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Autore: RoxyDowney    24/09/2012    1 recensioni
Allison aspirante giornalista cerca la sua occasione nella grande mela ma la troverà altrove, mettendola nella condizione di dover prendere delle decisioni che cambieranno per sempre tutto ciò che la circonda. L'amore, l'amicizia e una nuova città da conoscere varranno ciò che dovrebbe lasciare a New York?
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Passarono il pomeriggio sfrecciando per la città su una Mercedes SLS AMG nera con i vetri oscurati. I sedili di quell'auto erano in pelle morbidissima e lui alla guida sembra uno dei tanti James Bond, nonostante la velocità trovava il tempo per parlare, sorridere, raccontare aneddoti divertenti. Fu così che Allison vide tutta la città o per lo meno quello che Robert riteneva così bello da non poter essere non visto. Il telefono di Robert vibrava, ma lui non aveva intenzione di farsi rovinare la giornata da Andrea e dalle sue paranoie iperprotettive. Scattarono fotografie un po' dappertutto come fossero stati due turisti, Robert era sempre disponibile a mettersi in pose strane e divertenti. Davanti alla sua stella sulla Walk ok fame, mise su un teatrino con dei turisti francesi che non lo riconobbero vuoi per l'abbigliamento, vuoi perché si camuffò la voce parlando con un accento strano e li convinse a scattargli una fotografia con Allison mentre entrambi mettevano una mano sulla sua impronta e lui continuava a dire
-Mio dio! Potrebbe essere la mia mano, guarda amore! E’ uguale alla mia!
Una volta che si furono allontanati scoppiarono a ridere entrambi. Presero un caffè e si rimisero in auto, Robert la portò sotto la scritta Hollywood sulla collina per farle vedere la città da lì, dopo qualche foto ripartirono. Allison notò subito anche se non conosceva la città, che non stavano ripercorrendo la strada fatta all'andata quindi immaginò che c'era altro da vedere.
-Dove mi stai portando Downey? Che altro c'è da vedere?
Lui la guardò e serio sentenziò
-La persona più bella di Los Angeles dopo me naturalmente!
Le fece un sorriso. Lei si mise a ridere, avevano raggiunto una buona sintonia e confidenza dopo quella giornata, ed ora si permetteva di ridere delle sue battute senza pensarci su due volte. Robert vedendole le labbra allargarsi in un sorriso scoppiava a ridere anche lui. Giunsero ad una tenuta, arrivarono con l'auto fino all'entrata principale dove Robert parcheggiò l'auto senza alcun riguardo, pensò che doveva aver molta confidenza con il padrone di casa, mentre lui stava già scendendo dall'auto Allison passò in rassegna tutti i personaggi famosi con cui Robert aveva recitato, doveva essere la dimora di qualche divo del cinema, ma quale? E poi, più bello di lui, Allison presa da tutte quelle congetture non si accorse nemmeno che Robert le aveva appena aperto lo sportello ed attendeva che scendesse
-Bhè, se non sei curiosa di conoscerlo, puoi restare in auto ad aspettarmi...
Disse con aria seria ma le labbra iniziavano a formare un piccolo sorriso che cercava di nascondere. Allison balzò fuori dall'auto e si sistemò la camicia, si specchiò nei vetri dell'auto mentre Robert bussava alla porta e rideva di lei. Mentre attendevano di venir accolti Robert la guardò
-Sei perfetta non preoccuparti gli piacerai, ma ricordati questo mio ammonimento, non lasciare che rapisca il tuo cuore ok?
Poi si rimise compunto ad attendere che la porta si aprisse, Allison ora sì che era preoccupata, sentì i passi avvicinarsi all'interno. Robert sorrise e lei iniziò a sudare, non le capitava mai, ma stavolta visti i presupposti e gli avvisi di Robert non sapeva proprio che aspettarsi. Sentì la serratura scattare e la porta iniziare ad aprirsi, chiuse un secondo gli occhi e fece un lungo respiro ed attese che la luce esterna illuminasse l'interno.
-Ben arrivati.
La luce entrò e videro una signora di mezza età in divisa
-Margaret, è sempre un piacere vederla, lui dov'è?
