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Autore: Mizar    24/09/2012    2 recensioni
Lucius Malfoy ha un compito: deve convincere Severus a dimenticare Lily.
Tra amori folli, gioco d'azzardo, pozioni illecite, supplenti sadici, strane malattie un altro anno scolastico sta per cominciare nella scuola magica più famosa del mondo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Regulus Black, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il risveglio di Regulus





Regulus aprì gli occhi, destato dalla voce tonante di Malocchio che lo chiamava.
Si trovava in una stanza semibuia e odorosa di muffa e, pur provandoci, non riusciva a muovere né le braccia né le gambe.
“Deve essere uno dei soliti incubi”, pensò chiudendo ancora le palpebre, ma una secchiata d’acqua gelida gli fece capire che non stava sognando.
“Gridando cercò di alzarsi, ma si accorse d’essere imprigionato su uno strano tavolaccio con anelli rugginosi che gli legavano polsi e caviglie.
“Il banco di stiramento” alitò terrificato, ricordando il simpatico mobile che suo padre teneva nello studio.
“Bene, vedo che sei sveglio e ben lucido”, gongolò Moody sorridendo.
“Adesso ti spiegherò in cosa consiste la punizione di stasera per averti trovato in giro per i corridoi dopo il coprifuoco”.
“Professore, io sono un prefetto”, cercò di difendersi Black, ma l’Auror non si fece impietosire.
“Sarai anche un prefetto, ma stasera di guardia c’erano Patil e la Evans, quindi TU dovevi rimanere in camera tua.”
Intanto, celati dal mantello dell’invisibilità, Piton, Lily, Lucius e Potter, con occhi sgranati, assistevano alla scena.
“Perché Gazza lo ha legato a quel tavolo?” chiese Evans preoccupata.
“Non è un tavolo, ma un antico strumento di tortura” specificò Piton con voce incolore.
“Vedete quell’argano a cui sta attaccato il bidello? Quando lo si muove la macchina comincia a tirare il corpo della vittima in due direzioni diverse”.
“Vuoi dire che quel pazzo vuole allungare Regulus?” escalmò la ragazza costernata, mentre Lucius, che ben conosceva l’aggeggio, sbiancava terrorizzato.
“Professore cominciamo”, la tonante voce di Gazza, tutto galvanizzato dall’idea di usare uno dei suoi cari strumenti di tortura, risuonò nella stanza, creando un momento di panico tra i presenti.
“Dobbiamo far intervenire subito il preside”, decise Evans.
“Tu sei fuori” insorse Potter, “se Moody ci scopre allunga anche noi!!!”
“Potter , la colpa di tutto sto casino è solo tua e adesso hai anche il coraggio di lamentarti?"
Un fruscio uscì dalla bacchetta della rossa e il ragazzo si ritrovò appeso ad uno dei ganci per le torce, che sotto il suo peso cedette con grande fracasso.
Malocchio e Gazza si voltarono allarmati poi il bidello vide il Grifondoro stramazzato al suolo e fregandosi le mani tutto contento esclamò:
“Poter la peste qui? Wow, che seratona, che seratona...” e il luccichio mefistofelico del suo sguardo non lasciava adito a dubbi
Intanto Silente, ignaro di cosa stesse succedendo nei sotterranei, stava giocando a pinacola con Lumacorno, Vitius e la McGrannit . Come sempre perdeva e le sue fiches erano tutte nel mucchio di Lumacorno.
"Horace, hai più culo che anima", ringhiò all'ennesima sconfitta, mentre Minerva si rammaricava mentalmente d'essere finita in coppia con una schiappa di tal genere.
"Coraggio Albus, sfortunato al gioco, fortunato in amore; a proposito come sta il caro Gellert? Sempre ergastolano a Nurmengard?"
Il ruggito del preside fu interrotto dalla comparsa della cerva argentata di Lily .
“Studente in pericolo, seguitemi” belò la bestiola e i professori, bacchetta sguainata, la scortarono nel sotterraneo.
A metà del lungo corridoio cominciarono a sentire i lamenti strazianti di Black e Potter.
“Albus, caro, cosa pensi stia succedendo” chiese tremante Minerva.
“Temo che i Mangiamorte siano riusciti a penetrare nel castello” sussurrò il preside.
“Dobbiamo intervenire!” A quelle parole Lumacorno si fece smorto e tirata fuori la fiaschetta del cordiale diede due belle sorsate.
Intanto Malocchio aveva preso a interrogare Black e Potter, sistemato su un altro tavolo da tortura lì a fianco, e ad ogni risposta sbagliata incitava Gazza a manovrare l’argano.
“Cosa state facendo?” esclamò costernato il preside irrompendo nella stanza.
“Corsi di recupero” rispose serafico Moody.
“Alastor, qui ad Hogwarts i corsi di recupero non si fanno con le macchine da tortura”, intervenne la MCGranitt inferocita
"Opsss, deve essermi sfuggito", si giustificò il professore, con sguardo angelico.

   
 
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