebbe essere facile rispondere a questa vediamo...
Allison pensò subito, “Facile rispondere a questa” quindi la domanda sulla fede l’aveva messo in difficoltà? L’aveva infastidito? Non ne voleva parlare?
-Mi alzo alle 7,30, bevo un caffè e fino alle 8,30/9.00 mi alleno nei sotterraneo. C’è una palestra li. Se non ho impegni mi concedo una corsa sulla spiaggia, poi rientro, studio qualche copione, passo del tempo con i miei figli, giro per la città senza meta, vedo gente, se lo posso evitare non vado in ufficio in centro, preferisco gestire da qui e delegare, mi concedo qualche viaggio, leggo, ascolto musica, nuoto, insomma faccio tutto quello di cui mi privo nel mesi in cui per esigenze di copione sono fuori città, fuori casa. La tua giornata invece come si svolge Allison?
-Bhè mi alzo corro al lavoro e passo lì tutta la giornata, poi rientro a casa e spesso crollo sul divano prima di arrivare al letto.
Robert rise di quell’immagine, riusciva quasi a vederla.
-No, intendo quando non lavori, quando sei libera.
Prima di ricadere nei giochi di parole decise di soppesare parola per parola, prima si sarebbe sotterrata e non voleva ricapitasse!
-Quindi parliamo dei giorni totalmente liberi... Vediamo, mi sveglio senza sveglia, faccio colazione, guardo la tv, leggo i giornali, libri, guardo qualche film, vado a correre od a fare una passeggiata, gioco a tennis, vagabondo per musei e gallerie d’arte, ascolto musica, vado al cinema, mi vedo con gli amici, faccio yoga, nuoto, e... crollo sul divano prima di arrivare al letto.
Lui l’ascoltò con attenzione poi scoppiò a ridere.
-Sei davvero molto simpatica, che ne dici se mi fai compagnia e viene con me, così continuiamo la nostra conoscenza?
-Perché no.
-Allora ci vediamo qui tra mezz'ora? Devo fare un paio di telefonate e poi possiamo uscire. Mettiti un paio di scarpe comode.
Lui si alzò e Allison dopo aver confermato s'incamminò verso il salotto e mentre si guardava intorno vide che c’erano delle foto di Exton e Indio ma non di lui o di sua moglie le sembrò strano. Forse non era così egocentrico come lo dipingevano in molti.
Con questo pensiero giunse nella sua camera accese il lettore mp3 e frugò nella borsa finché non trovò il pacchetto di sigarette, l’accendino ed il cellulare. Andò ad accomodarsi fuori dalla camera da letto su uno dei lettini, fece un lungo tiro alla sua sigaretta, che mattinata intensa. Guardò il cellulare e vide che Meredith le aveva mandato dei messaggi così pensò di risponderle "ciao tesoro, qui tutto bene, il re sole è solare ma difficile da gestire, ti terrò aggiornata un bacio". Posò il telefono e pensò di godersi un po' il sole californiano e senza rendersene conto si appisolò.
Robert bussò più volte senza ricevere risposta alla porta di Allison. Probabilmente la musica non le permetteva di sentirlo, aprì la porta e prima di entrare provò a chiamarla un paio di volte, ma nessuna risposta. Decise di entrare per accertarsi che tutto andasse bene, la cercò con lo sguardo in salotto ed in camera da letto, in bagno si rifiutò di guardare non voleva passare per maniaco. Spense la musica e notò che la finestra che dava sulla terrazza era aperta, uscì fuori e la vide sdraiata sul lettino, si avvicinò ed osservò che si era addormentata. La esaminò, entrò in camera, prese una coperta leggera in cotone che era poggiata sulla poltrona vicino alla finestra e la ripose su di lei facendo attenzione a non svegliarla. Si sdraiò sul lettino affianco al suo e chiuse gli occhi anche se non aveva intenzione di dormire, ma si rilassò a tal punto da sentirsi in pace con il mondo intero.
Allison aprì gli occhi e saltò sul lettino.
-Che ci fai qui!!!
-Santo cielo Allison! mi hai fatto prendere un colpo! ti ho aspettata per mezz'ora poi sono salito a cercarti e ti ho trovata qui che riposavi, così mi sono sdraiato a godermi il sole e la tua compagnia.
Lui sorrise. Allison si sentiva in imbarazzo, si era addormentata senza rendersene conto e lui invece di svegliarla l'aveva coperta.
-Scusa, non mi capita mai...
-Nessun problema siamo in vacanza!
Disse Robert con l'intento di farla tranquillizzare.
-Tu sei in vacanza, io sarei qui per lavoro...
Lo corresse lei,
-Vero Miss Collins, ma sa io oggi avevo intenzione di restarmene qualche ora qui a prendere il sole, e lei, non può certo obbligarmi a cambiare programma, o sbaglio?
Era sconvolgentemente gentile. Ma lo era con tutti o quella gentilezza era riservata a lei? Pensò che questa sarebbe stata una delle cose che avrebbe cercato di capire.
-Ti ho fatto perdere qualche appuntamento?
Robert si mise a sedere, si stroppicciò gli occhi e passò le mani nei capelli come per risvegliarsi.
-Non ho impegni, se non mostrarti la città e vedere più tardi una persona molto importante. Sei pronta per uscire?
-Sì mi sciacquo il viso e sono pronta.
Lui rimase sul lettino ad aspettarla, quando la vide uscire dal bagno si alzò e la raggiunse all'interno, prese gli occhiali ed il cappello che aveva lasciato sulla penisola e si avviò verso la porta.
Solo allora Allison notò che stava indossando una felpa qualche taglia più grande della sua e dei pantaloni di una tuta, anche quella piuttosto larga, scarpe da ginnastica e con quel cappello e gli occhiali, lei stessa stava facendo davvero fatica a capire che li sotto c'era Robert. Lui si voltò per vedere se lo stava raggiungendo e lei scattò una foto.
-Per la stampa Mr. Downey!
Lui sorrise e scosse la testa
-Andiamo Collins o ti toccherà fartela a piedi.

   
 
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