-E' sempre un piacere vedere anche lei Mr. Downey. Lo trova in salotto.
Robert non attese che la signora gli facesse strada, questo significava che aveva una grande confidenza con il padrone di casa. Allison non poté far altro che salutare la governante e avviarsi seguendo Robert. Era già seduto su un grande divano quando lei entrò nella stanza. Robert da perfetto gentiluomo si alzò e le andò incontro visto che era rimasta sulla porta per non disturbare troppo, la prese alla vita e la spinse avanti verso il divano iniziando i convenevoli delle presentazioni. Lei non riusciva a vedere l'uomo che doveva essere sdraiato su quel divano, ma oramai era questione di secondi e di qualche passo e l'avrebbe conosciuto.
-Questa è Allison Collins, è venuta da New York per scrivere "solo cose belle" su di me, ma forse, scriverà qualcosa anche su di te. Guardò Allison e sorrise
-Anzi ne sono certo, non resisterà al tuo fascino, come nessuna del resto.
E rise. Dal divano non sentiva giungere nessuna risposta e quando Robert le mise una mano sul fianco e l'accompagnò per oltrepassare il divano per trovarcisi di fronte lo vide. Era davvero la persona più bella che lei avesse mai visto.
-Mr. Downey mi dispiace contraddirla, ma è più bello di lei.
Lui finse di essere contrariato e si mise a sedere sul divano affianco a Exton che si lanciò subito verso di lui facendosi prendere in braccio, mentre Allison si inginocchiò per essere alla loro altezza e rimase li a guardarli. Stavolta Robert glie l'aveva proprio fatta, prese la macchina fotografica e chiese a Robert se poteva fare qualche scatto, lui sorrise ma dettò una sola regola, ne voleva una copia. Mentre lei scattava le foto, Robert mise le labbra vicino all'orecchio di Exton
-Te l'avevo detto che non avrebbe resistito al tuo fascino....
e lo baciò lievemente sulla testa, Allison nonostante stesse sorridendo riuscì ad immortalare l'attimo. Robert lo notò dallo sguardo e dal sorriso che Allison fece nel momento in cui ricontrollava lo scatto, le sorrise. Lei ricambiò.
Mentre si fissavano, Exton pensò bene di riprendere il centro della scena rigurgitando sulla felpa del papà, lui si mise a ridere
-Me lo merito hai ragione!
Allison scoppiò a ridere e Robert sorrise, passandogli Exton. Lei si sentì un po' in difficoltà, non aveva mai tenuto in braccio un bimbo così piccolo, ma il piccolo non sembrò disturbato e pochi secondi dopo anche Allison parve più rilassata. Robert si tolse la felpa restando con una maglia a maniche lunghe, ma prima di riprendere il piccolo prese la macchina fotografica di Allison e scatto qualche foto mentre Exton rideva delle parole che Allison gli diceva scandendole. Il suo piccolo sorriso era colmo di gioia e lei ne poteva percepire l'energia. Infine si scambiarono, Allison riprese la macchina fotografica e Robert il piccolo
-Stavi bene, ci dovresti pensare a farne uno tuo, se poi, ti manca la materia prima...
Fece segno verso se stesso e poi rise. Allison allibita dall'abilità di quell'uomo di dire cose imbarazzanti senza freno e con una serietà disarmante si mise a ridere
-Che c'è? Non ti sembra una garanzia?
Disse mostrando Exton, Allison rise di nuovo, poi pensò che se per tutto il tempo lui fosse stato così quel lavoro poteva diventare davvero meno pesante di quanto si era immaginata. Exton cominciò a sbadigliare ed i suoi occhietti piano piano cedettero al sonno tra le braccia di papà. Lui lo baciò ancora una volta, poi chiamò Margaret perché lo portasse a riposare nel lettino. Allison fece in tempo a fargli un ultima fotografia prima che Robert cedesse il bimbo alle braccia sapienti della signora, prese la felpa se l’appoggio sulla spalla e salutò la governante.
-Allison andiamo? abbiamo ancora una fermata da fare prima di tornare a casa.
Lei annuì e non disse nulla mentre uscivano dalla grande casa e ripartivano in macchina. Sua moglie dov'era? Forse al lavoro? Ma allora perché Exton non stava con lui nell'altra casa? Forse a causa della sua presenza? Con quel progetto da seguire? S’intristì pensando a quel piccolo solo con la governante. Robert aveva un’espressione seria, quasi triste, quindi lei preferì non fare domande in merito, e appena ripresero la strada che aveva riconosciuto come la strada che portava a casa Downey decise di alleggerire un po' i pensieri del suo compagno di viaggio
-Ho sempre sentito parlare dei tramonti californiani, devo ammettere che nonostante anche a NY capiti di vederne di meravigliosi, questi non li batte nessuno. Sorrise, Robert la guardò ancora con il viso serio e teso, poi sospirò
-Ti spiace se rientriamo a casa? Anziché cenare fuori?
-No, assolutamente. Per me va bene.
Si vedeva che non era dell'umore, qualcosa l'aveva scosso. La strada non era molta e giunsero al cancello in fretta. Scesero direttamente in garage dove Robert lasciò la macchina.
-Sali pure, io mi fermo qui un po'
Appese un sacco da boxe e lo vide sfilarsi la maglia ed infilarsi un paio di guantoni mentre saliva i primi gradini delle scale.
Prima di arrivare nell'atrio sentì i colpi al sacco e le venne un nodo in gola. Andrea era ancora lì a lavorare, ma stava riordinando le sue cose nella borsa e ne tirò fuori le chiavi dell'auto
-Buona sera Andrea
-Miss Collins, tutto bene?
-Sì, credo di sì.
-Bene, le ho fatto installare un pc con connessione internet e una stampante nei suoi alloggi, così, se deve stampare qualcosa ha tutto a portata di mano. Sono arrivati i suoi bagagli da NY.
-Grazie, è sempre molto gentile.
-Se non ha bisogno di me io andrei, in caso, ha il mio numero.
Stava per uscire, quando si voltò
-Dimenticavo, stasera la governante non c'è quindi, se non uscite a cena credo abbia preparato qualcosa in cucina.
Annuì, lo salutò e vedendolo uscire, decise di salire in camera sua, almeno da là non avrebbe sentito lo sfogo su quel sacco. Entrò in camera, accese la musica ed aprì il frigorifero. Vide che all'interno c'era ogni tipo di bevanda, prese una birra analcolica e si sedette fuori a sorseggiarla ed a fumare una sigaretta, poi rientrando decise di farsi una doccia e cambiarsi, si mise una tuta blu che a casa usava come pigiama. Il pantalone cadeva morbido fino ai piedi e la maglietta le cadeva di lato lasciando una spalla scoperta. Cercò un paio di calzettoni e si mise al pc a scaricare le fotografie. Decise di stamparle e come promesso le stampò in doppia copia. Prese una busta e mise all’interno una copia di tutte. Con una penna scrisse sulla busta "Mr. Downey" e le portò all'entrata di casa dove c'era un tavolo con la corrispondenza. Poi tornò in camera ed appese il grande foglio di sughero che aveva chiesto a Meredith e ci appese con delle puntine tutte le fotografie sparse che avevano scattato quel pomeriggio. Si appoggiò allo schienale della poltroncina e rimase lì a guardarle. Il suo sguardo si soffermò su quelle fatte con il piccolo Exton, non fu difficile notare che, fino a quel momento Robert era da ottimo umore, mentre usciti da lì tutto era cambiato. Diede una sorsata alla sua birra e pensò che c'era qualcosa che non sapeva, ma che di certo non andava come dovrebbe. Sentì il telefono squillare, lo prese e rispose senza nemmeno guardare chi la stava chiamando.
-Allora stasera te ne vai a cena in qualche ristorante di lusso? il re sole ci ha già provato?
-Mery! Che bello, sai che mi manchi già? No, no ma che dici! Qui è tutto perfetto e lui è un gentiluomo!
Sì mise a ridere. Meredith non credeva a una sola parola di Allison, ma come sempre Ally fu bravissima a cambiare discorso facendosi raccontare tutte le cose che erano successe in ufficio, compresi i commenti delle vipere sulla sua partenza per L.A.. La salutò in fretta quando sentì bussare alla porta.

   
 
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